Benvenuti nel post sulle novità in libreria di Febbraio 2025!
A febbraio, il panorama letterario si arricchisce di nuovi titoli che promettono di catturare l’attenzione dei lettori più appassionati. Romanzi coinvolgenti , saggi illuminanti , e nuove voci emergenti caratterizzano questa nuova stagione di uscite editoriali. Le librerie si trasformano in un punto di partenza per viaggi straordinari, dove ogni lettore potrà trovare il suo prossimo libro indimenticabile.
Vista la grande quantità di novità editoriali pubblicati al mese, per agevolare la lettura di questo post, ho deciso di suddividere i libri in uscita per genere nei link sottostanti, mentre la Narrativa varia e la saggistica la trovate di seguito in questo post.
Novità in libreria Genere Romanzo Storico
Novità in libreria Genere Giallo e thriller
Novità in libreria Genere Fantasy – Fantascienza – Horror
Novità in libreria Genere Narrativa Rosa
Novità in libreria – Libri in uscita a Febbraio 2025
Baracca e burattini, scritto da Dario Buzzolan, pubblicato da Mondadori, data uscita 04/02/25.
Elle fa l’attrice con convinzione e con altrettanta convinzione dipende da sostanze psicotrope. Alle sue spalle c’è la storia di una famiglia che si allunga dal Secondo conflitto mondiale sino al nostro presente. Dal nonno Ermes in avanti, un solo destino: quello che spezza, che consuma, che frantuma. Nessuno sa veramente restare (metaforicamente e non) dov’è, e in effetti ricorre di generazione in generazione l’espressione “fare baracca e burattini”. Nessuno sa tenere le persone che ha amato o quello che ha costruito. Tanto più il padre di Elle, Ranieri, che crede, da medico, di poter sollevare dal dolore e dalla vita i malati terminali e si trova al centro di una campagna mediatica che, nel corso del tempo, lo svilisce (“il medico che voleva giocare a fare Dio”) e lo espone a relazioni pericolose. L’unico luogo che calamita episodicamente le tre generazioni è la Casa Blu, una capanna vicino al mare che, con il tempo, è diventata un rifugio, uno studio, una residenza. Intorno alla Casa Blu ruotano i non detti e il buio della famiglia, ed è lì che con fatica ma anche con determinazione si riesce a illuminare lo strascico di violenza, di abbandoni e rinascite che Elle sta ancora scontando sulla sua pelle.
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Benito, presente! scritto da Paolo Ruffini, pubblicato da Baldini & Castoldi, data uscita 04/02/25.
Edoardo Meucci insegna Storia in un liceo di Milano. È un uomo di quella sinistra che “ora non c’è più” (come direbbe lui), convinto antifascista, solitario, un po’ asociale, la sua vita sembra un cliché impolverato e triste, in cui il bellicoso fervore politico serve a mascherare anche la sua infelicità. Edoardo tratta male tutti e sta antipatico a tutti: estranei, studenti, bidelle e colleghi. Quando uno studente loda alcune “cose buone” del fascismo, Edoardo perde le staffe e lo sbatte fuori. I genitori minacciano di denunciarlo e il preside lo sospende, trovandogli un posto in una scuola elementare a Predappio, il paese di Mussolini. Qui, Edoardo non fa che replicare la stessa indole aggressiva, rivolgendosi ai bambini come fossero piccole camicie nere, facendoli piangere subito. Redarguito dalla Preside, si trova di fronte a un ultimatum: o cambia atteggiamento, lasciando la politica fuori dall’aula, o sarà radiato. La mattina successiva c’è un temporale; quando Edoardo corre a scuola, sbatte contro il collega Luigi proprio mentre un tuono fa tremare le finestre. Non sarà solo un tuono, bensì l’innesco di uno shock spazio-temporale che li catapulterà in quella stessa scuola, ma nel 1890. Tra gli studenti, ora, c’è proprio il piccolo Benito Mussolini. L’incontro con il duce è sconvolgente. Il piccolo Benito è un bullo, violento e anaffettivo. Tra Luigi, accanito anarco-insurrezionalista pronto all’azione, e la magica influenza di Editta, una giovane maestra che lotta contro un sistema maschilista, Edoardo sperimenterà il più atroce dei dubbi e la più rivoluzionaria delle scoperte: far fuori il futuro dittatore, o provare invece a educarlo? Paolo Ruffini scrive un romanzo dalla forza gentile e sognante, una favola che attraversa la Storia per riconciliarci con un destino diverso, lasciandoci vedere cosa saremmo tutti se qualcuno ci esortasse a scegliere l’educazione all’amore non solo a scuola, ma nella vita.
