Il mito di Teseo ed Arianna, si narra che Arianna si innamorò di Teseo quando egli giunse a Creta per uccidere il Minotauro nel labirinto. Arianna diede a Teseo un gomitolo di lana (il proverbiale filo d’Arianna) per poter segnare la strada percorsa nel labirinto e quindi uscirne agevolmente.
Quante di voi sono state sedotte e abbandonate? Usate e lasciate dal ragazzo di cui eravate innamorate? Magari dopo averlo aiutato e supportato nelle sue folli imprese. O forse dopo avervi messo contro la famiglia. Quanti pianti per quell’ingrato e quante notti insonni!
Se avete vissuto anche in parte questa condizione, non potete non essere solidali con la protagonista del mito di oggi: Arianna, la figlia del re di Creta, Minosse, che aveva aiutato il giovane Teseo ad uccidere il terribile Minotauro, l’essere mitologico con corpo umano e testa di toro.
La bestia (che è comunque il fratello di Arianna) si nascondeva in un labirinto, da cui era impossibile uscire, così Arianna consiglia a Teseo (solo dopo aver ottenuto una promessa di matrimonio) di utilizzare un gomitolo da srotolare lungo il suo percorso, per poi ritrovare facilmente la via d’uscita. L’ateniese le giura eterno amore ma dopo un nanosecondo la abbandona in una spiaggia. Eh sì, aveva finto di amarla solo per avere il suo aiuto per uccidere il mostro. Che eroe!
Arianna piange e si dispera, lo maledice e non crede a quello che le è successo. Pensa che non si riprenderà mai più e che morirà zitella, come facciamo noi ogni volta in cui una storia (che sembra) d’amore finisce. I suoi pianti e le sue imprecazioni però vengono udite da un dio, Bacco, dio del vino che, forse perché ubriaco cotto o perché affascinato dalla bellezza della fanciulla, decide di prenderla in moglie.
I due si sposano e la loro gioia è tema frequente di quadri, affreschi e poesie. Basti pensare al Trionfo di Bacco e Arianna di Lorenzo il Magnifico. Vengono spesso ritratti innamorati ed ebbri. Ecco spiegata la vera chiave per far funzionare un matrimonio: avere la mente sempre offuscata dai fumi dell’alcol.
Quant’è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Quest’è Bacco e Arïanna,
belli, e l’un dell’altro ardenti:
perché ’l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Dioniso, per le nozze, regala ad Arianna una corona d’oro che, lanciata in cielo, forma la Corona Boreale e, qualcuno narra che, conducendola in cielo, la rende immortale. Scommetto che su quel diadema Arianna scrisse: “Caro Teseo, beccati questa e grazie per avermi abbandonata!”
Morale della storia: mai maledire le storie andate male perché proprio quelle ci hanno portato dove siamo adesso, quelle ci dicono chi siamo oggi, e, ancora quelle, ci spiegano che ogni emozione è parte integrante della nostra vita. Bisogna vivere il dolore per imparare ad essere felici. Ogni uomo sbagliato è un piccolo gradino scalato per raggiungere il nostro dio (va be’ non esageriamo), per arrivare a colui che ci amerà davvero e che con il suo amore ci renderà immortali!
Monia Cannistraci