Qualche giorno fa sono stati annunciati i sei finalisti che si contenderanno la sessantatreesima edizione del Premio Bancarella, uno dei pochi premi al mondo ad essere gestito esclusivamente da librai.
I finalisti sono stati scelti da una rosa di 1200 titoli proposti dai 200 librai indipendenti:
Enrico Ianniello, La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin (Feltrinelli)
Mallock, I volti di Dio (Edizioni e/o)
Giulio Massobrio, Rex (Bompiani)
Sara Rattaro, Niente è come te (Garzanti)
Paolo Roversi, Solo il tempo di morire (Marsilio)
Simona Sparaco, Se chiudo gli occhi (Giunti)
In attesa della premiazione finale che si terrà il 19 luglio 2015 ci gustiamo la classifica dei libri più venduti della settimana, oggi, con ben quattro novità:
1.
Conferma la prima posizione Sette brevi lezioni di fisica di Carlo Rovelli.
Ci sono frontiere della conoscenza dove brucia il nostro desiderio di sapere: sono nelle profondità più minute del tessuto dello spazio, nelle origini del cosmo, nella natura del tempo, nella destinazione dei buchi neri. Qui, a contatto con l’oceano di quanto non sappiamo, bellezza e mistero ci lasciano senza fiato. Queste ‘lezioni’ delineano una rapida panoramica della rivoluzione avvenuta nella fisica del XX secolo e della ricerca in corso, discorrendo, con ammirevole trasparenza, della teoria della relatività generale di Einstein, della meccanica quantistica, dell’architettura del cosmo, delle particelle elementari, della gravità quantistica, della probabilità e del calore dei buchi neri, della natura del tempo e di altro ancora.
2.
Anche la seconda posizione resta inalterata con Momenti di trascurabile infelicità di Francesco Piccolo, dopo “Momenti di trascurabile felicità”, torna a raccontare l’allegria degli istanti di cui è fatta la vita, ma questa volta prova a prenderli dalla parte sbagliata.
Setacciando le giornate fino a scoprire come ogni contrattempo, anche il più seccante, nasconda qualcosa di impagabile: una scintilla folgorante di divertimento e di vitalità. Che si tratti di condividere l’ombrello con qualcuno, strappandoselo di mano per gentilezza fino a ritrovarsi entrambi bagnati fradici. O di ammettere che non ci ricordiamo più niente di quello che abbiamo imparato a scuola, che le recite dei bambini sono una noia mortale, e che non amiamo i nostri figli nello stesso modo, semplicemente perché sono diversi. Per non parlare dell’obbligo morale di farsi la doccia appena si arriva ospiti da un amico, che se ne abbia voglia o meno – in fondo soltanto per rassicurare l’altro sul fatto che ci si lava. Oppure delle persone troppo cortesi che ti tengono aperto il portone, costringendoti ad affrettare il passo. Ciascuno sperimenta ogni giorno mille forme trascurabili (e non irrilevanti) di infelicità. Ma sorge il dubbio che sia “come i bastoncini dello shangai: se tirassi via la cosa che meno mi piace della persona che amo, se ne verrebbe via anche quella che mi piace di più”.
3.
La prima novità la troviamo al terzo posto, si tratta del thriller Sangue e neve di Jo Nesbø.
Negato come rapinatore di banche perché incasina le fughe. Negato come pappone perché si affeziona alle prostitute. Negato come pusher o esattore di crediti perché non sa tenere i conti. Nel giro della mala, l’unica cosa che Olav è capace di fare è il liquidatore, il killer. Dislessico, incapace di fare i conti più semplici, troppo tenero di cuore per fare il protettore, Olav lavora per Hoffmann, il capo della mala di Oslo, ma si considera un free lance. Quando Hoffmann gli ordina di uccidere la sua seconda moglie perché questa lo tradisce, Olav sa che ne verranno solo guai. E quando, anziché ucciderla, della donna Olav si innamora, i guai non possono che aumentare. Adesso Olav è braccato, e così Corina. La sua unica speranza è uccidere Hoffmann prima che questo uccida lui.
