Il Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza è nato nell’anno del centenario della nascita del fondatore della casa editrice ed è riservato agli autori, di qualsiasi nazionalità, che presentino un’opera di narrativa letteraria inedita, scritta in lingua italiana, escludendo raccolte di racconti, poesie, saggi, testi teatralii e generi quali il giallo, il romanzo poliziesco, il fantasy, il memoir.
“Saranno idee d’arte e di poesia, che fanno pochi soldi, ma sono le sole capaci di sedarmi e interessarmi. Il resto, per me, è buio e vanità”.
Queste le parole dell’editore Neri Pozza che colgono lo spirito di questo premio.
Neri Pozza era un partigiano, scrittore, editore, artista, incisore e collezionista di arte contemporanea vicentino, è riconosciuta la sua passione per il talento e al suo coraggio nel saper scommettere sul nuovo.
Il 12 settembre a Milano è stata presentata la cinquina finalista e il 15 settembre al Teatro Olimpico di Vicenza è stato proclamato il vincitore Lux o come farla finita col passato di Eleonora Marangoni, che si è aggiudicata anche il Premio Neri Pozza sezione Giovani 2017 (under 35) e riceverà in premio un assegno di 25 mila euro e la sua opera sarà pubblicata da Neri Pozza Editore.
Il protagonista del libro è alle prese con una singolare eredità, un vulcano inattivo, una sorgente d’acqua e un hotel decadente in un’isoletta del Sud Italia, troverà modo, grazie a una serie di incontri fortuiti, di affrontare il passato e fare i conti con il presente.
Il vincitore di questa edizione 2017 si è scontrato con altre undici opere finaliste selezionate da una commissione designata dalla casa editrice, elenchiamo partendo dalla cinquina finalista:
Pelleossa di Veronica Galletta, che attraverso gli occhi di Paolino racconta la vita del paese di Sciacca fra il 1943 e il 1947.
Dopo il diluvio di Leonardo Malaguti, romanzo corale che, attraverso le vicende di un villaggio allagato da una pioggia torrenziale, pone a confronto la brutalità della natura e quella dell’animo umano, talvolta accecato dai più biechi istinti.
Nella cucina del diavolo di Livio Milanesio, dove i fratelli ebrei Dino e Genio, deportati in Germania, riusciranno a sopravvivere all’orrore della Seconda guerra mondiale. Dino, lavorando come cameriere nel ristorante di un campo di addestramento per soldati nazisti; Genio lavorando in una fabbrica.
Il fruscio dell’erba selvaggia di Emiliano Cabuche, in cui tre diversi personaggi si alternano, sullo sfondo di una cupa Milano, in tre vicende mirabilmente collegate tra di loro, coprendo un arco temporale che va dagli anni Cinquanta agli anni Novanta.
Sconosciuta straniera di Vittoria Caiazza, sulla vita del celebre scrittore Honoré de Balzac e sulla sua storia d’amore con la contessa polacca Ewelina Hanski, rapporto basato quasi esclusivamente su una fitta corrispondenza epistolare.
Figlia di molte madri di Angela Colella, in cui la giovane Elettra sfrutterà la capacità di vedere il futuro per scoprire le proprie origini e ricostruire la vita di suo padre, morto suicida come lei stessa aveva previsto.
Ultima Esperanza di Paolo Ferruccio Cuniberti, in cui è raccontato l’avventuroso viaggio dello zoologo e naturalista Federico Sacco, salpato nel 1869 per esplorare il Cile e la Patagonia.
Mille papaveri rossi di Enzo D’Andrea, aspra storia di riscatto ambientata nel secondo dopoguerra tra la Basilicata e il Belgio, dove il contadino Sabatino D’Antonio emigrerà per lavorare nelle miniere di carbone.
E che il lupo ci protegga di Valentina Di Cataldo, romanzo contemporaneo che vede la determinata professoressa Sandra Cienz alle prese con il difficile incarico di insegnare italiano a una classe di studenti indisciplinati in un istituto tecnico nella periferia di Milano.
Cristiana sepoltura di Piero Malagoli, dove i fratelli Kayla e Lucas, rimasti soli dopo la morte del padre, devono evitare che qualcuno venga a sapere che in casa non ci sono più adulti, o perderanno la fattoria in cui hanno sempre vissuto.
Raccoglievamo le more di Agata Motta, storia della famiglia Vitale attraverso i difficili anni della Seconda guerra mondiale in Sicilia, la cui drammaticità è efficacemente resa attraverso il diario di guerra di Antonio Vitale.