Arriva Litsy, il social network dedicato ai libri e alle recensioni, dove si possono incontrare nuovi e vecchi amici con la passione per i libri. Riesce a mettere insieme le funzioni dei tre più famosi social del momento, Facebook, Twitter e Instagram, i messaggi purtroppo devono rispettare un massimo di 300 caratteri, uno spazio decisamente ridotto, ma la velocità di comunicazione della rete ci obbliga sempre più ad essere sintetici, sono d’accordo a mettere dei limiti ed è un pregio riuscire a sintetizzare un concetto, ma non bisogna esagerare, si rischia di perdere il gusto della conversazione e andare verso una comunicazione a slogan. A proposito di slogan, quello pubblicitario per la app è “dove i libri creano amici”, al momento potete trovarla gratuitamente sull’App Store.
La classifica dei libri più venduti di questa settimana ci regala tante, ma proprio tante novità, scopriamola:
1.
Al primo posto la prima nuova entrata Le nostre anime di notte di Kent Haruf.
La storia dolce e coraggiosa di un uomo e una donna che, in età avanzata, si innamorano e riescono a condividere vita, sogni e speranze. Nella cornice familiare di Holt, Colorado, dove sono ambientati tutti i romanzi di Haruf, Addie Moore rende una visita inaspettata a un vicino di casa, Louis Waters. Suo marito è morto anni prima, come la moglie di Louis, e i due si conoscono a vicenda da decenni. La sua proposta è scandalosa ma diretta: vuoi passare le notti da me? I due vivono ormai soli, spesso senza parlare con nessuno. I figli sono lontani e gli amici molto distanti. Inizia così questa storia di amore, coraggio e orgoglio.
2.
Sale sul podio, in seconda posizione il favoloso Qualcosa di Chiara Gamberale, che si concentra sul rischio che corriamo a volere riempire ossessivamente le nostre vite, anziché fare i conti con chi siamo e che cosa vogliamo.
La Principessa Qualcosa di Troppo, fin dalla nascita, rivela di possedere una meravigliosa, ma pericolosa caratteristica: non ha limiti, è esagerata in tutto quello che fa. Si muove troppo, piange troppo, ride troppo e, soprattutto, vuole troppo. Ma, quando sua madre muore, la Principessa si ritrova “un buco al posto del cuore”. Smarrita, prende a vagare per il regno e incontra così il Cavalier Niente che vive da solo in cima a una collina e passa tutto il giorno a “non-fare qualcosa di importante”. Grazie a lui, anche la Principessa scopre il valore del “non-fare”. E del silenzio, dell’immaginazione, della noia: tutto quello da cui era sempre fuggita. Tanto che, dopo avere fatto amicizia con il Cavalier Niente, Qualcosa di Troppo gli si ribella e pur di non fermarsi e di non sentire l’insopportabile “nostalgia di Niente” che la perseguita vive tante, troppe avventure… Fino ad arrivare in un misterioso tempio color pistacchio e capire che “è il puro fatto di stare al mondo la vera avventura”.
3.
Perde ancora un gradino, ma resta ben in alto in terza posizione L’arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita di Alessandro D’Avenia.
“Esiste un metodo per la felicità duratura? Si può imparare il faticoso mestiere di vivere giorno per giorno in modo da farne addirittura un’arte della gioia quotidiana?” Sono domande comuni, ognuno se le sarà poste decine di volte, senza trovare risposte. Eppure la soluzione può raggiungerci, improvvisa, grazie a qualcosa che ci accade, grazie a qualcuno. In queste pagine Alessandro D’Avenia racconta il suo metodo per la felicità e l’incontro decisivo che glielo ha rivelato: quello con Giacomo Leopardi. Leopardi è spesso frettolosamente liquidato come pessimista e sfortunato. Fu invece un giovane uomo affamato di vita e di infinito, capace di restare fedele alla propria vocazione poetica e di lottare per affermarla, nonostante l’indifferenza e perfino la derisione dei contemporanei. Nella sua vita e nei suoi versi, D’Avenia trova folgorazioni e provocazioni, nostalgia ed energia vitale. E ne trae lo spunto per rispondere ai tanti e cruciali interrogativi che da molti anni si sente rivolgere da ragazzi di ogni parte d’Italia, tutti alla ricerca di se stessi e di un senso profondo del vivere. Domande che sono poi le stesse dei personaggi leopardiani: Saffo e il pastore errante, Nerina e Silvia, Cristoforo Colombo e l’Islandese… Domande che non hanno risposte semplici, ma che, come una bussola, se non le tacitiamo possono orientare la nostra esistenza.
