Livore è un thriller scritto da Patricia Cornwell, pubblicato il 22 novembre 2022 in Italia, da Mondadori, tradotto da Sara Crimi e Laura Tasso, il ventiseiesimo con protagonista l’anatomopatologa forense Kay Scarpetta.
Scarpetta è tornata e corre contro il tempo per svelare uno strano e sconcertante caso che coinvolge un’arma misteriosa, un’apparente follia omicida ed i tentativi di infangare la sua reputazione.
“Definizione di “livore”
Sentimento di invidia astiosa e maligna, rancore velenoso.”
Trama di “Livore”
Kay Scarpetta, l’anatomopatologa più famosa al mondo, si trova a essere la riluttante testimone chiave di un processo per omicidio di grande risonanza mediatica: quasi un anno prima, il cadavere di April Tupelo, ex reginetta di bellezza, era stato ritrovato orrendamente sfigurato su una spiaggia della Virginia. Viene accusato del suo omicidio Gilbert Hooke, il fidanzato.
Il processo, presieduto dalla giudice Annie Chilton, vecchia amica di Kay, provoca reazioni contrastanti e il caos nella Old Town di Alexandria, e la testimonianza di Scarpetta getta ulteriore benzina sul fuoco, con il rischio che si sviluppino violente proteste. Nel corso del processo avviene un fatto terribile e inquietante: la sorella della giudice Chilton viene trovata morta. A prima vista sembra una violazione di domicilio finita male, ma allora perché non è stato rubato nulla e perché il giardino è disseminato di piante e di insetti morti?
Anche se non c’è una causa apparente del decesso, Scarpetta riconosce i segni rivelatori dell’impensabile e capisce che il peggio deve ancora venire. La patologa forense si trova dunque a combattere contro una forza potente che la riporta al passato, mentre il tempo a sua disposizione per catturare l’assassino sta per scadere.
“Non si può fare più di tanto per proteggersi dai pericoli che conosciamo. Ma non posso neppure vivere in una scatola di metallo, in una caverna o in un tunnel di lava. O, come direbbe il patologo forense della Johns Hopkins che mi fa da consulente, la cosa più sicura, la migliore prevenzione, è essere morti. In quel caso non hai più crucci: per quanto mi faccia sorridere, non è un’opzione che sceglierei.”
Incipit di “Livore”
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Dopo tre giorni nell’oceano Atlantico durante un’ondata di caldo, April Tupelo era irriconoscibile anche per la sua famiglia.
L’ex reginetta di bellezza era ridotta a quello che i poliziotti chiamano un floater, un cadavere che galleggia, venato di verde e gonfio per i gas della decomposizione. Lo strato esterno della pelle e i lunghi capelli biondi erano spariti; occhi, orecchie, labbra e altre delicate parti del corpo non c’erano più: le immagini mostrate nell’aula affollata del tribunale sembravano tratte dal film Lo squalo.
Ventuno mesi prima, quando i resti erano affiorati sulla spiaggia di Wallops Island, io non lavoravo in Virginia, quindi non ero andata sulla scena e non avevo eseguito l’autopsia. Il patologo forense che se ne era occupato non è più in vita per rimediare ai suoi madornali errori. Quando mi hanno chiamata, il fidanzato di April Tupelo era stato incriminato per omicidio di primo grado e mutilazione di cadavere.
Era in carcere in attesa del processo, tenuto in isolamento e senza possibilità di uscire su cauzione mentre la storia occupava le prime pagine dei giornali di tutto il mondo. La pubblica accusa non mollava l’osso: le mie parole non avevano alcuna importanza.
«Ancora una volta permettetemi di sottolineare quanto mi rammarichi dover mostrare queste dolorose immagini.» Bose Flagler, il procuratore distrettuale di Alexandria, prosegue enfatizzando la sua pronuncia strascicata: se questo caso fosse stato mio fin dall’inizio, oggi non saremmo qui. «Immagini come queste turbano nel profondo l’anima e la psiche, non è d’accordo con me, signora?»
«Non mi è chiaro cosa mi sta chiedendo» rispondo.
Lui continua a cambiare posizione davanti al banco dei testimoni, facendo il possibile per impedirmi di vedere i giurati. Vero maestro della coreografia, Flagler studia con cura ogni mossa senza mai allontanarsi dalle telecamere fisse che riprendono in diretta per Court tv.
«Per quanto possa essere difficile, dobbiamo imporci di osservarle. Signora, concorda con me che sia il caso di mostrare la reale entità di ciò che è stato fatto ad April Tupelo al termine della sua breve vita? Glielo dobbiamo.» Flagler si muove lento di fronte a me. «È un nostro dovere morale, non è vero, signora?»