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E tutti danzarono, scritto da Alessandro Bertante, pubblicato da La nave di Teseo, data uscita 04/02/25.
Ivan Boscolo è un uomo di mezza età, separato, ipocondriaco, dedito all’alcol e alla nostalgia, ansioso e pessimista nei confronti del futuro. Ha un rapporto apprensivo, ma al tempo stesso di scarsa autorevolezza, con la figlia Micol, adolescente fin troppo sensibile. Le sue paure raggiungono l’apice quando scopre che la ragazza parteciperà a un rave immenso, nel centro di Milano, al quale sono attese centinaia di migliaia di giovani da tutta Europa. L’evento ben presto si trasforma in una insana mania, scatenata da una trance che sembra colpire solo le persone con meno di trent’anni, portandole a ballare fino allo sfinimento, senza fermarsi mai. Alla confusione causata da queste danze irrefrenabili si sommano i tumulti provocati da facinorosi e delinquenti che pensano di approfittare del disordine per seminare ancor più il panico tra le strade e la risposta violenta della polizia che finisce per peggiorare la situazione. Ma Ivan, recuperando energie che pensava perdute, è pronto a tutto pur di salvare Micol, anche a riallacciare i rapporti con l’ex moglie, con la quale parte alla ricerca della figlia in una Milano folle e pericolosa. “E tutti danzarono” è una fiaba oscura, dai contorni sinistri quanto ipnotici. Un allucinato viaggio fino al termine della notte nel quale Alessandro Bertante raggiunge la sua maturità d’autore, dando vita a una storia potente e visionaria, un romanzo magmatico che ci pone di fronte alle nostre angosce più profonde – la perdita di qualcuno a noi caro, il suo dolore – ma anche al coraggio che serve per affrontarle e combatterle.
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Malbianco, scritto da Mario Desiati, pubblicato da Einaudi, data uscita 04/02/25.
Dall’autore di “Spatriati”, Premio Strega 2022. I segreti e i silenzi avvolgono i protagonisti di questa storia come il malbianco infesta il tronco degli alberi. Tra i Petrovici, infatti, ci sono da sempre più fili nascosti che verità condivise. Ma le domande del figlio che si è smarrito, e per questo si volta a guardare le proprie orme, diradano via via le nebbie di una memoria famigliare lacunosa e riluttante. Se «di certi fantasmi ci si libera soltanto raccontandoli», prima di tutto bisogna conoscere il passato da cui proveniamo. Dai boschi di Taranto al gelo dei campi di prigionia tedeschi, Mario Desiati torna con un grande romanzo che indaga il rapporto tra l’individuo e le sue radici, il trauma e la vergogna, interrogando con coraggio il rimosso collettivo del nostro Paese. Marco Petrovici ha quarant’anni e vive a Berlino, quando all’improvviso, un giorno, inizia a svenire. Per scoprire l’origine di questi suoi disturbi e ritrovare un po’ di pace, decide di tornare in Puglia, dai genitori ormai anziani che vivono immersi in un bosco di querce e lecci nella campagna tarantina. Schiacciato dai sensi di colpa per non essere il figlio che Use e Tonia speravano, si ferma nella casa di famiglia per occuparsi di loro, ma allo stesso tempo si convince che le cause del suo malessere vadano cercate nella memoria sepolta di quel loro cognome così strano. A partire da un ricordo d’infanzia dai contorni fumosi – un balordo un po’ troppo famigliare che suona il violino sotto la neve di Taranto –, con l’aiuto di zia Ada, della letteratura e della storiografia, della psicoterapia e di un diario ritrovato non per caso, Marco cura il «malbianco» che opprime la sua famiglia. Facendosi largo tra reticenza e continue omissioni, scopre la vita segreta della bisnonna Addolorata, trovatella e asinaia, e ricostruisce le vicende di nonno Demetrio e di suo fratello Vladimiro, entrambi reduci di guerra, una guerra combattuta e patita in modi molto diversi. Chi sono davvero i Petrovici? Da dove arrivano? E cosa c’entra con loro un’antica ninna nanna yiddish che inconsapevolmente si tramandano da quasi cent’anni? Questa è la parabola di chi rivolge lo sguardo dietro di sé, alle proprie origini più profonde, per vivere il presente e immaginare un futuro libero da quel malbianco che nasconde la vera essenza delle persone. Raccontando la frenesia e i turbamenti di un protagonista consumato dalla storia che si porta addosso, Mario Desiati ci consegna il suo romanzo più lirico, inquieto, ambizioso e maturo.