4.
Scende al quarto posto La casa dei Krull di Georges Simenon.
La casa dei Krull è ai margini del paese; e loro stessi, in quanto tedeschi, sia pur naturalizzati, ne vengono tenuti ai margini. Sono gli stranieri, i diversi. Nella loro drogheria non si servono i francesi, ma solo i marinai che a bordo delle chiatte percorrono il canale. E quando proprio davanti a casa Krull viene ripescato il cadavere di una ragazza violentata e uccisa, i sospetti non potranno che cadere su di loro. In un magistrale crescendo di tensione, Simenon ci narra il montare dell’ostilità verso un perfetto capro espiatorio, e il progressivo disgregarsi di una famiglia apparentemente esemplare, osservati dagli occhi penetranti di un cugino a sua volta diverso da loro – diverso da tutti.
5.
In quinta posizione entra in classifica La mossa del cavallo di Andrea Camilleri.
“Questa vicenda prende lo spunto da una nota di Raimondo Franchetti per la sua inchiesta controgovernativa sulle condizioni socio-economiche della Sicilia nel 1876. L’elaborazione romanzesca accentua alcuni dati che rendono appunto la storia di allora storia dei nostri giorni. La trama del libro è largamente definibile gialla e dal sapore paradossale, considerata l’ambientazione in una società nella quale il gioco di prestigio di una realtà di continuo manipolata rende difficile l’accertamento delle verità individuali e collettive”. (Andrea Camilleri)
Giovanni Bovara, nato in Sicilia, ma trasferitosi a soli tre mesi d’età a Genova, viene mandato nell’isola come ispettore ai mulini, dopo che i due che l’hanno preceduto sono morti ammazzati. A Vigàta rimane invischiato nei potentati locali, dal prete ai politici, agli uomini d’onore a infidi azzeccagarbugli che gli mandano messaggi in codice che Bovara, integerrimo funzionario, non può capire. Va dritto per la sua strada, che è quella della legge, e ragiona in dialetto genovese, ma è proprio questo che gli impedisce di cogliere la rete che lo va stritolando…
6.
Va giù in sesta posizione Intrigo italiano. Il ritorno del commissario De Luca di Carlo Lucarelli.
Il commissario De Luca è nato in parti uguali dalla inventiva letteraria e dai documenti storici. Inizia cronologicamente con lui il tipico personaggio realistico del nuovo giallo italiano, inciso sullo sfondo delle vicende politico sociali e del carattere nazionale. Lo si incontra in tre inchieste in cui si incrociano storia e cronaca nera, a cavallo tra l’ultimo mese di Salò e le elezioni del 1948, anni che lo cambiano, come dovettero cambiare i suoi modelli reali: da fidato poliziotto, a epurato, a reintegrato nei ranghi: il suo temperamento antiretorico, come non lo ha fatto stare a suo bell’agio sotto il regime, lo impaccia anche alle prime ipocrisie repubblicane. È soprattutto un fedele servitore dello Stato. Il volume raccoglie tre romanzi pubblicati tra il 1990 e il 2000: in “Carta bianca” mentre scoccano le ultime ore di Salò e comincia il fuggi fuggi generale, avviene un omicidio nei quartieri alti commesso, sembra, da una donna e mentre il commissario De Luca scopre un ultimo disperato traffico spionistico finanziario tra gerarchi e nazisti. Al centro del secondo, “L’estate torbida”, un delitto di pura selvaggia malvagità che rivela propaggini antiche, nel caos della prima estate senza fascismo. La “Via delle oche” dell’ultimo romanzo è quella di un noto bordello dove andavano i gerarchi e dove, alla vigilia delle elezioni del 1948, un factotum è trovato morto: tra le elezioni, l’attentato a Togliatti e Bartali maglia gialla, l’inchiesta di De Luca sarà particolarmente scabrosa.
7.
Altra nuova entrata al settimo posto, Neve, cane, piede di Claudio Morandini.
