Lo spettro grigio è un romanzo d’avventura scritto da Clive Cussler insieme a Robin Burcell, pubblicato in Italia il 13 settembre 2022, da Longanesi, tradotto da Federica Garlaschelli.
E’ il decimo volume della serie “Fargo Adventures”, con protagonista Sam e Remi Fargo, archeologi e cercatori di tesori, si occuperanno con un mistero lungo un secolo, un tesoro sparito nelle pieghe del tempo e un’automobile rarissima scomparsa come uno spettro.
“Sam si stava giusto scostando per lasciare spazio a un fotografo che voleva immortalare il veicolo con l’Oceano Pacifico sullo sfondo quando Remi gli diede un colpetto sulla spalla. «Quella non è l’auto di Clive Cussler? Quella che ha finito di restaurare nel 2010?»
«Sembra proprio lei.» Si avvicinarono al veicolo verde acqua, e Sam lesse la targhetta ad alta voce. «Delahaye Type 135 cabriolet, anno di costruzione 1948… Mi piace proprio il nuovo colore. Si abbina alla perfezione agli interni in pelle color cuoio. I particolari…» Girò intorno all’auto. «Guarda quel dettaglio Art Déco. È Art Déco, vero?»
«Va bene, Sam, smetti pure di sbavare. Sembri un bambino in un negozio di caramelle.»”
Trama di “Lo spettro grigio”
Inghilterra, 1906: Charles Rolls e Henry Royce sviluppano un rivoluzionario prototipo di automobile chiamato «Grey Ghost», lo Spettro grigio, che all’improvviso svanisce dalla fabbrica di Manchester. La polizia inglese accusa del furto uno dei dipendenti della Rolls-Royce, e quando l’auto viene ritrovata i due magnati la consegnano al visconte Jonathon Payton, come ringraziamento per il suo prezioso contributo alle indagini.
California, oggi: Albert, discendente dell’aristocratica famiglia Payton, è sul lastrico e, pur di non vendere tutte le proprietà per risanare le sue finanze, si rivolge a Sam e Remi Fargo nella speranza di ottenere un prestito, offrendo in garanzia proprio quella Grey Ghost che più di cento anni prima era stata rubata.
Sam e Remi accettano di aiutarlo, pur conoscendo bene la maledizione che grava sull’automobile, confermata dall’ennesimo furto che si compie proprio sotto i loro occhi. I Fargo scoprono che nelle indagini del 1906 era coinvolto anche un giovane detective americano di nome Isaac Bell, già sulle tracce di un gruppo di criminali specializzato in rapine ferroviarie ai danni di portavalori.
Ed era stato proprio Bell a localizzare la Rolls-Royce. Oggi lo Spettro grigio potrebbe valere oltre cinquanta milioni di dollari. Ma potrebbe valere ancora di più un tesoro svanito nel nulla collegato all’automobile. Sam e Remi scoprono rapidamente che non sono le uniche persone a cercare l’auto. Anche qualcun altro ha messo gli occhi sulla Rolls-Royce. Qualcuno che ha architettato un piano folle ed è pronto a tutto pur di attivarlo.
“Sam e Remi si scambiarono uno sguardo. C’era una puzza di fregatura che non prometteva nulla di buono. In casi simili, Sam preferiva far credere ai suoi interlocutori che fossero loro ad avere il coltello dalla parte del manico. Era il modo migliore per far sì che abbassassero la guardia.”
Incipit di “Lo spettro grigio”
1
Pebble Beach, California
Concours d’Elégance
Oggi, agostoDall’acqua soffiava una brezza salmastra che increspava la tela bianca dei gazebo sotto cui i visitatori sorseggiavano champagne. Dietro gli stand, i raggi del sole si riflettevano sui cofani delle auto d’epoca disposte sull’erba color smeraldo appena tagliata. Due bambini si rincorrevano ridendo tra una Auburn V12 Boattail blu e bianca del 1932 e una Auburn Speedster bianca del 1936. Quando riuscirono finalmente a raggiungerli, i genitori li presero per mano e li portarono lontano dalle auto.
Sam Fargo scostò sua moglie Remi, immersa nella lettura del catalogo d’asta che teneva in mano, per evitare che andasse a sbattere contro genitori e bambini. «Qualcosa di interessante?» le domandò.