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Perduto è questo mare, scritto da Elisabetta Rasy, pubblicato da Rizzoli, data uscita 04/02/25.
Napoli, anni Cinquanta. Una città tanto piena di luce da sembrare quasi fatata. Ma anche devastata dalla guerra e dimenticata dalla storia. Da lì, all’improvviso, una ragazzina viene portata via, lasciando per sempre il padre nell’ombra di una casa elegante e fatiscente. Lei crede di dimenticarlo ma, molti decenni dopo, la morte di un amico e maestro amato, lo scrittore napoletano Raffaele La Capria, fa riemergere dal fondo della memoria l’immagine di lui. Della stessa generazione, i due uomini hanno avuto un diverso destino: l’uno realizzato nei suoi libri, l’altro murato nella sua solitudine. Eppure entrambi sono stati ammaliati e respinti da quella città di incanto e desolazione, entrambi scossi e feriti da intimi segreti. Così sullo sfondo dei loro desideri e tormenti comincia un viaggio nella terra straniera del passato, e si snoda la storia di quella ragazzina che cresce e si forma sotto il segno della diversità, in un’Italia poco accogliente per le donne che non si adeguano alle regole del gioco femminile. “Perduto è questo mare” è un romanzo profondo ed emozionante su un difficile affetto filiale e su un potente sentimento d’amicizia, un’immersione nel regno remoto dei padri, costellato di amori intensi, abbandoni, allegrie e malinconie, che rimanda a echi lontani: da Enea sceso negli Inferi per cercare Anchise, a Kafka con la sua lettera al genitore carica di risentimento. Un libro in cui esperienze e ricordi riaffiorano dolci ma taglienti, mentre Elisabetta Rasy si interroga: è possibile reinventarsi una paternità ideale, altrove? E ancora: nella memoria incontriamo davvero di nuovo le persone amate e scomparse? E i conti finalmente tornano?
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Materiali resistenti, scritto da Francesca Marzia Esposito, pubblicato da HarperCollins Italia, data uscita 07/02/25.
Come i materiali fisici che resistono alle forze esterne, anche le relazioni devono affrontare pressioni e tensioni che possono deformarle oppure spezzarle. Alcune sono duttili come metalli preziosi e riescono a cambiare forma senza rompersi, altre sono fragili, come il piombo, e quando la tensione diventa eccessiva si spezzano. Quintana ha lasciato Mauro da tre mesi perché non le aveva dato altra scelta e ora, con l’assenza di lui ogni giorno più ingombrante, si chiede se loro due fossero materiali fragili, incapaci di sopportare le pressioni della quotidianità, o se fosse mancata loro la duttilità emotiva necessaria per resistere deformandosi insieme. Di una cosa però è sicura: Mauro le manca in un modo insopportabile, il vuoto che ha lasciato la sovrasta e lei, più che guarire dal virus della sua assenza, vorrebbe solo crogiolarsi nel dolore e lasciare che la febbre continui a salire, mentre legge i post che lui scrive online per la sua nuova ragazza. Fuori, un gruppo di eccentrici attivisti raccoglie firme per ostacolare la costruzione di nuove aree verdi a Milano, e una notte, una tempesta improvvisa si abbatte sulla città, per lasciare spazio a una pace surreale e forse al respiro limpido di nuovi inizi. Da una straordinaria scrittrice contemporanea, un’esplorazione spietata e dolorosa delle conseguenze dell’amore che finisce, un romanzo dalla prosa intima e affilata che consacra Francesca Marzia Esposito tra le voci più intense e originali della narrativa italiana degli ultimi anni.
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Storia d’amore e macchine da scrivere, scritto da Giuseppe Lupo, pubblicato da Marsilio, data uscita 07/02/25.
