Il Premio NebbiaGialla per la letteratura noir e poliziesca è il concorso letterario che si svolge ogni anno nell’ambito del Suzzara Noir Festival, ideato dallo scrittore Paolo Roversi, nasce dalla passione per questo genere letterario, ma anche per la letteratura in generale.Il vincitore di questa undicesima edizione, decretato il 19 settembre, da una giuria popolare composta da 50 lettori, è Romano De Marco con Nero a Milano (Piemme), al quale è stato consegnato il quadro di Lucio Parlassina donato per l’occasione dalla Fondazione Arti e Mestieri.
Nero a Milano di Romano De Marco (Piemme, con 17 voti)
Una villetta abbandonata da anni, alla periferia di Milano. Due cadaveri carbonizzati, nessun indizio, nessun movente. È questa la matassa che il commissario Luca Betti deve sbrogliare, in uno dei periodi più complicati della sua vita. La separazione dalla moglie e il difficile rapporto con la figlia fanno crollare quelle deboli certezze di poter contare su degli affetti stabili. Ma non c’è tempo per i dolori personali, risolvere l’indagine è l’unica priorità che può dare uno scopo alla sua vita e farlo sentire ancora vivo. Marco Tanzi è diventato un investigatore privato di successo. Sembra essersi lasciato alle spalle le tremende esperienze vissute negli ultimi anni, ma la realtà è ben diversa. Per sfuggire ai suoi fantasmi personali, accetta un caso che rischia di farlo ripiombare negli incubi del suo passato più oscuro. Deve rintracciare un diciottenne con problemi mentali, figlio di una coppia dell’alta borghesia milanese, fuggito per andare a vivere fra i clochard. E quando uno spietato serial killer inizia a far strage di senzatetto a colpi di rasoio, la sua indagine si trasforma in una corsa contro il tempo. Mentre sulla città incombe un cielo più nero che mai, le strade dei due amici ed ex colleghi torneranno fatalmente a incrociarsi. E si troveranno, ancora una volta, davanti a scelte dolorose destinate a segnare per sempre le loro vite.
Romano De Marco nasce a Francavilla al Mare (Chieti), nel 1965, è dirigente responsabile safety in uno dei maggiori gruppi bancari italiani. Esordisce nella scrittura nel 2009 con il romanzo Ferro e fuoco, nel 2011 esce il suo secondo romanzo Milano a mano armata, con il quale vince il premio “Lomellina in giallo” nel 2012, nel 2013 pubblica A casa del diavolo per la collana TimeCrime dell’editore Fanucci e si classifica secondo al premio Nebbia Gialla 2013, e selezionato per il Premio Scerbanenco 2013. Nel 2014 pubblica il suo quarto romanzo Io la troverò, per la collana Fox Crime di Feltrinelli, il romanzo si classifica secondo al Premio Nebbia Gialla 2014 e finalista al Premio Scerbanenco 2014. Nel 2015 pubblica due romanzi Città di polvere (finalista al Premio Scerbanenco 2015) e Morte di Luna. Nel 2017 con L’uomo di casa vince il premio lettori al premio Scerbanenco 2017. Nel 2018 esce il romanzo Se la notte ti cerca (premio Fedeli 2018) e nel 2019 Nero a Milano (Premio Nebbiagialla 2020). Con i suoi racconti ha partecipato a diverse antologie.
Motivi di Famiglia di Aldo Pagano (Pemme, con 14 voti)
a ragazza è sdraiata sulla pancia, vicino al bordo della piscina comunale. È nuda, il viso coperto dai lunghi capelli biondi, e persa in un sonno profondo. Questo, almeno, è ciò che pensa Rosario, anziano custode della piscina con lontani precedenti penali. E ha un altro pensiero, guardando quel corpo statuario che mai più gli capiterà così disponibile: vuole approfittarne. Quando i suoi occhi le si posano sul volto, però, l’uomo capisce che la ragazza non sta dormendo. È morta. È stata uccisa. E lui ora può solo fuggire. Il pubblico ministero Emma Bonsanti è tornata da qualche tempo a Bari, dove aveva vissuto un’adolescenza resa drammatica dalla violenza politica, dopo lunghi anni trascorsi in una Milano da cui è scappata per il suicidio di un suo indagato. Il caso di Alessia Abbrescia, una ragazza di appena diciott’anni, bellissima e di ottima famiglia, la scuote nel profondo. Perché c’è qualcosa in ciò che dicono di lei i genitori e gli amici, una figlia modello, senza nemici, né piccole grandi tristezze o colpi di testa da adolescente, che stride con la sua morte, con il luogo e la modalità in cui è stata ritrovata. E poi nella vita di quella ragazza, nel rapporto difficile con una madre ingombrante non riesce a non rivedere se stessa. E allora vale la pena andare a fondo, cercare sotto la superficie offuscata dalle testimonianze per scoprire chi era realmente la vittima e trovare il colpevole. Svelando a uno a uno i segreti di una società falsa e accecata dal potere, dove tutto e tutti sono sacrificabili, Emma si troverà di fronte a una realtà drammatica che, forse, non avrà voglia di guardare. Un giallo sui segreti di ogni famiglia perfetta. Segreti che, quando emergono in superficie, distruggono ogni cosa.
