Durante la serata finale dell’edizione 2016 del Premio Strega che si è svolta ieri all’Auditorium Parco della Musica di Roma e condotta dalla scrittrice e giornalista Loredana Lipperini, una giuria composta dai 400 Amici della domenica, 40 lettori forti selezionati da librerie indipendenti italiane associate all’ALI e 20 voti collettivi provenienti da scuole, università e Istituti Italiani di Cultura all’estero, ha decretato il vincitore:
La scuola cattolica di Edoardo Albinati, editore Rizzoli, con 202 voti.
Il quartiere Trieste è un posto tranquillo, in apparenza anonimo, e nel 1975 il “San Leone Magno” è il suo fiore all’occhiello: un istituto religioso in cui crescono i figli della nuova borghesia romana. Un mondo innocuo che diventa d’improvviso inquietante, quando alcuni di quei ragazzi diventano protagonisti di uno degli omicidi più tristemente noti della storia italiana, in una villa del Circeo. Intorno a questo evento simbolo, il romanzo ruota e oscilla raccontando decine di fatti, di premesse e di conseguenze che ci svelano, pagina dopo pagina, in una caduta sempre più travolgente, come e quando è nata la nostra anima crudele, quella disposta a tutto pur di sopravvivere.
Gli altri finalisti del Premio Strega 2016 erano:
L’uomo del futuro di Eraldo Affinati (Mondadori)
Il cinghiale che uccise Liberty Valance di Giordano Meacci (minimum fax)
Se avessero di Vittorio Sermonti (Garzanti)
La femmina nuda di Elena Stancanelli (La nave di Teseo)
Potete trovare in dettaglio i libri nel post Premio Strega 2016: i 5 finalisti
Il 5 luglio, invece, è stato decretato il vincitore della terza edizione del Premio Strega Europeo 2016:
Gli anni di Annie Ernaux (Francia), traduzione di L. Flabbi (L’orma, 2015)
Come accade che il tempo che abbiamo vissuto diviene la nostra vita? È questo il nodo affrontato da Gli anni, romanzo autobiografico e al contempo cronaca collettiva del nostro mondo dal dopoguerra a oggi, nodo sciolto in un canto indissolubile attraverso la magistrale fusione della voce individuale con il coro della Storia. Annie Ernaux convoca la Liberazione, l’Algeria, la maternità, de Gaulle, il ’68, l’emancipazione femminile, Mitterrand; e ancora l’avanzata della merce, le tentazioni del conformismo, l’avvento di internet, l’undici settembre, la riscoperta del desiderio. Scandita dalla descrizione di fotografie e pranzi dei giorni di festa, questa «autobiografia impersonale» immerge anche la nostra esistenza nel flusso di un’inedita pratica della memoria che, spronata da una lingua tersa e affilatissima, riesce nel prodigio di «salvare» la storia di generazioni coniugando vita e morte nella luce abbagliante della bellezza del mondo.
Gli i finalisti del Premio Strega Europeo 2016 erano:
Abbacinante. Il corpo di Mircea Cărtărescu (Romania), a cura di B. Mazzoni (Voland, 2015)
Sete di Kerry Hudson (Regno Unito, Scozia), traduzione di F. Aceto (Beat, 2015)
Bambini nel tempo di Ricardo Menéndez Salmón (Spagna), traduzione di C. Tarolo (marcos y marcos, 2015)
Morire in primavera di Ralf Rothmann (Germania), traduzione di R. Cravero (Neri Pozza, 2016)