“Pianto Antico” è una delle poesie più celebri e apprezzate del poeta italiano Giosuè Carducci, è stata composta nel giugno 1871, alcuni mesi la dopo la morte del figlio Dante di tre anni. Un pianto antico, perché il dolore di chi perde un figlio è universale.
È il quarantaduesimo componimento della raccolta Rime nuove (1887).
Il poeta contrappone il rifiorire dell’albero di melograno e la primavera che ritorna con forza vitale al figlioletto, alla morte che resta immobile nella terra fredda e nera.
Pianto Antico di Giosuè Carducci
L’albero a cui tendevi
la pargoletta mano,
il verde melograno
da’ bei vermigli fior,
nel muto orto solingo
rinverdì tutto or ora
e giugno lo ristora
di luce e di calor.
Tu fior de la mia pianta
percossa e inaridita,
tu de l’inutil vita
estremo unico fior,
sei ne la terra fredda,
sei ne la terra negra;
né il sol più ti rallegra
né ti risveglia amor.
Il 9 novembre 1870 il piccolo Dante morì a soli 3 anni di età, molto probabilmente di tifo, nella casa paterna di via Broccaindosso a Bologna. La mortalità infantile non era infrequente in quei tempi, dovuta spesso alle ancora limitate conoscenze della medicina.
Dante era stato il primo maschio, dopo Beatrice e Laura, nato dopo il matrimonio di Carducci con Elvira Menicucci. L’ultima figlia, Libertà, nascerà nel 1872. el febbraio dello stesso anno il poeta aveva perso anche la madre, Ildegonda Celli, venendogli così a mancare in appena nove mesi quella che gli aveva dato la vita e quello a cui egli l’aveva trasmessa:
La poesia Recitata da Arnoldo Foà