“I libri sono uno dei cento e più modi di migliorare il nostro sguardo critico, il nostro occhio artistico per creare nuove visioni del mondo”, queste le parole scelte di Filippo Terzi e Marco Tosi, due ragazzi piemontesi ideatori dell progetto Librarsi Spalavera, per recuperare i vecchi libri destinati al macero e rivenderli in micro-librerie indipendenti a rischio chiusura sparse nel territorio dell’Alta Verbania, in Piemonte.
Spero tanto che questa iniziativa possa espandersi per tutta l’Italia.
La classifica dei libri di questa settimana ci regala 2 novità, scopriamola:
1.
Resiste al primo posto Il nome di Dio è Misericordia. Una conversazione con AndreaTornielli di Francesco I (Jorge Mario Bergoglio).
Papa Francesco si rivolge a ogni uomo e donna del pianeta in un dialogo semplice, intimo e personale. Il tema centrale del libro è la misericordia, da sempre fulcro della sua testimonianza e ora del suo pontificato. In ogni pagina vibra il desiderio di raggiungere tutte quelle anime – dentro e fuori la Chiesa – che cercano un senso alla vita, una strada di pace e di riconciliazione, una cura alle ferite fisiche e spirituali. In primo luogo quell’umanità inquieta e dolente che chiede di essere accolta e non respinta: i poveri e gli emarginati, i carcerati e le prostitute, ma anche i disorientati e i lontani dalla fede, gli omosessuali e i divorziati. Nella conversazione con il vaticanista Andrea Tornielli, Francesco spiega attraverso ricordi di gioventù ed episodi toccanti della sua esperienza di pastore – le ragioni di un Anno Santo straordinario da lui fortemente voluto. Senza disconoscere le questioni etiche e teologiche, ribadisce che la Chiesa non può chiudere la porta a nessuno; piuttosto ha il compito di far breccia nelle coscienze per aprire spiragli di assunzione di responsabilità e di allontanamento dal male compiuto. Nella schiettezza del dialogo, Francesco non si sottrae neppure dall’affrontare il nodo del rapporto fra misericordia, giustizia, corruzione. E a quei cristiani che si annoverano nelle schiere dei “giusti”, rammenta: “Anche il papa è un uomo che ha bisogno della misericordia di Dio”.
2.
La prima novità di questa settimana balza subito al secondo posto, Adesso di Chiara Gamberale, un romanzo sorprendente sull’amore.
Esiste un momento nella vita di ognuno di noi dopo il quale niente sarà più come prima: quel momento è adesso. Arriva quando ci innamoriamo, come si innamorano Lidia e Pietro. Sempre in cerca di emozioni forti lei, introverso e prigioniero del passato lui: si incontrano. Rinunciando a ogni certezza, si fermano, anche se affidarsi alla vita ha già tradito entrambi, ma chissà, forse proprio per questo, finalmente, adesso… E allora Lidia che ne farà della sua ansia di fuga? E di Lorenzo, il suo “amoreterno”, a cui la lega ancora qualcosa di ostinato? Pietro come potrà accedere allo stupore, se non affronterà un trauma che, anno dopo anno, si è abituato a dimenticare? Chiara Gamberale stavolta raccoglie la scommessa più alta: raccontare l’innamoramento dall’interno. Cercare parole per l’attrazione, per il sesso, per la battaglia continua tra le nostre ferite e le nostre speranze, fino a interrogarsi sul mistero a cui tutto questo ci chiama. Grazie a una voce a tratti sognante e a tratti chirurgica, ci troviamo a tu per tu con gli slanci, le resistenze, gli errori di Lidia e Pietro e con i nostri, per poi calarci in quel punto “sotto le costole, all’altezza della pancia” dove è possibile accada quello a cui tutti aspiriamo ma che tutti spaventa: cambiare. Mentre attorno ai due protagonisti una giostra di personaggi tragicomici mette in scena l’affanno di chi invece, anziché fermarsi, continua a rincorrere gli altri per fuggire da se stesso…
3.
Scende al terzo posto Andrea Camilleri con Noli me tangere.
