Il 15 giugno, al Circolo dei lettori di Torino, in diretta streaming, è stato decretato il vincitore della 34esima edizione del Premio Italo Calvino, il principale premio di narrativa per aspiranti scrittori in Italia. La giuria, composta da Mario Baudino, Isabella Camera d’Afflitto, Valeria Della Valle, Giorgio Falco, Alessio Torino, ha assegnato il premio a:
Altro nulla da segnalare. Storie di uccelli di Francesca Valente, nata a Asti, nel 1974, vive attualmente a Torino. È stata traduttrice dall’inglese, dal francese e dal giapponese. Ha scritto il libro per bambini Il miele. Tutti i segreti delle api (Slow Food Editore, 2010). Dal 2014 è copywriter in un’agenzia di pubblicità. Di recente ha collaborato con A voce scritta, il podcast del Manifesto per i suoi 50 anni. Ha studiato giapponese a Ca’ Foscari di Venezia e Arte Contemporanea all’UCLA (University of California, Los Angeles) ed è vissuta in Giappone.
“ un testo letterario dalla struttura originale, che mescola documentazione e invenzione in un progetto di notevole consapevolezza. L’opera delinea, con scrittura limpida e elegante e delicata empatia umana i ritratti di chi ha avuto a che fare – matti e non solo ‒-nei primi anni Ottanta col repartino aperto dell’Ospedale Mauriziano di Torino. A quarant’anni dalla Legge Basaglia una riflessione narrativamente coinvolgente sull’istituzione psichiatrica”.
Menzioni speciali della giuria a:
L’età delle madri del giovanissimo Vittorio Punzo
“mette in scena con grande freschezza un sedicenne che vuole sentirsi adulto: un borgo medievale, pochi personaggi ben tratteggiati, un tempo presente cristallizzato in una fotografia suggestiva per colori e dettagli gli fanno da contorno”.
Noi non siamo la risposta di Stefano Mussari
“complesso e stratificato romanzo ricco di suggestioni e personaggi, insieme drammatico e ironico, ci immette, sullo sfondo di una misteriosa Napoli, in una bizzarra clinica dove si curano i disturbi fittizi, muovendosi su un sottile limine psichico”.
Rattatata di Alfredo Speranza
“mosaico di racconti intrecciati dalla prosa tersa e avvolgente, propone l’immagine inedita e varia di una Roma marginale insediata nelle anse del Tevere, cui fa da controcanto una potente e drammatica epica dei ratti che vivono sulle sue rive”.
Menzione speciale del Direttivo a:
La pace sotto gli ulivi di Antonio Galetta
“testo ardimentoso che si immette consapevolmente nel quadro della narrativa postmoderna, torcendola in chiave italiana pur nell’ambizione di dare vita a un romanzo-mondo riflesso della globalità odierna. La scrittura è salda e la capacità inventiva sorprendente. Si va dai problemi del linguaggio, della comunicazione, del consenso politico al tema ecologico rappresentato con struggente empatia dal male che ha colpito gli uliveti del Salento, terra d’origine del giovanissimo autore. Un testo forse eccessivo, ma sicuramente un autore talentuoso”.
Congratulazioni anche a tutti gli altri finalisti, scelti tra 999 opere pervenute:
Non nella Enne non nella A ma nella Esse di Mariana Branca
L’uomo che ha venduto il mondo di Claudio Conti
Le piacevoli favole di Giulio Nardo
Le tracce del fuoco di Gianmarco Parodi
La gioia avvenire di Stella Poli
L’educazione sentimentale di Guglielmo Sputacchiera di Alberto Ravasio
Il Premio Italo Calvino fu fondato a Torino nel 1985, poco dopo la morte di Italo Calvino, come omaggio allo scrittore italiano che nella sua vita fu impegnato nella scoperta di nuovi talenti letterari, infatti il premio svolge un ruolo importante tra di ponte tra gli scrittori inediti e il mondo dell’editoria.
Oggi il premio è conosciuto anche con la sigla “PIC”, nata e diffusa sul web.