L’ ombra della solitudine è un giallo scritto da Paolo Roversi, pubblicato il 23 gennaio 2024, da Marsilio. il tredicesimo romanzo con protagonista Enrico Radeschi, giornalista freelance e hacker, impegnato in una delle sfide più ardue della sua vita, prigioniero di una verità capace di sconvolgere ogni sua convinzione.
“Non esiste nulla. Solo rancore. Solo ghiaccio sul cuore e vendetta che scorre nelle vene. L’ombra della solitudine offusca il suo sguardo. Come un velo sottile, il dolore ha spento tutta la vivacità nei suoi occhi.”
Trama del libro “L’ ombra della solitudine”
L’intraprendente giornalista hacker Enrico Radeschi si ritrova al centro di una serie di misteri che scavano nelle pieghe più oscure di Milano: l’omicidio di una giovane donna dal passato pieno di ombre e il clamoroso assalto a un furgone portavalori. In gioco però c’è molto di più.
Fra le strade avvolte dal gelo di febbraio, un’ombra crudele si fa largo nella mente del Danese, il suo fedele compagno di avventure: la figlia, che credeva morta in un attentato, potrebbe essere sopravvissuta, ma come rintracciarla? Decisi a risolvere questi enigmi, Radeschi e il Danese si sostengono a vicenda in un pericoloso intreccio di mosse azzardate e scelte difficili.
In sella al Giallone, la sua inseparabile Vespa gialla del ’74, Enrico si lancia anima e corpo nelle indagini, mosso non solo dalla sete di giustizia, ma soprattutto dalla brama di vendetta. Affrontando nemici inaspettati, scoprirà alleanze inedite e una nuova compagna d’avventura: Liz, giovane quanto ingegnosa hacker, pronta ad affrontare ogni pericolo pur di aiutarlo. Tessendo una trama avvincente,
Un romanzo denso di atmosfera, in cui i colpi di scena si succedono incalzanti lungo le vie trafficate della metropoli, illuminate da una luce fioca che cela inquietanti segreti.
“Un male totalizzante. Ogni cosa che hai intorno sparisce e non riesci più a pensare, a fare progetti, nemmeno a sorridere. Il dolore è una coperta così avvolgente che ti soffoca. Talmente intenso e buio che ti stringe la gola facendoti credere che non uscirai mai dal tunnel in cui ti sei infilato.”
I romanzi della serie con Enrico Radeschi
2006 – Blue Tango
2006 – La mano sinistra del diavolo
2007 – Niente baci alla francese
2009 – L’uomo della pianura
2012 – La marcia di Radeschi
2016 – La confraternita delle ossa
2016 – Delitto nella stanza chiusa
2017 – Cartoline dalla fine del mondo
2018 – Girls
2019 – Alle porte della notte
2021 – Il pregiudizio della sopravvivenza
2022 – L’eleganza del killer
2024 – L’ ombra della solitudine
Incipit del libro “L’ ombra della solitudine”
1
I polsi, il collo sottile e le caviglie stretti in un elaborato intreccio di nodi scorsoi. La donna è bellissima, pelle color latte e capelli biondi raccolti con cura in uno chignon in stile Eva Kant.
Nuda e indifesa. Indossa solo un paio di autoreggenti di seta e tacchi alti, ma non si tratta di un gioco erotico. È tortura allo stato puro.
In bocca, ficcato fino in fondo alla gola, ha un fazzoletto, e ogni movimento, anche minimo, le accorcia la vita. Soffoca lentamente.Il respiro affannoso si trasforma presto in strozzata agonia. Le forze svaniscono, il silenzio riempie la stanza e diventa opprimente. Addirittura assordante quando, forse per un ultimo spasmo muscolare, la corda pare tendersi al limite. Dura un attimo, prima che tutto ritorni immobile. E il buio avvolga la stanza.
2
Ultimo giorno di febbraio e il Danese è sempre concentrato sul suo dolore. Da parecchio, ormai. Da quando ha scoperto che la figlia, che credeva morta in un attentato, potrebbe essere viva. C’è una fotografia sgualcita a dimostrarlo. Lui si sforza di credere che sia vero.
L’ha appesa sul muro bianco del salotto. Ha staccato tutti i preziosi quadri di Fuster e l’ha fissata con una puntina. La osserva ossessionato alla ricerca di un indizio, di uno spunto da cui iniziare la ricerca.
Io non sapevo nemmeno che avesse una figlia. Anzi, mi sono reso conto che conosco davvero poco del suo passato.
L’istantanea raffigura una ragazzina con un volto che inquieta. Disturba perché è sfigurato. Per lui è la dimostrazione che non è morta; per me potrebbe significare qualcosa di diverso, ma non ne parliamo visto che si macera nel suo tormento, rimanendo muto.
So esattamente come si sente: ci sono passato. È un male che non ti fa pensare a nient’altro: non hai fame, non hai sete. Non esiste nulla. Solo rancore. Solo ghiaccio sul cuore e vendetta che scorre nelle vene. L’ombra della solitudine offusca il suo sguardo. Come un velo sottile, il dolore ha spento tutta la vivacità nei suoi occhi.
Un male totalizzante. Ogni cosa che hai intorno sparisce e non riesci più a pensare, a fare progetti, nemmeno a sorridere. Il dolore è una coperta così avvolgente che ti soffoca. Talmente intenso e buio che ti stringe la gola facendoti credere che non uscirai mai dal tunnel in cui ti sei infilato.
Nelle ultime ore, tuttavia, l’apatia ha lasciato spazio a un’attività che non gli è certo familiare: i lavori domestici. Pulisce tutto come se fosse l’ultima cosa da fare nella vita, lava i pavimenti, spolvera le suppellettili, disinfetta anfratti dell’appartamento di cui ignoravo l’esistenza.
Dopo un paio di giri di orologio di quella frenesia, svolta in completo silenzio, provo a buttare lì un aneddoto che possa distrarlo: «Sai, non è che ti devi affannare più di tanto: ai tempi in cui dividevo l’appartamento con Fabio, lo studente d’ingegneria che mi ha iniziato all’arte dell’hacking, quando facevamo le pulizie dicevamo sempre che non era importante che la casa fosse davvero pulita, ma che lo sembrasse soltanto per ingannare gli ospiti.»
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