Il Natale è spesso associato all’immagine di renne che trainano la slitta di Babbo Natale attraverso i cieli stellati. Tuttavia, dietro questa immagine pittoresca si nasconde una realtà preoccupante: molte specie di renne sono a rischio di estinzione. Le minacce ambientali, il cambiamento climatico e altre pressioni antropiche stanno mettendo a dura prova queste affascinanti creature artiche.
Le renne di Babbo Natale e altre leggende
Le renne sono uno degli animali simbolo del Natale, conosciamo tutti la squadra di renne che trainano la slitta di Babbo Natale durante la consegna dei regali la notte di natale, i nomi delle renne, comparsi per la prima volta in una poesia natalizia del 1823 intitolata A Visit from St. Nicholas, sono: Saetta (Dasher), Ballerino (Dancer), Schianto (Prancer), Guizzo (Vixen), Cometa (Comet), Cupido (Cupid), Tuono (Donner), Rufus (Blitzen), mentre Rudolph, la renna dal naso rosso, è stato aggiunto alla squadra in seguito al grande successo della canzone natalizia Rudolph the Red-Nosed Reindeer scritta da Johnny Marks nel 1949, la sua storia insegna l’importanza della diversità e di come anche le caratteristiche uniche possano essere preziose e utili.
Ma cosa succede alle renne il resto dell’anno? Secondo la tradizione, durante il resto dell’anno, le renne di Babbo Natale vivono nella lontana Lapponia, una vasta regione artica. Qui, possono pascolare liberamente, nutrendosi di muschi e licheni che crescono abbondanti nelle terre artiche. Questo stile di vita nomade e selvatico aggiunge un tocco di mistero e avventura al loro carattere.
Le renne, con la loro eleganza selvaggia e i possenti palchi, hanno ispirato leggende affascinanti nelle culture nordiche e artiche. Questi mammiferi iconici sono diventati protagonisti di racconti magici che narrano di avventure, connessioni divine e tradizioni millenarie.
Le renne erano sacre a Isa o Disa, la dea Grande Madre degli Scandinavi. Nel nord Europa la renna assume spesso il significato di simbolo lunare, come tutti gli altri cervidi, perciò ha ruoli funerari e di guida delle anime dei defunti nell’oltretomba.
Secondo alcune leggende, durante le notti di luna piena, le renne si riuniscono in radure segrete per ballare e celebrare. Questo misterioso ballo è considerato un omaggio alla magia della natura e al legame tra le creature selvatiche.
In tempi recenti la Disney ha reso omaggio alle renne con la simpatica renna Sven, nel film “Frozen – Il regno di ghiaccio”.
Queste sono le leggende che ci hanno fatto conoscere ed amare questi animali da bambini, ma le renne, note anche come caribù in Nordamerica, è un cervide delle regioni artiche e subartiche, un animale stupendo che purtroppo, secondo uno studio dei ricercatori della Renmin University of China e pubblicato sul Journal for Nature Conservation, il numero di renne è in calo in tutto il mondo, Rudolph e Famiglia sono in pericolo estinzione e Babbo Natale dovrà trovare mezzi di trasporto alternativi.
Renne a rischio estinzione
Le renne, appartenenti al genere Rangifer, sono essenziali per gli ecosistemi delle regioni artiche e subartiche. La loro vita è strettamente legata alla presenza di vasti spazi aperti e di tundra, dove possono trovare il cibo necessario per sopravvivere. Tuttavia, il riscaldamento globale e quindi la rapida fusione dei ghiacci artici sta riducendo la quantità di habitat disponibile per queste creature, costringendole a competere per risorse sempre più scarse, che include la migrazione stagionale in cerca di pascoli migliori, costringendo le renne a percorrere distanze sempre maggiori per trovare cibo e spazi vitali adeguati.
Inoltre, il cambiamento climatico ha un impatto diretto sulla disponibilità di cibo per le renne. Le variazioni nelle temperature e nei modelli meteorologici influenzano la crescita di muschi e licheni, alimenti fondamentali per la loro dieta. La diminuzione di questi vegetali riduce le risorse alimentari per le renne, mettendo a rischio la loro sopravvivenza.
La contaminazione ambientale è un’altra minaccia significativa. L’inquinamento atmosferico e la presenza di sostanze chimiche tossiche possono accumularsi nei corpi delle renne, influenzando negativamente la loro salute e la loro capacità riproduttiva. La presenza umana nelle regioni artiche contribuisce ulteriormente a questa contaminazione, mettendo a repentaglio la sopravvivenza di queste creature.
I ricercatori attribuiscono le ragioni del declino a sei fattori principali: l’endogamia (con il conseguente rischio maggiore di problemi genetici); il bracconaggio; i cambiamenti climatici, la mancanza di allevatori; l’impatto del turismo e i predatori naturali. In particolare, secondo gli scienziati «orsi, lupi e linci» «potrebbero uccidere fino a un terzo dei piccoli delle renne ogni anno».
I ricercatori invitano l’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn) ad aggiornare la sua lista rossa con le specie a rischio, includendo anche le renne, che negli ultimi dieci anni sono morte circa ottantamila renne, ossia il 22% di tutti questi animali che vivono nella Siberia del Nord, a causa del cambiamento atmosferico.
La conservazione delle renne richiede un approccio globale e coordinato. Le misure di gestione sostenibile delle popolazioni di renne, insieme a restrizioni sull’accesso umano a queste aree remote, possono contribuire a preservare l’equilibrio fragile degli ecosistemi artici.
Inoltre, programmi di ricerca e monitoraggio sono cruciali per comprendere meglio le minacce specifiche che le renne affrontano e sviluppare strategie mirate per la loro protezione. La sensibilizzazione pubblica è altrettanto importante per coinvolgere la comunità globale nella salvaguardia di queste affascinanti creature.
Se vogliamo preservare la magia del Natale e garantire che le renne possano continuare a vagare liberamente attraverso le terre artiche, dobbiamo impegnarci con determinazione per proteggere il loro habitat e affrontare le minacce ambientali che mettono a rischio la loro esistenza.