Il Premio Strega è un riconoscimento che viene assegnato annualmente a un libro pubblicato in Italia tra il 1º aprile dell’anno precedente ed il 31 marzo dell’anno in corso, nato nel 1947 all’interno del salotto letterario di Maria e Goffredo Bellonci con il contributo di Guido Alberti, proprietario dell’omonima casa produttrice del Liquore Strega, al quale il premio è intitolato e che ancora sponsorizza la manifestazione.
La scelta del vincitore viene affidata ad un gruppo di 400 uomini e donne di cultura, tra cui gli ex vincitori, coloro che compongono la giuria sono tuttora chiamati Amici della Domenica, i libri vengono proposti dalla stessa giuria ed i finalisti vengono scelti in due giornate, ogni titolo deve avere almeno il supporto di 2 giurati e successivamente viene designato il vincitore, scelta spesso polemizzata.
Cosa ne pensate, avete letto qualche libro di quelli presentati?
L’elenco, diramato il 05 aprile, dei 26 libri presentati tra i quali il 16 aprile verranno scelti dagli Amici della Domenica i dodici 12 libri che si disputeranno la sessantasettesima edizione del premio Strega:
1.
Apnea (Fandango) di Lorenzo Amurri
Presentato da Clara Sereni e Sandro Veronesi
La faccia immersa nella neve, come ovatta soffice che gli toglie il fiato. È la vertigine dell’apnea. Pochi attimi prima Lorenzo stava sciando insieme a Johanna, la sua fidanzata. Un momento spensierato come tanti, ormai irrimediabilmente ricacciato indietro, in un passato lontano. Poi la corsa in ospedale in elicottero, il coma farmacologico e un’operazione di nove ore alla colonna vertebrale. Dai capezzoli in giù la perdita completa di sensibilità e movimenti. D’ora in avanti Lorenzo e il suo corpo vivranno da separati in casa. Ma l’unica cosa che conta, adesso, sono le mani. Poter riprendere a muoverle, poter ricominciare a suonare la chitarra, perché la musica è tutta la sua vita. Dalla terapia intensiva ai lunghi mesi di riabilitazione in una clinica di Zurigo, fino al momento di lasciare il nuovo grembo materno che lo ha tenuto recluso ma lo ha accudito e protetto durante la convalescenza. E il difficile reinserimento in un mondo dove all’improvviso tutto è irraggiungibile e tutti sono diventati più alti, giganti minacciosi dalle ombre imponenti. Con coraggio e determinazione Lorenzo Amurri racconta il suo ritorno alla vita. La voglia di vedere, di toccare, di sentire. Di riprendere a far tardi la notte insieme agli amici, di abbandonarsi all’amore della sua donna e riconquistare la libertà che gli è stata rubata. Ogni tappa è una lenta risalita verso la superficie, un’apnea profonda che precede un perfetto e interminabile respiro.
2.
La società segreta degli eretici (Newton Compton) di Ilaria Beltramme
Presentato da Arnaldo Colasanti e Paolo Petroni
Dopo secoli di mistero intorno alla figura di Giordano Bruno una setta di eretici proverà a cambiare la storia. Roma, giugno 1889. Il giovane Prospero giunge nella Città Eterna per assistere all’inaugurazione del monumento a Giordano Bruno a Campo de’ Fiori. Accolto nella pensione di madame Sophie, un luogo strano e misterioso, rimane poco a poco affascinato dai personaggi che la frequentano fino a lasciarsi introdurre in un universo fatto di alchimie allegoriche, arti occulte e filosofia pagana. Conoscenze perseguitate dalla Chiesa in una guerra condotta dagli occulti poteri della Santa Inquisizione. Tra le vittime eccellenti, Giordano Bruno: il più importante custode dell’enigma che avrebbe potuto liberare questo antico sapere. Prospero si troverà ad indagare sul mistero della morte del monaco ribelle, avvenuta a Roma il 17 febbraio del 1600, giorno in cui il domenicano fu arso vivo sulla pubblica piazza. Ad aiutarlo nell’impresa troverà un’oscura società segreta in possesso di una raccolta di antichi volumi dal contenuto arcano. La collezione tuttavia è incompleta: manca una “chiave”, il libro che consentirebbe di decifrare e interpretare tutti gli altri, dando un senso nuovo al mondo conosciuto e alla Chiesa stessa. E la violenza dello scontro non farà prigionieri…
3.
