Paul Thomas Mann è stato uno scrittore e saggista tedesco, nato a Lubecca, in Germania, il 6 giugno 1875, è considerato una delle figure di maggior rilievo della letteratura europea del Novecento, infatti gli è stato conferito il Premio Nobel nel 1929.
“Chi non è artista si trova di fronte a un quesito molto imbarazzante, se gli si chiede fin dove l’artista prenda sul serio ciò che per lui dovrebbe essere, e sembra essere, la cosa più seria; quanto prenda sul serio se stesso e quanto invece sia scherzo, celia o mascherata.” (da Doctor Faustus)
Secondogenito del senatore e facoltoso commerciantee Thomas Johann Heinrich Mann e di Júlia da Silva Bruhns, frequentò le scuole a indirizzo commerciale poichè il padre voleva un successore per l’impresa familiare. In quegli anni scrisse i primi racconti e le prime poesie, alcune delle quali dedicate all’amico Armin Martens.
Nel 1892 il padre morì, la ditta di famiglia fu liquidata e la madre si trasferì a Monaco di Baviera con i figli, mentre Thomas rimase ancora due anni a Lubecca per completare gli studi, poi raggiunse la famiglia.
“Sono sempre stato un ammiratore. Io considero indispensabile il dono dell’ammirazione se uno vuole significare qualcosa; io non so dove sarei senza di essa.”
Nel 1894 entrò in una compagnia di assicurazioni, ma nel tempo libero continuava a scrivere, il suo primo racconto, Gefallen, suscitò l’ammirazione di Richard Dehmel, rinomato poeta che lo spronò a continuare nell’attività letteraria e gli rimase amico fino alla morte. Dopo un solo anno di lavoro lo abbandonò per dedicarsi ai propri interessi.
Si iscrisse all’università e al politecnico di Monaco con l’intenzione di diventare giornalista, e cominciò a frequentare i caffè assieme ad alcuni giovani intellettuali.
“Le opinioni non possono sopravvivere se uno non ha occasione di combattere per esse.”
Nel 1905 sposa, colpito dall’avvenenza e dall’intelligenza, Katia Pringsheim, figlia di uno degli uomini più ricchi della capitale del regno della Baviera. Dall’unione nacque Erika, solo un anno dopo, arrivò anche Klaus, futuro scrittore sulle orme del padre. Successivamente i Mann ebbero anche Golo e poi Monika. Nel 1918 nacque Elisabeth e poi per ultimo Michael.
“Questo era amore a prima vista, amore duraturo: un sentimento sconosciuto, insperato, inaspettato per quanto concerneva una questione di consapevolezza cosciente. Prese interamente possesso di lui ed egli comprese, con gioiosa sorpresa, che era per tutta la vita.”
Nel 1929 gli venne conferito il Premio Nobel per il romanzo “I Buddenbrook”.
Nel gennaio del 1933 Mann tenne una celebre conferenza all’Università di Monaco, sua ultima apparizione pubblica in Germania: Dolore e grandezza di Richard Wagner. In quell’occasione lo scrittore criticò i legami tra il Nazismo e l’arte tedesca, dei quali la musica di Wagner sembra il simbolo più autentico.
La conferenza infastidì non poco i nazionalisti presenti in sala, proprio nei giorni dell’ascesa di Hitler al potere. Mann si trasferì immediatamente all’estero, stabilendosi prima a Küsnacht, presso Zurigo, poi negli Stati Uniti, dove accetterà l’incarico di docente nell’Università di Princeton.
“Il mio atteggiamento democratico non è perfettamente sincero, è solo una reazione irritata all’irrazionalismo dei tedeschi, alle loro profondità fasulle e al fascismo in genere, che non riesco proprio a sopportare. Ho sempre sentito che, al tempo della mia ostinazione reazionaria, nelle Considerazioni di un impolitico ero stato molto più interessante e lontano dalla banalità.” (da una lettera a Ferdinand Lion, 1952)
Negli anni seguenti lo scrittore è sconvolto da una serie di disgrazie: nel 1949 il figlio Klaus si suicida; l’anno seguente muore il fratello minore Viktor; nel 1950 scompare anche l’altro fratello Heinrich, anch’egli scrittore, si dedicò fin da giovanissimo anche al giornalismo.
Nel 1952 fece ritorno in Svizzera, ma non in Germania, nonostante fosse stato proposto come primo Presidente della Repubblica.
Morì di arteriosclerosi a Kilchberg, presso Zurigo, il 12 agosto del 1955.
“La solitudine dà alla luce l’originale che c’è in noi.”
Libri di Thomas Mann
Romanzi di Thomas Mann
1901 – I Buddenbrook: decadenza di una famiglia
1909 – Altezza Reale o Sua Altezza Reale
1924 – La montagna incantata o La montagna magica
1933-1943 – Giuseppe e i suoi fratelli
1939 – Carlotta a Weimar
1947 – Doctor Faustus
1951 – L’eletto
1954 – Confessioni del cavaliere d’industria Felix Krull
Altri libri di Thomas Mann
1897 – Il piccolo signor Friedemann
1903 – Tristano (racconto)
1905 – Sangue Welsungo
1912 – La morte a Venezia
1918 – Cane e padrone
1926 – Disordine e dolore precoce
1930 – Mario e il mago
1940 – Le teste scambiate
1944 – La legge
1953 – L’inganno