L’imperfetta meraviglia è un romanzo scritto da Andrea De Carlo, pubblicato nel settembre 2016, dove si narra di un incrocio di destini tra una rockstar inglese e una ragazza.
«Cosa mi volevi chiedere?» Lei sente di nuovo la piccola onda di allarme
salirle dentro.
«Perché la meraviglia è imperfetta?» Lui la fissa, in attesa.
Lei si chiede se dovrebbe cercare una risposta accurata, o cavarsela con una
battuta; alla fine parla senza riflettere. «Perché non dura.»
Succede in Provenza, d’autunno, stagione che mescola le prime umide nebbie con un lungo strascico di calore quasi estivo. I borghi e le ville si stanno vuotando di abitanti e turisti. Ancora un grande evento però si prepara. Quasi a sorpresa, sul locale campo di aviazione, si terrà il concerto di una celebre band inglese, i Bebonkers, un po’ per fini umanitari, un po’ per celebrare il terzo matrimonio di Nick Cruickshank, vocalist del gruppo e carismatico leader. I preparativi fervono, tutti organizzati con piglio fermo da Aileen, futura moglie di Nick.
In paese c’è una gelateria gestita da Milena Migliari, una giovane donna italiana che i gelati li crea, li pensa, li esperimenta con tensione d’artista. Un rovello continuo che ruota attorno all’equilibrio instabile del gelato, alla sua imperfetta meraviglia perché concepita per essere consumata o per liquefarsi, per non durare. Milena ha detto addio agli uomini e convive da qualche anno con Viviane. Un rapporto solido, quasi a compensare l’evanescenza dei gelati, l’appoggio di una donna stabile e forte, al punto che, tra qualche giorno, Milena si sottoporrà alla fecondazione assistita. Eppure, in fondo, Milena non ha voglia di farlo davvero questo passo che forse non ha proprio deciso.
Incerta senza confessarselo, Milena. Come Nick, che si domanda da quando il suo rapporto con Aileen ha perso l’incanto dei primi tempi. Così, una rockstar inglese e una ragazza italiana incrociano i loro destini e nel giro di tre giorni, dal mercoledì al venerdì, tutto accelera e precipita in un vortice inevitabile ed esilarante.
Con un ritmo rock, la leggerezza di una commedia brillante e la profondità del tempo che tutto muta, scava nella psicologia dei protagonisti, in sequenze di interrogativi aperti, e la bellezza della vita è proprio l’insieme di tutti i mutamenti che permettono di essere veramente ciò che siamo. Non è il De Carlo di una volta, ma riesce comunque a non deludere le aspettative dei suoi ammiratori.
“Ecco la meraviglia imperfetta”. Lui sorride ancora. “Al grado più alto di perfezione che l’imperfezione potrebbe mai raggiungere”
Mercoledì
UnoNella tarda mattinata del 18 novembre 2015 c’è stato un blackout in tutta la circoscrizione di Fayence, dipartimento del Var, regione Provence-Alpes-Côte d’Azur, con ripercussioni sull’intero sistema di trasporti, telecomunicazioni, diffusione radio-tv, conservazione dei cibi, sistemi di sicurezza, reti informatiche e attività commerciali di vario tipo, compresa la gelateria La Merveille Imparfaite, all’inizio del vicolo selciato e scalettato che da rue Saint-Clair scende verso la piazza del mercato davanti alla chiesa.
Solo poco minuti prima Milena Migliari, la gelataia, era affacciata sulla porta del suo negozio e stava pensando che non c’era bisogno di guardare il calendario per capire che la stagione turistica era finita da un pezzo. Bastava sentire quanto era ferma l’aria, in cui sembravano ancora sospesi gli echi delle risa, i richiami, gli sguardi, i fruscii, gli scalpiccii, gli scatti di telefonini della tarda estate. Bastava dare un’occhiata alla via principale, dietro l’angolo, e vedere quanto erano rare le automobili che passavano sotto l’arco del palazzo comunale con la scritta in corsivo Hotel de Ville, le persiane azzurro pallido, la bandiera francese e quella dell’Unione europea, i vasi di gerani ricadenti ormai sciupati, per salire costeggiando le vetrine di ristoranti, panetterie e agenzie immobiliari e continuare oltre, verso Mons o Tourrettes o Callian o chissà dove. Faceva un freddo incerto, confuso da una sottocorrente di tepore superstite; il cielo era di un azzurro estenuato, che sembrava non decidersi a cedere il passo al grigio. Nel silenzio generale emergevano i martellamenti staccati di un operaio al lavoro in uno dei vicoli più in basso, e la musica alla radio del laboratorio.
Di colpo le luci della gelateria e i suoni della radio si sono spenti, sono rimasti solo i colpi distanti di martello.