Giovedì 8 luglio durante la serata finale della 75esima edizione del Premio Strega, che si è svolta al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, condotta da Geppi Cucciari, la giuria ha decretato il vincitore:
Due vite di Emanuele Trevi (Neri Pozza) – proposto da Francesco Piccolo, con 187 voti.
«L’unica cosa importante in questo tipo di ritratti scritti e cercare la distanza giusta, che è lo stile dell’unicità». Così scrive Emanuele Trevi in un brano di questo libro che, all’apparenza, si presenta come il racconto di due vite, quella di Rocco Carbone e Pia Pera, scrittori prematuramente scomparsi qualche tempo fa e legati, durante la loro breve esistenza, da profonda amicizia. Trevi ne delinea le differenti nature: incline a infliggere colpi quella di Rocco Carbone per le Furie che lo braccavano senza tregua; incline a riceverli quella di Pia Pera, per la sua anima prensile e sensibile, cosi propensa alle illusioni. Ne ridisegna i tratti: la fisionomia spigolosa, i lineamenti marcati del primo; l’aspetto da incantevole signorina inglese della seconda, così seducente da non suggerire alcun rimpianto per la bellezza che le mancava. Ne mostra anche le differenti condotte: l’ossessione della semplificazione di Rocco Carbone, impigliato nel groviglio di segni generato dalle sue Furie; la timida sfrontatezza di Pia Pera che, negli anni della malattia, si muta in coraggio e pulizia interiore. Tuttavia, la distanza giusta, lo stile dell’unicità di questo libro non stanno nell’impossibile tentativo di restituire esistenze che gli anni trasformano in muri scrostati dal tempo e dalle intemperie. Stanno attorno a uno di quegli eventi ineffabili attorno a cui ruota la letteratura: l’amicizia. Nutrendo ossessioni diverse e inconciliabili, Rocco Carbone e Pia Pera appaiono, in queste pagine, come uniti da un legame fino all’ultimo trasparente e felice, quel legame che accade quando «Eros, quell’ozioso infame, non ci mette lo zampino».
Emanuele Trevi, nato a Roma, il 7 gennaio 1964, è uno dei critici letterari più celebri della sua generazione oltre che premiato scrittore. Ha tradotto e curato edizioni di classici italiani e francesi: si ricordano testi dedicati a Leopardi, Salgari, e autori italiani del Novecento. Collabora con RAI-3 Radio e ha scritto su diverse riviste come Nuovi argomenti, Il caffè illustrato ecc. e su alcuni quotidiani nazionali quali la Repubblica, La Stampa e Il Manifesto. Ha fatto parte della giuria del premio Calvino nel 2001, e del premio Alice 2002. È stato editore della casa editrice Fazi e ha collaborato con la casa editrice Quiritta.
Gli altri finalisti del Premio Strega 2021 erano:
Borgo Sud di Donatella Di Pietrantonio (Einaudi), con 135 voti.
Il pane perduto di Edith Bruck (La nave di Teseo), con 123 voti.
L’acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito (Bompiani), con 78 voti.
Il libro delle case di Andrea Bajani (Feltrinelli), con 66 voti.
Potete trovare in dettaglio i libri nel post Premio Strega 2021: i 5 finalisti
Ricordiamo il vincitore dell’ottava edizione del Premio Strega Giovani 2021, da una giuria composta da ragazze e ragazzi di età compresa tra i 16 e i 18 anni.
Ha vinto Il pane perduto di Edith Bruck (La nave di Teseo), con 65 preferenze su 416 voti.
Ricordiamo il vincitore della quinta edizione del Premio Strega Off 2021, uno dei voti collettivi che contribuiscono a eleggere il vincitore del Premio Strega. Al Monk di Roma, la sera del 7 luglio il pubblico ha votato il proprio preferito tra i libri della cinquina.
Ha vinto L’acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito (Bompiani).
Ricordiamo che Il miglior libro d’esordio 2021 è stato vinto da Annet Schaap con Lucilla (La Nuova Frontiera Junior) tradotto da Anna Becchi.
Tutte le sere Lucilla, la figlia del guardiano del faro, sale sessantuno scalini per accendere la luce che avverte le navi di tenersi lontane dagli scogli. Ma in una notte di burrasca Lucilla si rende conto di non avere più zolfanelli, la luce non viene accesa e una nave si schianta contro uno scoglio. Per ripagare i danni, Lucilla dovrà lavorare per sette anni nella casa dell’Ammiraglio, la Casa Nera, dove si dice che viva un mostro. Quel che Lucilla troverà però è più inquietante e più straordinario di quanto chiunque possa immaginare… Lucilla ci trascina in un mondo da fiaba in cui convivono pirati, sirene e artisti bizzarri e ci ritroviamo al suo fianco in una storia che comincia proprio lì dove ha fine la favola della Sirenetta, una storia in cui si lotta con coraggio in nome dell’amicizia, per la libertà e il diritto a essere diversi.
Ricordiamo infine che le terzine finaliste del Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2021, Categoria 6+ (6-7 anni); Categoria 8+ (8-10 anni) e Categoria 11+ (11-13 anni), saranno annunciate a settembre, all’inizio del nuovo anno scolastico.
Potete incontrate il vincitore nel tour del Premio Strega:
10 luglio a Polignano, per Il Libro Possibile;
dal 15 al 18 luglio a Alessano, per il Festival Armonia del Salento;
23 luglio a Roma, per il Festival Letterature;
29 luglio a Cortina d’Ampezzo, per Una montagna di Libri;
30 luglio a Marciana Marina, Elba;
26 agosto al Benevento Città Spettacolo;
27 agosto a Firenze, per La città dei lettori;
28 agosto a Terracina per il Festival delle Emozioni.
Il Premio Strega è un premio letterario assegnato annualmente all’autore di un libro pubblicato in Italia.
E’ stato istituito a Roma nel 1947 dalla scrittrice Maria Bellonci e da Guido Alberti, proprietario della casa produttrice del Liquore Strega, che dà il nome al Premio e si ricollega alle storie sulla stregoneria a Benevento (che risalgono ai tempi dell’antichità classica). Nel dopoguerra il Premio diventa un traino per il mondo della cultura italiana, logorato da oltre vent’anni di dittatura fascista e dal recente conflitto. Il primo scrittore a ricevere il Premio Strega, nel 1947, è stato Ennio Flaiano, con il libro Tempo di uccidere. Dal 1986 il premio è organizzato e gestito dalla Fondazione Bellonci.
“Cominciarono, nell’inverno e nella primavera 1944, a radunarsi amici, giornalisti, scrittori, artisti, letterati, gente di ogni partito unita nella partecipazione di un tema doloroso nel presente e incerto nel futuro. Poi, dopo il 4 giugno, finito l’incubo, gli amici continuarono a venire: è proprio un tentativo di ritrovarsi uniti per far fronte alla disperazione e alla dispersione”, Maria Bellonci
La giuria è composta dai 400 Amici della domenica, di 200 votanti all’estero selezionati da 20 Istituti italiani di cultura, di 40 lettori forti selezionati da 20 librerie associate all’ALI, e di 20 voti collettivi di biblioteche, università e circoli di lettura, per un totale di 660 aventi diritto.