Il detective Harry Bosch, nome per esteso Hieronymus Bosch, in onore del famoso pittore olandese, di cui è appassionato il suo creatore Michael Connelly. Il personaggio è comparso per la prima volta nel romanzo “La memoria del topo“, del 1992. Harry è descritto con i baffi ed i capelli castani, ormai brizzolati, gli occhi sono marroni, quasi neri, è mancino ed è un appassionato di jazz.
“Tutti contano o non conta nessuno”
Harry Bosch è nato nel 1950, sua madre era una prostituta ad Hollywood, che venne uccisa nel 1961 quando Bosch aveva 11 anni. Suo padre, che incontrò più tardi nella sua vita, era un importante avvocato penalista. Ha passato la sua giovinezza con alcune famiglie adottive occasionali e in vari orfanotrofi e centri giovanili dove apprese dell’omicidio della madre. Successivamente Bosch scappò via e, appena maggiorenne, si arruolò nell’esercito americano.
“Andò in bagno e si lavò i denti senza dentifricio: l’aveva finito e si era dimenticato di comprarlo. Si passò un pettine bagnato tra i capelli e fissò a lungo i suoi occhi nello specchio, occhi di quarantenne, orlati di rosso. Poi si studiò i capelli grigi, che sbucavano sempre più fitti e numerosi tra i ricci castani. Anche i baffi stavano ingrigendo. Da un po’ di tempo, quando si faceva la barba, notava dei peli grigi nel lavabo.”
Harry ha due fratellastri uno dei quali, Michael Haller, è il protagonista del libro Avvocato di difesa. Bosch intravede il fratellastro al funerale del padre, J. Michael Haller, noto penalista. I due fratellastri si incontrano nel libro La lista, dove collaborano ad un’indagine. I due sono partner stabili in diversi altri romanzi.
“«Suppongo che adesso si sentirà in gamba, avvocato Haller. Proprio come suo padre. Mi domando perché butta via il suo talento per difendere una quantità di stronzi. Non sarebbe meglio occuparsi delle cause contro le case farmaceutiche o le multinazionali del tabacco, o fare qualcosa di altrettanto nobile?»
Sorrisi.
«È così che le piace giocare, detective? Farsi prendere con le mani nel sacco, e replicare accusando l’altro di essere disonesto?»
Bosch rise e arrossì mentre distoglieva lo sguardo. Quel gesto mi colpì, come se mi fosse familiare, e l’accenno a mio padre me lo fece ricordare. Vidi un’immagine sfumata di lui che, a cena, rideva impacciato guardando dall’altra parte, appoggiato allo schienale. Mia madre l’aveva accusato di qualcosa che ero troppo giovane per capire.”
All’età di sedici anni si è fatto tatuare HOLD FAST sulle sue nocche, ma essendo il motto della Marina il suo istruttore durante il campo di allenamento base per l’esercito gli ordinò di dare pugni al muro finché le sue nocche non sanguinarono e quando le cicatrici si rimarginarono gli venne ordinato di farlo nuovamente, così alla fine si ritrova cicatrici dove erano presenti i tatuaggi.
“«Non esistevano i laser, allora.»
«E allora come ti sei tolto la scritta?»
«Il mio sergente, si chiamava Rosser, mi ha portato fuori dalla caserma, fino al retro dell’edificio che ospitava gli uffici dell’amministrazione. Il muro era di mattoni e lui mi ha costretto a colpirlo con i pugni fino a spappolarmi le nocche. Poi, dopo circa una settimana, quando si era ormai formata la crosta, mi ha obbligato a rifarlo.»
«Cristo santo, che barbarie!»
«Questo è l’Esercito.»”
La casa di Harry Bosch
Bosch vive a Los Angeles, insieme alla figlia, Maddie, in una casa in pendenza sulla strada Woodrow Wilson sulle colline di Hollywood. I soldi utilizzati da Bosch per la costruzione della casa provengono dalla produzione di una miniserie TV in cui un attore (l’immaginario Dan Lacey) interpreta il ruolo di Bosch in un caso al quale il detective ha lavorato in passato. La sua casa, danneggiata durante il terremoto Northridge poco prima del libro L’ombra del coyote, è stata demolita e ricostruita sempre sulla stessa strada, di fronte alla valle. La casa descritta nei romanzi ed utilizzata per le riprese della serie tv esiste davvero.
“Il Woodrow Wilson Drive si inerpica in senso antiorario sui fianchi delle Hollywood Hills e la strada dall’asfalto irregolare è così stretta che le automobili, quando si incrociano, sono costrette a rallentare. Le case alla sinistra di chi sale si arrampicano verticalmente sulla collina. Sono abitazioni di antica ricchezza, solide e sicure, con stucchi e tegole spagnole. Sulla destra, le costruzioni più recenti proiettano coraggiosamente la loro struttura di legno sui cespugli di arroyo e sulle margherite del canyon. In precario equilibrio sulle palafitte, si abbarbicano al fianco della collina con la stessa tenacia con cui i loro proprietari si tengono avvinghiati al posto che occupano negli studi cinematografici sottostanti. La casa di Bosch era la quarta sulla destra, a partire dal fondo.”
