Benvenuti nel post che vi segnala le novità in libreria di febbraio 2024. Nel Medioevo il mese di febbraio era rappresentato con un gruppo di persone riunite attorno al camino, perché finite le feste è tempo di raccoglimento e meditazione, ma è anche il mese di cuori e pagliacci, il più piccino e povero di eventi “librosi”, ma ricco di novità editoriali.
Buona lettura!
Segnalo la diciottesima edizione di NebbiaGialla Suzzara Noir Festival, dal 9 al 11 febbraio 2024, un appuntamento di riferimento per gli scrittori crime italiani e per gli estimatori del genere giallo, noir e la letteratura del mistero in generale, ideato e diretto dallo scrittore Paolo Roversi.
Vista la grande quantità di libri pubblicati al mese, per agevolare la lettura di questo post, ho deciso di suddividere i libri per genere nei link sottostanti che trovate in fondo, mentre la Narrativa varia e la saggistica la trovate di seguito in questo post.
Scopriamo insieme le ultime novità in libreria – Febbraio 2024. Libri del genere narrativa varia e saggistica:
Il dolore non esiste, scritto da Ilaria Bernardini, pubblicato da Mondadori, data uscita 06/02/24.
“Mio padre si chiama Achille e non mi parla”: questa storia comincia così, con un dialogo interrotto tra un padre e una figlia. Achille è stato un padre carismatico, con cui Ilaria da ragazza ha condiviso passioni, idee sulla vita e sul mondo, ma anche liti feroci e grandi silenzi. Fino a quando, senza un motivo scatenante o una colpa evidente, il silenzio ha inghiottito tutto. Achille ha smesso di cercarla, di rispondere alle sue telefonate e alle sue lettere. Forse, ha deciso di smettere di esserle padre. Ma Ilaria non vuole smettere di essere figlia, ha bisogno di una spiegazione, di capire dove si è aperta la prima crepa. Perciò, con l’aiuto, reticente, del resto della famiglia, prova a ripercorrere la loro storia e la vita del padre, a ricostruirne per frammenti l’identità. È il suo modo per continuare a parlargli, a frequentarlo, ma anche un rituale per allenarsi alla perdita: di un padre, della giovinezza, del passato e di un figlio adolescente che sta crescendo in fretta e che giorno dopo giorno le tiene sempre meno la mano e crede sempre meno alle sue invenzioni e alle sue parole. Contemporaneamente, quasi per caso, durante la pandemia Ilaria comincia a praticare la boxe. E un giorno, non certo per caso, si ricorda che anche il padre tirava di boxe, anzi era piuttosto bravo. Tanti anni prima le ha persino regalato un paio di guantoni. Non può che essere un segno: forse il padre la sta allenando in assenza per renderla più forte? Così, un po’ credendoci davvero, un po’ perché è una scrittrice e l’occasione narrativa è irresistibile, lo invita a una sfida sul ring. Gli fa sapere giorno e luogo del match e, anche se lui non risponde, una parte di lei spera e crede che si presenterà lo stesso. E mentre si esercita a dare e ricevere pugni fantasma e consulta allenatori di ogni tipo – ma anche scrittori, scienziati, registi, antenate, sciamane e qualche animale –, raccoglie le forze per salire sul ring e le parole per scrivere pagine emozionanti, comiche e piene di vita. Romanzo autobiografico, indagine filosofica e intima sulla famiglia, l’amore e la nostalgia, “Il dolore non esiste” è un mantra luminoso per provare a celebrare tutto, anche quello che fa male.
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Io madre mai, scritto da Donata Carelli, pubblicato da Piemme, data uscita 06/02/24.
Ho lottato contro quella sensazione di inadeguatezza che mi feriva in una zona inesplorata nel profondo, perché mi mancavano le parole e gli argomenti, perché il costume diffuso mi lasciava frastornata. Per la prima volta, non ero poi così certa di stare andando nella direzione giusta, se tutti ne indicavano un’altra. Ma chi decide quale sia il traguardo di una donna felice? Nata a Sabaudia agli inizi degli anni ’70, Donata fin da bambina si sente diversa dalle sue coetanee che collezionano borsette e passeggini, in una mimesi del mondo degli adulti che lei rifiuta fermamente, tanto da implorare la madre di aiutarla a non crescere mai. E in ogni fase della crescita, avvicinandosi all’età in cui una donna deve iniziare un certo tipo di percorso, emerge in lei un desiderio di non star dentro ai binari, non rispondere alle aspettative che la sua famiglia, gli amici e la società serbano nei suoi confronti. Bloccata in un’eterna pausa di riflessione, Donata una certezza ce l’ha, e la difende con fermezza: non vuole diventare madre, pur amando moltissimo i suoi studenti e i ragazzi in generale, non vuole essere definita da un ruolo che altri hanno deciso per lei. E, soprattutto, non vuole più giustificarsi davanti al mondo. Questo romanzo è il suo grido gentile per rivendicare la possibilità di una scelta diversa, per sé e per chiunque voglia farla.
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La mia Ingeborg, scritto da Tore Renberg, pubblicato da Fazi, data uscita 06/02/24.