La seconda India (Manni) di Laura Bocci
Presentato da Walter Pedullà e Lidia Ravera
Il viaggio come conoscenza e come educazione sentimentale è il filo conduttore della storia di Giuliano, napoletano, con una famiglia d’origine ingombrante e molte difficoltà con le donne. Durante un lungo soggiorno di studio in India, percorrendo in modo avventuroso con un gruppo di amici – indiani e occidentali – migliaia di chilometri “on the road”, Giuliano scopre un paese affascinante e misterioso, incantevole e duro, dove coesistono modernità, arretratezza, e insieme la minaccia incombente di uno sviluppo troppo veloce e indiscriminato: questo mondo gli viene incontro proprio per la sua alterità, per la sua abissale distanza dal groviglio familiare da cui forse sono scaturite le difficoltà sentimentali ed erotiche. E nel viaggio si intrecciano destini e vicende personali tra amori dolori incontri e assenze: un nuovo orizzonte si apre per Giuliano, attraverso la sua proiezione entro le pieghe vitali, le contraddizioni e le fascinazioni di quell’universo “altro”.
4.
Da costa a costa (BookSprint) di Lorenzo Bracco e Dario Voltolini
Presentato da Marcello Fois e Silvio Perrella
Uno psicoterapeuta e il suo cliente viaggiano per mare. A quattro mani scrivono il diario, prosa simpatica e di presa immediata, fatto di compagni di viaggio, escursioni, luoghi meravigliosi, gag irresistibili, emozioni. Il lettore è chiamato a godere e divertirsi con loro, a partecipare al medesimo viaggio. L’umano affaccendarsi viene sdrammatizzato da uno sguardo fresco e affettuoso, dall’umorismo che permette di prendere la vita per il verso giusto.
5.
La mia unica amica (Bollati Boringhieri) di Eliana Bouchard
Presentato da Paolo Di Stefano e Massimo Raffaeli
In un giorno di ottobre due bambine si trovano a condividere l’unico banco rimasto libero proprio accanto alla cattedra; ci rimarranno per nove mesi, tanto durerà la loro nascente e progressiva amicizia, segnata da provenienze sociali molto diverse. Il conflitto tra loro sempre in agguato nasconde la tenacia di un sentimento purissimo, talmente forte da resistere per un tempo molto superiore alla durata di quell’anno scolastico. Nei dialoghi delle due amiche si condensano i temi eterni del bene e del male, dell’odio e della gelosia, dell’invidia, della conoscenza, e il rovello tagliente della verità. Vale più la verità o l’amicizia? Su questo e altri nodi si avvolge e si svolge l’intera storia, in compagnia di una natura che occhieggia dalle finestre e spinge, per entrare e infrangere le barriere del sapere. Sullo sfondo si muovono i compagni di scuola, descritti nelle forme caricaturali così congeniali alla perfidia delle menti infantili; una maestra regna sovrana, arbitro indiscusso di una corte in eterno subbuglio. L’anno della grande eclissi offre alla classe un’occasione, una sfida, e tutti in fila, su per la montagna, chi con un binocolo, chi con un vetrino affumicato, si inerpicano sul viottolo incerto della conoscenza. Non lontano dall’edificio scolastico, tuttavia, saettano gli slittini di legno raspando la neve, sfidando la sorte e quindi la vita, nel punto di incontro del piacere sfrenato e del botto mortale.
6.
El especialista de Barcelona (Dalai editore) di Aldo Busi
Presentato da Alessandro Barbero e Stefano Bartezzaghi
A distanza di dodici anni da Casanova di se stessi, e a dieci da La signorina Gentilin dell’omonima cartoleria, contravvenendo alla sua stessa decisione di non scrivere più, Aldo Busi estrae dal proprio cilindro un romanzo inaspettato, favoloso e nuovissimo. Ambientato nella Spagna europeista di Zapatero, tra un sentore di Santa Inquisizione e un’eco di Goya e di Francisco Franco, El especialista de Barcelona si può definire una specie di romanzo gotico con tanto di travestimenti, porte proibite e colpi di scena, e insieme il ritratto ambizioso e stratificato dell’umanità così come si è ridotta a vivere ai nostri giorni. Una costellazione di personaggi buffi e inquietanti, di figure bizzarre e normalissime, ruota intorno a un intrigo familiare che non è mai quel che sembra e che, fino all’ultima pagina, si tiene aperta la possibilità di ricominciare da capo.
