Che voi siate distesi su una spiaggia, immersi nel verde oppure a casa con il condizionatore acceso ci sono sempre tantissime storie ed avventure che vi faranno compagnia. Quali scegliere? Non credo ci siano letture per le vacanze, ognuno sceglie, come sempre, in base ai propri gusti, quindi l’unica cosa che farò è pubblicare i titoli dei libri che ho messo in valigia, sperando di poterli leggere tutti!
Scelgo sempre un libro per ogni genere da portare con me, per non farmi mancare niente, un giorno potrei avere l’umore di leggere un giallo, un altro una commedia frivola, oppure c’è quando ho voglia di profondità ed emozioni forti, non so se lo fate anche a voi, a me capita di leggere due libri contemporaneamente, non credo sia normale, lo so!
Comincio con Agatha Christie, un classico del giallo che non manca mai nelle mie estati, avendo tutta la collezione ho deciso di leggerla in ordine cronologico di pubblicazione e sono arrivata a La sagra del delitto.
Scritto nel 1956, quando ormai la Christie aveva sessantasei anni e sicuramente conosceva tutti i trucchi del mestiere, La sagra del delitto presenta una particolare struttura letteraria, quasi un artificio. ll punto di partenza è una festa campestre indetta da una nobile e ricca famiglia inglese e nel corso di questa festa la tradizionale caccia al tesoro viene sostituita da una più originale “caccia all’assassino”, con finto cadavere, finti indizi disseminati dovunque e finto colpevole da scoprire. Ma qualcuno mescola le carte e il divertimento, un po’ macabro, in verità, si conclude in tragedia perché il cadavere che viene scoperto non è finto, bensì reale. Tra gli ospiti della villa c’è Hercule Poirot e a questo punto il gioco passa nelle sue mani: non più un gioco divertente ma un gioco sottile e spietato, astuto , una reale e accanita caccia all’assassino. Con esiti, naturalmente, scontati.
Passiamo adesso a qualcosa di più forte, ho scelto l’autore di thriller italiano Donato Carrisi, ho già letto i libri precedenti e mi sono piaciuti abbastanza, quindi oggi tocca a L’ipotesi del male, secondo romanzo con protagonista Mila Vasquez e rappresenta sia un prequel che un sequel del Il suggeritore.
C’è una sensazione che tutti, prima o poi, abbiamo provato nella vita: il desiderio di sparire. Di fuggire da tutto. Di lasciarci ogni cosa alle spalle. Ma per alcuni non è solo un pensiero passeggero. Diviene un’ossessione che li divora e li inghiotte. Queste persone spariscono nel buio. Nessuno sa perché. Mila Vasquez invece è circondata dai loro sguardi. Ogni volta che mette piede nell’ufficio persone scomparse dove lavora, centinaia di occhi la fissano dalle pareti della stanza dei passi perduti, ricoperte di fotografie. Per lei, è impossibile dimenticare chi è svanito nel nulla. Forse per questo Mila è la migliore in ciò che fa: dare la caccia a quelli che il mondo ha dimenticato. Ma se d’improvviso alcuni scomparsi tornassero con intenzioni oscure? Sembrano identici a prima, questi scomparsi, ma il male li ha cambiati. Alla domanda su chi li ha presi, se ne aggiungono altre. Dove sono stati tutto questo tempo? E perché sono tornati?
Allentiamo un po’ la tensione, mi gusterò questo libro che mescola il genere giallo alla commedia, si tratta di Le ossa della principessa di Alessia Gazzola. Mi sono divertita tantissimo insieme ad Alice nei libri precedenti, sapendo poi che stanno girando le puntate di una fiction basata su questi libri devo assolutamente leggerli tutti.
Benvenuti nel grande Santuario delle Umiliazioni. Ossia l’istituto di medicina legale dove Alice Allevi fa di tutto per rovinare la propria carriera di specializzanda. Se è vero che gli amori non corrisposti sono i più strazianti, quello di Alice per la medicina legale li batte tutti. Sembrava quasi che la sua tormentata esistenza in Istituto le avesse concesso una tregua, quanto bastava per provare a mettere ordine nella sua sempre più disastrata vita amorosa, ma ovviamente non era così. Ambra Negri Della Valle, la bellissima, brillante, insopportabile e perfetta Ape Regina, è scomparsa. Difficile immaginare una collega più carogna di lei, sempre pronta a mettere Alice in cattiva luce con i superiori, come se non ci pensasse lei stessa a infilarsi nei guai, con tutti i pasticci che riesce a combinare. Per non parlare della storia di Ambra con Claudio Conforti, medico legale affermato e tanto splendido quanto perfido, il sogno proibito di ogni specializzanda… E forse anche di Alice. Ma per quanto detesti Ambra, Alice non arriverebbe mai ad augurarle la morte. Così, quando dalla procura chiamano lei e Claudio chiedendo di andare a identificare un cadavere appena ritrovato in un campo, Alice teme il peggio. Non appena giunta sulla scena del ritrovamento, però, mille domande le si affollano in mente: a chi appartengono quelle povere ossa? E cosa ci fa una coroncina da principessa accanto al corpo?
