Il treno degli emigranti
Non è grossa, non è pesante
la valigia dell’emigrante…
C’è un po’ di terra del mio villaggio
per non restare solo in viaggio…
Un vestito, un pane, un frutto,
e questo è tutto.
Ma il cuore no, non l’ho portato:
nella valigia non c’è entrato.
Troppa pena aveva a partire,
oltre il mare non vuol venire.
Lui resta, fedele come un cane,
nella terra che non mi dà pane:
un piccolo campo, proprio lassù…
ma il treno corre: non si vede più.
Gianni Rodari
tratta dalla raccolta “Un treno carico di filastrocche”
Oggi quella valigia non è più di cartone o legata con lo spago, oggi è colorata e spesso ha le ruote, ma per fame continua a viaggiare.