Salante Fossi, inviato del Modern Times, si trova a Skagen durante il solstizio d’estate, per festeggiare il compleanno del Vecchio Cibernetico e, molto probabilmente, la sua vittoria al Nobel. Il Vecchio Cibernetico ha quasi cent’anni, è nato in Ungheria, è fuggito da Budapest con una donna mentre i carri armati sovietici invadevano la città, ha vissuto e studiato in tutta Europa e, da qualche anno, si è stabilito in Portogallo. Va in giro con la custodia di una Olivetti Lettera 22 per ricordarsi che, dopo anni passati sulle macchine da scrivere e sulle macchine calcolatrici, su vocabolari in ogni lingua, ha inventato Qwerty. Qwerty è la rivoluzione. Non c’è intelligenza artificiale che sia all’altezza di Qwerty. Non c’è cosa che Qwerty non possa fare, anche se nessuno sa che forma abbia, né cosa sia. Salante Fossi non riesce a ottenere niente dal Vecchio Cibernetico, che alle sue domande non risponde, e anzi divaga tra la memoria e i sogni che lo inseguono da una vita, come fantasmi. Ascoltando le sue parole e i silenzi, scoprirà che alcune presenze sono tali anche senza i corpi, che la memoria è un sentimento, che la storia delle macchine in Europa e nel mondo è passata da Ivrea, dall’immaginazione di Adriano Olivetti, che si possono avere molte identità, ma un solo fine, e che Qwerty ha bisogno degli esseri umani così come gli esseri umani hanno bisogno di Qwerty. Una favola cibernetica avvincente e tenera, scritta con una lingua ilare e trasognata. Una storia d’amore, anzi due.
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Il signore delle acque, scritto da Giuseppe Zucco, pubblicato da Nutrimenti, data uscita 07/02/25.
L’acqua non piove più, ma si concentra, in un ammasso sempre più pesante e grande, nel cielo. La vita sul pianeta Terra sta per finire, e il bambino protagonista de “Il signore delle acque” deve farci i conti, così come deve affrontare le reazioni degli adulti che, di fronte alla minaccia, sembrano avere perso la ragione. Giuseppe Zucco ha scritto un romanzo distopico che ha il grande pregio di esplorare attraverso gli occhi di un bambino le ragioni profonde della vita e dello stare insieme, anche quando il mondo sembra ormai perduto.
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Poveri cristi, scritto da Ascanio Celestini, pubblicato da Einaudi, data uscita 11/02/25.
Sono i destini a cui nessuno fa caso, quelli che da sempre interessano ad Ascanio Celestini. E quale luogo migliore delle periferie, microcosmi grandi e vivaci più del mondo, per indagare gli esseri umani che ci ostiniamo a non voler vedere? Con sguardo partecipe e mai retorico, Celestini setaccia le vite sradicate di donne e uomini che vagano come in un formicaio alla ricerca del loro spicchio di felicità. Un libro politico e civile, in cui trionfano le ragioni che ci portano a respingere ogni egoismo. Del resto, «Cristo non è sceso dal cielo, ma è salito dalla terra». E se san Francesco tornasse oggi a predicare, mettendo in scena un presepe nel parcheggio di un supermercato? In una periferia di Roma, che potrebbe essere dietro l’angolo, s’intrecciano le esistenze di un gruppo di poveri cristi – simili agli «ultimi» che Francesco incontrò otto secoli fa. C’è Giobbe, magazziniere analfabeta che ha messo a punto un metodo infallibile per sistemare la merce senza una sola parola scritta. C’è la Vecchia che insegna alla Prostituta che per il sapere e la cultura non serve il denaro: i libri nelle biblioteche sono gratis, e i musei un giorno al mese aprono le porte persino ai barboni. C’è Joseph, che è partito dal suo paese in Africa, ha attraversato il deserto, è stato schiavo in Libia e poi naufrago in mare: si è salvato, ma in Italia è finito in un carcere dove le sezioni hanno nomi di fiumi, però non c’è l’acqua potabile. E poi c’è la Donna con la testa impicciata, che parla con suo figlio anche se è morto da anni… La voce inconfondibile di Ascanio Celestini – sommando un’armonia di fatti apparentemente irrilevanti alle ragioni più profonde dell’esistenza – torna in queste pagine a raccontare la lotta di classe. Mostrandoci i prodigi della solidarietà tra gli umili che animano i margini delle nostre metropoli: il prodigio di chi è stato schifato, di chi è stato menato, schiavizzato, incarcerato e torturato, stuprato, ammazzato e poi dimenticato. E nonostante questo è incapace di diventare cattivo. Perché «se hai una piccola verità, devi avere il coraggio di pronunciarla».
