Il sistema Vivacchia. I casi del maresciallo Ernesto Maccadò è un romanzo di Andrea Vitali, pubblicato il 29 ottobre 2024, da Garzanti. Un cognato nei guai, una lotta di potere, la fuga verso una nuova vita… e l’arrivo della prima radio.
Trama del libro Il sistema Vivacchia
Caio Scafandro, a Bellano, non si dà pace. Come può uno come Aurelio Trovatore, segretario del Partito, non contare niente, non fare una piega, e passare il tempo come se tutto andasse a gonfie vele? “Uno come lui – pensa Caio – è buono solo a scaldare la sedia, un uomo di paglia, senza spina dorsale”. Certo, lui al suo posto farebbe faville. Lo pensava da sempre, da quando avevano rimosso Tartina, il precedente segretario. In cuor suo, Caio si era già visto con quella carica in tasca, meritata come il pane quotidiano. Ma il Federale aveva preferito pescare Trovatore, quell’ombra di uomo. Ora però le cose stanno cambiando. Il cognato di Aurelio, il Graziato, è nei guai fino al collo, accusato di un furto di carbone con tanto di denuncia datata 11 ottobre 1928. Il colpo grosso arriva quando Caio realizza che, se il Graziato viene condannato, a farne le spese sarà anche il Partito, e Aurelio, con la sua indolenza, non muove un dito. È l’occasione giusta: “Se non lo fa lui, lo faccio io”, pensa Caio, spedendo un telegramma alla federazione di Como per chiedere un avvocato di grido, qualcuno che possa salvare l’onore del Partito e togliere il Graziato dai pasticci.
Nel frattempo, i carabinieri stanno a guardare, con un sorrisetto sotto i baffi, il teatrino che si sviluppa davanti ai loro occhi. A Bellano, infatti, non è mai tutto come sembra: c’è sempre un imprevisto, un colpo di scena che scombina le carte. Stavolta l’inatteso si chiama “sistema Vivacchia”, un modo di fare che mescola pigrizia e opportunismo. E così, all’udienza, di avvocati ne arrivano addirittura due, contro ogni previsione.
Il maresciallo Ernesto Maccadò, che conosce fin troppo bene le storture del regime, non può che prendersi qualche piccola rivincita. Tra l’altro, c’è pure un problema che lo tormenta: la radio. Sua moglie Maristella la vuole a tutti i costi, soprattutto perché l’appuntato Misfatti ne ha appena comprata una e la casa si è riempita di musica e allegria. Maccadò, però, resta cauto: «Vedremo», borbotta, mentre osserva le cose evolversi, sperando che, almeno stavolta, il vento soffi dalla parte giusta, lontano dalle prepotenze e dall’arroganza del potere.