Tollak è un uomo pieno di contraddizioni: testardo e sensibile, rude e orgoglioso. Un uomo impossibile, a detta di molti. Ormai vecchio e solo, barricato nella sua fattoria, non fa che imprecare contro il mondo che da tempo, per lui, ha smesso di avere senso. L’unica persona che lo teneva attaccato alla vita era lei: sua moglie Ingeborg, amatissima, scomparsa da qualche anno. “Tollak di Ingeborg”, lo chiamava la gente del paese. I suoi due figli, ora adulti, hanno abbandonato la valle, teatro di un’infanzia difficile; oggi vivono in città e passano a trovarlo di rado. Soltanto Oddo è rimasto con lui: “Oddoloscemo”, per i vicini, lo zimbello di tutti, un ragazzo problematico di cui si prende cura da quando, ancora bambino, è stato abbandonato dalla madre. La vita di Tollak, soprattutto negli ultimi anni, è stata avvolta nel silenzio: troppo difficile dare voce alla rabbia che gli brucia dentro. Ma ora è giunto il momento di parlare, di raccontare finalmente la sua verità. Così, l’uomo insiste affinché sua figlia e suo figlio tornino a casa ancora una volta, forse l’ultima. Prima che sia troppo tardi ha bisogno di condividere il suo segreto. O meglio, i suoi segreti: le verità che Tollak ha sempre tenuto per sé sono molte, e sono una più sconvolgente dell’altra.
Premiato come miglior libro dell’anno dai librai norvegesi, bestseller letterario trascinato da una scrittura sferzante, teso come un thriller e commovente come una storia d’amore, La mia Ingeborg è l’intenso racconto di una famiglia che, capeggiata da un uomo distruttivo, va in pezzi.
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Virdimura, scritto da Simona Lo Iacono, pubblicato da Guanda, data uscita 06/02/24.
Nata in un giorno di pioggia e di presagi, Virdimura porta il nome del muschio che affiora tenace dalle mura di Catania e della sua nascita non sa quasi nulla. A crescerla è suo padre, il maestro Urìa, medico ed ebreo, « il più alto dei giudei, il più forte, il più santo ». Un uomo che conosce i segreti delle spezie e i progressi delle scienze, che parla molte lingue, che sa che da tutto bisogna imparare: dalla natura, dalla strada, dalla poesia. A Virdimura insegna a guarire sia i corpi sia le anime, senza distinguere tra musulmani, cristiani o ebrei. E soprattutto le trasmette il segreto più importante: « La medicina non esige bravura. Solo coraggio ». Queste parole Virdimura ripete, ormai anziana, alla Commissione di giudici riunita per decidere se concederle, prima donna della storia, la « licenza per curare ». E davanti a loro Virdimura ripercorre, in un racconto vividissimo, tutta la sua vita: la lotta di suo padre contro l’epidemia di tifo che infesta la città, la solitudine dopo la sua scomparsa, gli studi instancabili sui libri che le ha lasciato, le donne visitate in segreto e operate di notte, le accuse di stregoneria da cui deve difendersi, e soprattutto il legame con Pasquale, l’amico d’infanzia che torna al suo fianco dopo un lungo apprendistato in Oriente, anche lui medico, per restarle accanto sempre, alleato fedele contro tutti gli attacchi della sorte. Sullo sfondo di una Catania fiammeggiante di vita, commerci, religioni, dove i destini si incrociano all’ombra dell’Etna ribollente, Simona Lo Iacono ci regala il grandioso ritratto di una protagonista indimenticabile, fiera e coraggiosa, che combatte le superstizioni e le leggi degli uomini per affermare il diritto di tutti a essere curati e delle donne a essere libere.
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Come un libro ritrovato, scritto da Nick Bradley, pubblicato da Nord, data uscita 06/02/24.
Flo è sempre stata brava con le parole. Eppure ultimamente non ne trova nemmeno una per descrivere come si sente. Di sicuro non è più felice a Tokyo: è come se la città dei suoi sogni fosse diventata all’improvviso ostile e caotica; e anche il suo lavoro di traduttrice è ormai scivolato in una routine poco stimolante. Almeno fino al giorno in cui, su un sedile della metropolitana, non trova un libro dimenticato… A Onomichi, sonnacchiosa località sul mare interno del Giappone, è come se il tempo si fosse fermato. Qui, all’ombra dei venticinque templi accoccolati tra le colline, c’è il caffè di nonna Ayako. È da tanto che Kyo non va a farle visita, ma adesso, dopo essere stato bocciato all’esame di ammissione all’università, ha un disperato bisogno di allontanarsi da Tokyo per capire che cosa vuole davvero. Tuttavia, se sperava di avere dalla nonna affetto e comprensione, si sbaglia di grosso: Ayako è una donna brusca e ruvida come la corteccia di un albero secolare, soprattutto con lui. A poco a poco, però, Kyo si rende conto che quella freddezza è solo una corazza che la nonna si è cucita addosso per nascondere le ferite del passato e il rimpianto per un errore che non riesce a perdonarsi. In realtà, Kyo e la nonna sono più simili di quanto non sembri, e sarà proprio lui, con le sue imperfezioni e le sue insicurezze, a darle il coraggio di liberarsi del peso di troppi segreti… Ci sono storie che ci trovano quando ne abbiamo più bisogno. E la storia di Kyo e Ayako riaccende l’entusiasmo di Flo e la spinge a mettersi alla ricerca del suo misterioso autore. Quel libro è stato come una luce capace d’illuminare gli angoli più bui della sua anima, e ora lei vorrebbe tradurlo e portare quella luce a più persone possibili. Perché non esiste piacere più grande di condividere un romanzo che ci ha toccato il cuore.
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Benvenuti nel regno del male invisibile, scritto da Hanna Bervoets, pubblicato da Mondadori, data uscita 06/02/24.