Aldo Pagano è nato a Palermo nel 1966, ha vissuto a lungo a Roma, Bari, Milano, Como. Ex giornalista ed ex sommelier, fra le tante altre cose che ha fatto gli piace ricordare gli anni nelle pubbliche relazioni e il lancio di un fichissimo chiosco da spiaggia. La protagonista di Motivi di famiglia, il pubblico ministero Emma Bonsanti, è apparsa anche nel suo primo romanzo, La trappola dei ricordi, pubblicato nel 2015 da Todaro e in corso di ripubblicazione per Piemme.
Ninnanna per gli aguzzini di Lia Celi e Andrea Santangelo (Solferino, con 10 voti)
Vincere per sbaglio un concorso da vigile urbano e ritrovarsi un cadavere per le mani e i giornalisti sotto casa: e sì che Marco Pellegrini voleva diventare professore di storia antica. Invece eccolo qui, tornato senza gloria al paesello natio sull’Appennino tosco-romagnolo, Monteperso (una manciata di anime, età media centoventi anni), infilato alla bell’e meglio in una divisa e impegnato in ben due lavori: poliziotto-tuttofare della zona e badante di nonno Gualtiero, ottantenne che dedica le sue giornate alla ricerca di cimeli della Linea gotica assieme al suo bastardissimo cane Patton. Una vita tranquilla, se si esclude lo squilibrio ormonale causato dagli incontri con la sindaca Amati e con la marescialla Mastrocuoco, ma non per molto. Quando viene trovato morto l’albergatore Fabrizio Gironi, che ospitava un gruppo di migranti, Monteperso entra nelle cronache nazionali e Marco entra nel caos. Ronde neonaziste, zuffe fra immigrati, festini in uniforme, uno scrittore famoso che si nasconde in una villa… forse quello che tutti davvero cercano è la fantomatica Caverna segreta che nasconde i resti di un intero comando delle SS? Il primo giallo di Lia Celi e Andrea Santangelo è una commedia di paese satirica e di inquietante attualità. E Marco Pellegrini, affascinante quanto imbranato «giovane d’oggi», è solo all’inizio della sua carriera di implacabile giustiziere della sosta vietata e risolutore accidentale di casi internazionali.
Lia Celi nata a Parma e vive e lavora a Rimini. E’ una scrittrice, giornalista, umorista, autrice televisiva, blogger e conduttrice televisiva italiana .Autrice di satira, per sei anni ha fatto parte della redazione di “Cuore”. Ha scritto anche per Smemoranda, “Avvenimenti”, «Insieme » (dove da dodici anni tiene la rubrica cult Diario di una mamma imperfetta), “Gulliver” e lo “Specchio della Stampa”, per la tv e la radio. Ha pubblicato numerosi racconti per adulti e libri per ragazzi, fra cui la serie Ice magic (EL) e Anita Garibaldi (Einaudi 2008).
Andrea Santangelo, laureato in Storia antica, ha lavorato come archeologo, editor e direttore editoriale per case editrici specializzate. Appassionato di storia militare, in questo campo ha al suo attivo una decina di monografie e centinaia di articoli. Tra le sue ultime pubblicazioni: Operazione Compass. La Caporetto del deserto (Salerno, 2012), Facciamo l’Italia (Palabanda Edizioni, 2013). Nel 2019 scrive con Lia Celi Le due vite di Lucrezia Borgia (UTET).
La notte allo specchio di Adriana Mazzini (HarperCollins, con 2 voti)
Hellen Alice Brown è una profiler. Era una delle migliori, nel suo lavoro, collaborava con successo a un’unità anticrisi della Omicidi. Finché un fatto ha sconvolto la sua vita. È stata rapita da un serial killer, che l’ha tenuta prigioniera assieme alla figlia della sua migliore amica. E poco importa che si siano salvate. Il prezzo pagato è stato comunque troppo alto. Così Hellen ha rinunciato al suo primo nome e alla sua vita. Ora è solo Alice, e vive a Torino, dove lavora come ricercatrice per le Nazioni Unite. Un’esistenza piatta e solitaria. Ma l’uccisione di una ragazza la riporterà in un mondo di morte e pulsioni profonde. Controvoglia Alice accetta di partecipare alle indagini in un susseguirsi di morti misteriose, forse opera di una setta religiosa, legata alla simbologia della Sindone. O di un serial killer. Sulle strade percorse da un’umanità dimenticata e penetrando i segreti dell’alta società, Alice dovrà rendere conto degli errori commessi in passato e provare a scoprire una terribile verità. Accanto a lei Nunzi, un commissario disilluso e incapace di superare la morte della moglie.
Adriana Mazzini è un nome d’arte. L’autrice dietro lo pseudonimo è nata in un paese della Toscana e ha vissuto a Pisa, Catania, Milano, Leicester e Parigi. Si è dedicata a studi su semantica, cinema e antropologia. Ha lavorato come autrice per la tv e ha poi virato sul no profit, contribuendo a creare un centro sui diritti umani. Da quasi vent’anni vive a Torino dove lavora per un’organizzazione internazionale che opera nel campo della prevenzione del crimine e delle nuove minacce.
Sono stati assegnati i premi per le sezioni riservate agli inediti:
Premio Nebbiagialla RACCONTO INEDITO, in collaborazione col Giallo Mondadori, a Andrea Sola con “Niente è per niente”.
Premio Nebbiagialla ROMANZO INEDITO, in collaborazione con Laurana – Calibro 9, a Lorenzo Sartori con “Il filo sottile di Arianna”.
Fonte: www.milanonera.com