Il Premio letterario internazionale Tiziano Terzani è stato istituito nel 2004 dall’associazione culturale vicino/lontano, in collaborazione con la moglie, Angela Staude Terzani, e i figli Saskia e Folco del giornalista e scrittore fiorentino.
Il vincitore del Premio Terzani sarà annunciato il 12 aprile e consegnato sabato 6 maggio, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, durante la serata-evento che è divenuta un appuntamento centrale del festival vicino/lontano, in programma a Udine dal 3 al 7 maggio.
La Giuria del Premio Terzani 2023, presieduta da Angela Terzani Staude, è composta da Enza Campino, Toni Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Milena Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo Politeo, Marino Sinibaldi.
La cinquina finalista del Premio Terzani 2023
Isole dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano di Cal Flyn (Blu Atlantide)
Dove l’umanità scompare, la natura prospera. Una piccola speranza si nasconde nei luoghi più devastati del pianeta, e ha la forma di un germoglio verde nato sul cemento, dell’inaspettato ronzio di un insetto, del colpo di coda di un pesce che si inabissa in un lago velenoso.
Dalla Chernobyl post-nucleare alle più remote isole scozzesi, passando per gli avamposti industriali di Detroit e le sue case abbandonate, le montagne della Tanzania e i grandi fiumi inquinati degli Stati Uniti, fino alla martoriata Verdun e alle regioni minerarie della Scozia, Cal Flyn traccia la sua personale topografia delle isole dell’abbandono. Nella devastazione che il progresso umano e tecnologico lascia dietro di sé la vita riprende a poco a poco il suo dominio sulle cose, mostrandoci da un lato la transitorietà dell’impatto dell’uomo sulla Terra e dall’altro la speranza di una natura che torni in possesso di ciò che le è stato tolto.
Reportage brillante sul futuro che ci aspetta, e racconto di un nitore cristallino dei luoghi più remoti del pianeta, Isole dell’abbandono è lo straordinario resoconto degli errori dell’umanità, dell’indistruttibilità della vita e del nostro rapporto con l’ambiente che ci ospita. ACQUISTA
Cal Flyn è un’ autrice scozzese, scrive per alcune delle più importanti testate giornalistiche di lingua inglese quali “Granta”, “Sunday Times Magazine”, “The Economist” e “Telegraph Magazine”. È autrice di “Thicker Than Water”, che tratta del passato coloniale inglese in Australia. “Isole dell’abbandono”, vincitore del Sunday Times Young Writer Award e finalista di numerosi altri premi letterari, l’ha posta all’attenzione internazionale come una delle migliori firme della saggistica contemporanea.
Tasmania di Paolo Giordano (Einaudi)
Un romanzo sul futuro. Il futuro che temiamo e desideriamo, quello che non avremo, che possiamo cambiare, che stiamo costruendo. La paura e la sorpresa di perdere il controllo sono il sentimento del nostro tempo, e la voce calda di Paolo Giordano sa raccontarlo come nessun’altra.
Ci ritroviamo tutti in questo romanzo sensibilissimo, vivo, contemporaneo. Perché ognuno cerca la sua Tasmania: un luogo in cui, semplicemente, sia possibile salvarsi. Ci sono momenti in cui tutto cambia. Succede una cosa, scatta un clic, e il fiume in cui siamo immersi da sempre prende a scorrere in un’altra direzione. La chiamiamo crisi. Il protagonista di questo romanzo è un giovane uomo attento e vibratile, pensava che la scienza gli avrebbe fornito tutte le risposte ma si ritrova davanti un muro di domande.