Quando Clay è infettato dalla febbre Q, il mondo come lui lo conosce viene stravolto, letteralmente. Dopo la fase acuta in cui lotta per la sua vita, Clay si sente sollevato. Ma solo per poco. Nei mesi successivi continua a essere esausto ed è tormentato da dolori terribili. Sindrome da affaticamento post virale, gli dicono i medici. Una condizione cronica. Dopo la diagnosi, Clay spera di migliorare, invece la sua salute peggiora: il dolore costante e la stanchezza persistente gli rendono la vita quasi insopportabile. I medici gli dicono che deve “imparare a convivere” con la sua condizione, ma lui non sa come fare. Che cosa significa essere un paziente in un mondo che glorifica la salute? Tre anni dopo, Clay si risveglia nel “regno dei malati”, un mondo fantastico come Alice nel Paese delle Meraviglie, strutturato con nuove regole e una logica inversa. I cittadini di questo regno portano il proprio corpo sulla schiena. La donna che trova Clay nel campo fiorito vicino al cancello d’ingresso si rivela essere Susan Sontag in persona: la sua guida attraverso questo regno speciale. Il romanzo si sposta avanti e indietro tra il viaggio di Clay e i suoi ricordi degli ultimi tre anni, come la relazione che va a rotoli con la fidanzata Nora e l’amicizia con Marla, una giovane donna bisessuale a cui è stata diagnosticata la fibromialgia. Riuscirà Sontag a mostrare a Clay la via d’uscita dal regno in cui è intrappolato? O sarà condannato a vagare per sempre da solo in questo luogo solitario? Benvenuti nel regno del male invisibile è un romanzo spietatamente veritiero su cosa significhi convivere con una malattia cronica. Ci parla delle storie che creiamo su noi stessi e sui nostri corpi, e di come queste plasmano le nostre identità.
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Fili d’ombra, scritto da Christian Guay-Poliquin, pubblicato da Marsilio, data uscita 06/02/23.
In una magnifica foresta canadese, tra felci lussureggianti e cespugli minacciosi, un uomo solo cammina verso il capanno dove la sua famiglia si è rifugiata dopo un blackout generalizzato. Dimenticati i rigori dell’inverno, in una terra diventata di nessuno, la natura si sta riprendendo lo spazio che le compete e muoversi diventa via via più difficile, anche perché sui sentieri battuti imperversano bande di disperati pronti a tutto. In preda alla paura, alla fame e alla sete, l’uomo sta per arrendersi a questa selva oscura quando incontra un ragazzino. Dimostra dodici anni, sembra non avere paura di niente, e si unisce a lui come se lo conoscesse da sempre. Insieme proseguiranno il cammino e, nell’abbraccio di un paesaggio sontuoso e malevolo, sperimenteranno modi inediti per sopravvivere, sperare, e perfino per amare. Nella prosa esatta, minuziosa, ferocemente asciutta di Guay-Poliquin, prende vita un romanzo palpitante e attualissimo, che rivisita i classici della sopravvivenza nella natura e, attraverso una storia avventurosa e commovente, si interroga sul significato più profondo – e non convenzionale – dell’essere famiglia.
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Clandestine, scritto da Marta Stella, pubblicato da Bompiani, data uscita 07/02/24.
“Siamo le figlie di chi ha combattuto la guerra lontano dal fronte. Di chi ha sperato in un riconoscimento mai arrivato e poi, quando tutto è finito, ha dovuto contare i morti. Figlie di chi ha pagato care le proprie scelte in un’Italia liberata ma sempre più bigotta che costringe a essere vergini o madri. Ora tocca a noi.” Questi pensieri nascono con prepotenza nell’animo della protagonista, studentessa in un liceo del centro di Milano, alla fine di una giornata che la segna per sempre: ha abortito. Ha compiuto la sua scelta grazie a chi le ha garantito assistenza medica ma lo ha fatto da clandestina: siamo alla fine degli anni Sessanta, in Italia vige la legislazione fascista che punisce l’aborto con il carcere. La voce che ci guida attraverso queste pagine è quella di una ragazza smarrita ma già agguerrita, che diventa donna lottando assieme ad altre donne, alcune madri, altre figlie, tutte sorelle. Questo cammino, infatti, non è solo suo: è intimo e collettivo. Gigliola Pierobon, Daniela Pellegrini, Elvira Banotti, Carla Lonzi, Emma Bonino, Adele Faccio e Valerie Solanas sono solo alcune delle migliaia di donne che la protagonista affianca in questa rivoluzionaria avventura. Accompagnandosi a loro, la voce narrante cresce insieme alla Storia; fondendo il romanzo individuale alla biografia collettiva, narra la formidabile epopea dei movimenti femministi, il loro riflusso, forse la loro sconfitta. Potente, ci ammonisce riguardo al rischio di dimenticare, regredire, tornare indietro. Marta Stella ci consegna un’opera di assoluta originalità, in cui la narrazione in prima persona si alterna a capitoli documentatissimi: Clandestine è un prezioso strumento di ricognizione del passato e al tempo stesso il vibrante romanzo attraverso cui una giovane scrittrice partecipa qui e ora al coraggioso, tormentato cammino delle donne verso la libertà.
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Se solo tu mi toccassi il cuore, scritto da Maxence Fermine, pubblicato da Bompiani, data uscita 07/02/24.
Luna ha quarantacinque anni. Si occupa del bed and breakfast di famiglia che si affaccia sulle acque placide del lago di Annecy e trascorre le sue giornate in una serena apatia: le sue sono ore fatte di niente, di riti e piccole gioie, di figli ormai cresciuti e routine matrimoniale, di luci sull’acqua, luci che alludono a un’altra esistenza possibile, accesa dalla passione, solo immaginata. All’arrivo di Raphaël, un restauratore che cerca una stanza per il mese di agosto, la vita di Luna prende una piega del tutto inaspettata. I momenti passati insieme sono preziosi, hanno il prodigio dei desideri esauditi e l’intensità di una promessa per il futuro. Luna prenderà così una decisione destinata a cambiare la sua vita e non solo. Una storia delicata e appassionante, che parla di un amore struggente, eterno, forse impossibile.
