![James Patterson – Se parli muori](https://www.pausacaffeblog.it/wp/wp-content/uploads/2025/01/Se-parli-muori-James-Patterson-300.jpg)
Se parli muori è un thriller di James Patterson, in collaborazione con la scrittrice Maxine Paetro, pubblicato in Italia l’11 febbraio 2025, da Longanesi, traduzione di Diana Volontè.
Come suggerisce il titolo originale, 22 Seconds, questo è il 22esimo capitolo della serie Le Donne del Club Omicidi, con protagonista Lindsay Boxer, detective della polizia di San Francisco. 22 secondi… prima che Lindsay perda il distintivo, o la vita. Si vocifera di un ultimo carico di droga e armi che attraversa il confine messicano prima delle nuove leggi restrittive sulle armi. Prima che Lindsay possa agire, il suo informatore principale la informa di un caso che la tocca in modo inquietante da vicino. Ex poliziotti. Omicidi professionali. Tutti con lo stesso avvertimento scarabocchiato sui loro corpi “se parli, muori”
Trama del libro “Se parli muori”
Una nuova legge sulle armi ha messo in ginocchio San Francisco provocando un’ondata di violenza e una profonda spaccatura tra chi è favorevole e chi contrario alle restrizioni. In questo clima di tensione, un cartello di trafficanti introduce indisturbato droga e armi dal Messico in California.
Mentre il dipartimento di polizia è sotto pressione, il sergente Lindsay Boxer sta affrontando la sua personale odissea: è stata infatti sospesa dall’incarico in seguito a un’indagine su una sparatoria in cui è rimasta coinvolta insieme ad altri agenti. L’occasione di rimettersi in gioco però non tarda ad arrivare. Una lenta e inesorabile strage di ex poliziotti e di civili piomba sulla città e sembra essere collegata al traffico di armi. I cadaveri ritrovati hanno addosso la scritta «Se parli muori»: è da qui che Boxer deve partire per risolvere uno dei casi più intricati della sua carriera e fermare la scia di sangue che unisce San Francisco e il Messico.
Lindsay è consapevole che il caso è molto delicato e la riguarda da vicino, al punto che una sola mossa sbagliata potrebbe rovinare la sua vita e quella di chi le sta accanto. Potrà contare sull’aiuto delle sue amiche storiche, le Donne del Club Omicidi, ma il rischio che sta per affrontare è letale. Perché se parli, muori.
Serie Le donne del club omicidi
1 – 2001 – Primo a morire (Italia 2004)
2 – 2002 – Seconda chance (Italia 2006)
3 – 2004 – Terzo grado (Italia 2007)
4 – 2005 – Le donne del club omicidi (con Maxine Paetro) (Italia 2008)
5 – 2006 – Qualcuno morirà (con Maxine Paetro) (Italia 2009)
6 – 2007 – Il sesto colpo (con Maxine Paetro) (Italia 2010)
7 – 2008 – Il settimo inferno (con Maxine Paetro) (Italia 2011)
8 – 2009 – L’ottava confessione (con Maxine Paetro) (Italia 2012)
9 – 2010 – Senza appello (con Maxine Paetro) (Italia 2013)
10 – 2011 – La cerimonia (con Maxine Paetro) (Italia 2014)
11 – 2012 – L’undicesima ora (con Maxine Paetro) (Italia 2014)
12 – 2013 – Le testimoni del club omicidi (con Maxine Paetro) (Italia 2014)
13 – 2014 – La tredicesima vittima (con Maxine Paetro) (Italia 2016)
14 – 2015 – Peccato mortale (con Maxine Paetro) (Italia 2017)
15 – 2016 – Tradimento finale (con Maxine Paetro) (Italia 2018)
15.1 – 2016 – Il Processo (con Maxime Paetro) (Italia 2017)
16 – 2017 – La seduzione del male (con Maxime Paetro) (Italia 2017)
16.1 – 2017 – Women’s Murder Club: The Medical Examiner (Bookshot)
17 – 2018 – L’ultimo sospettato (con Maxine Paetro) (Italia 2020)
18 – 2019 – L’enigma del rapitore (con Maxine Paetro) (Italia 2021)
19 – 2021 – Il seme del terrore (Italia 2022)
20 – 2020 – Il giorno della giustizia (Italia 2023)
21 – 2021 – Compleanno di sangue (con Maxine Paetro)
22 – 2022 – Se parli muori (con Maxine Paetro)
23 – 2023 – 23rd Midnight
23.1 – 2023 – 23 1/2 Lies
24 – 2024 – The 24th Hour
Incipit del libro “Se parli muori”
1
Cindy Thomas lavorava seduta al tavolo da pranzo che aveva acquistato a una svendita in fondo all’isolato. Era un tavolo di ciliegio, rotondo, con un’anta pieghevole e le lettere SN incise vicino alla cerniera. Percorse le iniziali con le dita, immaginando che anche la persona che aveva lasciato quel segno fosse un giornalista con il blocco dello scrittore. E Cindy, da brava scrittrice, non poteva essere più bloccata di così.
