Credo che il vento viva di sbalzi d’umore, come succede agli umani.
Tra i fenomeni atmosferici trovo che lui sia il più interessante e misterioso, lui c’è ma non lo puoi vedere e questo fa in modo di accendere il “sentire”, non l’udire, ma ascoltare i sensi.
Ed è solo il vento a decidere quando toccarti, accarezzarti ma anche scuoterti.
A volte è galantuomo e ti avvolge romanticamente, altre può diventare buffo, far sorridere e far danzare le cose, ma quando è frustrato arriva furioso, butta tutto in aria e va via lasciando disordine, che nel mettere ordine ritrovi le cose importarti.
E’ un gran giramondo e quando viene a trovarmi mi chiedo quale sia l’ultimo posto lontano che ha visitato, quale pelle ha appena accarezzato, a volte mi porta in dono un profumo, un ricordo o terra di epoche e luoghi distanti, quando arriva stizzito e pungente è proprio antipatico, scompiglia capelli e pensieri, urla e spintona, prende in giro come un vero bullo.
Quando arriva il vento è decisamente tempo di cambiare aria, di smuovere qualcosa e chissà questa mattina ventosa cosa si porta via e cosa mi lascerà, magari, chissà, un po’ di poesia.
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