Equazione di un amore è un romanzo di Simona Sparaco, pubblicato nel 2016, una storia d’amore appassionante e poetica, carica di emozione e colpi di scena.
«Il pericardio mi avvolge e protegge da quando sono nato.
Sono forse l’unico organo del corpo a essere difeso da una membrana.
Mi sono chiesto molte volte il perché.
Dopo anni di faticosa convivenza, ho finalmente trovato una risposta.
È per proteggermi dai tuoi condizionamenti.
Da Te, che credi più nelle stelle che nei desideri.
Da Te, che tutto puoi e comandi.»
Singapore, una bolla luminosa a misura di gente privilegiata, dove Lea ha scelto di vivere, lasciando Roma. Ha sposato un avvocato di successo che nel tempio finanziario del consumo ha trovato le sue soddisfazioni. Anche se a tratti è punta da una nota di malinconia, la ragione le dice che non avrebbe potuto fare scelta migliore: Vittorio è affidabile, ambizioso, accudente. È un uomo che prende le cose di petto e aggiusta quello che non va; come quando ha raccolto lei, sotto la pioggia, un pomeriggio londinese di tanti anni prima.
Al cuore di Lea invece basta pochissimo per confondersi: l’immagine di un ragazzino introverso, curvo su una scrivania a darle ripetizioni di matematica. Si chiama Giacomo e Lea non ha mai smesso di pensare a lui. L’alunno più brillante, il professore più corteggiato, l’amante passionale, l’uomo codardo. Lea sa bene che deve stargli lontano, perché Giacomo può farle male: c’è un’ombra in lui, qualcosa che le sfugge, ma che lentamente lo divora. Quando una piccola casa editrice accoglie il romanzo che ha scritto, Lea è costretta a tornare a Roma, e ogni proposito crolla. Il passato con tutta la sua prepotenza li travolge ancora una volta, con maggior violenza e pericolo. Secondo i principi della fisica che Giacomo le ha insegnato, nulla può separare due particelle quantiche una volta che sono entrate in contatto. Saranno legate per sempre, anche se procedono su strade diverse, lontane e imprevedibili.
“In fisica quantistica, nessun oggetto ha una posizione definita se non quando interagisce con qualcosa d’altro. Come se le cose non esistessero sempre, ma si materializzassero in un luogo preciso solo quando sbattono contro uno sguardo.”
La Sparaco riesce ancora una volta a scavare nella vita delle sue donne fino a rivelarcene l’ossatura. Sono donne all’apparenza fragili, ma che nascondono un cuor di leone.
Le recensioni sono quasi tutte in positive, una storia d’amore emozionante e struggente che appassiona il lettore da subito e lo accompagna senza nulla di scontato, mantenendolo incollato fino all’ultima pagina.
In fisica quantistica, nessun oggetto ha una posizione definita se non quando interagisce con qualcosa d’altro. Come se le cose non esistessero sempre, ma si materializzassero in un luogo preciso solo quando sbattono contro uno sguardo.
Davanti a Lea, oltre la grande vetrata del soggiorno, dall’alto del diciottesimo piano di un grattacielo, Singapore luccica nella notte come un diadema, con le strade ancora sfrigolanti di fari accesi e i vuoti geometrici dei condomini addormentati. Ed è reale. Almeno quanto il calice di vino rosso che le rinfresca i polpastrelli o la candela riflessa nel vetro, al centro del tavolo alle sue spalle.
Un pensiero sepolto, remoto, torna a sorprenderla. Un piccolo strattone nel cuore che la mente si preoccupa subito di mettere a tacere. Tornano le immagini di manuali di fisica e matematica, e di un ragazzo che osservava la realtà attraverso la lente della scienza, e che pure le ha insegnato ad amare la letteratura. Un ragazzo che forse non è nemmeno più reale. Di certo non è nella sua vita.
Reale è Vittorio, suo marito, che ora si sta alzando dalla sedia per venirle incontro, riflesso anche lui nel vetro della finestra.
Hanno appena finito di cenare.
Vittorio, in vena di tenerezze e di ritorno dall’ufficio, il dipartimento legale di una banca d’investimenti, qualche ora prima è andato fino a Katong, nel loro ristorante preferito, per prenderle il laska, una zuppa singaporiana a base di noodles. Prima di raggiungere casa, le ha mandato un messaggio: «Apparecchia con i piatti blu e infilati il tubino nero che mi piace tanto :-)». Lea ha sorriso, intuendo le sue intenzioni e, come lui le ha quasi ordinato, si è preoccupata di mettere in tavola il servizio importante.
In quel messaggio c’era anche la volontà di Vittorio di rispettare un rituale legato al cibo. Con le pietanze dei ristoranti più rinomati, e con le ricette più fantasiose, che si diverte a mettere in pratica secondo i programmi di cucina che riempiono il suo tempo libero, Vittorio l’ha curata. Letteralmente. Un assaggio dopo l’altro, l’ha tirata fuori da una magrezza impressionante di cui tuttora ignora le cause, e attraverso il cibo, da sempre, le dimostra il suo sostegno.