7.
Romanzo irresistibile della mia vita vera (Marsilio) di Gaetano Cappelli
Presentato da Gian Arturo Ferrari e Marina Valensise
Ma può una donna amata in una lontanissima estate della giovinezza e mai più rivista, sconvolgere ancora, dopo più di trent’anni, l’esistenza di un uomo? E quanto accade a Giulio Guasso. Per lei, come in un romanzo di Fitzgerald, Giulio è divenuto scrittore e se non ne ha mai avuto il coraggio ci penserà il destino, attraverso le sue imperscrutabili trame, a farli rincontrare come, del resto, era già accaduto la prima volta. Messo al mondo per far da erede al sublime Arturo Benedetti Michelangeli – che lo chiede apparendo in sogno alla mamma – il giovane Guido si ridurrà invece a insegnare pianoforte nei paesi dispersi tra le cupe foreste di un Sud selvaggio e incontaminato. Ma sarà proprio la madre di uno dei suoi allievi a mettere in moto la ruota del fato, procacciandogli l’incarico di pianista in un grande albergo di Ravello. Qui Giulio verrà proiettato a mille anni luce dall’esistenza nella sua grande famiglia meridionale, in quell’ambiente cosmopolita di cui ha avuto qualche fugace visione dai racconti di zio Sgiascì, carabiniere nella Roma della Dolce Vita e sciupafemmine impenitente nonché suo istruttore ai segreti dell’ars amandi.
8.
Esercizi sulla madre (Perdisa Pop) di Luigi Romolo Carrino
Presentato da Roberto Barbolini e Francesco Durante
La sera del 27 febbraio 1976, la madre del piccolo Giuseppe esce per fare la spesa. Seduto sul gradino di casa, il bambino ne aspetta il ritorno per dieci terribili ore, fino a che si convince che la donna non tornerà mai più. Trent’anni dopo, Giuseppe è rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Attraverso precisi esercizi del ricordo che lo costringono a rivivere quella notte, qualcosa di atroce riaffiora nella sua memoria inceppata. Una processione di dieci madri, una per ogni ora di quell’attesa e ognuna accompagnata da un diavolo custode, sfila nella sua mente nel tentativo di ricostruire una verità indicibile. Esercizio dopo esercizio, Carrino compone il suo puzzle narrativo più audace e destabilizzante in grado di scovare e rivelare il dolore nascosto nell’infanzia di ognuno.
9.
Cate, io (Fazi) di Matteo Cellini
Presentato da Filippo La Porta e Paola Mastrocola
Ci sono guerre che non hanno tregua, eroi senza fanfare. Caterina è una di questi: una veterana di diciassette anni, che comincia la lotta ogni mattina, entrando nella tortura dei vestiti. Perché Caterina è obesa, e l’unica normalità che conosce è tra le mura di casa, in una famiglia di obesi. La sua identità scompare a contatto con il resto del mondo, perché fuori l’unico modo di sopravvivere è diventare Cate, la supereroina ferocemente autoironica il cui potere è quello di “essere il paragone che salva”: nessuna è più brutta, più grassa o più sola di lei. Caterina va a testa alta per il mondo ostile: attraversa le selve dei soprannomi, si veste del desiderio di essere invisibile, rifiuta la pietà degli altri. Il suo posto nel mondo è gravato dalla sproporzione, ma la sua scialuppa di salvataggio è l’intelligenza, la sua arma il sarcasmo con cui anticipa su di sé il giudizio degli altri per anestetizzarlo prima che colpisca duro. Matteo Cellini entra a gamba tesa nella vita di Caterina, e senza sconti ci racconta la sua guerra. Lo fa talmente bene che non è la pietà per Cate quella che ci rimane, ma è il rispetto. Rispetto per questa eroina condannata al fuori misura, e rispetto per un autore che la misura – letteraria – invece la conosce bene, con un racconto durissimo e lieve, implosivamente normale e ferocissimamente pieno di tenerezza.
10.