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Primmammore, scritto da Titti Marrone, pubblicato da Feltrinelli, data uscita 11/02/25.
Periferia di Napoli. Sull’asfalto la sagoma di una bambina di sei anni, precipitata dall’ultimo piano. Un incidente? Il palazzo riprende i suoi traffici, il vocio diffuso tra le scale copre i silenzi omertosi, gli odori delle cucine sovrastano la puzza dei sospetti. Eppure Costanza, maestra della bimba, intuisce che quella morte non è stata un tragico incidente. Anche Marco, figlio di Costanza e giornalista come suo padre, nutre molti dubbi. Madre e figlio penetrano così nell’intricato sistema di scale e corridoi del palazzo maledetto. Intercettano segreti, bugie, violenze. Intanto Costanza torna con la memoria alla giovinezza delle lotte sociali condivise con Sirio, l’amore di una vita. Rivive l’esperienza della Mensa dei bambini di Montesanto, la voglia di rivoltarsi contro il patriarcato. Torna qui la Napoli del colera, del terremoto – resa unica dai suoi scrittori, dai suoi tanti artisti. Ma il suo rievocare accende anche alcune domande: il male è confinato solo tra le mura di quel palazzo di periferia? E perché avverte il dolore della madre della bimba così vicino al suo? Per arrivare alla verità, Costanza deve prima comprendere un mondo altro, retto da leggi contro natura o criminose. Titti Marrone mette al centro la sua Napoli, teatro di un “primmammore” malvagio e di un altro appassionatamente animato dalla voglia di riscatto. Un romanzo sulle periferie che richiama alla mente uno dei peggiori fatti di cronaca degli ultimi anni, ma che è anche la storia dell’impegno disinteressato di generazioni di giovani a tutela dei più deboli.
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Il sorriso di Shoko, scritto da Choi Eunyoung, pubblicato da HarperCollins Italia, data uscita 11/02/25.
Una ragazza coreana e una giapponese si incontrano grazie a un programma di scambio culturale ai tempi del liceo. Soyu e Shoko non hanno niente in comune, eppure un filo sottile come il sorriso enigmatico di Shoko le terrà unite per molti anni. Una studentessa coreana di geologia e un giovane veterinario keniota si conoscono in un monastero francese, mentre sono alla ricerca di se stessi. L’amore tra sorelle viene irrimediabilmente compromesso dopo che il marito di una delle due, Soonae, viene accusato di aver collaborato con la Corea del Nord. Choi Eunyoung è considerata una delle voci letterarie più promettenti della sua generazione. “Il sorriso di Shoko”, sua opera d’esordio, è un coming of age corale che dipinge ritratti intimi della vita di giovani donne in Corea del Sud. Uno studio microscopico, profondissimo ma allo stesso tempo rarefatto, che indaga la scoperta del dolore, della delusione e delle emozioni contraddittorie della giovinezza. Con uno stile dal ritmo ammaliante e ipnotico, che ricorda la Banana Yoshimoto degli esordi, Choi Eunyoung conferma la sua convinzione che “proprio come alcune persone nascono con occhi o stomaco più deboli, altre hanno menti particolarmente fragili.
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La piccola libreria ai piedi della montagna, scritto da Lee Do Woo, pubblicato da Mondadori, data uscita 11/02/25.