4.
Perde una posizione La Sposa giovane di Alessandro Baricco, oggi al quarto posto.
Siamo all’inizio del secolo scorso. La promessa sposa è giovane, arriva da lontano, e la famiglia la accoglie, quasi distrattamente, nella elegante residenza fuori città. Il figlio non c’è, è lontano, a curare gli affari della prospera azienda tessile. Manda doni ingombranti. E la sposa lo attende dentro le intatte e rituali abitudini della casa, soprattutto le ricche colazioni senza fine. C’è in queste ore diurne un’eccitazione, una gioia, un brio direttamente proporzionale all’ansia, allo spasimo delle ore notturne, che, così vuole la leggenda, sono quelle in cui, nel corso di più generazioni, uomini e donne della famiglia hanno continuato a morire. Il maggiordomo Modesto si aggira, esatto, a garantire i ritmi della comunità. Lo zio agisce e delibera dietro il velo di un sonno che non lo abbandona neppure durante le partite di tennis. Il padre, mite e fermo, scende in città tutti i giovedì. La figlia combatte contro l’incubo della notte. La madre vive nell’aura della sua bellezza mitologica. Tutto sembra convergere intorno all’attesa del figlio. E in quell’attesa tutti i personaggi cercano di salvarsi.
5.
Riconferma la quinta posizione Il magico potere del riordino. Il metodo giapponese che trasforma i vostri spazi e la vostra vita di Marie Kondo resta in classifica.
Un’infinità di oggetti di ogni tipo (abbigliamento, libri, documenti, foto, apparecchi elettrici, ricordi…) ci sommergono all’interno di abitazioni e uffici sempre più piccoli. Col risultato che non troviamo mai quello che davvero ci serve. Nel libro Miya Kondo ha messo a punto un metodo che garantisce l’ordine e l’organizzazione degli spazi vitali (locali, armadi, cassetti…). E anche la serenità, perché nella filosofia zen il riordino fisico è un rito che produce anche incommensurabili vantaggi spirituali: aumenta la fiducia in sé stessi, libera la mente, solleva dall’attaccamento al passato, valorizza le cose preziose, induce a fare meno acquisti inutili. Rimanere nel caos significa invece voler allontanare il momento dell’introspezione e della conoscenza.
6.
Al sesto posto entra in classifica un’altra novità, I misteri della montagna di Mauro Corona.
Non tutti hanno la capacità immediata di comprendere fino in fondo i segreti della montagna. Vedono le cime come blocchi turriti, pilastri di roccia scabri e senza valore, ammassi di pietre inutili sorti qua e là per capriccio del tempo. Basta, però, alzare lo sguardo ed essere sovrastati dall’imponenza del mare verticale, con i suoi milioni di granelli di sabbia, per sentire nascere lo stupore. Lo stupore che genera domande. Le domande che generano misteri: chi ci sarà lassù? Vi abita qualcuno? E, se esiste, come sarà fatto? Nei boschi, tra le rocce, dentro l’alba, sotto le foglie, sulle vette ancora inesplorate. Lì dormono i segreti della montagna. E Mauro Corona ci accompagna ancora una volta a scoprirli, tendendoci la mano, aiutandoci a salire. Ci esorta a giocare con il rimbalzo dell’eco, che vuole sempre l’ultima parola, ad ascoltare la voce del vento, che non sapremo mai da dove nasce. Ci conduce lungo i ruscelli a spiare le ninfe dai lunghi capelli d’acqua, ci indica il sentiero per raggiungere il grande abete bianco – adagiando l’orecchio al tronco, sentiremo il suo cuore battere. La montagna è viva, ha cinque sensi protesi a conoscere il mondo. E come tutti gli esseri speciali ha anche un senso in più: la percezione. Grazie a lei, può scoprire in anticipo le barbare intenzioni dei politici che vogliono ferirla, strizzarla, spremerla fino a distruggerla, pur di incassare moneta sonante.
7.
