La guerra. Blackwater IV è un romanzo gotico scritto da Michael McDowell, pubblicato nel 1983 in America, mentre in Italia il 28 febbraio 2023, da BEAT (Neri Pozza), tradotto da Elena Cantoni. Il quarto volume della saga Blackwater, che narra della piccola città, Perdido, Alabama, della famiglia Caskey e di Elinor Dammert.
Il tempo di guerra a Perdido sconvolge la sonnolenta cittadina dell’Alabama quando nuove persone sono entrano nella comunità. Gli estranei invadono il comfort dei ricchi Caskey e prendono le loro figlie.
“Perdido non pensava molto alla guerra in Europa. La città era per gli Alleati e contro l’Asse, e questo era quanto. A preoccuparla davvero era la dura battaglia contro gli assalti violenti e reiterati della Depressione. Poi, con lo stordimento improvviso che accompagna un brusco colpo alla nuca, nel novembre del 1940 la Guardia nazionale fu mobilitata. A centodiciassette giovani di Perdido fu comunicato che sarebbero potuti partire da un giorno all’altro. “
Trama del libro “La guerra. Blackwater IV”
1938. È l’alba di una nuova èra per il clan Caskey e nulla sarà mai più come prima. La determinazione di Elinor finalmente dà i suoi frutti. I nemici di ieri diverranno gli amici di domani e i mutamenti giungeranno da luoghi inaspettati. Anche per il mondo si apre una nuova èra, portatrice però di pericolo e distruzione: il conflitto in Europa farà affluire sangue nuovo a Perdido. Nella proprietà dei Caskey, gli uomini vanno e vengono. Come marionette che non sanno di essere appese a un filo.
“A mezzogiorno si riunivano tutti a tavola. James o Oscar recitavano la preghiera di ringraziamento, e per un’ora i Caskey erano felici come ogni famiglia avrebbe il diritto di essere.
Un giorno, dal suo solito posto a capotavola, Oscar disse: «Mi è venuta in mente una cosa. Niente di tutto questo sarebbe mai stato possibile quando la mamma era ancora viva. Lei non l’avrebbe mai permesso».
Sulla tavola calò il silenzio. Sapevano tutti che era la pura verità, e una pesante accusa nei confronti di Mary-Love.”
Antefatto
Benché siano cresciute a pochi passi l’una dall’altra, le sorelle Caskey, Miriam e Frances, non potrebbero essere piú diverse. Miriam, viziata e arrogante, abita con la nonna Mary-Love, mentre Frances, timida e paurosa, vive con i genitori nella loro grande casa che sembra popolata da strane presenze. Queenie Strickland, la cognata di James Caskey, ha trovato finalmente pace nella comunità di Perdido e cresce i suoi figli, Lucille, Malcolm e Danjo, tra vicende alterne. Fino al giorno fatidico in cui Carl, violento come sempre, ricompare in città.
La furia omicida colpirà Queenie e la casa di Elinor, la quale farà sí che lui non possa piú nuocere ad anima viva. Dal canto suo, James accetta l’idea di separarsi dalla figlia Grace, che si trasferisce a studiare a Nashville. Dopo la tragica fine di Mary-Love, Elinor si ritrova al comando del clan dei Caskey e padrona delle sue immense fortune, che saprà amministrare con piú generosità e senso di giustizia di quanto abbia mai fatto la matriarca scomparsa.