Cacciatori di frodo (Miraggi) di Alessandro Cinquegrani
Presentato da Enrico Castelnuovo e Pietro Gibellini
Tutte le mattine prima dell’alba, una donna esce dalla casa cantoniera giù al fiume, percorre dodici chilometri di un binario morto e si sdraia subito dopo la curva troppo stretta, aspettando il treno .che le faccia rotolare la testa giù dall’argine e nel fiume.. Tutte le mattine, un uomo percorre quegli stessi dodici chilometri per riportare a casa la moglie, sdraiata sui binari subito dopo la curva troppo stretta. Nella sua mente si attorcigliano i fantasmi di un tempo andato, la famiglia, un figlio, un fratello. La vita e la morte, la colpa e l’espiazione. E lungo il fiume, cacciatori di frodo si nascondono: il paesaggio attraversato da Augusto e una tetra parentesi, quasi indifferente, che racchiude una tragedia familiare dai toni biblici, gli echi del Piave, le ombre del miracolo economico del Nord-est e una nuova resistenza. La storia di una dannazione, una corsa a perdifiato verso l’inferno, o forse un vademecum su come diventare cacciatori di frodo, clandestini del pensiero nell’epoca della banalità.
11.
Sofia si veste sempre di nero (minimum fax) di Paolo Cognetti
Presentato da Diego De Silva e Lorenzo Pavolini
È ancora una donna la protagonista del nuovo libro di Paolo Cognetti, un romanzo composto da nove racconti autonomi che la accompagnano lungo trent’anni di storia: dall’infanzia in una famiglia borghese apparentemente normale, ma percorsa da sotterranee tensioni, all’adolescenza tormentata da disturbi psicologici, alla liberatoria scoperta del sesso e della passione per il teatro, al momento della maturità e dei bilanci.
12.
Il candore delle cornacchie (Guerini) di Totò Cuffaro
Presentato da Gianpiero Gamaleri e Marco Staderini
“Ho sofferto per la sua condanna e ho ammirato la sua dignità. Ho visto la sua trasformazione nelle brevi visite che gli ho fatto nel carcere di Rebibbia. All’amicizia, che non può mai venire meno quando è sincera, si aggiunge la preoccupazione per i giorni, i mesi e gli anni che sono carichi di incertezza su come l’animo esce da questa drammatica esperienza.” (dalla prefazione di Monsignor Fisichella)
13.
Di muro in muro (Guida) di Geppino D’Alò
Presentato da Louis Godart e Giampaolo Rugarli
Dal vissuto quotidiano, fin dall’infanzia tormentata, l’autore ricostruisce una esperienza umana singolare che lo condurrà all’incontro con la politica e con la generazione del ’68. Napoli in questo contesto, viene rappresentata come il paradigma nazionale delle contraddizioni del partito comunista italiano. Un viaggio nel tempo degli errori di storia, contro i luoghi comuni della sinistra e per le proprie ragioni critiche da riannodare.
14.
Mandami tanta vita (Feltrinelli) di Paolo Di Paolo
Presentato da Gad Lerner e Rosetta Loy
Febbraio 1926. Moraldo arriva a Torino per una sessione di esami, si porta dietro una strana rabbia e una valigia più pesante di quanto gli sembrasse alla partenza da Casale Monferrato. Dagli anziani coniugi Bovis, che lo ospitano, Moraldo apre la valigia e scopre che deve averla scambiata con quella di un fotografo di strada. Come per chiudere un conto in sospeso, Moraldo si mette ancora una volta sulle tracce di un suo coetaneo. Si chiama Piero. Moraldo gli ha scritto due lettere senza ottenere risposta, l’ha visto passare all’università circondato dal gruppo dei suoi amici. Qualcuno li definisce l’Accademia dei Patiti, ma Moraldo ammira quella vivacità intellettuale proteste, riunioni, giornali, libri. Ma l’ammirazione, nel silenzio, diventa invidia, e l’invidia diventa rancore. A volte si trova a spiarlo mentre passa sotto i portici, senza avere il coraggio di avvicinarlo. Ma adesso di Piero, a Torino, non c’è traccia. Con i suoi occhiali di miope, che sempre gli sfuggono dal volto, Piero ha percepito la minaccia e il pericolo di restare. Lo strappo non è facile: c’è Ada da lasciare sola, con il piccolo Paolo che ha appena un mese. Mentre Piero cerca una sistemazione e si ammala, Moraldo incontra il fotografo che ha preso la sua valigia. È una ragazza: leggera, disinvolta e imprendibile come un fantasma. Ma sarà proprio lei a tenere i fili del destino. Fino all’istante in cui Piero e Moraldo staranno finalmente per sfiorarsi.
15.
