Il 21 marzo dal 1996 si celebra la Giornata mondiale contro le mafie in ricordo delle vittime innocenti, dal 2017 la data è stata anche istituzionalizzata per legge dal Parlamento italiano, diventando la “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”.
Uomini, donne e bambini che hanno perso la propria vita per mano della violenza mafiosa, per difendere la nostra libertà, la nostra democrazia. Una memoria condivisa e responsabile grazie alla testimonianza dei loro familiari che si impegnano affinchè gli ideali, i sogni dei loro cari rimangono vivi. In tanti luoghi del nostro Paese e all’estero, vengono letti tutti i nomi delle vittime innocenti delle mafie. Un lungo elenco, recitato come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora, per non farli morire mai. In questa occasione sono tante le iniziative volte alla sensibilizzazione sul valore storico, istituzionale e sociale della lotta alle mafie.
Ricordiamo www.libera.it una rete di associazioni, cooperative sociali, movimenti e gruppi, scuole, sindacati, diocesi e parrocchie, gruppi scout, coinvolti in un impegno non solo “contro” le mafie, la corruzione, i fenomeni di criminalità e chi li alimenta.
“Se le mafie oggi sparano meno è perché i mafiosi sono diventati imprenditori. Una mafia imprenditoriale che si è insediata nel tessuto sociale senza trovare opposizione. Le mafie non sono un mondo a parte, gridiamo da vent’anni, ma è un grido finito troppo spesso nel vuoto”
Don Ciotti
“La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.”
Giovanni Falcone
“Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente!”
Peppino Impastato
“A questo può servire parlare di mafia, parlarne spesso, in modo capillare, a scuola: è una battaglia contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell’uomo per soldi.”
Pino Puglisi
“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza.”
Paolo Borsellino
“La mafia era, ed è, altra cosa: un «sistema» che in Sicilia contiene e muove gli interessi economici e di potere di una classe che approssimativamente possiamo dire borghese; e non sorge e si sviluppa nel «vuoto» dello Stato (cioè quando lo Stato, con le sue leggi e le sue funzioni, è debole o manca) ma «dentro» lo Stato. La mafia insomma altro non è che una borghesia parassitaria, una borghesia che non imprende ma soltanto sfrutta.”
Leonardo Sciascia
“Una delle cose che le organizzazioni temono di più è l’agire da uomini, l’agire con dignità, il non piegarsi, il non chiedere come un favore ciò che ci spetta di diritto.”
Roberto Saviano
“La mafia, lo ripeto ancora una volta, non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società. Questo è il terreno di coltura di Cosa Nostra con tutto quello che comporta di implicazioni dirette o indirette, consapevoli o no, volontarie o obbligate, che spesso godono del consenso della popolazione.”
Giovanni Falcone
“Non spero certo di catturare gli assassini a un posto di blocco, ma la presenza dello Stato deve essere visibile, l’arroganza mafiosa deve cessare.”
Carlo Alberto Dalla Chiesa
“La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.”
Paolo Borsellino
“Il popolo siciliano è un popolo forte, generoso, intelligente. Il popolo siciliano è il figlio di almeno tre civiltà: la civiltà greca, la civiltà araba e la civiltà spagnola. E’ ricco di intelligenza questo popolo. Quindi non deve essere confuso con questa minoranza che è la mafia. E’ un bubbone che si è creato su un corpo sano.”
Sandro Pertini (Messaggio di fine anno agli Italiani, 1983)
“Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.”
Paolo Borsellino
“Il popolo siciliano è un popolo forte, generoso, intelligente. Il popolo siciliano è il figlio di almeno tre civiltà: la civiltà greca, la civiltà araba e la civiltà spagnola. E’ ricco di intelligenza questo popolo. Quindi non deve essere confuso con questa minoranza che è la mafia. E’ un bubbone che si è creato su un corpo sano. Sandro Pertini
“Capita spesso di sentire parlare di “vecchia mafia” e “nuova mafia”. Non esiste la “vecchia mafia” e la “nuova mafia”. Esiste la mafia, che però è cambiata nel tempo perché si è adattata ai cambiamenti dell’economia e della società in genere.”
Giuseppe Ayala
Per me da bambino la mafia era lontana pur essendo dietro casa. Chissà quante volte ero vicino a un mafioso, senza saperlo. Giocavo a calcio di fronte alla casa dove Vito Ciancimino riceveva Provenzano: magari è arrivata qualche pallonata sulla sua macchina. Il rischio è abituarsi. Se il negozio vicino a scuola prende fuoco perché non pagano il pizzo, la prima volta fa impressione, la decima ti abitui. E invece bisogna scandalizzarsi: abituarsi significa rassegnarsi.”
Pif
“Quando si dice che i giudici sono antropologicamente matti, diversi. Berlusconi dice una cosa vera. Perché bisogna essere matti come Falcone, Borsellino, Livatino, Chinnici e tanti altri eroi civili, per sacrificare la propria vita in nome della legalità. In questo i giudici sono diversi, per combattere la mafia hanno il coraggio di rischiare la vita. Spero che mi facciano giudice ad honorem, per condividere ed onorare questa diversità dei giudici.”
Andrea Camilleri
“I mafiosi non avrebbero cittadinanza in Italia se non ci fosse il potere politico e finanziario che gli permette di esistere.”
Claudio Fava
“Gli animali uccidono per fame e per istinto, mentre i cosiddetti uomini d’onore, che a differenza delle bestie possono pensare, uccidono per odio e fame di potere.”
Luigi Garlando
“L’omertà nasce dal bisogno di difendersi da un regime sociale di soprusi in cui la giustizia è applicata con parzialità e favoritismi, ma contrappone malauguratamente a questo un altro regime di soprusi: la mafia.”
Erri De Luca