Il 13 maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino è stato annunciato il vincitore della quinta edizionedel Premio Strega Europeo 2018, il riconoscimento ha una valore 3000 euro, più un altro riconoscimento di 1.500 euro, offerto dalla FUIS (Federazione Unitaria Italiana Scrittori), consegnato al traduttore del libro Bruno Arpaia. Il premio è stato vinto da:
Patria di Fernando Aramburu (Guanda), trad. Bruno Arpaia.
Due famiglie legate a doppio filo, quelle di Joxian e del Txato, cresciuti entrambi nello stesso paesino alle porte di San Sebastián, vicini di casa, inseparabili nelle serate all’osteria e nelle domeniche in bicicletta. E anche le loro mogli, Miren e Bittori, erano legate da una solida amicizia, così come i loro figli, compagni di giochi e di studi tra gli anni Settanta e Ottanta. Ma poi un evento tragico ha scavato un cratere nelle loro vite, spezzate per sempre in un prima e un dopo: il Txato, con la sua impresa di trasporti, è stato preso di mira dall’ETA, e dopo una serie di messaggi intimidatori a cui ha testardamente rifiutato di piegarsi, è caduto vittima di un attentato… Bittori se n’è andata, non riuscendo più a vivere nel posto in cui le hanno ammazzato il marito, il posto in cui la sua presenza non è più gradita, perché le vittime danno fastidio. Anche a quelli che un tempo si proclamavano amici. Anche a quei vicini di casa che sono forse i genitori, il fratello, la sorella di un assassino. Passano gli anni, ma Bittori non rinuncia a pretendere la verità e a farsi chiedere perdono, a cercare la via verso una riconciliazione necessaria non solo per lei, ma per tutte le persone coinvolte.
Con la forza della letteratura, Fernando Aramburu ha saputo raccontare una comunità lacerata, e allo stesso tempo scrivere una storia di gente comune, di affetti, di amicizie, di sentimenti feriti: un romanzo da accostare ai grandi modelli narrativi che hanno fatto dell’universo famiglia il fulcro morale, il centro vitale della loro trama.
Fernando Aramburu, nato a San Sebastián nel 1959, ha studiato Filologia ispanica all’Università di Saragozza e negli anni Novanta si è trasferito in Germania per insegnare spagnolo. Dal 2009 ha abbandonato la docenza per dedicarsi alla scrittura e alle collaborazioni giornalistiche. Ha pubblicato romanzi e raccolte di racconti, che sono stati tradotti in diverse lingue e hanno ottenuto numerosi riconoscimenti. Patria, uscito in Spagna nel settembre 2016, ha avuto un successo eccezionale e un vastissimo consenso, conquistando, fra gli altri, il Premio de la Crítica 2017.
Gli altri finalisti del Premio Strega Europeo 2018 erano:
La scomparsa di Josef Mengele di Olivier Guez (Francia, Neri Pozza), trad. Margherita Botto.
Peccati gloriosi di Lisa McInerney (Irlanda, Bompiani), trad. Marco Drago.
Hotel Silence di Auður Ava Ólafsdóttir (Irlanda, Einaudi), trad. Stefano Rosatti.
Si scioglie di Lize Spit (Belgio, E/O), trad. David Santoro.
I vincitori delle scorse edizioni:
2017 – Voci del verbo andare di Jenny Erpenbeck (Sellerio), tradotto da Ada Vigliani.
2016 – Gli anni di Annie Ernaux (L’orma), tradotto da Lorenzo Flabbi.
2015 – Forse Esther di Katja Petrovskaja (Adelphi), tradotto da Ada Vigliani.
2014 – Il tempo della vita di Marcos Giralt Torrente (Elliot), tradotto da Pierpaolo Marchetti.