Il cielo è dei potenti (e/o) di Alessandra Fiori
Presentato da Giovanna Botteri e Paolo Sorrentino
Claudio Bucci è stato un uomo potente, un politico della Prima Repubblica. La corsa per il successo ha segnato la sua esistenza. A settant’anni un incontro inatteso e lungamente evitato lo spinge a raccontare i segreti della sua storia con cinico disincanto. I sogni, l’ambizione e l’ascesa in un’educazione sentimentale che parte dalla provincia dei primi anni Quaranta e prosegue nella Roma dell’immediato dopoguerra. Claudio conosce la fine del fascismo e la nascita dei Comitati Civici. È in coda con i “fagottari” sulla Via del Mare e dentro i bordelli affollati del centro storico. È immerso in fumose sezioni di partito e conquistato dall’ambiguo fascino dei suoi meccanismi. Tessere, correnti e congressi, protettori e compari dominano l’orizzonte di Claudio, fino alla scoperta del grande amore per un’unica donna. Ma nell’irrinunciabile lotta per rimanere in alto il compromesso si fa pane quotidiano. Il come eravamo di una generazione narrato da un uomo con il demone del comando.
16.
Però un paese ci vuole (La Lepre) di Giovanna Grignaffini
Presentato da Umberto Eco e Raffaele La Capria
Forse per la prima volta la generazione degli anni Sessanta prende finalmente congedo dal proprio passato in questo romanzo intessuto di sentimento, ma anche di lucida ironia. Un paese: volti che si assomigliano, abitudini che non cambiano. Radici. Francesca torna in quel paese nel 1989, vent’anni dopo averlo lasciato, e ritrova amicizie, parole, amori e canzoni. Tutte le tracce ancora visibili del suo appassionato romanzo di formazione. Scorrono i giorni del grande caldo immobile e delle fiere, dei balli, delle notti piene d’anguria e di “ti ricordi?”. Li accompagna l’indimenticabile colonna sonora di un’epoca (Kinks, Beatles, Nomadi, Caselli). Ma questa volta c’è un segreto nell’aria, che fa slittare tutte le prospettive e trae in inganno anche la memoria. Perché Francesca è tornata? Perché qualcuno continua a spedirle misteriose buste gialle? Scritto in un lessico familiare impastato di voci di memoria e di paese, luoghi comuni e poesie, questo diario di una generazione tormentata che ha respirato l’aria del boom e del ’68 senza essere mai andata a sedersi in prima fila, rilancia una domanda: da quel paese, da ogni paese, bisogna andarse.
17.
Gola di Pietra (Reverdito) di Luigi Lambertini
Presentato da Silvana Gaudio e Lorenza Trucchi
Inverno 1944. Ernesta e la figlia Laura sono le uniche ospiti in una pensione di montagna. Filippo, figlio del gestore, e Laura s’innamorano e vivono un’intensa relazione. Laura alterna momenti sereni ad altri colmi di intima tristezza. Poco prima della fine della guerra, Ernesta e Laura partono improvvisamente. Da quel momento più nessuna notizia. Molti interrogativi senza risposta e senza certezze. Passano gli anni. Filippo si laurea, diventa giornalista e incontra Giulia. Tutto cambia. I colori della vita subentrano alle cupe immagini del passato. Un giorno, il ricordo di Laura ritorna prepotente. La valle, dove vissero la loro storia d’amore, diverrà un bacino idroelettrico e Filippo deve ritornarvi per curare un’inchiesta. Numerosi flashback e momenti di vita quotidiana illuminano gli anni di un mondo passato ma non perduto.
18.
Suicide Tuesday (Perrone) di Francesco Leto
Presentato da Giorgio Barberi Squarotti e Alessandro Masi
Suicide Tuesday è un’espressione inglese che indica la condizione di profonda angoscia che sopravviene dopo un fine settimana all’insegna di droghe e alcool. L’euforia del sabato va scemando: domenica passa nel tentativo di smaltire i postumi, lunedì arriva il down e martedì si è talmente depressi che ci si lascerebbe morire. Il romanzo narra il fine settimana di tre protagonisti e li accompagna fino al martedì. Tre giornate in cui i personaggi vivono le proprie paure, i fallimenti. E i sogni. Ognuno con la propria vita lontana da quella degli altri.
19.
