Le Crostatine con marmellata di arance sono un dolce da colazione o merenda dal sapore d’altri tempi, sa di sano e buono .
La marmellata da utilizzare potete anche farla voi, vi propongo due ricette, la prima per una marmellata più fine, l’altra di Pellegrino Artusi per la confettura di arance.
Ricetta per le Crostatine con marmellata di arance:
per circa 6 crostatine
Per la frolla
370 g farina 00
70 g uova intere
180 g burro
180 g zucchero a velo
1 pizzico di sale
scorza di 1 limone o arancia
1 bacca di vaniglia
Disporre la farina setacciata a fontana sul tavolo, al centro mettere lo zucchero, il burro a tocchetti, le uova e poi gli aromi, cominciare ad impastare dal centro incorporando piano la farina.
Avvolgete il panetto nella pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigo per il giorno successivo.
Stendere la pasta frolla e ricoprire una tortiera imburrata, bucherellare il fondo e versare il composto preparato, ricoprire con delle striscioline di pasta frolla.
Cuocere in forno preriscaldato a 160°C statico per 25 minuti circa, dipende dal forno.
Per la marmellata di arance:
1 kg di arance non trattate, possibilmente biologiche
Zucchero pari al peso delle arance sbucciate
Lavare bene le arance, bucherellatele con una forchetta e mettetele in un recipiente coperte di acqua per 1 giorno, ma anche 12 ore vanno bene, questo per rendere la marmellata meno amara.
Trascorso il tempo asciugare e sbucciare le arance.
Prendere la scorza si almeno tre arance e eliminare la parte bianca, tagliarle a striscioline sottilissime e cuocere per 5 minuti in acqua.
Tagliare a fettine le arance eliminando anche gli eventuali semi, pesatele e mettetele in una casseruola con l’uguale peso di zucchero.
Cuocete a fiamma bassa, lentamente senza aggiungere acqua, mescolando con un cucchiaio di legno, fino a quando lo zucchero comincia a filare.
Unire le scorze d’arancia precedentemente bollite e cuocere ancora per circa 10 minuti.
Quando la marmellata è sufficientemente addensa, fate la prova piattino, mettere 1 cucchiaino di marmellata su un piatto, soffiare per raffreddarla e se non scivola è pronta.
Versare la marmellata ancora calda nei barattoli di vetro, chiudere ermeticamente e capovolgeteli fino a quando saranno freddi.
Variazioni: potete sostituire un arancia con un limone, oppure, come suggerisca Pellegrino Artusi, potete unire 4 cucchiai di rum. Oppure aromatizzarla con una bacca di vaniglia o una stecca di cannella.
Per ottenere invece la classica “marmelade” inglese, quella con tutte le scorzette di arancia potete usare la ricetta di Pellegrino Artusi e le sue conserve di aranci:
Aranci, n. 12.
Un limone di giardino
Zucchero bianco fine, quanto è il peso degli aranci.
Acqua, metà del peso degli aranci.
Rhum genuino, quattro cucchiaiate.
Con le punte di una forchetta bucate tutta la scorza degli aranci, poi teneteli in molle per tre giorni cambiando l’acqua sera e mattina.
Il quarto giorno tagliateli a metà ed ogni metà a filetti grossi mezzo centimetro circa, gettandone via i semi.
Pesateli e solo allora regolatevi per lo zucchero e per l’acqua nelle proporzioni indicate.
Metteteli al fuoco da prima colla sola acqua e dopo dieci minuti di bollitura aggiungete il limone tagliato come gli aranci.
Subito dopo versate lo zucchero e rimestate continuamente finché il liquido non avrà ripreso il forte bollore, perché altrimenti lo zucchero precipita al fondo e potrebbe attaccarsi alla cazzaruola.
Per cogliere il punto della cottura, versatene a quando a quando qualche goccia su di un piatto, soffiateci sopra e se stenta a scorrere levatela subito.
Aspettate che sia tiepida per aggiungere il rhum, e versatela nei vasi per custodirla come tutte le altre conserve di frutta, avvertendovi che questa ha il merito di possedere una virtù stomatica.
Del limone si può fare anche a meno.