Gli Oscar 2017 sono stati consegnati, il tappeto rosso è stato arrotolato e possiamo scoprire le pellicole candidate che si sono aggiudicate l’Oscar tratte da libri, c’è sempre stato un legame profondo tra cinema e letteratura:
Moonlight, diretto da Barry Jenkins, con Alex R. Hibbert, Ashton Sanders, Trevante Rhodes, Mahershala Ali, Naomie Harris.
Il film si è aggiudicato tre premi Oscar: per il miglior film, miglior attore non protagonista consegnato a Mahershala Ali e per la migliore sceneggiatura non originale consegnato a Barry Jenkins e Tarell Alvin McCraney.
E’ basato sull’opera teatrale In Moonlight Black Boys Look Blue di Tarell Alvin McCraney come tesi di laurea per drammaturgia all’Università di Yale.
Il film racconta l’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta di Chiron, un ragazzo di colore omosessuale cresciuto nei sobborghi difficili di Miami, che dall’infanzia all’età adulta, tra dolori e gioie cerca faticosamente di trovare il suo posto del mondo. Un film intimo e poetico sull’identità, la famiglia, l’amicizia e l’amore, animato dall’interpretazione corale di un meraviglioso cast di attori.
Barriere, diretto e interpretato da Denzel Washington, con Viola Davis, Mykelti Williamson, Saniyya Sidney, Russell Hornsby, Jovan Adepo, Stephen Henderson.
Il film si è aggiudicato il premio Miglior attrice non protagonista consegnato a Viola Davis.
La pellicola è l’adattamento cinematografico dell’opera teatrale del 1987, vincitrice del premio Pulitzer per la drammaturgia, Fences di August Wilson, deceduto nel 2005.
E’ la storia di una ex promessa del baseball che lavora come netturbino a Pittsburgh e della sua complicata relazione con la moglie, il figlio e gli amici.
Un padre di famiglia deve combattere contro le discriminazioni razziali per difendere la sua famiglia e proteggere i figli.
Il cliente, diretto da Asghar Farhadi, con Shahab Hosseini, Taraneh Alidoosti.
Il film si è aggiudicato il premio Miglior film straniero.
Ambientato in Iran, il film è liberamente ispirato a Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller.
Emad e Rana sono due coniugi costretti ad abbandonare il proprio appartamento a causa di un cedimento strutturale dell’edificio. Si trovano così a dover cercare una nuova abitazione e vengono aiutati nella ricerca da un collega della compagnia teatrale in cui i due recitano da protagonisti di “Morte di un commesso viaggiatore” di Arthur Miller. La nuova casa era abitata da una donna di non buona reputazione e un giorno Rana, essendo sola, apre la porta (convinta che si tratti del marito) a uno dei clienti della donna il quale la aggredisce. Da quel momento per Emad inizia una ricerca dell’uomo in cui non vuole coinvolgere la polizia.
Una vicenda in cui azione teatrale e quotidianità finiscono con il ritrovarsi in una specularità significante. Il regista fa sì che sin dall’inizio questa dimensione venga sottolineata facendo diretto riferimento alla messa in scena.
Sarebbe bello rileggere Morte di un commesso viaggiatore, la storia di Willy Loman, l’anziano commesso viaggiatore attraverso la cui vita si consuma la crisi di fiducia nel mito americano del successo alla portata di tutti. Un classico del teatro contemporaneo che conserva ancora oggi tutta la sua appassionata e tragica attualità.
Il libro della giungla, diretto da Jon Favreau, scritto da Justin Marks e prodotto dalla Walt Disney Pictures.
Il film si è aggiudicato il premio Migliori effetti speciali, consegnanto a Robert Legato, Adam Valdez, Andrew R. Jones, Dan Lemmon.
Remake della famosa pellicola d’animazione del 1967, che a sua volta si ispira all’omonimo romanzo di Rudyard Kipling, è un’epica avventura che vede protagonista Mowgli, un cucciolo d’uomo cresciuto da una famiglia di lupi. Mowgli è costretto a lasciare la giungla quando la temibile tigre Shere Khan, segnata dalle cicatrici dell’uomo, giura di eliminarlo per evitare che diventi una minaccia. Costretto ad abbandonare la sua unica casa, Mowgli s’imbarca in un avvincente viaggio alla scoperta di se stesso, guidato dal suo severo mentore, la pantera Bagheera e dallo spensierato orso Baloo. Lungo il cammino, Mowgli s’imbatte in creature selvatiche non proprio amichevoli, tra cui il pitone Kaa, che ipnotizza il cucciolo d’uomo con il suo sguardo e la sua voce seducente, e King Louie, il sovrano adulatore che tenta di costringere Mowgli a rivelargli il segreto del mortale e sfuggente fiore rosso: il fuoco.
