L’agrifoglio, insieme alla stella di Natale, è la pianta simbolo delle feste natalizie, utilizzata per decorare e creare ghirlande e centrotavola anche per il potere di porta fortuna che gli è stato attribuito, infatti ancora prima dell’avvento del Natale cristiano veniva usato per proteggere la casa dalla sfortuna e dagli spiriti maligni.
L’agrifoglio è intriso di simbolismo, rappresentando la speranza, la vita e la prosperità. La sua capacità di rimanere verde anche durante i mesi invernali ha contribuito alla sua associazione con la vitalità e la rinascita. Molti lo considerano un simbolo di buona fortuna e protezione, utilizzandolo nelle decorazioni natalizie per portare gioia e positività all’interno delle case.
Storia dell’agrifoglio
I pagani, sia nella tradizione germanica della festa di Yule, celebravano la rinascita del sole al solstizio d’inverno, come i saturnali romani, e l’ascesa del sole in cielo che iniziava al solstizio era simbolicamente inscenata come una battaglia tra la quercia estiva e l’agrifoglio invernale, le sue rosse bacche rappresentavano la fertilità durante la profonda oscurità invernale, una promessa di ritorno di luce e calore.
Successivamente i cristiani nel tentativo di soppiantare le festività pagane, ma non riuscirono a evitare l’uso del agrifoglio, anche perché le famiglie più povere potevano permettersi di utilizzarlo per decorare le proprie abitazioni. Così sovrapposero alle tradizioni pagane dei nuovi significati e la struttura della foglia venne associata la corona di spine di Gesù Cristo e i frutti rossi il suo sangue, si dice anche che le bacche dell’agrifoglio derivassero dal sangue coagulato di un pastore che nel recare doni a Gesù si era ferito con le foglie pungenti della pianta. I boccioli bianchi, invece, sarebbero immagine della purezza della Madonna.
Il suo nome latino è Ilex aquifolium L, ma è anche detto Aquifoglio, Alloro spinoso, Pungitopo maggiore, è una pianta appartenente alla famiglia delle Aquifoliaceae. E’ un arbusto sempreverde, può raggiungere i dieci metri di altezza, originario dell’Europa centrale e meridionale e di parte dell’Asia, in Italia, oggi, si trova in tutte le regioni.
L’agrifoglio è una pianta robusta e resistente, sopporta senza problemi i caldi periodi estivi ed il gelo invernale, anche sotto la neve, ma resiste anche ai venti tipici delle zone di mare, ricchi di salsedine ed anche agli scarichi inquinanti nelle strade delle nostre città.
E’ una pianta dioica, significa che gli organi riproduttivi maschili (stami) e femminili (pistillo) sono portati su due piante distinte. Esistono quindi esemplari maschili e femminili della stessa specie. Solo i fiori femminili lasceranno il posto ai frutti rossi, quindi, se vogliamo coltivare agrifoglio che sia pieno di bacche, dovrà essere un esemplare femminile e nei pressi dovrà per forza esserci almeno un esemplare maschile.
Cura dell’Agrifoglio
La riproduzione avviene principalmente per talea, effettuata nel periodo primaverile, ma è anche possibile il metodo della margotta anche se la prima soluzione è decisamente la migliore. Mentre la semina viene effettuata nella stagione autunnale o primaverile con semi ricavati da drupe appena raccolte.
Il periodo della fioritura comincia verso la fine dell’estate e continua per tutto il periodo autunnale, regalando dei piccoli fiori di colore bianco, riuniti in mazzetti. La potatura deve essere effettuata due volte all’anno, all’inizio dell’estate (giugno) ed a fine stagione (agosto). Per garantire che l’agrifoglio prosperi, è importante fornire le giuste condizioni di crescita. Questa pianta preferisce terreni ben drenati e parzialmente ombreggiati.
Attenzione all’agrifoglio
L’agrifoglio contiene saponine, la xantina teobromina e un pigmento giallo, l’ilexantina e viene usato raramente in fitoterapia per via della sua tossicità. Il contenuto di ilicina contribuisce a rendere l’agrifoglio tossico per gli esseri umani poiché irrita lo stomaco e l’intestino, e altri componenti lo rendono dannoso per il sistema nervoso e per il cuore. L’ingestione di appena venti bacche può essere mortale per un adulto.
La leggenda dell’agrifoglio
Una leggenda racconta di un piccolo orfanello che viveva con alcuni pastori quando gli angeli araldi apparvero annunciando la lieta novella della nascita di Cristo. Il bambino si mise in cammino verso Betlemme con gli altri pastori e sulla via intrecciò una corona di rami da portare in dono a Gesù Bambino. Ma quando pose la corona davanti al Bambinello gli sembrò così indegna che si vergognò del suo dono e si mise a piangere. Allora Gesù Bambino toccò la corona e le sue foglie brillarono di un verde intenso e trasformò le lacrime dell’orfanello in bacche rosse.