In Vietnam era un topo delle gallerie nella 25ª divisione fanteria, un soldato specializzato il cui lavoro era di avventurarsi nel dedalo di gallerie utilizzate come caserme, ospedali e, in alcuni casi, obitori dai vietnamiti. Qui si e fatto tatuare un ratto stilizzato sulla spalla destra, che indica il suo tempo passato come topo delle gallerie durante la guerra del Vietnam, dove il suo soprannome era “Harakiri” Bosch.
“«E tu? Che soprannome hai? Qualcosa che ha a che fare con la testa dura, scommetto.»
Bosch le lanciò un’occhiata e si strinse nelle spalle. Meditò se raccontarle che in Vietnam lo soprannominavano Harakiri, ma sarebbero servite spiegazioni ulteriori e non era né il momento né il posto giusto.”
Dopo essere tornato dal Vietnam entra a far parte della LAPD e nei libri lo troviamo con il grado di Detective III. Durante i suoi anni al LAPD, lavora nella prestigiosa Divisione Rapine-Omicidi (RHD) per cinque anni, ma viene sbattuto fuori da una investigazione degli Affari Interni che lo trova coinvolto nell’omicidio di un sospetto che viene poi collegato all’omicidio di nove persone. Viene così spedito alla Divisione Omicidi di Hollywood come detective.
Per un periodo di tempo lascia il LAPD e lavora come investigatore privato per tre anni. Dopo decide di tornare al LAPD e viene assegnato alla fittizia unità Casi Aperti-Irrisolti, una squadra che lavora ai cosiddetti cold case.
Tra i passaggi da una “sezione investigativa” all’altra abbiamo degli anni in cui Bosch non fa effettivamente parte della polizia. Ciò succede, per esempio, in uno dei tanti anni passati alla Divisione Omicidi di Hollywood, quando il detective viene temporaneamente sospeso dal servizio. Inoltre, per circa un paio di anni, Bosch non lavora più presso il LAPD ma lavora privatamente come investigatore. Dopo il definitivo pensionamento dal LAPD, lavora come detective part time presso il SFPD di San Fernando, che è poi costretto ad abbandonare definitivamente per motivi disciplinari.
Bosch ha un’intensa vita amorosa, ha avuto relazioni con colleghe poliziotto e con civili, solitamente si interessa di una sola donna per libro. Le figure femminili maggiormente presenti nella vita del detective sono due: Eleanor Wish, ex moglie dalla quale ha avuto la sua unica figlia, Maddie, Eleanor era agente dell’FBI e poi giocatrice di poker professionista; Rachel Walling, agente FBI.
Serie tv con harry Bosch
Nel 2014 è stato realizzato “Bosch“ un ottimo adattamento dalle serie di romanzi con protagonista Harry Bosch, interpretato da Titus Welliver. la serie tv è stata ideata da Eric Overmyer ed è composta da 7 stagioni per un totale di 68 episodi.
La prima stagione è ispirata ai romanzi: La bionda di cemento, La città delle ossa e Il cerchio del lupo.
La seconda stagione è ispirata ai romanzi: L’ombra del coyote, Musica dura e La caduta.
La terza stagione ispirata ai romanzi: La memoria del topo e Il buio oltre la notte.
La quarta stagione è ispirata al romanzo Il ragno.
La quinta stagione è ispirata al romanzo Doppia verità.
La sesta stagione è ispirata al romanzo La città buia.
La settima stagione è ispirata al romanzo La strategia di Bosch
Nel 2022 è uscito lo spin-off della serie, “Bosch: Legacy“, che vede il detective alla prese con la sua attività di investigatore dopo essere andato in pensione. La prima stagione è ispirata ai romanzi: Il lato oscuro dell’addio e La fiamma nel buio.
Romanzi con Harry Bosch
1992 – La memoria del topo
1993 – Ghiaccio nero
1994 – La bionda di cemento
1995 – L’ombra del coyote
1997 – Musica dura
1999 – Il ragno
2001 – Il buio oltre la notte
2002 – La città delle ossa
2003 – Lame di luce (In Italia 2004)
2004 – Il poeta è tornato (In Italia 2006)
2005 – La ragazza di polvere (In Italia 2007)
2006 – Il cerchio del lupo (In Italia 2009)
2007 – La città buia (In Italia 2009)
2008 – La lista (anche con Mickey Haller) (In Italia 2010)
2009 – Il respiro del drago (In Italia 2012)
2010 – La svolta (anche con Mickey Haller) (In Italia 2012)
2011 – La caduta (In Italia 2014)
2012 – La scatola nera (In Italia 2015)
2014 – La strategia di Bosch (in Italia 2016)
2014 – La seconda vittima (In Italia 2018, Racconto)
2017 – Il passaggio
2018 – Il lato oscuro dell’addio
2019 – Doppia verità
2019 – La notte più lunga (anche con Renée Ballard)
2020 – La fiamma nel buio (anche con Renée Ballard)
2020 – La legge dell’innocenza (anche con Mickey Haller) (In Italia 2021)
2022 – Le ore più buie (anche con Renée Ballard)