Avevo sentito parlare di questo autore e della sua grande opera, ma non ho mai trovato l’ispirazione per leggere il suo romanzo più famoso, poi qualche mese fa mi è capitato di vedere un bellissimo documentario su Jerome D. Salinger e la curiosità è andata alle stelle, decisa, ho messo in valigia Il giovane Holden.
Sono passati più di sessant’anni da quando è stato scritto, ma continuiamo a vederlo, Holden Caufield, con quell’aria scocciata, insofferente alle ipocrisie e al conformismo, lui e tutto quello che gli è cascato addosso dal giorno in cui lasciò l’Istituto Pencey con una bocciatura in tasca e nessuna voglia di farlo sapere ai suoi. La trama è tutta qui, narrata da quella voce spiccia e senza fronzoli. Ma sono i suoi pensieri, il suo umore rabbioso, ad andare in scena. Perché è arrabbiato Holden? Poiché non lo si sa con precisione, ciascuno vi ha letto la propria rabbia, ha assunto il protagonista a “exemplum vitae”, e ciò ne ha decretato l’immenso successo che dura tuttora.
Dato che questo post lo sto scrivendo dal mio luogo di vacanza, vi parlo di un libro che ho portato con me in vacanza, ma che ho già letto ed che ho trovato stupendo. “Il Creasogni” di Simone Toscano, mi ha conquistata, credo che quest’anno sarà il mio regalo di natale per molte persone.
Il Signor Ettore è un uomo schivo, di poche parole, con un velo di tristezza negli occhi. Nulla si conosce di lui, se non che possiede un dono speciale: sa di quale materia sono fatti i sogni. Ne conosce l’essenza lieve, che ha imparato a modellare, nella forma e nei colori, nelle sfumature e nei dettagli, riuscendo a creare visioni bellissime e avvolgenti. Nella piccola comunità di Mangiatrecase spetta a lui il compito di esaudire le richieste di chi, pur tra mille difficoltà, non vuole rinunciare a inseguire un sogno. Per tutti costruisce illusioni su misura, tranne che per sé e per la sua particolare “famiglia”: una cagnetta che lo segue come un’ombra, e un bambino, spuntato anche lui dal nulla. Dietro questa apparente serenità ribolle però un mondo di speranze infrante, di assenze e rimpianti, di amori perduti. Sarà un evento drammatico come l’improvvisa scomparsa del bambino a risvegliare i cuori dei protagonisti che troveranno la forza di superare le difficoltà della vita e di sognare ancora, con coraggio. Un romanzo lieve e delicato come un sogno, ingenuo e difficile come l’amore, vero come la vita stessa.
Tempo fa mi è capitato per caso di leggere un intervista su Vanity Fair di Massimo Gramellini che parlava di questo libro, mi è piaciuta tanto che ho deciso che lo avrei letto. Quindi, con me in vacanza Una sera a Parigi di Nicolas Barreau.
In una piccola strada di Parigi, percorrendo rue Bonaparte fino a scorgere la Senna e girando due volte l’angolo, si trova un luogo incantato: il Cinéma Paradis. È questo il regno di Alain Bonnard, l’appassionato e nostalgico proprietario del locale. Ed è qui che ogni mercoledì, al secondo spettacolo, va in scena “Les amours au Paradis”, una rassegna dei migliori film d’amore del passato. In quelle sere il Cinéma Paradis è avvolto da una magia particolare: regala sogni, come recita il poster appeso in biglietteria, sopra alla cassa antiquata. La piccola folla di habitué si abbandona volentieri sulle vecchie poltroncine di velluto per farsi rapire dal fascino del grande schermo. Ma da quando al secondo spettacolo partecipa anche una certa ragazza, è Alain a sognare più di tutti. Cappotto rosso, sorriso timido, siede sempre nella stessa fila, la numero diciassette. Poi, non appena in sala si riaccendono le luci, si allontana solitaria nella notte parigina. Chi è? E qual è la sua storia? Finalmente Alain trova il coraggio di invitarla a cena. È una serata perfetta e in più, poco dopo, accade un altro fatto eccezionale: un famoso regista americano annuncia di voler girare il suo prossimo film proprio dentro al Paradis, con protagonista la bellissima e inavvicinabile Solène Avril. Alain è fuori di sé dalla gioia. C’è solo una cosa che lo preoccupa: la misteriosa ragazza con il cappotto rosso sembra scomparsa dalla faccia della terra. Che sia solo una coincidenza?
Per anni ho seguito la pagina di facebook “Il libro che pulsa“, poi ho scoperto che l’amministratrice aveva autopubblicato un libro, come sempre spinta dalla curiosità, ho letto la trama e tutte le recensioni, la curiosità è aumentata. Ho preso il libro in tempi non sospetti ed adesso so che il libro è stato acquistato da una grande casa editrice. Te lo dico sottovoce, ha smesso di stare fermo nella mia biblioteca, fatto il biglietto e partito insieme a me. Ultimamente ho conosciuto l’autrice Lucrezia Scali, coinvolte entrambe in un blogtour, è stato davvero un piacere conoscerla, persona creativa e generosa.
