Il latte di mandorle è una bevanda originaria della Sicilia, ormai parte della tradizione di tutto il meridione, ma diffusa anche in tutta la penisola.
E’ una bevanda fresca e dissetante, ottima per le giornate di caldo che si stanno per avvicinare, ma è anche una bevanda piena di virtù come quella di antinfiammatorio ed energetica.
Per non parlare del risparmio, che in questo periodo è da tenere in considerazione, nel preparasi questa bevanda in casa.
La sua produzione è molto antica e venne sperimentata nei monasteri. Nel Medioevo, la composizione del latte di mandorla, in quanto prodotto dal frutto di una pianta, l’ha reso particolarmente adatto per il consumo durante la Quaresima.
Il latte di mandorla (non zuccherato) è stato anche un punto fermo nella cucina medievale cristiana e musulmana, perché il latte di mucca, che non si mantiene a lungo senza guastarsi, di solito era subito trasformato in burro o formaggio.
Veniva consumato in una zona che si estende dalla penisola iberica fino all’Asia.
Taillevent nel suo libro di cucina del Viandier, risalente al XIV secolo, dà una ricetta per il latte di mandorla e ne raccomanda l’uso come sostituto del latte animale, durante i giorni di digiuno.
Ricetta per fare il Latte di mandorla:
200g di mandorle pelate
100g di zucchero o 80 miele
1 litro d’acqua
Se utilizzate le mandorle con la buccia, immergetele per una mezz’ora in acqua calda e poi eliminate la pellicola premendo tra il pollice e l’indice lasciandole scivolare.
Coprire le mandorle con 300 ml d’acqua e tenerle a bagno per almeno 4 ore per ammorbidirle, dopo unire lo zucchero e frullarle per 1-2 minuti fino ad ottenere una purea liscia, poi unire il resto dell’acqua e continuare per altri 2-3 minuti.
Si lascia riposare per circa 6 ore e poi si filtra con una garza a maglie fitte.
La quantità di zuccheri o di acqua dipende dai vostri gusti, se vi piace potete anche non zuccheralo e se lo preferite più concentrato diminuite l’acqua, si può anche aromatizzare con la vaniglia, non resta che sperimentare.
2 commenti
Ciao Galatea, eccomi di ritorno.
Quando sento parlare di latte di mandorla mi è inevitabile l’associazione con il latte d’asina di Cleopatra. Con la differenza che il latte di mandorla ha un profumo che il latte d’asina non può avere e che il bagno quotidiano di Cleopatra e le 700 asine necessarie suonano tanto come leggenda con poco fondamento nella realtà.
non sapevo si potesse fare home made:)
buon we
Alice