A Fontanellato, in provincia di Parma, ha aperto i battenti lo scorso 29 maggio il labirinto della Masone, il più grande del mondo. Quando opere del genere si uniscono all’amore per i libri non può che essere un successo.
Il progetto visionario nasce dalla fantasia Franco Maria Ricci, designer, collezionista e bibliofilo emiliano, che dirige la casa editrice Ricci, da lui stesso fondata nel 1965. Nel lontano 1977 aveva promesso allo scrittore argentino Jorge Luis Borges la realizzazione di quest’opera, un labirinto con 200mila piante di bambù di specie diverse, alte fino a cinque metri, in uno spazio di 8 ettari per 3 chilometri di percorsi interni, insieme al labirinto è stata realizzata una costruzione in muratura con piramide-tempio e spaziosi cortili interni dove si trova anche una biblioteca e alcune sale espositive in cui si potrà ammirare la collezione d’arte dell’editore, che comprende circa 500 opere, il ristorante gestito dai fratelli Spigaroli, rinomati chef, completa il quadro di un luogo magico. Per informazioni www.labirintodifrancomariaricci.it.
La classifica dei libri noiosissima questa settimana, vede salire libri che ci ricordano che le classifiche non sono certo indice di qualità:
1.
Ancora al primo posto Andrea Camilleri con La giostra degli scambi, il nuovo caso del commissario Montalbano.
Una ragazza è stata aggredita in una strada solitaria, narcotizzata e rilasciata illesa. La cosa si ripete dopo qualche giorno; questa volta la vittima è la nipote del proprietario della migliore trattoria di Vigàta. Ancora un terzo sequestro lampo e ancora una volta una ragazza. Il commissario Montalbano indaga, e grazie alla sua logica stringente, al suo agire fuori dagli schemi e alla sua capacità di comprendere moventi e sentimenti, supera la soluzione a portata di mano e giunge alla verità.
2.
Riconferma la seconda posizione La Piuma, l’opera inedita di Giorgio Faletti, una storia accompagnata dai disegni dell’amico sceneggiatore Paolo Fresu, è scritta con l’obiettivo di farla poi diventare un musical.
Una favola morale, che accompagna il lettore attraverso le piccole, meschine, ignoranti bassezze degli uomini, sino a comprendere, attraverso il più innocente e semplice degli sguardi, il senso profondo delle cose. Del loro ruolo. E della fine. Seguiamo una piuma mentre traccia il suo invisibile sanscrito nel cielo, la vediamo posarsi sul tavolo dove il Re e il Generale tracciano i piani per la battaglia per la conquista di Mezzo Mondo, noncuranti di chi poi dovrà combatterla; ascoltiamo insieme a lei i tentativi del Curato di intercedere a favore dei contadini con il Cardinale privo di fede; attratti da una dissonante melodia volteggiamo dentro al Teatro, per assistere allo spettacolo meraviglioso e crudele della Ballerina dal cuore spezzato: il nostro volo ci porterà a conoscere altri, sventurati personaggi finché la piuma non incontrerà lo sguardo dell’unico che saprà capire quello che nessuno prima aveva compreso.
3.
Anche la terza posizione resta invariata con Luca Bianchini ed il suo Dimmi che credi al destino, che racconta con il suo stile inconfondibile una storia che non avresti mai pensato di ascoltare e che assomiglia terribilmente alla vita.
Ornella ama i cieli di Londra, il caffè con la moka e la panchina di un parco meraviglioso dove ogni giorno incontra Mr George, un anziano signore che ascolta le sue disavventure, legate soprattutto a un uomo che lei non vede da troppo tempo, e che non riesce a dimenticare. A cinquantacinque anni, Ornella si considera una campionessa mondiale di cadute, anche se si è sempre saputa rialzare da sola. Per fortuna può contare su Bernard, il suo vicino di casa, che la osserva da lontano e la conosce meglio di quanto lei conosca se stessa L’ultima batosta, però, è difficile da accettare. La piccola libreria italiana che dirige nel cuore di Hampstead – dove le vere star sono due pesci rossi di nome Russell & Crowe – rischia di chiudere: il proprietario si è preso due mesi per decidere. Lei, che sa lottare, ha imparato anche a lasciarsi aiutare, e così chiama in soccorso la Patti, la sua storica amica milanese – inimitabile compagna di scorribande – che arriva in città con poche idee e tante scarpe, ma sufficiente entusiasmo per trovare qualche soluzione utile a salvare l’Italian Bookshop. La prima è quella di assumere Diego, un ragioniere napoletano bello e simpatico, che fa il barbiere part-time, ha il cuore infranto e le chiama guagliuncelle. Ma proprio quando la libreria ha più bisogno di lei, il destino riporterà Ornella in Italia, a bordo di una Seicento malconcia guidata in modo improbabile dalla Patti. Tra humour inglese e una malinconia tutta italiana, Dimmi che credi al destino è una storia commovente di rinascita e speranza.