L’uso della vita. 1968 (Transeuropa) di Romano Luperini
Presentato da Angelo Guglielmi e Raffaele Simone
Fra il marzo 1968 e il gennaio 1969, Pisa era uno dei luoghi più significativi della rivolta giovanile europea. Il romanzo di Luperini, parzialmente autobiografico, mescola personaggi storici (Sofri, D’Alema, Fortini…) e altri di fantasia per raccontare l’atmosfera di quel Sessantotto: il ritmo degli avvenimenti, le occupazioni, gli scontri con la polizia, le discussioni politiche, i rapporti fra i sessi, i contrasti generazionali. Il protagonista, un giovane fra i ventitré e i ventiquattro anni, appena laureato, partecipa entusiasta e perplesso, fra slanci e dubbi, alle vicende di quei mesi. Pubblico e privato, impegno militante e crisi esistenziali, gesta e amori si alternano in un vortice di avvenimenti che fanno registrare anche una graduale evoluzione del movimento di lotta, che lascia presagire i tragici sviluppi degli anni Settanta. Giunti alla fine del romanzo e della vicenda, ci si rende conto di aver assistito al piccolo romanzo di formazione di un individuo, dentro al più grande e tragico romanzo di un paese e di una rivoluzione perennemente mancata.
20.
Atti mancati (Voland) di Matteo Marchesini
Presentato da Massimo Onofri e Silvia Ronchey
Nel cuore di Bologna, Marco, intellettuale trentenne diviso tra le incombenze giornalistiche e il tentativo di finire un romanzo, vive in una solitudine cocciuta e il più possibile asettica, fino a quando ricompare Lucia, la ragazza che lo ha lasciato qualche anno prima. Ora Lucia cerca Marco, lo assedia e lo porta in giro per paesi e campagne, a visitare i loro luoghi di un tempo, a ritrovare gli amici vivi e gli amici morti. Tra Bassa e Appennini, tra cliniche e osterie, Lucia – come una fragile ma tenace erinni – costringe Marco a rianalizzare le zone più oscure del loro passato. “Atti mancati” è una storia d’amore e di suspense. È una parabola sul tempo trascorso ostinatamente a occhi chiusi e su quello vissuto a occhi spalancati. È il referto di una malattia, steso con furore analitico e insieme con uno stile semplice, da presa diretta.
21.
Le colpe dei padri (Piemme) di Alessandro Perissinotto
Presentato da Gianluigi Beccaria e Eva Cantarella
Guido Marchisio, torinese, 46 anni, è un uomo arrivato. Dirigente di una multinazionale, appoggiato dai vertici, compagno di una donna molto più giovane: la sua pare una strada tutta in discesa. Fino al giorno in cui un uomo in un bar vicino allo stabilimento, un locale dove Guido non entra mai, gli chiede se lui non sia per caso Ernesto Bolle, suo compagno di scuola e di giochi negli anni Settanta, nel quartiere operaio della Falchera. Anche Ernesto, come Guido, aveva gli occhi di due colori diversi e un neo sullo zigomo sinistro. Guido nega, sprezzante, ma un pensiero comincia a tormentarlo, come un tarlo impossibile da sopprimere. Tra risvolti privati ed eventi pubblici, la vicenda di Guido si snoda verso un finale a sorpresa.
22.
Figli dello stesso padre (Longanesi) di Romana Petri
Presentato da Alberto Asor Rosa e Salvatore S. Nigro
Figli dello stesso padre, ma di due donne diverse, Germano ed Emilio si rivedono dopo un lungo silenzio. Sono diversissimi, accomunati unicamente dall’amore insoddisfatto per il padre Giovanni, una figura possente, passionale ed egocentrica, che ha abbandonato la madre di Germano perché la sua nuova donna aspettava un figlio, Emilio, per poi abbandonare poco dopo anche lei come tutte le altre donne della sua vita. Germano, pur essendo sempre stato il preferito del padre, non ha mai perdonato al fratello minore di essere la causa del divorzio dei genitori. Emilio, cresciuto sapendo di essere il figlio non voluto, ha sempre cercato, invano, l’affetto del padre e del fratello. Nei pochi giorni che trascorreranno insieme, le antiche rabbie e il richiamo del sangue riemergeranno furiosi.
23.