«Oltre ad auto alquanto insolite?» Remi si schiarì la gola. «Qui dice che c’è una Bentley del 1929 appartenuta a Lord Albert Payton, visconte Wellswick. Ti prego, dimmi che tua madre non vuole che facciamo un’offerta per questa.»
«Certo che no.»
Lei si voltò a guardarlo, gli occhi verdi nascosti dietro un paio di occhiali scuri e i capelli ramati coperti da un cappello di paglia a tesa larga. «Non hai la più pallida idea del perché siamo qui per parlare con lui, vero?»
«So che ha qualcosa a che vedere con le auto.»
«Questo sì che restringe il campo», commentò lei tornando a concentrarsi sul catalogo e girando pagina. «Il visconte Wellswick ha messo all’asta tre auto. Perché mai dovrebbe portarle fin qui, se vive in Gran Bretagna?»
«Qui c’è lui, non le auto.»
Remi chiuse il catalogo e si guardò intorno. «Comincio a pensare che anche lui sia un tipo alquanto insolito. Tua madre non ha detto che ci avrebbe raggiunti alle dieci?»
Sam controllò l’orologio. In effetti erano quasi le undici. «Forse ho capito male.» Tirò fuori il telefono dalla tasca e chiamò la madre. «Ciao mamma…»
«Hai incontrato Albert?» domandò lei senza lasciargli il tempo di parlare.
«È proprio per questo che ti sto chiamando. Ci stavamo chiedendo se l’avessi sentito.»
«No, ma sono sicura che arriverà. Adesso sono al molo, altrimenti ti avrei dato il nome e l’indirizzo del motel in cui alloggia.» Sam sentì il motore di una barca in sottofondo. Sua madre, Eunice Fargo detta Libby, gestiva un servizio di noleggio barche per appassionati di snorkeling e pesca d’altura a Key West. Quello che per lei era stato un semplice passatempo finché il padre di Sam era in vita, adesso era la sua passione. L’epoca in cui trascorreva più tempo sulla terraferma che in mare non era poi così lontana, ma adesso che aveva superato i settant’anni faceva l’esatto contrario, e non aveva la minima intenzione di gettare l’ancora nel breve termine. «Può darsi che mi sia confusa sull’orario.»
«Non sapresti dirci qualcosa di più sul motivo per cui vuole incontrarci?»
«So soltanto quello che ti ho detto l’altra sera. Adesso devo andare. Sto per partire con un gruppo. Richiamami se non si fa vivo a breve.»
E riattaccò.
«Be’?» domandò Remi.
«Il mistero è ancora irrisolto.»
Sam sapeva solo che, stando a sua madre, Albert Payton, settimo visconte Wellswick, era un suo lontano parente. «È un membro della famiglia che sta passando dei guai», gli aveva detto sua madre quando l’aveva chiamato qualche sera prima per chiedergli se lui e Remi potessero incontrarlo, dal momento che sarebbero andati a Pebble Beach per il Concours d’Elégance.
Sam non era tipo da buttarsi in qualcosa allo sbaraglio, ma quando aveva cercato di capire da sua madre di che genere di guai si trattasse, lei gli aveva detto che era una questione di auto e finanze.
Era stato proprio il riferimento alle finanze a preoccupare Sam, benché non avesse alcuna intenzione di dirlo a sua madre. Lui e Remi erano riusciti a diventare miliardari senza l’aiuto di nessuno, in parte grazie alle invenzioni di Sam, tra cui uno scanner laser a ioni di argon, ossia un dispositivo in grado di individuare e identificare a distanza miscele di metalli e leghe. Negli ultimi tempi lui e Remi tendevano a dedicare gran parte delle loro energie alla fondazione benefica che avevano costituito. Incredibilmente però, ogni volta che un articolo su una rivista o su Internet menzionava il loro patrimonio, spuntavano come funghi amici e parenti che d’un tratto ricordavano vaghi legami con loro e che guarda caso erano in cerca di fondi per certi investimenti o speravano giusto in un piccolo aiuto da parte loro.
Per quanto Sam volesse credere che nessuno avrebbe cercato di arrivare a lui attraverso sua madre, sapeva di non poterlo escludere. Fino alla telefonata di sua madre di due giorni prima, lui non aveva mai sentito nominare nessun visconte Wellswick. «Probabilmente non è nemmeno un vero visconte», disse Sam rimettendo il telefono in tasca. «Quale reale britannico alloggerebbe mai in un motel?»
«Un reale britannico costretto a vendere auto all’asta», rispose Remi sventolando il catalogo.