“Elinor era cambiata, in modo particolarmente sensibile dopo la morte di Mary-Love. Adesso era molto piú calma, meno incline agli scatti di rabbia; sembrava meno pericolosa. Oscar non vedeva piú in lei gli istinti distruttivi di un tempo. Sapeva che in alcuni momenti sua moglie era stata animata da una sorta di avidità altruistica, nel senso che era stata avida piú per il bene di Oscar e Frances che per sé stessa. Ultimamente le sorgenti di quell’affettuosa cupidigia sembravano aver perso un po’ del loro vigore. Certe notti, steso nel letto accanto a lei, Oscar rifletteva sul futuro della segheria e le chiedeva un parere. Voleva sapere che cosa avrebbe fatto lei al suo posto, o cosa si dicesse in città di questo e quello. Ma l’interesse di Elinor per quel genere di conversazioni si era affievolito. Per la verità il suo interesse per quasi ogni cosa era sbiadito, al punto che Oscar si era allarmato.., “
Trovate la recensione della saga Blackwater nel link sottostante
La saga Blackwater di Michael McDowell
Incipit del libro “La guerra. Blackwater IV”
La spiaggia
Erano passati due anni dalla morte di Mary-Love. Nei mesi successivi al funerale i Caskey erano rimasti vigili, pronti a cogliere i mutamenti e le trasformazioni destinati a verificarsi nell’assetto della famiglia. Le alterazioni furono lente e sottili. Elinor, Oscar e Frances erano gli stessi di sempre, anche se Elinor appariva piú rilassata, ora che la sua rivale e nemica era stata sconfitta dalla morte. Frances aveva compiuto sedici anni, frequentava il secondo anno di liceo, e i tre che aveva passato costretta a letto dall’artrite erano sfumati in un ricordo remoto e indistinto, solo occasionalmente inquietante.Nella casa accanto, Sister Haskew non era piú tornata dal marito, che si presentava ligio ogni Natale e magari in un paio di altre occasioni durante il resto dell’anno. A ogni sua visita lui e la moglie sembravano piú distanti. La loro separazione non veniva mai riconosciuta in modo esplicito. Sister si limitava a dire: «Diamine, Early viaggia cosí tanto. Mica posso passare la vita a corrergli dietro. È molto piú sensato che resti qui a Perdido con Miriam, che ha bisogno di me». L’ultima parte di questa affermazione non era granché credibile, perché Miriam – ora diciassettenne – pensava di non aver bisogno di nessuno. Si riteneva la vera erede di Mary-Love. Ben piú importante del denaro, dei titoli e delle azioni della nonna, divisi in parti uguali tra Sister e Oscar, Miriam ne aveva ereditato la casa e – con buona pace di ogni considerazione filiale – anche l’ostilità nei confronti di Elinor Caskey. Non rivolgeva la parola alla madre se la incontrava per la strada, non alzava la mano in un saluto quando si vedevano dalle finestre delle loro case. Con suo padre Oscar, si spingeva al massimo a un cenno fatto di malagrazia, e non perdeva occasione di dire una cattiveria a sua sorella Frances, che incrociava spesso a scuola.
La convivenza tra quella nipote cosí volitiva e Sister era infelice. Entrambe erano sempre sul chi vive, sempre oppresse dalla nube incombente dei rispettivi segreti. Sister rifiutava di ammettere, anche con Miriam, di non amare piú il marito, e persino di aborrire le sue sporadiche visite in città. Miriam rifiutava di aprire le ostilità con la madre per timore di finire schiacciata dalla sua superiorità strategica e dalla sua esperienza in materia di conflitti.
Nella casa accanto, sull’altro lato, James Caskey era diventato un vecchio. E tuttavia era felicissimo di crescere il nipote Danjo, che adesso aveva quattordici anni. Danjo adorava lo zio, e in tutto quel tempo non l’aveva mai deluso o fatto arrabbiare. Per contro, il fratello e la sorella maggiori, Malcolm e Lucille, erano una preoccupazione costante per la madre, Queenie Strickland. A vent’anni compiuti, Malcolm sembrava inabile a qualsiasi cosa. Tempo prima era stato assunto al cinodromo di Cantonement, ma era stato licenziato nel giro di una settimana. Un altro lavoro, giú a Pensacola, era durato ancora meno. Tornato a Perdido dalla madre, l’aveva implorata di trovargli un impiego alla segheria. Adesso era addetto a una truciolatrice ma, distratto com’era, era sempre a rischio di perdere un braccio, o entrambi, nelle fauci di quel macchinario enorme e fragoroso. A diciotto anni, Lucille aveva conservato l’indole petulante e piagnucolosa, ma era diventata carina, per quanto un po’ slavata. Esibiva le sue modeste attrattive dietro il bancone delle caramelle del Ben Franklin, e ogni sera tornava a casa con addosso l’odore rancido dell’olio per popcorn. Lei e il fratello si risentivano per il fatto di occupare posizioni tanto servili. Dopotutto anche loro facevano parte dell’onnipotente clan dei Caskey.
Poiché erano i proprietari dell’unica industria in città, i Caskey potevano essere considerati i padroni della città stessa. Però non vivevano come se lo fossero. Per rispettosa delicatezza nei confronti della miseria che li circondava a Perdido, non ostentavano le ricchezze che dovevano senz’altro avere accumulato. Il periodo peggiore della Depressione era passato, e loro erano rimasti a galla. Già solo sopravvivere equivaleva a un successo, soprattutto in quella parte impoverita del paese.
Blackwater – La saga della famiglia Caskey
IV. LA GUERRA
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