Un romanzo ambientato in un vallone isolato delle Alpi. Vi si aggira un vecchio scontroso e smemorato, Adelmo Farandola, che la solitudine ha reso allucinato: accanto a lui, un cane petulante e chiacchierone che gli fa da spalla comica, qualche altro animale, un giovane guardiacaccia che si preoccupa per lui, poco altro. La vita di Adelmo scorrerebbe scandita dai cambiamenti stagionali, tra estati passate a isolarsi nel bivacco sperduto e inverni di buio e deliri nella baita ricoperta da metri di neve, se un giorno di primavera, nel corso del disgelo, Adelmo non vedesse spuntare un piede umano dal fronte di una delle tante valanghe che si abbattono sulla vallata. “Neve, cane, piede” si ispira a certi romanzi di montagna della letteratura svizzera, in particolare a quelli di Charles-Ferdinand Ramuz, o alle opere ancora più aspre di certi autori di lingua romancia, come Arno Camenisch. Leo Tuor o Oscar Peer: vi si racconta una vita in montagna fatta di durezza, di fatica, di ferocia anche, senza accomodamenti bucolici. Nell’ambiente immenso, ostile e terribile della mon-tagna, il racconto dell’isolamento dell’uomo, del ripetersi dei suoi gesti e dell’ostinazione dei suoi pensieri e reso dalla descrizione minuziosamente realistica che a volte si carica anche di toni grotteschi e caricaturali, soprattutto nei dialoghi tra uomo e animali, questi ultimi dotati di loquacità assai sviluppata.
8.
Altra novità in classifica in ottava posizione, Magari domani resto di Lorenzo Marone.
Luce, una trentenne napoletana, vive nei Quartieri Spagnoli ed è una giovane onesta, combattiva, abituata a prendere a schiaffi la vita. Fa l’avvocato, sempre in jeans, anfibi e capelli corti alla maschiaccio. Il padre ha abbandonato lei, la madre e un fratello, che poi ha deciso a sua volta di andarsene di casa e vivere al Nord. Così Luce è rimasta bloccata nella sua realtà abitata da una madre bigotta e infelice, da un amore per un bastardo Peter Pan e da un capo viscido e ambiguo, un avvocato cascamorto con il pelo sullo stomaco. Come conforto, le passeggiate sul lungomare con Alleria, il suo cane superiore, unico vero confidente, e le chiacchiere con il suo anziano vicino don Vittorio, un musicista filosofo in sedia a rotelle. Un giorno a Luce viene assegnata una causa per l’affidamento di un minore, e qualcosa inizia a cambiare. All’improvviso, nella sua vita entrano un bambino saggio e molto speciale, un artista di strada giramondo e una rondine che non ha nessuna intenzione di migrare. La causa di affidamento nasconde molte ombre, ma forse è l’occasione per sciogliere nodi del passato e mettere un po’ d’ordine nella capatosta di Luce. Risolvendo un dubbio: andarsene, come hanno fatto il padre, il fratello e chiunque abbia seguito il vento che gli diceva di fuggire, o magari restare?
9.
Al nono posto ancora una novità con La grande via di Franco Berrino e Luigi Fontana.
“Ci sono sempre più prove scientifiche che opportune scelte nutrizionali e di esercizio fisico associate a tecniche di respirazione e di meditazione, siano essenziali per favorire una longevità in salute e prevenire e curare le malattie croniche tipiche della nostra era.” Cibo, movimento e meditazione sono le tre vie al benessere del “metodo Berrino”: “Lo stile di vita occidentale, caratterizzato da crescente sedentarietà e da una dieta ipercalorica sempre più ricca di alimenti industrialmente raffinati e di alimenti di origine animale, e povera di verdure, legumi e cereali integrali, contribuisce a gran parte delle patologie croniche che ci affliggono…”
10.
Precipita al decimo posto, Animali fantastici e dove trovarli
Screenplay originale di J. K. Rowling, uno spin-off della serie di Harry Potter incentrato sul magizoologo Newt Scamander.
Siamo nell’anno 1926 nella città di New York: un tempo e un luogo in cui le vicende di un manipolo di persone – e creature – determineranno il destino di molti. Tra questi spiccano: Newt Scamander, il primo (e forse unico) Magizoologo, la cui lotta per la protezione delle creature magiche del mondo prende una piega preoccupante quando alcuni tra i più, potremmo dire, spaventevoli animali da lui accuditi scappano in città. Tina Goldstein, una giovane (ex) Auror americana, impiegata al Ministero della Magia degli U.S.A., che vuole disperatamente riscattarsi da un incidente dovuto a uno scatto d’ira, e sicura che il movimento puritano antimagia Second Salem sia covo non solo di pregiudizi, ma del Male stesso. Queenie Goldstein, la bella e impertinente sorella di Tina, capace di leggere nel pensiero. E Jacob Kowalski, un veterano (e No-Mag), che vuole solo aprire una pasticceria per poter vendere i suoi amati babà.