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Lucy davanti al mare, scritto da Elizabeth Strout, pubblicato da Einaudi, data uscita 13/02/24.
È l’inizio del 2020 e in città giunge notizia di un nuovo virus potenzialmente letale. A New York i casi sono ancora sporadici e la gente, la scrittrice Lucy Barton fra loro, si aggrappa alla vita di sempre. Ma non William. William, il primo marito di Lucy, è un uomo di scienza, e la intuisce da subito, la catastrofe che sembra spazzar via la vita conosciuta; la grande paura che annienta le certezze e scuote le relazioni. Anche quella antica di due vecchi coniugi che credevano di aver esaurito le sorprese. Ancora una volta tocca far appello all’amore, alle sue forme strane e imperfette, per far sì che il comune dolore anziché allontanare unisca. Per salvarsi la vita. La scrittrice Lucy Barton non ha mai cancellato un tour promozionale in vita sua. Eppure, quasi senza saperne la ragione, quel tour in Europa, previsto per i primi mesi del 2020, l’ha disdetto. «Meno male che non sei andata in Italia, – le diranno poi, – là c’è il virus». È William, lo scienziato William, il primo marito di Lucy, da poco reduce dal fallimento del suo terzo matrimonio e dal rifiuto di una sorellastra che non lo vuole incontrare, a passare all’azione per primo: Lucy ha poche ore per preparare un bagaglio essenziale, chiudere casa e partire con lui alla volta di una casetta in affitto sulle coste del Maine. Anche le loro figlie, Chrissy e Becka, e i rispettivi mariti dovranno raggiungere luoghi più protetti. L’imperativo per tutti, nei piani di William, è lasciare la città, con il suo brulicare di vita e pericoli, e mettersi al riparo. Pur incredula e sgomenta, Lucy accetta di seguire l’ex marito a Crosby, Maine. Per loro inizia così la routine interminabile di una quotidianità dilatata nella ripetizione di piccoli gesti sempre uguali a se stessi che la pandemia ha caricato di senso; una routine ammanettata all’assenza di vita – «Certe volte dovevo uscire di casa al buio e andare giù fino al mare, imprecando ad alta voce» – eppure preziosa perché garanzia della prosecuzione. E poi un inedito senso di solitudine e isolamento. La nostalgia. La preoccupazione per i cari distanti. L’amarezza di certi allontanamenti. La rabbia e la noia. La grande paura, individuale e collettiva: quella che fa avvicinare una furente abitante del luogo all’automobile con la targa della metropoli, urlando a una Lucy Barton sconvolta: «Maledetti newyorkesi! Via da casa nostra!» E poi l’ottusità, che la paura sempre porta con sé, in seno all’inconsapevole privilegio di chi la prigione può permettersi di scegliersela. Ma ci sono anche gli istanti di consolazione: una natura anch’essa ripetitiva, come le onde del mare che Lucy contempla, ma proprio per questo rassicurante; una chiacchierata dietro la mascherina, un abbraccio proibito e insperato con una figlia lontana, un incontro dal passato, e un percorso rovesciato di separazione in casa per due vecchi coniugi e amici e amanti chiamati a saggiare la trama della loro comune tela nel modo più brutale. Lo stesso di cui tutti noi ancora portiamo le cicatrici.
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La vita inizia quando smetti di lavorare, scritto da Raphaelle Giordano, pubblicato da Garzanti, data uscita 13/02/24.
«È tutto a posto!» Una bugia che Joy ripete ogni giorno in ufficio. Perché sa benissimo che, in un’agenzia creativa, è l’unica risposta ammessa. E perché, anche quando non è vero, riesce sempre a cavarsela. Un giorno, però, uno sconosciuto le fa una domanda diversa dal solito, semplice ma capace di far crollare il castello di carte che ha costruito con tanta cura: «Come stai?». Ed è la domanda più terrificante che potesse sentirsi rivolgere. È tutto a posto. Mentre Joy cerca di propinare al suo interlocutore la sua magica menzogna, capisce che, questa volta, non sa nemmeno da dove cominciare. Lo sconosciuto che l’ha messa in crisi è Benjamin, un organizzatore di eventi con cui dovrà occuparsi della festa aziendale. Benjamin è una persona speciale, che ha deciso di imperniare sulla gioia ogni aspetto della sua vita. Lavorare insieme a lui si rivela un corso accelerato di felicità. Joy capisce che, nell’ansia di piacere a tutti, stava smettendo di piacere a sé stessa. Benjamin le insegna tecniche infallibili per non farsi mettere i piedi in testa, la convince che spegnere il telefono, ogni tanto, è l’unico modo per connettersi davvero con il mondo. Joy impara a dire di no a ciò che non la fa sentire bene, e a dire di sì alle cose nuove e belle, anche se fanno paura. E capisce che è arrivato il momento di smettere di subire la vita: è ora di cominciare a viverla. Un passo dopo l’altro. Perché non può esserci alcun «è tutto a posto» se prima non impara a voler bene a sé stessa.
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Il ritorno, scritto da Marco Vichi, pubblicato da Guanda, data uscita 13/02/24.
In questo romanzo incontrerete una donna nata bambino che per non rinunciare alla propria identità più autentica dovrà attraversare l’inferno, quello costruito dagli uomini sulla terra. Sarà costretta a fuggire da molte gabbie, liberandosi da pregiudizi, malignità, umiliazioni, violenza. Sopporterà i tradimenti più dolorosi e la solitudine più estrema. Lontana da casa, sprofonderà nell’orrore e nello strazio della guerra dei Balcani, simile a una delle tante guerre che ammorbano questi decenni di pace apparente. Nella sua storia senza respiro, ogni affermazione e ogni negazione vengono rivoltate, amplificate, distrutte e poi sognate, nel tentativo folle di arrivare a un punto che sia almeno un po’ veritiero. Un luogo dove chi è generoso e sa amare abbia ancora diritto all’esistenza. Questa donna che non cede, che non si corrompe, che sa vedere, persino sorridere, e giocare, ha un nome semplice, si chiama Maria. Non è frequente, ma a volte succede che ci siano persone come lei e storie come la sua, nelle quali gli archetipi si manifestano e parlano delle vite di tutti.
