Il lato oscuro dell’addio è un thriller dello scrittore statunitense Michael Connelly, pubblicato a settembre 2018, con protagonista il detective Harry Bosch, ormai in pensione ma decide di collaborare con la polizia di San Fernando, un territorio autonomo all’interno della città di Los Angeles come investigatore privato.
“L’elicottero precipitò con un tuffo in una risaia ed esplose in un milione di pezzi. Un attimo dopo il carburante prese fuoco e il veicolo s’incendiò, con le fiamme che si estendevano sulla superficie dell’acqua fangosa. Una colonna nera salì nell’aria, come un fumogeno che segnalava una zona di atterraggio.
I cecchini ricaricarono le armi e si misero in attesa degli elicotteri di salvataggio, che sarebbero arrivati di lì a poco.”
Harry Bosch ha sempre avuto un rapporto di odio/amore con il dipartimento di polizia di Los Angeles, ma ora quel rapporto è finito. Harry è in pensione. Quello che non è finito, invece, è il suo rapporto con le indagini, la “missione”, come l’ha sempre definita, la scoperta della verità. E quindi decide di collaborare con la polizia di San Fernando, un territorio autonomo all’interno della città di Los Angeles, e di inventarsi un nuovo ruolo, quello di investigatore privato. Ma anche questa volta non c’è niente di convenzionale nel modo in cui sceglie di svolgere il suo lavoro. Harry non ha un ufficio, non si fa pubblicità ed è molto selettivo nei confronti dei suoi clienti.
Ma quando Whitney Vance, un uomo ricchissimo e molto solo, vicino allo scadere dei suoi giorni, vuole scoprire se davvero non esistono eredi a cui lasciare la sua fortuna, Bosch accetta di aiutarlo. Anche perché forse questi eredi esistono davvero: quando era giovane Whitney si era innamorato perdutamente di una ragazza messicana, che poi era stato costretto a lasciare dalla sua famiglia. Ma lei aveva un segreto…
Ha così inizio una ricerca mozzafiato. In gioco c’è una sterminata fortuna, e Bosch capisce subito che la sua missione può essere rischiosa per lui, ma soprattutto per la persona che sta cercando.
Tutto questo sullo sfondo di una città con cui Bosch ha un rapporto sentimentale e radici profonde, di cui anche questa volta ci descrive i panorami indimenticabili, dalla piccola San Fernando segnata dalla cultura ispanica, ai grandi grattacieli del mondo del business, alla villa di Vance, ricordo grandioso di un mondo passato.
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Bosch non era infastidito dall’attesa. La vista era spettacolare. Non si sedette sul divano della sala d’aspetto ma restò in piedi, con il viso a trenta centimetri dal vetro, catturato dal panorama che spaziava dai tetti del centro fino all’oceano Pacifico. Si trovava al cinquantanovesimo piano della US Bank Tower, e Creighton lo stava facendo aspettare perché era quello che faceva sempre, già da quando lavorava al Parker Center, dalla cui sala d’attesa si vedeva soltanto il retro del municipio. Creighton si era spostato appena di cinque isolati a ovest, dai giorni in cui lavorava alla polizia di Los Angeles, ma era salito alle altezze frequentate dagli dei finanziari della città.
Comunque, panorama a parte, Bosch non capiva perché qualcuno volesse tenere i suoi uffici in quella torre. Era l’edificio più alto a ovest del Mississippi, ed era già stato l’obiettivo di due attentati terroristici, entrambi sventati. Era uno stress che si aggiungeva a quello del lavoro, per tutte le persone che ogni mattina entravano dalle porte a vetri al pianterreno. Il sollievo forse sarebbe giunto presto, e avrebbe avuto le sembianze del Wilshire Grand Center, un palazzo di vetro che si stava innalzando verso il cielo a poca distanza da lì. Una volta finito, avrebbe tolto alla US Bank Tower il primato di edificio più alto a ovest del Mississippi. E sarebbe probabilmente diventato un bersaglio al suo posto.
Bosch apprezzava ogni opportunità di guardare dall’alto la sua città. Quando era ancora un giovane detective, spesso si offriva per turni extra come ricognitore sugli elicotteri del dipartimento, solo per innalzarsi sopra Los Angeles e ricordarsi della sua vastità quasi infinita.
Guardò giù verso l’autostrada 110 e vide che era intasata fino a South-Central. Notò anche le piazzole di atterraggio sui tetti degli edifici sotto di lui. L’elicottero era diventato il veicolo preferito dall’élite per spostarsi. Aveva sentito che persino alcuni dei giocatori di basket meglio pagati dei Lakers e dei Clippers prendevano l’elicottero per andare al lavoro allo Staples Center.
Il vetro era abbastanza spesso da bloccare tutti i rumori. La città al di sotto era silenziosa. L’unica cosa che Bosch riusciva a udire era la segretaria alle sue spalle che rispondeva al telefono sempre con la stessa frase, ripetuta all’infinito: «Trident Security, come posso aiutarla?».