Gli Italiani amano il genere giallo e lo conferma anche questa novità che conquista la settima posizione, Crisi in giallo è una raccolta che unisce il giallo alla crisi economica e si adatta molto bene, non solo perché i migliori polizieschi sono sempre in fondo indagini sulla disperazione sociale. Ma anche perché la crisi economica dà rilievo a quella malinconia morale che pervade ogni storia nera: che i veri criminali, a ben guardare, sono ben altri del comune delinquente. Inoltre, lo sfondo di deserti industriali, di miseri in lotta per la pagnotta, di ex ricchi piombati nella vergogna del bisogno, di gesti clamorosi di chi non ha niente da perdere, di profittatori del bisogno estremo, di speculatori che giocano al ribasso dei beni sociali, di fughe di capitali, di truffe per furbizia o per fame, aggiunge alla finzione noir una forte dose di verità e di solidarietà umana. Tutto questo mescolarsi di denuncia sociale, di spietato realismo e di consapevole empatia è ciò che accomuna i sei racconti gialli che qui presentiamo. Scritti da autori i cui eroi hanno altrove dato prova della loro capacità di immergersi nel tessuto della società nei suoi risvolti più nascosti ed estremi.
8.
Scende in ottava posizione La banda degli amanti di Massimo Carlotto.
Padova. Guido Di Lello, un tranquillo professore universitario, scompare all’improvviso. Tutti lo cercano ma sembra svanito nel nulla. Dopo qualche mese il suo caso finisce tra quelli insoluti, la sua fotografia mescolata a quelle degli altri scomparsi. Solo una donna conosce la verità: Oriana Pozzi Vitali, la sua amante segreta, appartenente a una ricca e nota famiglia di industriali svizzeri. Ha preferito il silenzio per evitare di essere coinvolta ma alla fine, travolta da un insostenibile senso di colpa, si confida con un’avvocatessa che le consiglia di rivolgersi all’investigatore senza licenza Marco Buratti, detto l’Alligatore. Buratti accetta e inizia a indagare insieme ai suoi soci Beniamino Rossini e Max la Memoria. All’inizio sembra un caso senza speranze, poi un labile indizio li conduce sulla pista giusta e i tre si trovano coinvolti in una torbida storia che li costringerà a scontrarsi con la raffinata mente criminale di Giorgio Pellegrini (protagonista di Arrivederci amore, ciao e Alla fine di un giorno noioso). Una partita mortale in cui entrerà anche Giulio Campagna, un poliziotto molto particolare che in tutta la sua carriera non ha mai agito secondo le regole. I protagonisti di questo romanzo sono i sopravvissuti di un mondo malavitoso che va scomparendo e lotteranno senza esclusione di colpi per non essere sconfitti dagli avversari e dal tempo.
9.
Anche L’amica geniale di Elena Ferrante scende fino al nono posto.
Il romanzo comincia seguendo le due protagoniste bambine, e poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana, tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con attenta assiduità. L’autrice scava intanto nella natura complessa dell’amicizia tra due bambine, tra due ragazzine, tra due donne, seguendo passo passo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli, l’Italia, in più di un cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame. E tutto ciò precipita nella pagina con l’andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme veloci, profonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi segreti dei personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la profondità e la potenza di voce a cui l’autrice ci ha abituati…
10.
Il decimo posto è stato conquistato da un libro per bambini molto piccoli, Masha e Orso. Una piccola peste, uno dei tanti libri gioco tratti dal cartone animato russo in onda su Rai YoYo, concorrente di Peppa Pig.
Masha, la protagonista è una specie di piccola peste, vivace, curiosa, combinaguai e ribelle.
Nella storia la bambina incontra un grosso orso da cui riesce a sfuggire. Ma in realtà è il grande Orso che sarebbe ben contento di poter sfuggire ogni tanto alla piccola Masha, che ogni giorno con la sua intraprendenza, trascina Orso suo malgrado in incredibili avventure rischiando spesso di farlo finire nei guai.
Quest’ultima posizione chiarisce che questa classifica è dei libri più venduti e non dei libri più interessanti e belli, se fosse così, come ben sappiamo, molti dei libri presenti in queste classifiche non si sarebbero dovuti nemmeno affacciare.