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La tormenta di San Giovanni, scritto da Loris Giuriatti, pubblicato da Rizzoli, data uscita 13/02/24.
Quando arriva la tormenta, in montagna tutto si ferma e la sola cosa da fare è aspettare. Lo sa bene Roberto, il gestore dell’unico albergo del monte Grappa, che si ritrova bloccato in compagnia di un gruppo variegato: suo cugino Giulio, il giovane tuttofare Gabriele, il Vecio – che a ottant’anni conosce i sentieri del bosco e la voce delle vallate meglio di chiunque altro – e Paolo, un giovane imprenditore padovano. Con Giulio, suo coetaneo, da ragazzo condivideva ogni cosa; ma ora tutto è cambiato, non si vedono da sedici anni, da quando un tragico incidente ha sconvolto le loro vite portandoli a intraprendere strade molto diverse: uno sui placidi monti, l’altro alle prese con le frenesie della vita cittadina. Mentre là fuori il vento e la neve infuriano, il Vecio ricorda di un’altra tormenta, quella del 1934: quando due giovani cugini, apparentemente incompatibili – proprio come Roberto e Giulio – si misero a indagare su un mistero che aveva sconvolto la comunità del Grappa. Ma la montagna non fa accadere nulla per caso e rievocare la storia non è solo un modo per passare il tempo. Così, quella che era nata come una semplice disavventura dettata da cause di forza maggiore diventa l’occasione per la conoscenza di altri orizzonti e per la scoperta di verità rimaste sepolte nel tempo… Nessuno dei presenti, quando il cielo tornerà sereno, sarà più lo stesso. Loris Giuriatti racconta la montagna e la grande Storia del Novecento con la delicatezza della sua voce, insegnandoci l’importanza di spingere lo sguardo, anche in mezzo a una tormenta, al di là delle apparenze.
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Museo di un amore infranto, scritto da Fabrizio Bonetto, pubblicato da Accento, data uscita 14/02/24.
A Zagabria c’è un museo che accoglie i ricordi di chi ha un amore fallito di cui disfarsi. È il Museum of Broken Relationship, e conserva anelli, buste chiuse, bambole gonfiabili, lampade a forma di fragola, creme per il viso, flaconi di veleno… Hanno tutti una storia da raccontare. Anche Giacomo e Veronica hanno una storia da raccontare. Iniziano a farlo nel momento in cui Giacomo torna a casa e trova Veronica seduta sul divano, ad aspettarlo in compagnia di un altro uomo con cui ha intenzione di costruirsi una vita nuova. Un capitolo alla volta, le due «parti del problema» analizzano la loro storia d’amore: è una versione doppia, ambivalente, falsata come solo i ricordi sanno essere; ripercorre cecità e incomprensioni, la noia e l’insoddisfazione delle relazioni stantie, ma anche le dolcezze e i momenti felici. Giacomo e Veronica sono impacciati, crudeli, feriti, orgogliosi, egoisti. Sono anch’essi esposti, come le reliquie amorose del Museo che inframmezzano la narrazione, e aspettano il lettore sul confine invisibile tra prima e dopo, un confine che tutti abbiamo conosciuto, da cui abbiamo osservato con sgomento ciò che ci era parso eterno ed è ora pronto a restringersi fino a diventare un misero spazio vuoto (una porta di casa, l’ultima pagina di un libro) da scavalcare.
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Errore 404, scritto da Sacha Naspini, pubblicato da EO, data uscita 14/02/24.
Andrea Arcadi, fondatore della rivista Voyeur Italia, viene improvvisamente arrestato con l’accusa di aggressione ai danni di un’ex compagna di scuola con cui non aveva contatti da trent’anni. Com’è possibile? Eppure è un uomo felicemente sposato, con un figlio bellissimo e una vita professionale di successo… Messo sotto torchio dagli investigatori, racconta aneddoti inverosimili, sembrano i deliri di uno psicopatico. Andrea Arcadi sostiene di avere delle capacità uniche, in particolare questa: sa rivivere episodi del suo passato attraverso il gusto. Gli basta mettere in bocca il tale alimento e “torna” alla prima volta in cui lo ha assaggiato. Di più: avviata “l’immersione”, riesce a modificare il flusso degli eventi, dando nuove direzioni alla sua vita. Agli occhi degli inquirenti, la deposizione dell’imputato si trasforma presto in un caotico moltiplicarsi di linee parallele, ipotesi nelle quali i percorsi sono deviati, prendono destinazioni inattese… In questa girandola di vite create, rovesciate, interrotte, si procede in un viaggio pieno di colpi di scena, scoperte, amori, avventure. Errore 404 è il disperato tentativo di un personaggio alla ricerca dell’unica, decisiva traiettoria per intonare la migliore vita per sé e per i suoi cari. Come cerchiamo di fare tutti.
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Storia dei miei soldi, scritto da Melissa Panarello, pubblicato da Bompiani, data uscita 14/02/24.