Con lui ci sono Lorenza che sa aspettare, Novelli che studia la forma delle nuvole, Karol che ha trovato Dio dove non lo stava cercando, Curzia che smania, Giulio che non sa come parlare a suo figlio. La crisi di cui racconta questo romanzo non è solo quella di una coppia, forse è quella di una generazione, sicuramente la crisi del mondo che conosciamo – e del nostro pianeta. La magia di “Tasmania”, la forza con cui ci chiama a ogni pagina, è la rifrazione naturale fra ciò che accade fuori e dentro di noi. Così persino il fantasma della bomba atomica, che il protagonista studia e ricostruisce, diventa un esorcismo: l’apocalisse è in questo nostro dibattersi, e nei movimenti incontrollabili del cuore.
Raccogliendo il testimone dei grandi scrittori scienziati del Novecento italiano, Paolo Giordano si spinge nei territori più interessanti del romanzo europeo di questi anni, per approdare con felicità e leggerezza in un luogo tutto suo, dove poter giocare con i nascondimenti e la rivelazione di sé, scendere a patti con i propri demoni e attraversare la paura. ACQUISTA
Paolo Giordano è nato a Torino nel 1982. Ha un dottorato in fisica ed è autore di cinque romanzi: La solitudine dei numeri primi (Mondadori 2008, Premio Strega e Premio Campiello Opera Prima), Il corpo umano (Mondadori 2012), Il nero e l’argento (Einaudi 2014 e 2017), Divorare il cielo (Einaudi 2018 e 2019) e Tasmania (Einaudi 2022). Per Einaudi ha pubblicato anche Nel contagio (2020) e Le cose he non voglio dimenticare (2021). Ha scritto per il teatro (Galois e Fine pena: ora) e collabora con il «Corriere della Sera».
Le guerre perdute di Jurij Beljaev di Pierre Sautreuil (Einaudi)
Quando arriva in Ucraina nel 2014 per coprire la guerra del Donbass, il ventunenne Pierre Sautreuil entra in contatto con «il Gatto», tale Jurij Beljaev. Ex poliziotto diventato mafioso, milionario in rovina, leader di un partito di estrema destra, militare durante la guerra nell’ex Iugoslavia e accusato di aver ucciso più di sessanta bosniaci, sospettato di aver tentato di uccidere Boris El’cin, latitante ricercato in Russia, Beljaev ha deciso di rifugiarsi sul fronte di Lugansk.
Quando Pierre Sautreuil lo incontra, in lui vede un uomo anziano un po’ stanco, braccio destro di Aleksandr Bednov, comandante del battaglione Batman, milizia filorussa impegnata ad accaparrarsi una parte del bottino ucraino senza guardare in faccia nessuno – tantomeno la legge internazionale. Presto, però, il giornalista alle prime armi stringe con il mercenario incallito un legame fatto di confessioni ambigue, di fascinazione e repulsione.
Mentre la guerra devasta il paesaggio ghiacciato del Donbass, Pierre insegue il protagonista per conoscere la sua storia: Jurij sparisce, si nasconde, e nel frattempo racconta di essere sopravvissuto a un attentato, di incarcerazioni ed evasioni, lasciando l’autore in balía delle sue preoccupazioni e della sua ricerca di risposte. Sautreuil con la storia di Jurij ripercorre gli ultimi trent’anni di storia russa, dal crollo dell’Unione sovietica alle mai sopite aspirazioni imperiali sempre più imbevute di nazionalismo sovranista.
Le guerre perdute di Jurij Beljaev attraverso il ritratto di un personaggio tragicamente unico e allo stesso tempo «banale», a suo modo tipico prodotto del disfacimento di un impero, mediocre come spesso è mediocre il male, è una discesa nei territori più neri d’Europa, dal Donbass a Mosca, dalla Bosnia alla Cecenia. ACQUISTA
Pierre Sautreuil è nato nel 1993. Studente di giornalismo non ancora laureato, nel 2014 è partito per il suo primo lavoro da reporter in Ucraina per «L’Obs». Ha vinto il Prix Bayeux Calvados-Normandie per i giovani corrispondenti di guerra e per Le guerre perdute di Jurij Beljaev il Prix Hervé Ghesquière e il Prix du Livre du Réel. Oggi è corrispondente per il quotidiano «La Croix».