4.
Al quarto posto stabile La vigna di Angelica, il nuovo romanzo di Sveva Casati Modignani.
Lunghi filari di viti si adagiano sui morbidi pendii di Borgofranco. Da due secoli la famiglia Brugliani è proprietaria di quell’antico borgo e di quelle vigne, curate con pazienza per trarne vini pregiati e inimitabili. A trentacinque anni, Angelica è l’erede della tradizione e del patrimonio famigliare. Madre, moglie, imprenditrice di successo: tutto sembra perfetto nella sua vita. Solo lei sa che dietro quella facciata si nasconde una zona d’ombra, fatta di menzogne – quelle del marito – e di sogni infranti. Una sera, mentre è in sella alla sua moto, l’amarezza e i pensieri pesanti prendono il sopravvento e Angelica, in preda al pianto, non si accorge che l’auto di fronte a lei sta frenando. L’urto è molto violento, ma per fortuna privo di conseguenze gravi, sia per lei sia per il conducente dell’automobile, Tancredi D’Azaro. Angelica non sa ancora che quel nome è sinonimo di alta cucina in tutto il mondo. Ed entrambi ignorano che, dopo quell’incontro fugace, il destino tornerà a intrecciare le loro strade, suscitando la tentazione di un nuovo inizio. Magari da vivere insieme, chissà: starà a loro scegliere, facendo i conti con il peso del passato e le responsabilità del presente, con il desiderio di cambiare e quell’istinto passionale che li anima. Perché la vita è fatta di sogni in cui perdersi e scelte in cui ritrovarsi, incontri che ci cambiano e passioni che ci riportano sulla strada di casa.
5.
Immutata anche la quinta posizione con Il segreto degli angeli di Camilla Lackberg, oggi in quinta posizione, con un nuovo omicidio tra i fiordi per Erica Falck e Patrick Hedström.
Decisa a cominciare una nuova vita, Ebba fa ritorno a Valö, la splendida isola della sua infanzia affacciata sulle casette bianche e le rocce scoscese di Fjällbacka, nell’idillio dell’arcipelago svedese. Vuole rimettere a posto la colonia che le appartiene e che non ha più rivisto dal giorno in cui, una vigilia di Pasqua di molti anni prima, la sua famiglia scomparve nel nulla, lasciando dietro di sé solo una tavola apparecchiata a festa e una bambina di un anno che vagava smarrita. Nessuno li rivide più; nessuno fu mai in grado di stabilire cosa fosse realmente accaduto. Un mistero che da sempre stuzzica la curiosità di Erica Falck, ora entusiasta all’idea di poter riprendere in mano la sua personale indagine su quell’oscura storia. Ma sembra che per Ebba non ci sia pace. Qualcuno vuole allontanarla, disposto a tutto per proteggere il segreto dell’isola. Dopo un incendio scoppiato nella notte, le minacce si fanno sempre più incalzanti: Ebba ha già perso tutto, eppure c’è ancora qualcuno che desidera la sua morte. A Erica e Patrik non resta che unire le forze per trovare le ragioni di un rancore che gli anni non hanno placato, cominciando da un debole indizio: vecchie tracce di sangue che i lavori di restauro hanno portato alla luce nella colonia di Valö. Una sorta di filo rosso che si snoda a ritroso, conducendo a un passato lontano quando, all’inizio del secolo scorso, Fjällbacka conobbe una misteriosa “fabbricante di angeli”.
6.
Entra in classifica in sesta posizione Santa degli impossibili, scritto da Daria Bignardi.