A raccontarci questa storia è una scrittrice, resa famosa quando era molto giovane da un audace romanzo nel quale metteva in scena sé stessa. Adesso è una donna adulta, ha costruito una famiglia e le sembra di avere compreso che scrivere per lei è stato il frutto di un’urgenza ora sopita. Ma la vita si incarica di dimostrarle che per conoscersi veramente bisogna trovare lo specchio in cui guardarsi e mette sul suo cammino Clara, l’attrice che quindici anni prima è stata il suo doppio nel film tratto da uno dei suoi romanzi. Clara è ancora bella ma i suoi grandi occhi verdi a tratti diventano laghi di vergogna; Clara ha fame ma deglutisce con fatica; Clara non ha più soldi, e trova il coraggio per chiederli a chi incontra. Più di tutto, Clara ha bisogno di raccontare la sua storia e improvvisamente questa diventa una missione che le riguarda entrambe. Per le due protagoniste comincia un viaggio che si dipana sulle tracce del solo alimento che – insieme alla passione – può consentirci di diventare chi siamo: i soldi. Dopo aver osato mettere al centro delle sue pagine il desiderio femminile, Melissa Panarello scrive il suo romanzo più autentico e intenso che si propone di indagare un altro grande tabù: quello del denaro fra le mani di una donna. La figura di Clara T. si staglia in queste pagine come una antica divinità divorata dal suo stesso amante, e con voce ferma racconta le ustioni che il successo e la ricchezza lasciano sulla pelle di chi li attraversa, le trappole che la giovinezza tende a chi è più fragile, il privilegio e la dannazione del talento.
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Mia madre aveva una cinquecento gialla, scritto da Enrica Ferrara, pubblicato da Fazi, data uscita 20/02/24.
Gina ha dieci anni ed è figlia di un politico democristiano, Mario Caruso, che nell’estate del 1980 è costretto a lasciare la famiglia e scappare da Napoli. Con sua madre Sofia e la sorella Betta, Gina parte sotto falso nome per raggiungere suo padre in Sardegna. Grazie alla passione sfrenata per le storie e le parole nuove, Gina prova con tutte le sue forze a comprendere cosa stia succedendo alla sua famiglia, cercando di decifrare il significato di termini per lei esotici come “capro espiatorio”, “latitante”, “brigatista” e “camorrista”. Le sembra di capirne il senso, eppure più il tempo passa e più si sente confusa: suo padre è innocente o colpevole? È un politico o un camorrista? Chi sono i suoi amici e chi invece gli è diventato nemico? Tra incomprensioni familiari, ribellioni adolescenziali, nuove amicizie e avventure a bordo della sgangherata Cinquecento gialla di sua madre, Gina supera questo periodo difficile mettendosi a investigare per conto suo per scoprire le vere ragioni dietro alla latitanza di suo padre e soprattutto per cercare di riportarlo a casa una volta per tutte.
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Gli occhi di Monna Lisa, scritto da Thomas Schlesser, pubblicato da Longanesi, data uscita 20/02/24.
Lisa ha dieci anni e vive a Parigi con i genitori quando un giorno, all’improvviso, i suoi occhi smettono di vedere. I primi accertamenti al pronto soccorso non rilevano nulla di anomalo e dopo qualche ora di angoscia la vista sembra tornata. L’oculista è convinto che la bambina necessiti di un consulto psichiatrico, ma il nonno di Lisa, Henry, un vecchio burbero e determinato, è di tutt’altro avviso: se la bambina rischia di perdere la vista, l’unica vera urgenza è mostrarle tutto ciò che di più bello l’uomo ha creato. E così, ogni mercoledì, subito dopo la scuola, fingendo con i genitori di portarla dallo psichiatra, il nonno accompagna la nipote a visitare alcuni tra i più importanti musei del mondo: il Louvre, il Museo d’Orsay, il Beaubourg sono scrigni di meraviglie che si schiudono davanti allo sguardo di Lisa e della sua specialissima guida. Osservando incantati le cinquantadue opere che scandiscono il romanzo, scoprendo la cifra stilistica di un artista, commovendosi davanti all’ineffabile spettacolo di un Leonardo o di un Degas, di un Botticelli o di un’installazione di Marina Abramovic, nonno e nipote compiono un viaggio nel mistero della bellezza, nell’enigmatica capacità dell’arte di mettere a nudo l’animo umano, che cambierà la vita di entrambi. E insieme anche la nostra.
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Sembra che presto annegherò, scritto da Filippo Ronca, pubblicato da Mondadori, data uscita 20/02/24.
Manfredi è innamorato di Antonia e, come ogni giovane uomo innamorato, vede Antonia in ogni cosa, la esplora, la sente, gli sembra addirittura che quando entra in una stanza lei sia sempre più grande, e non c’è nulla che non sia segnato dalla sostanza o dallo spirito o dalla smagliante banalità del suo semplice essere Antonia. Lo è nei gesti quotidiani, nello svegliarsi insieme, nell’andare a cena fuori, nello stare con gli amici, nell’uscire per le strade. “E anche il nome di Antonia, a me sembra una stagione, la stagione preferita, che attendi tutto l’anno che arrivi.” Manfredi ci racconta il suo amore ma soprattutto cerca di spiegare che cos’è, l’amore: proprio perciò il linguaggio è trasparente, proprio perciò a ogni svolta dell’accadere c’è una similitudine, una dichiarazione, una promessa; proprio perciò, quando Antonia gli chiede se è davvero il caso di continuare, si resta senza fiato. E proprio allora scatta il romanzo, i tempi accelerano, si sovrappongono, si incrociano continuamente. Le vicende via via si accumulano, ci prendono di sorpresa, e fanno sì che spesso ci si chieda: ma è successo davvero? E quanta Antonia resta nel gioco del caso, nella tempesta dei sentimenti, nello sgomento di stare al mondo?
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Le nostre mogli negli abissi, scritto da Julia Armfield, pubblicato da Bompiani, data uscita 21/02/24.
