Arsène Lupin contro Herlock Sholmès scritto da Maurice Leblanc, pubblicato nel 1908. Si continuano a narrare le avventure dell’elegantissimo ed inafferrabile ladro Arsène Lupin, che si scontrerà con il famoso detective Herlock Sholmès, uno duello epico.
“Sholmès? Oh! Confesso che lui è all’altezza. Ma è questo appunto che mi appassiona e per cui mi vede così di buonumore. Prima di tutto, è questione di amor proprio: si ritiene che non abbia abbastanza energia il celebre Inglese per riuscire a battermi. Pensi poi al piacere che deve provare un lottatore della mia specie all’idea di un duello con Herlock Sholmès. Finalmente! Sarò costretto a impegnarmi a fondo! Poiché lo conosco, il brav’uomo, non indietreggerà d’un sol passo».
«È forte».
«Fortissimo. Come poliziotto, non credo che sia mai esistito né che esista uno simile a lui. Solo, ho un vantaggio su di lui, che egli attacca e io mi difendo. Il mio ruolo è più facile. Inoltre…».”
Il libro contiene un romanzo “La Donna Bionda” e un racconto “La lampada ebraica”, legati tra loro.
Nel primo episodio si indaga sul furto di un piccolo scrittoio di mogano, in cui era custodito un biglietto vincente della lotteria, e poi sull’uccisione del ricco barone d’Hautrec e sulla scomparsa del diamante azzurro, gioiello della Corona di Francia. In entrambe le vicende sembra coinvolta una dama bionda che però riesce sempre a dissolversi. Nel secondo episodio si cerca di venire a capo del furto di una «lampada ebraica», apparentemente di scarso valore, sottratta ai signori d’Imblevalle.
Nonostante l’omicidio non faccia parte del repertorio criminale di Arsène Lupin, tutti i sospetti per questi casi sembrano ricadere proprio su di lui. Con la meticolosità che gli è propria Herlock Sholmes indaga, ma Lupin utilizzerà tutti i suoi trucchi per burlare, con la consueta eleganza, il celebre detective.
“«C’è un uomo, uno solo dopo di lei, secondo me, capace di combattere Lupin e di vincerlo. Signor Ganimard, le dispiacerebbe se noi chiedessimo l’aiuto di Herlock Sholmès?».
Ganimard rimase sconcertato.
«Ma no, solo che non capisco bene».
«Ecco, tutti questi misteri mi urtano. Voglio vederci chiaro. I signori Gerbois e d’Hautrec hanno lo stesso desiderio, e ci siamo messi d’accordo per rivolgerci al celebre detective inglese».
«Ha ragione, signora», disse l’ispettore con una lealtà che aveva qualche merito, «ha ragione: il vecchio Ganimard non ha abbastanza forza per lottare con Arsène Lupin. Herlock Sholmès ci riuscirà? Lo auguro, perché ho per lui la più grande ammirazione. Però, è poco probabile…».
«È poco probabile che ci riesca?».
«È questo il mio parere. Secondo me un duello tra Herlock Sholmès e Arsène Lupin è una cosa già anticipatamente decisa. L’inglese sarà battuto».”
Leblanc regala ai suoi lettori uno scontro epico tra Arsenio Lupin e Herlock Sholmes (che rappresenterebbe Sherlock Holmes), un confronto tra il migliore detective e il migliore ladro della storia. I due antagonisti si studiano, si affrontano con le doti di cui dispongono, insolente e ingegnoso il primo, astuto e logico il secondo. Lo scontro sembra non limitarsi tra i due miti, ma anche tra culture differenti, quella francese e quella inglese. Le storie sono intriganti e l’umorismo rende la lettura davvero gradevole. Per me i libri di Leblanc sono stati una piacevole sorpresa e per quanto ammiri il personaggio di Doyle, preferisco le trame e la scrittura del francese, anche se sono anch’esse macchinose, le trovo più fluide.
“Lo sguardo che si scambiarono fu profondo, senza provocazione né da una parte né dall’altra, ma calmo e ardito. Fu lo sbattere di due spade che incrociano il ferro. E il suono ne usciva schietto e franco.
«Era ora!», esclamò Lupin, «ecco un uomo. Un avversario, ma è l’uccello raro, ed è Herlock Sholmès! Ci sarà da divertirsi».”
Sembrerebbe che Maurice Leblanc dovette cambiare il nome dell’investigatore inglese per ovvie ragioni di proprietà letteraria. Nella prima edizione uscita in una rivista francese, Leblanc chiamava il detective inglese come quello originale, Sherlock Holmes, quando uscì l’edizione in volume, Conan Doyle, in amicizia, gli chiese di modificare il nome del personaggio, che divenne Herlock Sholmes nell’edizione francese e Holmlock Shears nell’edizione inglese.
“Herlock Sholmès è un uomo come non se ne trovano ogni giorno. Quasi cinquantenne, somiglia a un buon borghese che avrebbe passato la vita dinanzi a uno scrittoio, a tenere dei libri contabili. Niente lo distingue da un onesto cittadino di Londra, né i favoriti rossicci, né il mento raso, né l’aspetto un po’ pesante, nulla, se non gli occhi terribilmente acuti, vivi e penetranti.
E poi, è Herlock Sholmès, cioè una specie di fenomeno d’intuizione, di osservazione, di chiaroveggenza e d’ingegnosità. Si direbbe che la natura si sia divertita a prendere i due tipi di poliziotto più straordinari che l’immaginazione abbia prodotti, il Dupin di Edgard Poe, e il Lecoq di Gaboriau, per costruirne uno a suo modo, ancora più straordinario e più irreale. E ci si chiede veramente, quando si sente il racconto di quelle imprese che l’hanno reso celebre in tutto il mondo, se anche lui, Herlock Sholmès, non sia un personaggio leggendario, un eroe uscito vivo dal cervello d’un grande romanziere, d’un Conan Doyle, per esempio.”
La serie di romanzi con Arsène Lupin:
1907 – Arsène Lupin, ladro gentiluomo
1908 – Arsene Lupin contro Herlock Sholmes (un romanzo e un racconto: “The Blonde Lady” e “The Jewish Lamp”)
1909 – Il faraglione cavo
1910: 813
1912 – Il tappo di cristallo
1913: Le confidenze d’Arsène Lupin
1915 – La scheggia d’obice
1917 – Il triangolo d’oro
1919 – L’isola delle trenta bare
1920 – I denti della tigre
1923 – Gli otto rintocchi del pendolo
1924 – La contessa di Cagliostro
1926 – Il soprabito di Lupin
1927 – La signorina dagli occhi verdi
1928 – L’Agenzia Barnett & C.
1928 – La dimora misteriosa
1930 – Lo smeraldo a cabochon
1930 – La Barre-y-va
1932 – La donna dai due sorrisi
1934 – Victor, della Brigade mondaine
1935 – La Cagliostro si vendica
1941 – I miliardi di Arsène Lupin
1936 – L’ultimo amore di Arsène Lupin (pubblicato postumo)
La Newton Compton Editori ha pubblicato nella collana “Mammut” tutta la serie, e questo le fa onore, ma il cartaceo è molto scomodo nella lettura (2861 pagine), mentre l’ebook è una vera perla.
L’Einaudi ha pubblicato solo quattro romanzi, sono perfetti per gli amanti del cartaceo, ma sarebbe bello se pubblicasse l’intera serie.
Maurice Leblanc – Arsène Lupin, ladro gentiluomo (Recensione)