Nel suo chiamarmi signora non c’è nulla di rispettoso: è chiaro che mi considera una specie di detective dilettante, una sciocca donnetta preda degli ormoni e dell’intuito. Da quando lo scorso anno sono stata nominata direttore dell’Istituto di medicina legale, ci siamo incontrati diverse volte in tribunale ed è sempre stato ossequioso, gentile e a volte galante. Fino a questo momento per lui non sono stata il nemico.
«Mi sfugge la domanda» ripeto, e capisco che ha incuriosito i giurati. Come sempre.
Chi è Kay Scarpetta
Il personaggio di Kay Scarpetta è stato ispirato al medico legale di origini italiane Marcella Fierro e compare per la prima volta nel romanzo Postmartem. E’una donna molto razionale che crede saldamente nei principi della scienza e della medicina. Viene descritta come una donna di circa quarant’anni, ma la seguiremo fino ai sessanta, è alta poco più di un metro e sessanta, bionda dagli occhi azzurri, prosperosa e affascinante. Ama vestire elegante e in modo adeguato ad una professionista del suo livello, si trucca poco e non porta gioielli (eccetto un orologio Breitling modello B52).
Adora la cucina italiana e le sue specialità sono le lasagne e le tagliatelle al sugo con peperoni e salsiccia. Cucinare per lei è rilassante e la distrae dalle preoccupazioni lavorative. Spesso invita a cena il suo collega Pete Marino, burbero capitano della polizia di Richmond che apprezza particolarmente le specialità culinarie di Kay.
Kay Scarpetta è nata a Miami nel 1956 da una famiglia di origini italiane proveniente da Verona. Suo padre, Marcellus II, era proprietario di un piccolo negozio di alimentari e si spegne a causa di una leucemia linfatica quando lei aveva solo 12 anni.
Ha una sorella, Doroty, una scrittrice di libri per bambini , con la quale ha un pessimo rapporto, ritenuta da Kay narcisista e incapace di prendersi cura di sua figlia Lucy. Proprio con la nipote Kay stringe un rapporto molto stretto finendo per farle quasi da madre, e introducendola nel suo mondo, tant’è che Lucy entrerà nell’Fbi in qualità di analista tecnica e successivamente nell’ATF.
Sin da bambina Kay mostra una grande predisposizione per lo studio e, dopo aver frequentato un collegio religioso e la St. Brendan High School si trasferisce al nord grazie ad una borsa di studio e si laurea in anatomo-patologia e giurisprudenza all’università di Georgetown.
Inizialmente lavora nell’istituto di medicina legale di Miami Dade, poi accetta l’incarico di capo medico legale della Virginia, trasferendosi a Richmond.
Consulente dell’FBI, intreccia una relazione con Benton Wesley, capo dell’unità di scienze comportamentali ed esperto nel delineare i profili psicologici di pericolosi serial-killer. Benton Wesley inizierà un progetto denominato PREDATOR per studiare il cervello dei serial killer.
Serie con Kay Scarpetta
1990 – Postmortem (in Italia 1994)
1991 – Oggetti di reato (Body of Evidence, in Italia 1992)
1992 – Quel che rimane (All That Remains, in Italia 1993)
1993 – Insolito e crudele (Cruel and Unusual, in Italia 1995)
1994 – La fabbrica dei corpi (The Body Farm, in Italia 1996)
1995 – Il cimitero dei senza nome (From Potter’s Field, in Italia 1997)
1996 – Causa di morte (Cause of Death, in Italia 1998)
1997 – Morte innaturale (Unnatural Exposure, in Italia 1998)
1998 – Punto di origine (Point of Origin, in Italia 1999)
1999 – Cadavere non identificato (Black Notice, in Italia 2000)
2000 – L’ultimo distretto (The Last Precinct, in Italia 2001)
2003 – Calliphora (Blow Fly)
2004 – La traccia (Trace, in Italia 2005)
2005 – Predatore (Predator, in Italia 2006)
2007 – Il libro dei morti (Book of the Dead)
2008 – Kay Scarpetta (Scarpetta, in Italia 2009)
2009 – Il fattore Scarpetta (The Scarpetta Factor, in Italia 2010)
2010 – Autopsia virtuale (Port Mortuary, in Italia 2011)
2011 – Nebbia rossa (Red Mist, in Italia 2012)
2012 – Letto di ossa (The Bone Bed, in Italia 2013)
2014 – Polvere (Dust)
2014 – Carne e sangue (Flesh and Blood)
2015 – Cuore depravato (Depraved heart)
2016 – Caos
2021 – Autopsia