Leah, biologa marina, torna a casa dopo una missione sul fondo dell’oceano che si è conclusa in tragedia. Miri la accoglie a braccia aperte: finalmente ha sua moglie tutta per sé. Ma appare subito chiaro che ciò che è successo negli abissi con i compagni di missione non è stato un incidente, e che Leah ha portato con sé un bagaglio di ansia, dolore, solitudine: riadattarsi a una vita normale le è impossibile. Il ricordo di quello che avevano prima – i loro scherzi segreti, i film che guardavano insieme, tutte le piccole cose che le univano – serve soltanto ad acuire il senso doloroso di quanto è andato perduto sotto il mare. Perché? E come? C’è speranza per Leah e Miri? Una storia romantica e dolente, una scrittura fluida come l’acqua e buia come gli abissi in cui ci conduce.
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I dettagli, scritto da Genberg Ia, pubblicato da Iperborea, data uscita 21/02/24.
Una donna senza nome, sulla cinquantina, è a letto in preda alla febbre. Sulla soglia del delirio, le tornano alla mente frammenti e dettagli di quattro persone che hanno segnato la sua vita: c’è Johanna, ex fidanzata ora famosa conduttrice televisiva con la quale ha scoperto la letteratura; Niki, l’amica scomparsa improvvisamente anni prima senza lasciare traccia; Alejandro, arrivato come un temporale al momento giusto; e Brigitte, le cui ansie e qualità sfuggenti mascheravano un segreto doloroso. Persone che un tempo hanno significato tutto per lei e ora l’aiutano a ricomporre i resti della sua giovinezza nella Stoccolma degli anni Novanta: anni di feste e di progetti abbandonati, di amicizie e di amori tanto intensi quanto effimeri, quando in ogni casa c’era ancora la linea telefonica, la salute mentale non faceva parte del vocabolario quotidiano e si aspettava il nuovo millennio con ottimismo. Ma una persona cara può davvero scomparire? Diventiamo pienamente noi stessi attraverso le nostre connessioni con gli altri? E cosa svelano le nostre cicatrici? In questo romanzo dalla prosa delicata e precisa, Ia Genberg solleva domande profonde sulla natura delle relazioni e sul modo in cui raccontiamo le nostre vite, e ci fa ricordare quanto ogni esistenza sia sorprendentemente plasmata dal contatto intimo con alcune persone e dai tanti, apparentemente marginali, dettagli: un gesto, una canzone, una speranza tradita, un biglietto d’amore scritto in un libro.
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Pagine azzurre, scritto da Eleanor Perry, pubblicato da Sur, data uscita 21/02/24.
“Pagine azzurre” è un romanzo dichiaratamente autobiografico la cui protagonista, Lucia Wade, vive la stessa parabola umana e professionale toccata in sorte all’autrice, Eleanor Perry. È una sceneggiatrice di talento, sposata con un regista più giovane con cui ha formato una fortunatissima coppia creativa, vincitrice di due Emmy e candidata all’Oscar, baciata dal successo dell’opera prima, nome di punta degli Studios hollywoodiani per almeno un decennio; ma è quando alla donna inizia a stare stretto il rapporto col marito, il gender gap economico e di status, il sentirsi quasi una appendice non troppo desiderata del regista sulla cresta dell’onda, che l’intera industria cinematografica le volta le spalle, ripone i tappeti rossi e chiude a doppia mandata ogni porta e portone.
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Una notte piena di luce, scritto da Armando Lucas Correa, pubblicato da Nord, data uscita 23/02/24.
Berlino, 1939. È una casa insolita, quella di Lilith, in cui il vuoto lasciato da un padre mai conosciuto viene colmato dall’affettuosa presenza di Herr Professor, un anziano vicino di casa che, come tutti gli ebrei, ha dovuto smettere d’insegnare e adesso dà una mano a mamma Ally. Dal canto suo, Ally lavora instancabilmente e fa il possibile per proteggere la figlia che, con quei capelli ricci e la pelle scura ereditata dal padre, attira sempre più sguardi di disapprovazione. Finché la situazione non si fa intollerabile e, per salvare la vita di Lilith, Ally è costretta a compiere una scelta che rimpiangerà per tutta la vita… Berlino, oggi. È stata fortunata, Luna lo sa. È stata cresciuta da genitori amorevoli, che non le hanno mai fatto mancare nulla. Eppure c’è come un’ombra che incombe su sua madre, e un silenzio che cala ogni volta che Luna le fa domande sulla loro famiglia. Ma tutto cambia nel momento in cui Luna trova alcune vecchie poesie firmate Ally, un nome che lei non ha mai sentito. E allora decide che è arrivato il momento di scavare nel passato, riportando alla luce la storia di un amore sbocciato tra le ceneri della guerra e distrutto dalle fiamme della rivoluzione; di una decisione crudele e necessaria; di una verità terribile taciuta troppo a lungo…
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L’invasione, scritto da Paolo Piccirillo, pubblicato da Fandango Libri, data uscita 23/02/24.
Con un romanzo che attinge alle radici della sua scrittura, Paolo Piccirillo torna a raccontare il male negli uomini e degli uomini, dipingendo un paesaggio in cui la vita e la sua rovina cedono il passo alla vendetta.
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A una fermata dal destino, scritto da Robert Krause, pubblicato da Nord, data uscita 27/02/24.