Arrival, diretto da Denis Villeneuve, con Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker, Michael Stuhlbarg, Tzi Ma, Mark O’Brien.
Si è aggiudicato il premio Miglior montaggio sonoro, consegnato a Sylvain Bellemare.
Un film di fantascienza, basato sul racconto Storia della tua vita di Ted Chiang.
«Siete quelli che devono scavare nella volta celeste?» «Sì, siamo noi». Lo studio di una lingua aliena, un ormone che aumenta l’intelligenza a dismisura, un mondo funestato dalle apparizioni angeliche, il mito della torre di Babele e quello del golem, una rivista scientifica del futuro, un ritocco al cervello che rende indifferenti rispetto alla bellezza, una rivoluzionaria dimostrazione matematica che finisce per negare il concetto stesso di matematica. Questi sono i soggetti degli otto racconti che hanno fatto conoscere al mondo Ted Chiang, ormai diventato un vero autore di culto per tutti gli appassionati di fantascienza, e non solo. In Storia della tua vita, il più celebre e il più lungo dei racconti, vincitore del prestigioso premio “Nebula”, e che ha ispirato a Denis Villeneuve il film Arrival, Ted Chiang fonde in modo magistrale le due dimensioni di una donna, la dottoressa Louise Banks: quella privata, e dolorosa, segnata indelebilmente dalla morte della figlia, e quella professionale, che la vede impegnata nel tentativo di interpretare la lingua degli alieni e instaurare con loro una forma di comunicazione. E in questo come in tutte le altre storie di questa raccolta Chiang riesce con la sua ironia, la sua intelligenza affilata, il suo stile coinvolgente e il suo sapere enciclopedico, a rendere metaforiche e universali le sue storie, e a rappresentare plasticamente che cosa significa vivere in un mondo segnato dalla continua incertezza, dal senso costante di cambiamento, ma sempre anche dalla bellezza e dalla meraviglia.
Animali fantastici e dove trovarli, diretto da David Yates, con Eddie Redmayne, Colin Farrell, Ezra Miller, Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Samantha Morton, Ron Perlman, Jon Voight, Carmen Ejogo, Zoë Kravitz, Gemma Chan, Christine Marzano, Lucie Pohl.
Il film si è aggiudicato il premio Migliori costumi, consegnato a Colleen Atwood.
Ispirato all’omonimo libro di J. K. Rowling e scritto dalla stessa autrice, è il primo spin-off della serie cinematografica di Harry Potter ed è incentrato sul magizoologo Newt Scamander.
Siamo nel 1926, il magico mondo Newyorkese è minacciato da pericoli sempre crescenti. Qualcosa di misterioso sta seminando la distruzione per le strade, rischiando di far uscire allo scoperto la comunità magica dinanzi ai No-Mag (termine americano per Babbani), tra cui i Secondi Salemiani, una fazione di fondamentalisti intenti al loro sradicamento. E il potente ed oscuro mago Gellert Grindelwald, dopo aver scatenato il caos in Europa, è sparito e ora è introvabile. Ignaro delle crescenti tensioni, Newt Scamander arriva in città quasi alla fine di un viaggio intorno al globo alla ricerca e al salvataggio di creature magiche, alcune delle quali vengono nascoste nella sua valigia in pelle apparentemente anonima, ma dalle dimensioni magiche. Ma il potenziale disastro incombe quando l’ignaro No-Mag Jacob Kowalski lascia inavvertitamente uscire dalla valigia alcune delle bestie di Newt, in una città già in subbuglio.
Citiamo anche gli altri candidati che hanno vinto l’Oscar 2017:
Miglior regia: Damien Chazelle (La La Land)
Miglior attore protagonista: Casey AfflecK (Manchester by the Sea)
Miglior attrice protagonista: Emma Stone (La La Land)
Migliore sceneggiatura originale: Kenneth Lonergan (Manchester by the Sea)
Miglior film d’animazione: Zootropolis, regia di Rich Moore e Byron Howard
Miglior fotografia: Linus Sandgren (La La Land)
Miglior scenografia: Sandy Reynolds-Wasco e David Wasco (La La Land)
Miglior montaggio: John Gilbert (La battaglia di Hacksaw Ridge)
Miglior colonna sonora: Justin Hurwitz (La La Land)
Miglior canzone: City of Stars (Justin Hurwitz, Benj Pasek, Justin Paul) (La La Land)
Miglior sonoro: Kevin O’Connell, Andy Wright, Robert Mackenzie e Peter Grace (La battaglia di Hacksaw Ridge)
Miglior trucco e acconciatura: Alessandro Bertolazzi, Giorgio Gregorini e Christopher Nelson (Suicide Squad)
Miglior documentario[modifica O.J.: Made in America
Miglior cortometraggio documentario: Caschi bianchi
Miglior cortometraggio: Sing
Miglior cortometraggio d’animazione: Piper