Russki Mir: guerra o pace? di Mikhail Shishkin (21lettere)
Una raccolta di saggi di approfondimento su alcune dinamiche della Russia contemporanea con un orizzonte che parte dalla sua nascita. Partendo infatti dalle prime invasioni vichinghe, passando per l’occupazione mongola, Shishkin racconta della sua Russia fino ai giorni nostri; lo fa focalizzandosi maggiormente sull’ultimo secolo in cui la sua madrepatria ha tentato due volte di instaurare un governo democratico. La prima per pochi mesi nel 1917, dopo la caduta dell’impero zarista; la seconda per alcuni anni dopo il crollo dell’URSS negli anni Novanta.
L’autore ci parla di due futuri, quello semplice, che sta vedendo la Russia invasa dai rifiuti e da un decadimento dell’assistenza medica che ha portato un quarto dei russi ad una vita media di soli 55 anni, quello di un paese svuotato della sua popolazione, che sta emigrando nella vicina UE.
Il futuro anteriore invece è fatto di giovani che scendono in piazza senza sconforto o disperazione, ma con fiducia in sé stessi, e che rispondono così alle interviste: “Lassù ci hanno portato via tutto quello che c’era nel Paese. Sono venuta perché non mi portassero via il futuro.” ACQUISTA
Mikhail Shishkin è uno scrittore russo, considerato uno dei maggiori autori contemporanei del suo Paese. Con i suoi romanzi, tradotti in molte lingue, ha incontrato ampio favore di critica e pubblico. Vive a Zurigo. Fra i premi vinti: il National Bestseller Prize, il Grinzane Cavour, il Premio Strega europeo nel 2022.
Tra i suoi titoli tradotti in Italia ricordiamo: Capelvenere, La presa di Izmail, Lezione di calligrafia, tutti editi da Voland. Nel 2022 esce per 21lettere Punto di fuga.
No Sleep Till Shenghal di Zerocalcare (Bao Publishing)
Nella primavera del 2021 Zerocalcare si reca in Iraq, per far visita alla comunità ezida di Shengal, minacciata dalle tensioni internazionali e protetta dalle milizie curde, e documentarne le condizioni di vita e la lotta. Il viaggio si rivela difficile perché più volte la delegazione italiana viene respinta ai vari check point controllati dalle diverse forze politiche e militari che si spartiscono il controllo del suolo iracheno.
Questo libro a fumetti è la fotografia di un momento geopolitico preciso, in cui un manipolo di persone si oppone allo strapotere di chi chiama “terrorismo” ogni tentativo di resistenza, mentre gli assetti di potere cambiano lentamente, e il sogno del confederalismo democratico in un pezzetto troppo spesso dimenticato di Mesopotamia rischia di svanire per sempre, nell’indifferenza assordante dell’occidente. ACQUISTA
Zerocalcare, pseudonimo di Michele Rech, è un fumettista italiano, è nato ad Arezzo il 12 dicembre 1983. Dopo aver vissuto in Francia, si trasferisce a Rebibbia (Roma), quartiere cui l’autore è molto legato. Realizza i suoi primi lavori appena dopo il le scuole superiori realizzando un racconto a fumetti delle giornate del G8 di Genova del 2001. Ha collaborato con il quotidiano «Liberazione» e con le riviste «Carta», «Repubblica XL» e «Internazionale». Del 2011 è il suo primo libro a fumetti, La profezia dell’armadillo, pubblicato prima da Edizioni Graficart e poi da Bao Publishing che continuerà a pubblicare i libri seguenti, come Un polpo alla gola (2012), Ogni maledetto lunedì su due (2013), Dodici (2013), Dimentica il mio nome (2014), L’elenco telefonico degli accolli (2015), Kobane calling (2016), Macerie prime (2016), La scuola di pizze in faccia del professor Calcare (2019), Scheletri (2020), A babbo morto (2020), Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia (2021) e No sleep till Shengal (2022).