È un inverno freddo a Bukhyeon, un piccolo villaggio ai piedi di una montagna nel cuore della Corea del Sud. Haewon ha deciso di tornare proprio qui, nel luogo in cui è cresciuta, perché di Seul e del suo lavoro di insegnante d’arte non vuole più sentir parlare: troppe delusioni hanno minato la sua fiducia, costringendola a mettere in discussione ogni cosa. Ad accoglierla a Bukhyeon ci sono zia Myeongyeo, con cui ha vissuto durante l’adolescenza, e la piccola pensione Casa di Noce, da tanti anni di proprietà della sua famiglia. Le cose, però, sono cambiate: l’accogliente pensione di un tempo è un edificio ormai fatiscente, zia Myeongyeo è invecchiata e di malumore, e ha definitivamente smesso di scrivere. Haewon trova un rifugio inaspettato nella piccola libreria di Eunseop, un vecchio compagno di scuola: in lui scopre un amico sempre pronto a offrirle una tazza di tè e buona compagnia nei momenti di solitudine. La libreria Goodnight diventa ben presto la sua seconda casa, e i membri dell’improbabile gruppo di lettura che ne anima le serate la sua nuova famiglia: Hyeonji, adolescente arrabbiata e ribelle; il piccolo Seungho, appassionato di fumetti; Jangwoo, impiegato comunale che con le sue numerose iniziative cerca di risollevare l’economia locale; e Sujeong, la migliore amica della nonna di Haewon, avida lettrice di storie romantiche. Eunseop osserva e impara a conoscere Haewon, annotando ogni cosa nel suo diario, pubblicato sul blog della libreria che tiene compagnia ai lettori insonni come lui, mentre lo scenario delle montagne innevate diventa lo sfondo di un amore appassionato. Come nelle migliori storie, i nostri protagonisti cercano il lieto fine: ma il destino della Casa di Noce incombe sulla serenità di Haewon, insieme al mistero legato alla sua famiglia. Anche Eunseop ha i suoi fantasmi da affrontare e un’infanzia che ha minato profondamente la sua tranquillità: insieme, sapranno ricomporre il passato e risolvere i dubbi che li tormentano? E quale futuro attende la piccola libreria e i suoi fedeli clienti? Un romanzo dalle atmosfere incantevoli, un amore delicato e struggente, un luogo speciale capace di aprire i cuori delle persone che lo frequentano, e di ricordare la forza dei legami che si creano intorno ai libri e alle storie che raccontano.
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Single con criceto, scritto da Milena Michiko Flasar, pubblicato da Feltrinelli, data uscita 11/02/25.
Suzu sta bene da sola. Single venticinquenne, non teme di ammettere una scomoda ma semplice verità: l’intimità non fa per lei. Abita in un minuscolo appartamento in un quartiere anonimo di una metropoli giapponese e fa l’aiuto cameriera in un famiresu. “Vivi e lascia vivere” è la sua filosofia: poche domande e confortevoli silenzi. La frequentazione più assidua è quella con il suo criceto, che ha adottato più per paura di diventare un’eremita che per autentico bisogno di condivisione. Quando viene licenziata – non è ritenuta abbastanza socievole per lavorare in un ristorante –, l’unica alternativa che le si prospetta è l’impresa di pulizie del signor Sakai. Che, scopre con sgomento, è specializzata in casi di kodokusha, persone che muoiono sole nelle loro case, la cui morte passa a lungo inosservata. Ce ne sono sempre di più, ormai: le città crescono, ci si allontana gli uni dagli altri e il confine tra discrezione e disinteresse si fa sempre più sfumato. Così, ci pensa il signor Sakai a svuotare e pulire quegli appartamenti. All’inizio per Suzu non è facile; è un lavoro triste, dal forte impatto emotivo. Ma, quasi suo malgrado, proprio grazie a questo nuovo impiego comincia a guardare con occhi diversi il mondo che la circonda: vede sgretolarsi le facciate degli altri, mentre quella che lei stessa si è costruita diventa porosa. Fino a scoprire di avere tantissima vita intorno. Con pennellate lievi e poetiche come la calligrafia giapponese, ravvivate da un sottile dark humour, Milena Michiko Flašar ha trovato una voce fresca e allegra per affrontare un tema difficile come la solitudine. E ha scritto un romanzo pieno di speranza.
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Tutti i nostri segreti, scritto da Fatma Aydemir, pubblicato da Fazi, data uscita 11/02/25.