L’esilio dei figli (Gremese) di Claudia Pozzo
Presentato da Maurizio Cucchi e Paolo Ruffilli
Protagonista e voce narrante è il figlio di uno dei capi dei gruppi armati degli anni Settanta, che dopo il tempo del fanatismo rivoluzionario, clandestino a Parigi, sbarca il lunario tra mille disagi. Ai momenti del suo difficile presente si alterna il ricordo vivido e lancinante del passato: il clima, l’enfasi e la violenza di molti episodi della sua infanzia stralunata, le apparizioni intermittenti dei genitori, i repentini cambi di scuola, le fughe improvvise… La sua è una condizione di sradicato, come – per ben diverse ragioni – quella della ragazza di cui è innamorato. Con una scrittura lineare, “ad alta definizione” nel giudizio critico che ne dà il poeta Maurizio Cucchi, il libro si muove abilmente su diversi piani: quello di un passato di rivoluzionari violenti e falliti; quello della generazione successiva, costretta a un estraniamento che ha segnato tutta la sua esistenza; quello del sentimento vivo dell’esistere e della quotidianità, in cui si gioca il destino di ognuno.
24.
Resistere non serve a niente (Rizzoli) di Walter Siti
Presentato da Alessandro Piperno e Domenico Starnone
Molte inchieste ci hanno parlato della famosa “zona grigia” tra criminalità e finanza, fatta di banchieri accondiscendenti, broker senza scrupoli, politici corrotti, malavitosi di seconda generazione laureati in Scienze economiche e ricevuti negli ambienti più lussuosi e insospettabili. Ma è difficile dar loro un volto, immaginarli nella vita quotidiana. Walter Siti, col suo stile mimetico e complice, sfrutta le risorse della letteratura per offrirci un ritratto ravvicinato di Tommaso: ex ragazzo obeso, matematico mancato e giocoliere della finanza; tutt’altro che privo di buoni sentimenti, forte di un edipo irrisolto e di inconfessabili frequentazioni. Intorno a lui si muove un mondo dove il denaro comanda e deforma; dove il possesso è l’unico criterio di valore, il corpo è moneta e la violenza un vantaggio commerciale. Conosciamo un’olgettina intelligente e una scrittrice impegnata, un sereno delinquente di borgata e un mafioso internazionale che interpreta la propria leadership come una missione. Un mondo dove soldi sporchi e puliti si confondono in un groviglio inestricabile, mentre la stessa distinzione tra bene e male appare incerta e velleitaria. Proseguendo nell’indagine narrativa sulle mutazioni profonde della contemporaneità, sulle vischiosità ossessive e invisibili dietro le emergenze chiassose della cronaca, Siti prefigura un aldilà della democrazia: un inferno contro natura che chiede di essere guardato e sofferto con lucidità prima di essere (forse e radicalmente).
25.
Nessuno sa di noi (Giunti) di Simona Sparaco
Presentato da Valeria Parrella e Aurelio Picca
Quando Luce e Pietro si recano in ambulatorio per fare una delle ultime ecografie prima del parto, sono al settimo cielo. Pietro indossa persino il maglione portafortuna, quello tutto sfilacciato a scacchi verdi e blu delle grandi occasioni. Ci sono voluti anni per arrivare fin qui, anni di calcoli esasperanti con calendario alla mano, di “sesso a comando”, di attese col cuore in gola smentite in un minuto. Non appena sul monitor appare il piccolo Lorenzo, però, il sorriso della ginecologa si spegne di colpo. Lorenzo è troppo “corto”. Ha qualcosa che non va. “Nessuno sa di noi” è la storia di un mondo che si lacera come carta velina. E di una donna di fronte alla responsabilità di una scelta enorme. Qual è la cosa giusta quando tutte le strade portano a un vicolo cieco? Che cosa può l’amore? E quante sono le storie di luce e buio vissute dalle persone che ci passano accanto? Come le ricorderanno le lettrici della sua rubrica e le numerose donne che incontra sul web, Luce non è sola.
26.
Stringimi prima che arrivi la notte (Edizioni Anordest) di Claudio Volpe
Presentato da Cesare Milanese e Renato Minore
Alice è una ragazza, poco più di vent’anni e dentro di sé conserva la storia di un breve ma intenso vissuto: l’essere una figlia adottata, platonicamente innamorata di un padre buono ma disorientato come Raimondo r in continua competizione con una madre dominante, Delia, cardiochirurgo ossessionato dalla morte e dal fermarsi dei cuori. Alla ricerca di un baluardo dove riprendere fiato, Alice si ritrova imprigionata nelle parole di Ana e dei suoi seguaci. Ana è la dea dell’anoressia.