Che tristezza dover festeggiare una giornata per ricordare che siamo tutti uguali, che le donne non sono animali domestici, come succede ancora oggi in molti paesi del mondo. E’ ancora più triste vedere donne che hanno perso la rotta, che credono che per essere uguali agli uomini bisogna imitare i loro lati peggiori, donne che non hanno capito che non deve esistere sul piano dei diritti e dei doveri nessuna differenza di sesso, razza* e religione e che bisogna solo essere se stessi e pretendere di essere rispettati per questo.
Ho letto in giro che molte donne, anche politici, stanno dicendo “basta alle mimose”, mi chiedo: è la mimosa il problema?
La mimosa dovrebbe essere il simbolo per ricordare chi è morto per aver lottato e per chi lotta ancora per quei diritti in molti posti non ancora ottenuti, il simbolo per ricordare che noi siamo qui, presenti e forti.
Forse non ci soffermiamo nemmeno a guardarlo questo fiore che dovrebbe rappresentarci, un fiore che a guardarlo sembra molto delicato, ma che nella realtà è forte, è parte di un arbusto che cresce quasi ovunque e che si sveglia ogni primavera per festeggiare la vita, è un fiore allegro, ma se reciso soffre e muore. Il suo giallo che esprime forza e gioia, un colore che rappresenta il passaggio dalla morte alla vita.
Non serve a niente dire “no” alla mimosa, bisogna darle invece un nuovo senso, dare un nuovo senso a questa giornata, un 8 marzo alla riscoperta di un nuovo significato, lontano dai luoghi comuni e dalla volgarità, non racchiuso in un augurio o in un mazzo di fiori, ma dare un senso universale. Credo che non si debba escludere gli uomini, ma renderli partecipi, solo la condivisione può portare alla comprensione, non deve esistere femminismo e maschilismo, tifando per essi come ultras di calcio della peggior specie, ma riuscire a capire che siamo tutti esseri umani con gli stessi diritti, un’unica squadra.
La festa della donna oggi è molto attesa, le associazioni di donne organizzano manifestazioni e convegni sull’argomento, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi che pesano ancora oggi sulla condizione della donna, ma è attesa anche dai fiorai che in quel giorno vendono una grande quantità di mazzetti di mimose a prezzi esorbitanti e dai ristoratori che vedranno i loro locali affollati. Nel corso degli anni il vero significato della festa della donna è andato perduto, la maggior parte delle donne approfitta di questa giornata, per concedersi una serata diversa, magari all’insegna della trasgressione, e lo spettacolo di spogliarello, una volta prerogativa degli uomini, capovolto al maschile, inverte i ruoli uomo-donna, diventando un rituale ormai integrato di questa giornata. Così poiché alcuni uomini non sanno elevarsi, alcune donne si abbassano al loro livello di squallore. Per festeggiare la festa della donna bisogna comportarsi come gli uomini?
Da un discorso molto interessante di Mahatma Gandhi :
“Chiamare la donna il sesso debole è una calunnia; è un’ingiustizia dell’uomo nei confronti della donna. Se per forza s’intende la forza bruta, allora sì, la donna è meno brutale dell’uomo. Se per forza s’intende la forza morale, allora la donna è infinitamente superiore all’uomo. Non ha maggiore intuizione, maggiore abnegazione, maggior forza di sopportazione, maggior coraggio? Senza di lei l’uomo… non potrebbe essere. Se la non violenza è la legge della nostra esistenza, il futuro è con la donna. Chi può fare appello al cuore più efficacemente della donna?
Se soltanto le donne dimenticassero di appartenere al sesso debole, non ho dubbio che potrebbero opporsi alla guerra infinitamente meglio degli uomini. Dite voi cosa farebbero i vostri grandi generali e soldati, se le loro mogli, figlie e madri si rifiutassero di sanzionare la loro partecipazione a qualsiasi forma o tipo di militarismo.”
*Biologicamente gli esseri umani fanno parte di un’unica razza “Homo sapiens”.
La Costituzione italiana non riconosce discriminazioni fra cittadini, né limitazioni di diritti fra italiani e stranieri presenti sul territorio della Repubblica. Ma ci ricorda che c’è stato un tempo in cui gli esseri umani erano discriminati: per razza, sesso, convinzione religiosa, opinione politica, condizione sociale, orientamento sessuale. I nostri costituenti hanno voluto che questo non venisse dimenticato, e quindi hanno voluto lasciare una parola che ha avuto un inequivoco valore politico fascista, affinché non dimenticassimo mai ciò che è accaduto.
Se sei interessato a conoscere un po’ di storia sulla nascita di questa giornata puoi leggere il post “8 Marzo – Festa della donna”