Lavorava a tempo pieno come reporter di cronaca nera per il San Francisco Chronicle e si era occupata di una serie di violenti omicidi. Alla fine della sua folle corsa criminale, dopo essere stato catturato dalla polizia, quel mostro seriale impenitente l’aveva contattata per chiederle di scrivere la sua storia. Ed era proprio ciò che stava facendo, o perlomeno che stava tentando di fare. Il suo agente non avrebbe avuto difficoltà a vendere il progetto di un true crime dedicato alla vicenda di Evan Burke, una bestia feroce che riusciva a uccidere e a farla franca. Si vantava di essere l’assassino più prolifico del secolo e Cindy non ne dubitava.
Aveva a disposizione dati e notizie in abbondanza.
Questo perché Burke desiderava che il libro di Cindy gli assicurasse un posto d’onore nella storia della criminalità, quindi le aveva consegnato i suoi quaderni e le foto delle sue vittime, vive e morte. Le aveva fornito la mappa delle loro tombe, in cui gli agenti della Omicidi avevano rinvenuto ossa, vestiti e altre prove dei suoi crimini. Alla fine, lo avevano condannato per sei omicidi, che secondo lui era un numero troppo basso ma l’accusa si era dichiarata soddisfatta.
In quel momento, Burke si trovava in isolamento nell’ala di massima sicurezza del carcere di Stato di San Quintino, ma contemporaneamente viveva nella testa di Cindy giorno e notte. I pensieri sulle vittime di Burke e su ciò che lui aveva fatto a quelle giovani donne non la abbandonavano mai. Non dormiva abbastanza e quanto aveva scritto fino a quel momento era lì a dimostrarlo.
Henry Tyler, capo e mentore di Cindy nonché editore del Chronicle, l’aveva incoraggiata: «Questo libro può essere un bel colpo, scrivilo!» Così le aveva concesso due giorni a settimana di permesso retribuito in modo che potesse stare a casa e lavorare al libro. La casa era il piccolo trilocale che condivideva con il suo fidanzato, Rich Conklin, ispettore della Omicidi e membro di spicco della squadra che aveva catturato Evan Burke.
Rich la sosteneva in tutto. Faceva il bucato, leggeva quello che scriveva per controllare che fosse preciso e attendibile, la consolava quando la ferocia di quegli omicidi la riduceva in lacrime. E, da quando Cindy aveva requisito il tavolo da pranzo per lavorare al libro, Rich aveva perfino iniziato a fare colazione sul lavello della cucina.
Era grandioso che la sostenesse in quel modo ma più di tanto non poteva fare. Cindy si sentiva il cervello in cortocircuito, e non era tutta colpa di Burke.
Fuori, nel mondo reale, la città che amava era spaccata in due a causa di una nuova e restrittiva legge sulle armi da fuoco, un provvedimento che aveva scatenato la violenza tra i cittadini di San Francisco. Lindsay Boxer, la migliore amica di Cindy e compagna di squadra di Rich, era caduta in disgrazia proprio a causa di quella legge.
Lindsay era stata da poco messa in panchina, a tempo indeterminato, mentre proseguivano le indagini su una sparatoria in cui era stata coinvolta insieme ad altri agenti. Era difficile sapere se l’amministrazione cittadina si sarebbe schierata con lei, restituendole la pistola, il distintivo e il ruolo in polizia, o se l’avrebbe punita in maniera esemplare per favorire il sindaco.
Cindy soffriva per l’amica. E nel tentativo di aiutarla, aveva solo peggiorato le cose.
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