Il premio NebbiaGialla per la letteratura noir e poliziesca ha decretato i quattro finalisti di questa undicesima edizione. Il premio è stato ideato dallo scrittore Paolo Roversi e nasce dalla passione per la letteratura e per genere specifico genere letterario.
Il vincitore sarà proclamato sabato 19 settembre 2020 a Suzzara (MN), al quale verrà assegnata un’opera d’arte realizzata da un importante artista contemporaneo.
Conosciamo i quattro finalisti del Premio NebbiaGialla 2020:
La notte allo specchio di Adriana Mazzini (HarperCollins)
Hellen Alice Brown è una profiler. Era una delle migliori, nel suo lavoro, collaborava con successo a un’unità anticrisi della Omicidi. Finché un fatto ha sconvolto la sua vita. È stata rapita da un serial killer, che l’ha tenuta prigioniera assieme alla figlia della sua migliore amica. E poco importa che si siano salvate. Il prezzo pagato è stato comunque troppo alto. Così Hellen ha rinunciato al suo primo nome e alla sua vita. Ora è solo Alice, e vive a Torino, dove lavora come ricercatrice per le Nazioni Unite. Un’esistenza piatta e solitaria. Ma l’uccisione di una ragazza la riporterà in un mondo di morte e pulsioni profonde. Controvoglia Alice accetta di partecipare alle indagini in un susseguirsi di morti misteriose, forse opera di una setta religiosa, legata alla simbologia della Sindone. O di un serial killer. Sulle strade percorse da un’umanità dimenticata e penetrando i segreti dell’alta società, Alice dovrà rendere conto degli errori commessi in passato e provare a scoprire una terribile verità. Accanto a lei Nunzi, un commissario disilluso e incapace di superare la morte della moglie.
Nero a Milano di Romano De Marco (Piemme)
Una villetta abbandonata da anni, alla periferia di Milano. Due cadaveri carbonizzati, nessun indizio, nessun movente. È questa la matassa che il commissario Luca Betti deve sbrogliare, in uno dei periodi più complicati della sua vita. La separazione dalla moglie e il difficile rapporto con la figlia fanno crollare quelle deboli certezze di poter contare su degli affetti stabili. Ma non c’è tempo per i dolori personali, risolvere l’indagine è l’unica priorità che può dare uno scopo alla sua vita e farlo sentire ancora vivo. Marco Tanzi è diventato un investigatore privato di successo. Sembra essersi lasciato alle spalle le tremende esperienze vissute negli ultimi anni, ma la realtà è ben diversa. Per sfuggire ai suoi fantasmi personali, accetta un caso che rischia di farlo ripiombare negli incubi del suo passato più oscuro. Deve rintracciare un diciottenne con problemi mentali, figlio di una coppia dell’alta borghesia milanese, fuggito per andare a vivere fra i clochard. E quando uno spietato serial killer inizia a far strage di senzatetto a colpi di rasoio, la sua indagine si trasforma in una corsa contro il tempo. Mentre sulla città incombe un cielo più nero che mai, le strade dei due amici ed ex colleghi torneranno fatalmente a incrociarsi. E si troveranno, ancora una volta, davanti a scelte dolorose destinate a segnare per sempre le loro vite.
Motivi di Famiglia di Aldo Pagano (Piemme)
a ragazza è sdraiata sulla pancia, vicino al bordo della piscina comunale. È nuda, il viso coperto dai lunghi capelli biondi, e persa in un sonno profondo. Questo, almeno, è ciò che pensa Rosario, anziano custode della piscina con lontani precedenti penali. E ha un altro pensiero, guardando quel corpo statuario che mai più gli capiterà così disponibile: vuole approfittarne. Quando i suoi occhi le si posano sul volto, però, l’uomo capisce che la ragazza non sta dormendo. È morta. È stata uccisa. E lui ora può solo fuggire. Il pubblico ministero Emma Bonsanti è tornata da qualche tempo a Bari, dove aveva vissuto un’adolescenza resa drammatica dalla violenza politica, dopo lunghi anni trascorsi in una Milano da cui è scappata per il suicidio di un suo indagato. Il caso di Alessia Abbrescia, una ragazza di appena diciott’anni, bellissima e di ottima famiglia, la scuote nel profondo. Perché c’è qualcosa in ciò che dicono di lei i genitori e gli amici, una figlia modello, senza nemici, né piccole grandi tristezze o colpi di testa da adolescente, che stride con la sua morte, con il luogo e la modalità in cui è stata ritrovata. E poi nella vita di quella ragazza, nel rapporto difficile con una madre ingombrante non riesce a non rivedere se stessa. E allora vale la pena andare a fondo, cercare sotto la superficie offuscata dalle testimonianze per scoprire chi era realmente la vittima e trovare il colpevole. Svelando a uno a uno i segreti di una società falsa e accecata dal potere, dove tutto e tutti sono sacrificabili, Emma si troverà di fronte a una realtà drammatica che, forse, non avrà voglia di guardare. Un giallo sui segreti di ogni famiglia perfetta. Segreti che, quando emergono in superficie, distruggono ogni cosa.
Ninnanna per gli aguzzini di Lia Celi e Andrea Santangelo (Solferino)
Vincere per sbaglio un concorso da vigile urbano e ritrovarsi un cadavere per le mani e i giornalisti sotto casa: e sì che Marco Pellegrini voleva diventare professore di storia antica. Invece eccolo qui, tornato senza gloria al paesello natio sull’Appennino tosco-romagnolo, Monteperso (una manciata di anime, età media centoventi anni), infilato alla bell’e meglio in una divisa e impegnato in ben due lavori: poliziotto-tuttofare della zona e badante di nonno Gualtiero, ottantenne che dedica le sue giornate alla ricerca di cimeli della Linea gotica assieme al suo bastardissimo cane Patton. Una vita tranquilla, se si esclude lo squilibrio ormonale causato dagli incontri con la sindaca Amati e con la marescialla Mastrocuoco, ma non per molto. Quando viene trovato morto l’albergatore Fabrizio Gironi, che ospitava un gruppo di migranti, Monteperso entra nelle cronache nazionali e Marco entra nel caos. Ronde neonaziste, zuffe fra immigrati, festini in uniforme, uno scrittore famoso che si nasconde in una villa… forse quello che tutti davvero cercano è la fantomatica Caverna segreta che nasconde i resti di un intero comando delle SS? Il primo giallo di Lia Celi e Andrea Santangelo è una commedia di paese satirica e di inquietante attualità. E Marco Pellegrini, affascinante quanto imbranato «giovane d’oggi», è solo all’inizio della sua carriera di implacabile giustiziere della sosta vietata e risolutore accidentale di casi internazionali.
Fonte: www.milanonera.com