Tra i ricordi piacevoli che mi ha lasciato l’estate appena trascorsa c’è “Anomalie“, una raccolta di poesie scritte da Francesco De Luca, edite da Terre Sommerse. La sua lettura mi ha condotta in un viaggio alla scoperta delle emozioni del giovane autore, ma soprattutto verso me stessa, ho riconosciuto parti di me che il tempo ha sepolto, quando ancora l’anima e la carne si stanno plasmando, quando la domande sono più delle risposte. Molto di ciò che eravamo è ciò che dovremmo ancora essere.
“Voglio conoscer quello spirto che nel bosco m’invoca e m’ama! Voglio il garofano incantare e il tulipano, il passero sfidare e l’usignolo ascoltare, ascoltare – o dolcezza! – il gufo e la civetta, il lupo e la cicala intonare ora un canto ch’è speranza, ora un inno al sipario indaco della notte.”
Questa raccolta contiene liriche scritte tra il 1998 e il 1999, De Luca propone oltre l’italiano anche la traduzione in inglese curata da Joshua Rey Ramos. Come preludio troverete una confessione sincera dell’autore.
“Un uomo diverso di sembianze e di virtù si finge conquistatore, artista, genio, pittore. Contemplando il mare quieto, paziente s’immerge nei suoi falsi pensieri e ritrova i suoi sogni.”
“Anomalie” è un viaggio poetico che, come diciannovenne americano, la mia mente non avrebbe intrapreso, ma Francesco ha cavalcato onde sempre più grandi delle mie, arrivando sino in CINA…aggrappatevi forte…e poi allentate la presa…potrebbe per questo essere il moderno John Severson. Nel 1961, il mio programma di dottorato in Intelligenza Artificiale ad Ann Arbor, anch’esso in Scienze della Comunicazione, congiungeva tre grandi “M”: Milano, Mosca ed il Michigan, al fine di risolvere il problema della “Coscienza” a cui ero venuto a capo già nel 1958: tutte le forme di vita non sono altro che robots in carbonio ed io ero una specie di Barca a Remi Robotica! Che splendida sensazione non doversi preoccupare degli altri e della propria coscienza! Ma, dopo 55 anni, ormai si sta facendo strada una Coscienza Siliconica. Persino Elon Musk suggerisce di preoccuparsi. Abbandonai il mio dottorato di ricerca a seguito di una rara intervista a Robert Hoppenheimer – il padre della bomba atomica – nella quale un antico detto sanscrito gli si rivelò cristallino: sono divenuto il distruttore dei Mondi. Proprio questo terrore percepisco nelle prime poesie di Francesco, in qualche modo, anche lui arriva a convertire la visione “l’uno o l’altro” del mondo con un approccio logico quantistico del “entrambi e oltre”! La nostra coscienza è UNA ed INFINITA! Comprate questo suo libro, il mio, siate fedeli al richiamo della vostra più alta NATURA e scrivetene uno.
Jim Loomis
Haiku, Hawaii
XXI.
1 Novembre 1999
A volte
guardandosi alle spalle
non si intravedono
che croci dismesse,
tele sbiadite,
soffusi tepori.
Un abbraccio
precede il silenzio.
Una qualche musica
di solito
riecheggia
nelle valli
della memoria.
E aspettiamo
acrobati
mendichi
altalenando tra
il sorriso e la Morte.
Aspettiamo. Aspettiamo.
Mi fingo scrittore,
distratto dai miei pensieri,
distratto dai miei amori.
A volte,
desidero tornare
a pascermi
del silenzioso fuoco
del Nulla.
Ma poi,
riapro gli occhi
e vedo il mondo
sommerso,
sbiadito.
Francesco De Luca nasce a Roma il 17 Maggio 1979. Si appassiona di poesia e musica sin da giovanissimo.
Ottiene la laurea in Scienze della Comunicazione presso “La Sapienza” di Roma nel 2004 e, subito, intraprende lo studio della lingua cinese per assecondare la sua attrazione innata
nei confronti dell’Oriente.
Tra il 2005 ed il 2014 vive in Cina dove approfondisce il mandarino all’Università di Lingua e Cultura di Pechino, viaggia, scrive articoli per riviste cinesi, componendo versi e musica.
Tra il 2011 ed il 2014 risiede e lavora come giornalista, scrivendo per Cosmopolitan, Outside Magazine, Traveller e Coastal Life Mag, sull’isola tropicale di Hainan, di fronte al Vietnam.
Qui fonda Chinasurfreport, il primo webmagazine cinese dedicato interamente alla promozione del surfing e della cultura surfistica in Cina, stringendo rapporti d’amicizia con John Severson (RIP), Jim Loomis e molti altri veterani. È inoltre musicista, interprete e promotore dei rapporti culturali tra Italia e Cina, svolgendo attività d’interpretariato per il Ministero degli Interni, il Tribunale di Roma e l’Associazione Sviluppo Italia Cina.
Traduttore dall’inglese di Jim Loomis e dal cinese dei poeti HaiZi e GuCheng.
Nel 2019 pubblica un romanzo “Karma hostel” , la storia di un giovane italiano che, deluso dal proprio Paese, emigra in Cina. A Houhai, un paesino di pescatori cantonesi sull’isola tropicale di Hainan, apre un ostello per surfisti. Così inizia un’avventura dalle spiagge tropicali del Sud alle montagne del Sichuan fino alla poetica decadenza di Pechino e Chongqing. Tra tifoni, onde tropicali e voli alla De Quincey, De Luca mostra, con uno stile avvolgente, una Cina underground psichedelica e ribelle. Una sanguigna denuncia sociale, ecologica, antropologica, di un mondo avvelenato in cui Occidente e Oriente si specchiano l’uno nell’altro. (Edizioni Il Foglio)