I segreti di Gray Mountain è romanzo del genere scritto da John Grisham, pubblicato il 2 dicembre 2014, un nuovo appassionante legal thriller dove l’autore descrive gli spregiudicati retroscena di Big Coal e il costante pericolo a cui sono sottoposti le vite di chi vi lavora e l’intero ecosistema, raccontando la
storia di una giovane donna coraggiosa, la seconda protagonista femminile dai tempi del Rapporto Pelican.
“E’ legale?”
“Questa non è una domanda opportuna nel paese del carbone. Niente è tutto bianco o tutto nero nel mio mondo. Il nemico infrange ogni regola, per cui la lotta non è mai leale. Se giochi secondo le regole, perdi, anche se hai ragione”
Samantha Kofer, giovane e promettente avvocato associato da tre anni del più importante studio legale di New York, ha davanti a sé una brillante carriera, o almeno così crede. Ma è il 2008 e con l’esplosione della crisi finanziaria, le cui ripercussioni in tutto il mondo sono ben note, moltissimi professionisti restano senza lavoro. Gli istituti bancari, gli hedge fund e i grandi studi legali ridimensionano drasticamente spese e personale. E così, ad appena due settimane dal crollo di Lehman Brothers, Samantha perde il suo lavoro, la sua sicurezza e il suo futuro. Al tempo stesso, però, è anche una delle poche persone a cui viene offerta l’opportunità di lavorare gratuitamente per un anno in un piccolo studio di assistenza legale a Brady, una sperduta cittadina di 2200 anime sui monti Appalachi, in attesa di tempi migliori. È un cambiamento di vita radicale. Samantha si ritrova infatti in un mondo lontano anni luce da quello in cui ha sempre vissuto, e grazie all’indomita Mattie Wyatt, capo della Mountain Legal Aid Clinic, e all’affascinante e misterioso nipote di lei, l’avvocato Donovan Gray, capisce subito cosa significa doversi confrontare con veri clienti e problemi reali. Ma soprattutto dovrà fare i conti con il torbido e pericoloso business dell’industria carbonifera, vera risorsa del paese. Un mondo in cui le leggi non vengono rispettate, la violenza è sempre in agguato e la terra stessa è minacciata. Perché ci sono segreti a Brady che avrebbero dovuto restare sepolti per sempre nelle montagne.
Le recensioni non sono molto positive, adoro Grisham e come sempre mi aspetto tanto da lui, come probabilmente hanno fatto i fan che hanno letto il libro, ma purtroppo i commenti raccontano di una delusione, sembra essere noioso e che lascia con la sensazione che manchi qualcosa, come se fosse incompleto, per altri invece Grisham vale sempre la pena di essere letto.
L’orrore era nell’attesa: l’ignoto, l’insonnia, l’ulcera. I colleghi si ignoravano e lavoravano dietro porte chiuse a chiave. Segretarie e paralegali riferivano le indiscrezioni ed evitavano di guardarsi negli occhi. Tutti avevano i nervi tesi e si chiedevano: “Chi sarà il prossimo?”. I soci, i pezzi grossi, sembravano sotto shock da bombardamento e sfuggivano qualsiasi contatto con i subordinati. Era possibile che tra non molto ricevessero l’ordine di massacrarli.
Le voci erano spaventose. Dieci associati della divisione Cause civili eliminati: vero in parte, solo sette. L’intera divisione Proprietà immobiliari chiusa, soci e tutto il resto: vero. Otto soci dell’Antitrust stavano scappando in un altro studio legale: falso, per il momento.
L’atmosfera era così avvelenata che Samantha lasciava il palazzo ogni volta che le era possibile e lavorava con il laptop nei caffè di lower Manhattan. Seduta su una panchina nel parco in una bella giornata – dieci giorni dopo il crollo di Lehman Brothers – aveva guardato l’alto edificio poco distante nella strada. Era chiamato 110 Broad e la metà superiore era affittata a Scully & Pershing, il più grande studio legale che il mondo avesse mai visto. Lo studio di Samantha, per il momento, anche se il futuro era tutt’altro che certo. Duemila avvocati in venti paesi, metà dei quali solo nella città di New York, un migliaio proprio lassù, stipati tutti insieme nei piani dal trentesimo al sessantacinquesimo. Quanti avrebbero voluto andarsene? Samantha non era in grado di dirlo, ma non era la sola. Il più grande studio legale del mondo si stava ridimensionando nel caos, così come i suoi concorrenti. I grandi studi – Big Law, come veniva chiamato il sistema – erano nel panico esattamente come gli hedge fund, le banche di investimenti, le banche tradizionali, i conglomerati assicurativi, Washington e, scendendo lungo la catena alimentare, i piccoli commercianti in Main Street.
Il decimo giorno era passato senza spargimenti di sangue, e anche il successivo. Il dodicesimo giorno c’era stato un lampo di ottimismo quando Ben, uno dei colleghi di Samantha, aveva riferito un’indiscrezione secondo la quale i mercati del credito londinesi si sarebbero sciolti leggermente. Forse gli investitori avrebbero potuto trovare un po’ di contanti, dopo tutto. Ma nel tardo pomeriggio la voce si era già sgonfiata: non c’era niente di vero. Così avevano continuato ad aspettare.
La divisione Immobili commerciali di Scully & Pershing era diretta da due soci. Uno, ormai prossimo alla pensione, era già stato buttato fuori. L’altro era Andy Grubman, un quarantenne imbrattacarte che non aveva mai visto un’aula di tribunale in vita sua. Come socio, aveva un bell’ufficio con vista sull’Hudson in lontananza, acqua che non notava da anni. Sopra un ripiano dietro la scrivania, esattamente al centro della sua “parete dell’ego”, c’era una collezione di grattacieli in miniatura. “I miei palazzi”, amava definirli Grubman. Appena un edificio veniva completato, ne commissionava la riproduzione in scala a uno scultore ed era anche solito regalare generosamente un trofeo più piccolo a ogni membro della “sua squadra”. Nei tre anni trascorsi da S&P, Samantha aveva collezionato sei edifici, e quello sarebbe stato il massimo a cui sarebbe mai arrivata.
«Sedetevi» ordinò Andy Grubman, chiudendo la porta.