Il giardino delle bambole è una poesia dove l’immagine della bambina solitaria si insinua nell’eternità come un tatuaggio indelebile. Ci racconta di una lotta vanamente tentata per strappare i fogli di ciò che è già scritto nel destino. La bambina è imprigionata in quel luogo, cerca invano un breve respiro di pace. Ma poi tutto ricomincia.
Il giardino delle bambole
L’immagine della bambina solitaria
che fa parlare le sue bambole
è impressa nell’eterno
con inchiostro indelebile.
Una lotta vana
strappare i fogli
di quello che è già scritto.
Possiedo un calco
dell’impronta di quel che è,
l’ho sepolto in giardino
dove nulla sboccia.
Marchiata a fuoco.
Brucia ancora
e forse
solo il sonno profondo
può lenire la ferita.
Poi tutto ricomincia.
L’immagine è indelebile.
E’ lì che deve stare
la bambina solitaria
a inventare storie
per le sue bambole
inanimate, morte.
Dentro mondi perfetti,
sulla linea del tempo
che non esiste.
Galatea KV
L’immagine della bambina solitaria si insinua nell’eternità come un tatuaggio indelebile. Ci racconta di una lotta vanamente tentata per strappare i fogli di ciò che è già scritto nel destino. La bambina è imprigionata in quel luogo, cerca invano un breve respiro di pace. Ma poi tutto ricomincia.