Gemmea l’aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l’odorino amaro
senti nel cuore…
Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.
Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile. E’ l’estate
fredda, dei morti.
Giovanni Pascoli
Parafrasi:
L’aria è limpida e fredda come una gemma, il sole è così luminoso
da invogliarti a ricercare con lo sguardo gli albicocchi in fiore,
e l’odore amarognolo del biancospino
senti fin dentro al tuo cuore…
Ma il biancospino è però secco, le piante sono spoglie, scheletriche,
risaltano con l’intreccio dei loro rami neri nel cielo sereno,
il cielo è deserto, e vuoto e sordo al piede che lo calpesta
sembra essere il terreno.
Intorno c’è silenzio: soltanto grazie ai colpi di vento,
si sente provenire da lontano, dai giardini e dagli orti,
un fragile cadere di foglie. Novembre è l’estate fredda, l’estate dei morti.
Questa forte immagine naturale rappresenta la breve illusione della felicità.