13 agosto 1961. Devi prendere la decisione più importante della tua vita. E hai solo tre ore di tempo… Il primo sole del mattino illumina la stazione di Monaco di Baviera. Il treno per Berlino è in partenza e i ritardatari si affrettano lungo la banchina. Sembra un giorno come tanti, eppure c’è qualcosa di diverso nell’aria, una voce che circola con insistenza e che passa di bocca in bocca, finché, dopo la partenza, un annuncio alla radio non la rende dolorosamente vera: oggi, 13 agosto 1961, il confine tra le due Germanie verrà chiuso. Quello sarà l’ultimo treno autorizzato a varcarlo. Il Muro è realtà. Non si potrà più fare visita ad amici e parenti, sfumeranno occasioni di lavoro preziose, verrà interrotto ogni contatto. Piano piano, tra i passeggeri si fa largo la consapevolezza di avere solo tre ore di tempo per decidere se restare sul treno oppure scendere a una delle prossime fermate e rimanere nell’Ovest. Senza più una casa o un impiego, senza poter nemmeno dire addio ai propri cari. Da un’anziana signora, incerta se riabbracciare il figlio rifugiato a Garmisch, a una coppia in bilico tra convinzioni politiche e calcoli economici; da un gruppo di musicisti, divisi sul sogno d’inseguire il successo in America, a una famiglia che si separerebbe per sempre, perché le ambizioni del marito sono più forti dell’amore che prova per la moglie, funzionaria del partito: per tutti loro, questo è il momento di scegliere se dare una svolta alla propria esistenza, rimediare agli errori del passato o inseguire desideri repressi troppo a lungo… Ci sono eventi capaci di segnare il corso della Storia, istanti che cambiano il mondo. Ma il romanzo di Robert Krause ci ricorda che sono le scelte che facciamo a definire il nostro cammino: anche quando tutto sembra perduto, basta avere il coraggio di cogliere le occasioni che il futuro ci offre.
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Il ritorno è lontano, scritto da Alessandra Sarchi, pubblicato da Bompiani, data uscita 28/02/24.
Che cosa ci cura e che cosa ci salva, noi come esseri umani e il pianeta come luogo del nostro vivere? Sara è un’archivista di mezza età con un marito solidale, Paolo, e una figlia, Nina, di cui patisce l’assenza. Nina è andata a studiare in Germania, dove prende parte a un movimento ecologista e nel farlo corre rischi. Un problema di salute induce Sara a cercare di riempire il vuoto lasciato da Nina: lei e Paolo decidono di accogliere in affido Pietro, bambino di bellezza angelica, silenzioso, guardingo, pronto a respingere con aggressività e rabbia le attenzioni della nuova famiglia. Nina, estrema e veemente come lo sono i giovani, sperimenta la fatica di giustificare e difendere le proprie scelte, giuste per principio ma difficili da calare nella vita quotidiana. Perché prendersi cura – di sé, degli altri, del mondo – è un’aspirazione nobile ma destinata a rimanere imperfetta. Una vacanza tutti insieme in un bosco tedesco, con un pericolo che incombe, sarà il nodo drammatico che divide – e forse avvicina – quattro persone sole.
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La ribelle di Gaza, scritto da Asmaa Alghoul e Sélim Nassib, pubblicato da EO, data uscita 28/02/24.
La voce di una giovane donna libera si alza da Gaza, tormentata dai bombardamenti israeliani e dalla tirannia islamista, per raccontare la sua storia: quella di una ragazza come tante, che ha voglia di vivere, di conoscere e di amare, di sfidare le assurde regole del maschilismo e la violenza del fanatismo religioso.
Una voce fresca, sorprendente, audace che ci regala un racconto, mai ascoltato finora, di cosa significa essere palestinese e donna, patriota e femminista. Non possono fermarla né gli zii, intolleranti dirigenti di Hamas, né le bombe israeliane.
Cosa ne sarà di una ragazza di Gaza che cresce all’ombra di uno zio, importante dirigente dei servizi di sicurezza di Hamas, al quale si oppone con determinazione e coraggio? Cosa ne sarà di lei con i soldati israeliani che fanno regolarmente irruzione in casa sua nel cuore della notte e costringono il nonno e altri vecchi a uscire in pigiama per cancellare i graffiti che alcuni giovani hanno disegnato sui muri? Cosa ne sarà di lei con un padre musulmano liberale amante della letteratura e un nonno benevolo che la nasconde sotto le coperte in una società dominata dalla chiusura, dalla corruzione e dal maschilismo, ma anche da un’incredibile umanità? La ragazza scrive per liberarsi dei troppi sentimenti contraddittori stilando, con un tono sia allegro che serio, un ritratto sensuale dell’amatissimo paese natio divenuto nel corso degli anni un calderone di guerre e integralismi. Diventerà scrittrice, ecco cosa ne sarà.
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Le guerre preziose, scritto da Perrine Tripier, pubblicato da EO, data uscita 28/02/24.
Isadora Aberfletch è un’anziana signora che aspetta la morte in una casa di riposo dove la finestra di camera sua dà su un parcheggio. L’anno prima ha lasciato la casa di famiglia in cui ha vissuto per tutta la vita, un imponente edificio immerso in un giardino fiorito e circondato da boschi che cambiano aspetto a seconda delle stagioni. E le stagioni sono proprio il filo conduttore di una saga familiare raccontata attraverso i ricordi e cadenzata dal sole dell’estate, dal vento dell’autunno, dalla neve dell’inverno e dai pollini della primavera. Tra bagni nel misterioso laghetto torbido e vorticose discese in slittino si dipana la storia di una grande famiglia e della casa che ne è il catalizzatore, fino all’inevitabile decadenza di entrambi. Primo romanzo dell’esordiente Perrine Tripier, Le guerre preziose è un testo commovente, tenero e poetico che ci fa riflettere sull’importanza dei luoghi in cui siamo cresciuti e che abbiamo imparato ad amare e sull’inevitabile nostalgia condita da amarezza che ci lasciano in eredità.
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Tutto questo fuoco, scritto da Angeles Caso, pubblicato da Marcos y Marcos, data uscita 28/02/24.
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