Giunto all’età della pensione, Hüseyin ha finalmente realizzato il suo sogno: dopo trent’anni di duro lavoro nelle fabbriche tedesche, si è comprato un appartamento a Istanbul per farvi ritorno con la moglie. Mentre cammina lungo i corridoi dipinti di fresco assaporando l’idea di una vita nuova, però, ha un malore improvviso e muore pronunciando un nome: «Ciwan». Nei giorni successivi, la moglie e i quattro figli accorrono in Turchia per partecipare al funerale. C’è Ümit, adolescente frastornato da fantasie inconfessabili, che gioca a calcio per far piacere al padre; Sevda, la figlia maggiore, a cui non è stato concesso di studiare e che ha rifiutato un matrimonio combinato; Peri, la ribelle, studia all’Università di Francoforte, vive una vita trasgressiva e critica ferocemente i valori dei genitori; Hakan, il fratello maggiore, cerca di inventarsi un futuro, soffocato dalle aspettative riposte dai genitori sul primo figlio maschio; e infine Emine, la madre, taciturna e addolorata, parla con i parenti una lingua che i figli non hanno mai sentito e, insieme al marito, ha custodito il più terribile dei segreti per una vita intera. Un segreto che durante queste giornate verrà lentamente a galla, riaprendo ferite molto antiche e cambiando i destini dei quattro figli, combattuti tra il peso delle tradizioni e il desiderio di libertà.
Incluso da «Der Spiegel» nella lista dei cento libri tedeschi più importanti degli ultimi cent’anni, Tutti i nostri segreti è un grande romanzo familiare in cui dramma e ironia si fondono perfettamente: la commovente storia di una famiglia intrappolata tra passato e presente, tra una patria perduta e sempre rimpianta, e una nuova terra mai davvero sentita propria.
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Un caro saluto (ma non ti sopporto più), scritto da Natalie Sue, pubblicato da Garzanti, data uscita 11/02/25.
“P.S. Volevo dirti dal profondo del cuore che sei insopportabile. Ci sono giorni in cui ridi in maniera così falsa raccontando al telefono sempre la solita storia che preferirei unirmi a una setta piuttosto che venire in ufficio e vederti”. I post scriptum sono l’arma più tagliente di Jolene Smith. Ma nessuno li può vedere perché li scrive in bianco, alla fine di ogni e-mail indirizzata ai colleghi. Colleghi che – in caso non si fosse capito – odia. Non è un odio violento, più una sottile insofferenza che trasforma ogni giornata lavorativa in un piccolo inferno. Per fortuna ha trovato questa tecnica per insultarli in segreto. Solo così riesce a trovare un po’ di sollievo. Tutto procede secondo i piani, fino a quando, proprio il giorno del suo compleanno, il nuovo responsabile delle risorse umane, Clifford, scopre il trucco. Di colpo, la vita di Jolene cambia. Viene messa sotto osservazione, il suo computer monitorato. Ma qualcosa va storto: ora può leggere le e-mail di tutti i colleghi! Questa scoperta inizialmente la spaventa, ma presto Jolene decide di sfruttare la situazione a proprio favore. Entra nella vita delle persone che detesta di più. E scopre che non sono terribili come pensava. Anzi, ognuna di loro ha problemi che la toccano profondamente, risvegliando in lei un desiderio di aiutare che credeva sopito. Questo perché nel passato di Jolene si nasconde un oscuro segreto. Un trauma che ha plasmato la sua asocialità e diffidenza verso gli altri. E quando le cose precipitano, la sua unica salvezza verrà proprio dalle persone che ha imparato a conoscere e a rispettare. Natalie Sue ha scritto un romanzo capace di toccare l’animo di tanti. Una storia in cui è facile riconoscersi. La cinica e misantropa Jolene, tra risate e riflessioni, riesce a ricordarci che l’amicizia e l’amore possono sbocciare anche nei luoghi più inaspettati.
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Addio, bella crudeltà, scritto da Riccardo Meozzi, pubblicato da EO, data uscita 12/02/25.
Addio, bella crudeltà racconta ciò che succede quando otteniamo ciò che vogliamo.
Un romanzo sulla paura che ci coglie quando ci chiediamo cosa saremmo senza lo sguardo dell’altro, e sul baratro che si apre quando lo scopriamo.
Lidia e Giovanni sono molto giovani quando si incontrano, agli inizi degli anni ‘90. Lei è una ragazza sola e fragile, lui il contrario: un uomo che vuole dominare la vita, rabbioso e temerario. Entrambi prendono dall’altro ciò che vogliono, voracemente: Lidia un amore che sfiora la dipendenza, