La Stella di Natale è una pianta ornamentale originaria del Messico che sta per entrare nelle vostre case, come ogni anno, sotto le feste natalizie, la sua bellezza crea la giusta atmosfera festosa. Il nome botanico è Euphorbia pulcherrima, ma è nota anche come Poinsettia, derivato da Joel Roberts Poinsett, il primo Ambasciatore degli Stati Uniti in Messico, il quale resto così piacevolmente impressionato dalle colline messicane ricoperte da questi arbusti che li introdusse negli Stati Uniti nel 1825, indigeni la utilizzavano per tingere le stoffe mentre il lattice veniva usato come insetticida.
Le origini della stella di Natale
Le sue origini sono però ancora più lontane, era coltivata dagli Aztechi che la consideravano simbolo di purezza, secondo un’antica leggenda azteca, una dea morì di dolore per un amore non corrisposto e alcune gocce del suo sangue caddero sulle foglie della pianta che da allora divennero rosse.
Nel 1520 i sudditi dell’imperatore azteco Montezuma la donarono agli spagnoli al seguito di Cortes e fu così che la Stella di Natale giunse in Europa.
La sua bellezza è dovuta alle brattee che sono le false foglie, colorate di rosso o rosa o bianco che si sviluppano sulla cima dei rami che spesso vengono confuse con i fiori, mentre i veri fiori sono piccoli e di colore giallo.
La Stella di natale cresce spontaneamente allo stato selvatico e può raggiungere anche un’altezza fra i due e i quattro metri, specialmente nelle aree più calde del Mediterraneo poiché richiede una temperatura tra i 14 e i 22°, può vivere anche a temperature più basse, ma non sopporta il gelo.
Viene coltivata in serra per affrontare le grandi richieste nel periodo di natale.
Si consiglia di concimarla nel periodo invernale, almeno ogni quindici giorni con del potassio e del fosforo e innaffiarla ogni due o tre giorni.
In primavera va potata e rinvasata prestando molta attenzione al fusto e alle radici che sono molto delicati.
La riproduzione avviene in primavera per talea, la parte tagliata va messa in un bicchiere di acqua tiepida e lasciare che metta le radici e poi invasarla.
Spesso acquistiamo questa pianta nel periodo natalizio, ma quando perde le foglie viene buttata via, ma se la teniamo in un luogo luminoso, lasciandola vegetare per tutta l’estate, a fine settembre riprenderà la sua fioritura.
Il colore della Stella di natale più comune è quello rosso, ma si può anche trovare bianca, rosa, marmorizzata, oppure c’è anche la Jingle bells, una variante rossa macchiata di giallo.
All’interno del suo tronco e dei suoi rami vi è una sostanza lattiginosa (il lattice) leggermente irritante per la pelle e mucose, il contatto con questa sostanza può causare prurito, bruciore diffuso, eritema, quindi lavarsi con cura le mani dopo aver maneggiato la pianta.
Questa sostanza si invece dovesse essere ingerita è altamente velenosa, provocando vomito, diarrea e nei casi più seri si può assistere anche a svenimenti, quindi controllare bambini ed animali domestici.
La stella di Natale simboleggia l’amore verso gli altri e una fiducia illimitata, una leggenda messicana ci racconta il perché:
Era la Vigilia di Natale e in una chiesa una bambina molto povera stava osservando le persone ricche che portavano doni all’altare, lei non poteva offrire nulla, quindi piangendo pregò Gesù domandandogli cosa avrebbe potuto fare per dimostrargli tutto il suo amore e la sua devozione.
All’improvviso apparve una luce immensa e la bambina udì una voce che le disse di raccogliere dell’erba fuori dalla chiesa e poi portarla sull’altare. La bambina fece ciò che la voce aveva detto e l’erba posata sull’altare si trasformò in bellissimi rami che avevano alle sommità delle stelline rosse splendenti, da allora in Messico la Stella di Natale viene chiamata “Flor de la Noche Buena” (Fiore della Notte Santa).