Ho una passione per il passato, mi piace viaggiare attraverso le pagine ingiallite di un libro, amo le storie scolpite negli anfratti del tempo e cercare dettagli dimenticati, mi sembra che ogni parola, ogni immagine, sia un frammento di vita che cerca di resistere all’oblio.
Sento la magia che risiede nelle antiche dimore, come se le mura di un castello possano sussurrare i segreti di chi li ha abitati, come se i vecchi oggetti, testimoni silenziosi, raccontino storie mute che chiedo di essere svelare,
Questa passione mi colpisce anche quando guardo il cielo notturno e riconosco che le stelle che vedo sono un riflesso di luci lontane, distanze cosmiche che richiamano alla connessione tra lo spazio del tempo. Questa passione vibra come un inno alla continuità e alla connessione umana attraverso il tempo, e ogni stella è un anello nella catena temporale che ci unisce a coloro che hanno guardato il cielo prima di noi.
Il mio è un amore per le storie dimenticate, un desiderio forte di immergermi nelle atmosfere di un tempo che, sebbene lontano, continua a pulsare nel mio presente. Mi sembra di onorare chi mi ha preceduto, di riconoscere il loro contributo alla trama intricata della nostra esistenza.
Amare il passato significa abbracciare la complessità della nostra storia, con i suoi trionfi e le sue tragedie. Siamo legati indissolubilmente a ciò che è stato, che plasma costantemente il corso del nostro presente e del nostro futuro.
In ogni dettaglio dimenticato e in ogni racconto silenzioso, troviamo la bellezza eterna del passato che vive ancora dentro di noi. Mi affascina il pensiero che ciò che oggi chiamiamo passato era un tempo il presente per qualcun altro.
Il passato per me è il presente che cammina sul filo del tempo, forse già scritto.