Un anno è finito e si tirano le somme, sembra che nel 2016 ci sia stata una ripresa nel mondo dell’editoria e questo è sempre un buon segno, anche se dobbiamo fare di più.
Adesso scopriamo quali sono stati i libri più venduti dell’anno appena trascorso:
1.
Al primo posto troviamo il maghetto Harry Potter e la maledizione dell’erede di J. K. Rowling, si tratta della scenografia dell’opera teatrale Harry Potter and the Cursed Child, scritto da di J.K. Rowling, John Tiffany e Jack Thorne, ambientato diciannove anni dopo il romanzo Harry Potter e i Doni della Morte, racconta la storia di Albus Severus Potter, secondogenito di Harry Potter e Ginny Weasley.
È sempre stato difficile essere Harry Potter e non è molto più facile ora che è un impiegato del Ministero della Magia oberato di lavoro, marito e padre di tre figli in età scolare. Mentre Harry Potter fa i conti con un passato che si rifiuta di rimanere tale, il secondogenito Albus deve lottare con il peso dell’eredità famigliare che non ha mai voluto. Il passato e il presente si fondono minacciosamente e padre e figlio apprendono una scomoda verità: talvolta l’oscurità proviene da luoghi inaspettati.
2.
Al secondo posto non poteva non esserci il nostro caro Andrea Camilleri con L’altro capo del filo.
A Vigàta si susseguono gli arrivi di migranti e tutto il paese è coinvolto nel dare aiuto; in primo luogo la capitaneria e la polizia, ma anche tanti volontari. In questo frangente Livia strappa a Salvo una doppia promessa; di partecipare alla festa per i 25 anni di matrimonio di una coppia amica e di farsi per l’occasione un vestito nuovo. Così nella più rinomata sartoria di Vigàta il commissario conosce Elena, sarta entusiasta del proprio mestiere arrivata in paese da qualche anno; tra i due è subito simpatia. Ma non c’è il tempo per conoscere meglio la donna, ogni notte c’è uno sbarco, il commissario e i suoi uomini non si risparmiano, ci sono gli scafisti da individuare, sospettati anche dello stupro di una bambina. Poi una notte mentre Montalbano è al porto per il consumarsi di una ennesima tragedia del mare, un’altra tragedia lo trascina via dal molo: nella sartoria è stata ritrovata Elena trucidata a colpi di forbici. L’indagine parte dalla vita della vittima, gli amici, i possibili nemici, eventuali amanti, i lavoranti. Ma via via che si addentra nell’indagine nessuna ipotesi convince Montalbano; tra uno sbarco e l’altro trascorre ore in sartoria, in compagnia del gatto Rinaldo, orfano della padrona, alla ricerca di un indizio, di un filo dal quale partire. Tra cotoni del libano, pezze morbide, rotoli di tessuti cerca di annodare i fili della vita della donna per giungere alla verità. E le trame delle stoffe ne nascondono altre che sembrano giungere dal passato di Elena e da luoghi lontani. Ne L’altro capo del filo attorno al dramma dei migranti che Camilleri racconta scuotendo le nostre coscienze, si muovono i personaggi che conosciamo da sempre; tutt’intorno altre figure straordinarie, il medico Osman e la solerte Meriam, anche loro migrati un giorno dalle coste dell’Africa, il vecchio sarto Nicola, il picciotto Lillo, tutto un mondo che Camilleri disegna con quella carica di umanità che è fra le cose che più si apprezza nelle sue storie.
3.
In terza posizione un libro che è già stato anche il più venduto del 2015, La ragazza del treno di Paula Hawkins, un thriller da leggere compulsivamente, con un finale ineguagliabile, tra una serie di bugie, verità, colpi di scena e ribaltamenti della trama.
La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos’ha visto davvero Rachel?
4.
Conquista la quarta posizione, anche grazie al film, Io prima di te di Jojo Moyes, il prequel del romanzo al sesto posto.