Mia ha trent’anni, un pessimo trascorso con gli uomini e una madre che le organizza appuntamenti al buio. Ogni notte sogna il suo principe azzurro, ma al mattino si sveglia accanto a un meticcio con le orecchie cadenti e il pelo ispido. Durante il giorno, invece, gestisce una delle cliniche veterinarie più conosciute di Torino e coordina l’attività di pet therapy presso l’ospedale locale.
Tuttavia nella vita di Mia sembra non esserci più spazio per l’amore. O, almeno, così pensava prima di conoscere Alberto, un affascinante medico, e Diego, un poliziotto che si è appena trasferito dalla Puglia.
La freccia di Cupido riuscirà a colpire la persona giusta per guarire il cuore di Mia?
Tuttavia nella vita di Mia sembra non esserci più spazio per l’amore. O, almeno, così pensava prima di conoscere Alberto, un affascinante medico, e Diego, un poliziotto che si è appena trasferito dalla Puglia.
La freccia di Cupido riuscirà a colpire la persona giusta per guarire il cuore di Mia?
Quest’inverno ho visto la serie Tv inglese The Paradise, basata sul romanzo Il paradiso delle signore di Emile Zole, avete già capito quanto la curiosità influenza le mie scelte, devo sapere quali differenze ci sono tra la trasposizione cinematografica ed il libro, capite, devo!
Ho già letto metà libro, ma spesso mi annoia, mentre altre volte è piacevole, quindi lo alterno con altre letture.
Il paradiso delle signore è un grande magazzino della Parigi fin de siècle che fagocita una clientela smaniosa ed entusiasta. Ammiccanti vetrine e rutilanti cartelloni pubblicitari spiccano in questo tempio del nuovo commercio in cui si celebra la scalata nel mondo degli affari di Octave Mouret, commesso intraprendente e spregiudicato, e di Denise, tenace orfana di provincia, che tra i reparti colmi di merci troveranno l’amore e il riscatto sociale.
Undicesimo della saga dei Rougon-Macquart, questo romanzo si differenzia dai precedenti per l’inedito ottimismo con cui Zola guarda alla moderna società industriale, esaltandone fiducia nel progresso, attaccamento al lavoro e gusto per la sfida.
Che estate è senza un po’ di romanticismo, che affido alla penna di Cecelia Ahern, la quale mi ha già conquistata più volte, specialmente con il suo romanzo più famoso P.S. I love you. Per l’estate 2015 ho deciso di mettere in valigia Se tu mi vedessi ora.
Nella vita di Elizabeth ogni cosa ha il suo posto: dalle tazzine del caffè nella scintillante cucina ai barattoli di vernice nel suo atelier di arredatrice d’interni. Ordine e precisione le consentono di mantenere il controllo, soprattutto sulle emozioni: ha già sofferto abbastanza in passato. Ma un giorno un estraneo si insinua nella sua vita, trasformandola come lei non avrebbe mai potuto immaginare. Un uomo uscito da chissà dove e che sembra non avere un passato, ma che mostra di conoscerla profondamente. Un uomo capace di farla star bene, di farla ridere, ballare, di farle guardare le stelle…
Ho portato un’altro libro con me, anche se sono sicura, guardando le altre scelte, che non arriverò a leggere durante queste vacanze, ma chissà, spero di sbagliarmi. Si tratta di un romanzo molto pubblicizzato, Il profumo delle foglie di limone di Clara Sanchez.
Spagna, Costa Blanca. Il sole è ancora molto caldo nonostante sia già settembre inoltrato. Per le strade non c’è nessuno, e l’aria è pervasa da un intenso profumo di limoni che arriva fino al mare. È qui che Sandra, trentenne in crisi, ha cercato rifugio: non ha un lavoro, è in rotta con i genitori, è incinta di un uomo che non è sicura di amare. È confusa e si sente sola, ed è alla disperata ricerca di una bussola per la sua vita. Fino al giorno in cui non incontra occhi comprensivi e gentili: si tratta di Fredrik e Karin Christensen, una coppia di amabili vecchietti. Sono come i nonni che non ha mai avuto. Momento dopo momento, le regalano una tenera amicizia, le presentano persone affascinanti, come Alberto, e la accolgono nella grande villa circondata da splendidi fiori. Un paradiso. Ma in realtà si tratta dell’inferno. Perché Fredrik e Karin sono criminali nazisti. Si sono distinti per la loro ferocia e ora, dietro il loro sguardo pacifico, covano il sogno di ricominciare. Lo sa bene Julian, scampato al campo di concentramento di Mathausen, che da giorni segue i loro movimenti passo dopo passo. Ora, forse, può smascherarli e Sandra è l’unica in grado di aiutarlo. Non è facile convincerla della verità. Eppure, dopo un primo momento di incredulità, la donna comincia a guardarli con occhi diversi. Adesso Sandra l’ha capito: lei e il suo piccolo rischiano molto. Ma non importa. Perché tutti devono sapere. Perché ciò che è successo non cada nell’oblio.
Qualunque libro avete scelto di portare con voi, spero vi possa donare ciò di cui avete bisogno. Vi auguro una buona lettura e delle vacanze fantastiche.