C’è una grande città: Milano. C’è una donna, Mila, che sta per compiere quarant’anni, che è stata una bambina piena di luce, una ragazza inquieta e ora è una moglie e una madre, sui binari di un’esistenza che non prevede soste. Ci sono molte cose impossibili: è impossibile vivere a Milano senza essere contagiati dallo stress, senza farsi venire l’herpes sul labbro, senza pensarea una vacanza davanti al mare di Ventotene con immedicabile nostalgia. È impossibile passare accanto al carcere di San Vittore, o addirittura entrarci – come Mila che lì fa la volontaria –, senza provare un’angoscia profonda per quella gabbia costruita dentro a un quartiere elegante e indifferente. È impossibile trovare i tempi e le parole per comunicare, in una vita di coppia che si snoda tra il lavoro, i figli, i silenzi accumulati negli anni. Mila forse vorrebbe saper pregare Santa Rita, la Santa degli impossibili, con la fiducia e l’abbandono con cui lo faceva sua nonna, quando lei era piccola e sentiva di avere dentro di sé tutta la luce del mondo. Ma c’è qualcosa di opposto, un’ombra inconfessabile, che la chiama verso il buio. Mila compie un gesto consapevole e sconvolgente. E si ritrova nel bianco di un ospedale, reduce di se stessa, finalmente ferma. Sarà qui, in questo spazio bianco, che incontrerà una donna capace di andare dritta al cuore delle cose, e che ritroverà le ragioni per camminare nel mondo.
7.
Si arrampica al settimo Sotto le cuffie di Favij, mito dei giovani e giovanissimi, che racconta la sua storia e il suo percorso prima di diventare il più amato intrattenitore di Youtube. Favij ha una grande passione per i videogiochi da quando aveva 4 anni e sicuramente un talento innato per il mondo digitale e una grande capacità comunicativa. Ha cominciato a coinvolgersi seriamente con il montaggio dei video a 16 anni, ma la sua vita è cambiata e trasformata gradualmente. Il racconto scritto in prima persona da Favij e rivolto ai suoi fan, agli amanti dei videogiochi, e a chiunque sia incuriosito da questo affascinante mondo, rivela come un semplice ragazzo possa diventare una star nell’era digitale. “Faccio ogni giorno un video da 8 minuti – spiega Favij -, ma ci metto 8 ore tra registrazione e montaggio”. Non è un lavoro, ma quasi.
8.
Stabile in ottava posizione Cari mostri di Stefano Benni, che sfida il racconto di genere e apre la porta dell’orrore. Lo fa con ironia, lo fa attingendo al grottesco, lo fa tuffandosi nel comico, lo fa tastando l’angoscia, lo fa, in omaggio ai suoi maestri, rammentandoci di cosa è fatta la paura. E finisce con il consegnarci una galleria di memorabili mostri. E allora ecco gli adolescenti senza prospettiva o speranza, ecco il Wenge – una creatura misteriosa che semina panico e morte –, ecco il plutocrate russo che vuole sbarazzarsi di un albero secolare, ecco una Madonna che invece di piangere ride, dolcemente sfrontata, ecco il manager che vuole ridimensionare un museo egizio sfidando una mummia vendicativa. Con meravigliosa destrezza Stefano Benni scende negli anfratti del Male per mettere disordine e promettere il brivido più cupo e la risata liberatoria. E in entrambi i casi per accendere l’immaginazione intorno ai mostri che sono i nostri falsi amici, i nostri veleni, le nostre menzogne.
9.
Scende al nono posto Sette brevi lezioni di fisica di Carlo Rovelli che spiega alcune importanti leggi che regolano il funzionamento dell’universo con un linguaggio finalmente non riservato agli addetti ai lavori.
La fisica è una materia spesso poco amata dagli studenti, eppure tutto ciò che ci circonda è governato dalle sue leggi. E’ inoltre soggetta a costanti evoluzioni, dovute alle continue scoperte scientifiche che avvengono in questo campo. Con questo libro, Carlo Crivelli vuole rendere più fruibile la conoscenza di certe leggi e teorie, alle quali si devono importanti scoperte che portano avanti il genere umano sulla via della conoscenza di tutto quello che ci circonda.
10.
Dopo una breve uscita rientra in decima posizione L’intestino felice. I segreti dell’organo meno conosciuto del nostro corpo di Giulia Enders.
Tutto quel che accade dietro l’ombelico è di importanza fondamentale per la nostra salute psicofisica. Questo libro è un viaggio divertente e istruttivo attraverso il sistema digestivo dal momento in cui portiamo alle labbra un saporito boccone fino a quello in cui il nostro corpo si rilassa e ne lascia cadere i residui nella tazza del gabinetto. Con un linguaggio scientificamente rigoroso, eppure brillante, senza trascurare alcun argomento scabroso (dalle svariate tipologie dei peti alle forme cangianti delle feci), l’autrice è prodiga di informazioni e consigli per far lavorare al meglio il nostro intestino e mantenerci sani, giovani e di buon umore.