Lou Clark sa tante cose. Sa quanti passi ci sono tra la fermata dell’autobus e casa. Sa che le piace lavorare nel negozio di tè The Buttered Bun e sa che probabilmente non è innamorata di Patrick, il suo fidanzato. Quello che non sa è che sta per perdere il suo lavoro e che le sue piccole certezze stanno per essere messe in discussione. Will Traynor sa che il suo incidente gli ha tolto il desiderio di vivere. Sa che adesso tutto sembra triste e inutile e sa esattamente come porre fine a questa sofferenza. Quello che non sa è che Lou sta per irrompere prepotentemente nella sua vita con tutta la sua energia e voglia di vivere. E nessuno dei due sa che sta per cambiare l’altro per sempre.
5.
In quinta posizione La paranza dei bambini di Roberto Saviano.
Dieci ragazzini in scooter sfrecciano contromano alla conquista di Napoli. Quindicenni dai soprannomi innocui – Maraja, Pesce Moscio, Dentino, Lollipop, Drone -, scarpe firmate, famiglie normali e il nome delle ragazze tatuato sulla pelle. Adolescenti che non hanno domani e nemmeno ci credono. Non temono il carcere né la morte, perché sanno che l’unica possibilità è giocarsi tutto, subito. Sanno che “i soldi li ha chi se li prende”. E allora, via, sui motorini, per andare a prenderseli, i soldi, ma soprattutto il potere. “La paranza dei bambini” narra la controversa ascesa di una paranza – un gruppo di fuoco legato alla Camorra – e del suo capo, il giovane Nicolas Fiorillo. Appollaiati sui tetti della città, imparano a sparare con pistole semiautomatiche e AK-47 mirando alle parabole e alle antenne, poi scendono per le strade a seminare il terrore in sella ai loro scooter. A poco a poco ottengono il controllo dei quartieri, sottraendoli alle paranze avversarie, stringendo alleanze con vecchi boss in declino. Paranza è nome che viene dal mare, nome di barche che vanno a caccia di pesci da ingannare con la luce. E come nella pesca a strascico la paranza va a pescare persone da ammazzare. Qui si racconta di ragazzini guizzanti di vita come pesci, di adolescenze “ingannate dalla luce”, e di morti che producono morti.
6.
Al sesto posto L’amica geniale di Elena Ferrante.
Il romanzo comincia seguendo le due protagoniste bambine, e poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana, tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con attenta assiduità. L’autrice scava intanto nella natura complessa dell’amicizia tra due bambine, tra due ragazzine, tra due donne, seguendo passo passo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli, l’Italia, in più di un cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame. E tutto ciò precipita nella pagina con l’andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme veloci, profonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi segreti dei personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la profondità e la potenza di voce a cui l’autrice ci ha abituati…
7.
In settima posizione Il nome di Dio è Misericordia. Una conversazione con Andrea Tornielli di Francesco I (Jorge Mario Bergoglio).
Papa Francesco si rivolge a ogni uomo e donna del pianeta in un dialogo semplice, intimo e personale. Il tema centrale del libro è la misericordia, da sempre fulcro della sua testimonianza e ora del suo pontificato. In ogni pagina vibra il desiderio di raggiungere tutte quelle anime – dentro e fuori la Chiesa – che cercano un senso alla vita, una strada di pace e di riconciliazione, una cura alle ferite fisiche e spirituali. In primo luogo quell’umanità inquieta e dolente che chiede di essere accolta e non respinta: i poveri e gli emarginati, i carcerati e le prostitute, ma anche i disorientati e i lontani dalla fede, gli omosessuali e i divorziati. Nella conversazione con il vaticanista Andrea Tornielli, Francesco spiega attraverso ricordi di gioventù ed episodi toccanti della sua esperienza di pastore – le ragioni di un Anno Santo straordinario da lui fortemente voluto. Senza disconoscere le questioni etiche e teologiche, ribadisce che la Chiesa non può chiudere la porta a nessuno; piuttosto ha il compito di far breccia nelle coscienze per aprire spiragli di assunzione di responsabilità e di allontanamento dal male compiuto. Nella schiettezza del dialogo, Francesco non si sottrae neppure dall’affrontare il nodo del rapporto fra misericordia, giustizia, corruzione. E a quei cristiani che si annoverano nelle schiere dei “giusti”, rammenta: “Anche il papa è un uomo che ha bisogno della misericordia di Dio”.