Laura è giovane, bella e molto amata. Ha sposato un famoso scrittore che la venera, lei stessa scrive, va a teatro, è un’esperta storica dell’arte. E’ capace di concedersi emozioni intense con altri uomini, senza farsi travolgere dal senso di colpa. E’ generosa di sé e delle proprie ricchezze. Ma, in certi momenti, su di lei cala un cono d’ombra. “Ho il ghibli” dice, secondo l’immagine evocata da uno dei suoi amanti: perché davvero è come se si alzasse nel suo cuore il temibile vento del deserto, che la prostra e la costringe a giorni di reclusione durante i quali nessuno deve azzardarsi a toccarla. Poi torna la bonaccia, e Laura è di nuovo la donna volubile ma anche luminosa che tutti ammirano. Fino a che, una notte, Laura scompare. Incontrando chi l’ha conosciuta, presto il commissario Maurizi – incaricato delle indagini sulla sua sparizione – capirà che di Laura, come di una divinità antica, ognuno ricorda un volto diverso. Al primo sguardo sembra una donna facile, che non vuole perdere una sola occasione. E invece le tracce che portano a lei sono quelle invisibili lasciate dalle domande che si è posta senza tregua, dalla tensione bruciante nascosta in ogni suo gesto. Proprio come nel movimento dei corpi al centro dell’affresco del Beato Angelico che Laura stessa aveva saputo interpretare con una intuizione straordinaria, quello dedicato alle parole che Gesù dice a Maria Maddalena dopo essere risorto: Noli me tangere, Non toccarmi… Camilleri
Noli me tangere, Mondadori
4.
Sale di gradino al quarto posto Nei tuoi occhi di Nicholas Sparks.
Per ripagare i sacrifici dei genitori, Maria ha lavorato giorno e notte fino a diventare quello che è: il ritratto del successo. Lei è bella, di quella bellezza scura e appassionata che hanno le donne latine, eppure non ha una relazione, tutta presa prima dalla laurea e poi dal posto nello studio legale più importante della zona. Qualcosa, però, mette in pericolo la sua carriera e Maria sente il bisogno di rientrare a Wilmington e cercare la protezione della sua famiglia. Colin sta facendo del suo meglio per ridare un significato alla propria esistenza. Non ha ancora trent’anni, ma la violenza lo ha già segnato profondamente e lui non vuole più correre il rischio di finire in prigione. Le sue giornate sono scandite dallo studio, dalla palestra, e dal lavoro nel bar di Wilmington, la città dove vive ora grazie a una coppia di amici che gli fa da famiglia, proteggendolo da se stesso. È affascinante e lo sa, ma in questo momento una relazione è l’ultimo dei suoi pensieri. Come sempre il destino mescola le carte, e lo fa in una notte di pioggia torrenziale, quando Maria rimane con una gomma a terra e Colin non può fare a meno di fermarsi ad aiutarla…
5.
Risale in quinta posizione E’ tutta vita di Fabio Volo.
Chi siamo veramente al di là dei ruoli che la società ci impone? Se lo chiede Fabio Volo in questo ultimo romanzo, già destinato a scalare le classifiche dei libri più venduti. Nei libri precedenti, come i best seller Esco a fare due passi o La strada verso casa, avevamo trovato il protagonista alle prese con la difficoltà di staccarsi dall’eterno bambino per diventare uomo e trovare la giusta compagna. Nell’ultimo libro del poliedrico Volo lo troviamo invece di fronte ad una nuova montagna da scalare: l’arrivo di un bambino. Al di là delle difficoltà pratiche, pannolini da cambiare, bagnetti, pianti da arginare e notti insonni, ci sono gli aspetti emotivi del caso che non coinvolgono solo il rapporto con il bebé, ma anche quello con la compagna, distrutta dal neo arrivo e pronta a scagliarsi sul compagno per ogni sciocchezza. Come diventare un buon padre e come salvare il rapporto d’amore? Sembra difficile e forse lo è davvero, ma il protagonista cercherà, tra mille ostacoli, la giusta soluzione. Fabio Volo ci racconta così l’arrivo di un padre visto dal punto di vista maschile e lo fa con la consueta leggerezza, senza dare però mai nulla per scontato perché, appunto, la paternità comporta anche un cambiamento di status, una definizione psicologica davvero strana che bisogna prima di tutto sentirsi, prima che gli altri la scorgano in noi. Il mondo è complesso, ma Fabio Volo lo rende un divertente resoconto di problemi e amenità.
6.