8.
In ottava posizione troviamo L’arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita di Alessandro D’Avenia.
“Esiste un metodo per la felicità duratura? Si può imparare il faticoso mestiere di vivere giorno per giorno in modo da farne addirittura un’arte della gioia quotidiana?” Sono domande comuni, ognuno se le sarà poste decine di volte, senza trovare risposte. Eppure la soluzione può raggiungerci, improvvisa, grazie a qualcosa che ci accade, grazie a qualcuno. In queste pagine Alessandro D’Avenia racconta il suo metodo per la felicità e l’incontro decisivo che glielo ha rivelato: quello con Giacomo Leopardi. Leopardi è spesso frettolosamente liquidato come pessimista e sfortunato. Fu invece un giovane uomo affamato di vita e di infinito, capace di restare fedele alla propria vocazione poetica e di lottare per affermarla, nonostante l’indifferenza e perfino la derisione dei contemporanei. Nella sua vita e nei suoi versi, D’Avenia trova folgorazioni e provocazioni, nostalgia ed energia vitale. E ne trae lo spunto per rispondere ai tanti e cruciali interrogativi che da molti anni si sente rivolgere da ragazzi di ogni parte d’Italia, tutti alla ricerca di se stessi e di un senso profondo del vivere. Domande che sono poi le stesse dei personaggi leopardiani: Saffo e il pastore errante, Nerina e Silvia, Cristoforo Colombo e l’Islandese… Domande che non hanno risposte semplici, ma che, come una bussola, se non le tacitiamo possono orientare la nostra esistenza.
9.
In nona posizione Caffè amaro, scritto da Simonetta Agnello Hornby.
Gli occhi grandi e profondi a forma di mandorla, il volto dai tratti regolari, i folti capelli castani: la bellezza di Maria è di quelle che gettano una malìa su chi vi posi lo sguardo, proprio come accade a Pietro Sala – che se ne innamora a prima vista e chiede la sua mano senza curarsi della dote – e, in maniera meno evidente, all’amico Giosuè, che è stato cresciuto dal padre di lei e che Maria considera una sorta di fratello maggiore. Maria ha solo quindici anni, Pietro trentaquattro; lui è un facoltoso bonvivant che ama i viaggi, il gioco d’azzardo e le donne; lei proviene da una famiglia socialista di grandi ideali ma di mezzi limitati. Eppure, il matrimonio con Pietro si rivela una scelta felice: fuori dalle mura familiari, Maria scopre un senso più ampio dell’esistenza, una libertà di vivere che coincide con una profonda percezione del diritto al piacere e a piacere. Attraverso l’eros, a cui Pietro la inizia con sapida naturalezza, arriva per lei la conoscenza di sé e dei propri desideri, nonché l’apertura al bello e a un personalissimo sentimento della giustizia. Durante una vacanza a Tripoli, complice il deserto, Maria scopre anche di cosa è fatto il rapporto che, fino ad allora oscuramente, l’ha legata a Giosuè. Comincia una rovente storia d’amore che copre più di vent’anni di incontri, di separazioni, di convegni clandestini in attesa di una nuova pace.
10.
Al decimo posto il giallo 7-7-2007 di Antonio Manzini, dedicato alle indagini di Rocco Schiavone, vicequestore di polizia, nativo di Trastevere ma operante in Valle d’Aosta.
Sin dal primo romanzo della serie, Pista nera, i gialli di Schiavone hanno riscosso un grande successo, piazzandosi puntualmente ai primi posti in classifica. In questa nuova avventura torniamo indietro nel tempo, proprio al luglio 2007, quando Marina è viva e il trasferimento di Rocco ad Aosta è ancora lontano. Schiavone sta indagando su una brutta storia di narcotraffico e di morti ammazzati, ma il destino ha in serbo per lui e per Marina un appuntamento terribile, e il luogo è una maledetta gelateria del quartiere Africano, la data quella del 7/7.
Fonte: Tuttolibri del “La Stampa” che propone i dati di Nielsen Bookscan.