Precipita in sesta posiazione Cinque indagini romane per Rocco Schiavone di Antonio Manzini.
Viene da Trastevere e i suoi amici sono tutti romani, ama le storie degli ultimi, è ruvido, tormentato, spesso gioca un po’ sporco. E stato “sbattuto” ad Aosta ed è stato un trasferimento punitivo. Cinico e di cattivo carattere, infedele e scorretto con le donne, insomma a prima vista potrebbe fare antipatia, invece ci troviamo a tifare per lui, perché tralascia tutto quello che non è importante e va al cuore dell’indagine, perché conosce davvero l’animo umano. Parliamo del vicequestore Rocco Schiavone di cui si presentano qui cinque indagini ambientate tutte a Roma.
7.
Va giù ala settimo posto I frutti del vento un’opera in cui Tracy Chevalier penetra nel cuore arido, selvaggio e inaccessibile della natura e degli uomini, là dove crescono i frutti più ambiti e più dolci che sia dato cogliere.
Nella prima metà del XIX secolo James e Sadie Goodenough giungono nella Palude Nera dell’Ohio dopo aver abbandonato la fattoria dei Goodenough nel Connecticut. La legge dell’Ohio prevede che un colono possa fare sua la terra se riesce a piantarvi un frutteto di almeno cinquanta alberi. Una sfida irresistibile per James Goodenough che ama gli alberi più di ogni altra cosa, poiché gli alberi durano e tutte le altre creature invece attraversano il mondo e se ne vanno in fretta. In quella terra, dove gli acquitrini si alternano alla selva più fitta, James pianta e cura con dedizione i suoi meli. Un frutteto che diventa la sua ossessione; la prova, ai suoi occhi, che la natura selvaggia della terra, con il suo groviglio di boschi e pantani, si può domare. La malaria si porta via cinque dei dieci figli dei Goodenough, ma James non piange, scava la fossa e li seppellisce. Si fa invece cupo e silenzioso quando deve buttare giù un albero. Finché, un giorno, la natura selvaggia non della terra, ma della moglie di James, Sadie, esplode e segna irrimediabilmente il destino dei Goodenough nella Palude Nera.
8.
In ottava posizione troviamo La scala di ferro di Georges Simenon, un romanzo, che si avrebbe voglia di definire hitchcockiano, Simenon tratteggia con inquietanti chiaroscuri la figura di una perfetta dark lady nella Parigi degli anni Cinquanta.
«Hai ucciso tuo marito perché volevi me, e io l’ho sempre saputo … Non ti ho detto niente. Perché ti amavo … Ho vissuto qui, con te, per quindici anni. Abbiamo fatto di tutto perché i nostri due corpi non fossero che un corpo solo, perché la tua saliva fosse la mia, perché il tuo odore e il mio odore fossero il nostro odore … Adesso stai uccidendo me, è venuto il mio turno»: questo vorrebbe gridare Étienne Lomel alla moglie Louise, che lui sospetta di desiderare un altro uomo e di avvelenarlo lentamente. Chiuso nella sua stanza, collegata da una scala di ferro alla cartoleria che lei ha ereditato dal marito, Étienne comincia a spiarla, ad ascoltare le sue telefonate, a cercare delle prove…
9.
Acquista una posizione La ragazza del treno di Paula Hawkins, un thriller da leggere compulsivamente, con un finale ineguagliabile, tra una serie di bugie, verità, colpi di scena e ribaltamenti della trama.
La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos’ha visto davvero Rachel?
10.
In decima posizione troviamo un’altra novità, Il rompiscatole di Giampaolo Pansa, che racconta i suoi primi ottant’anni dando vita al romanzo di un Paese che non esiste più.
“Sono un ex ragazzo del 1935. L’essere venuto al mondo in quell’anno mi ha regalato molte opportunità. La prima è stata di vedere con i miei occhi disastro di una guerra mondiale. Quello che ho visto, sia pure con lo sguardo di un bambino, mi ha insegnato che non bisogna mai lamentarsi di quanto ci accade, perché il peggio può sempre arrivare.” Diventato giornalista, Pansa ha smascherato le emergenze più feroci che hanno tormentato l’Italia, gli anni di piombo e quelli di tangentopoli, il fallimento della destra, la fine della sinistra.
Fonte: www.tuttogreen.it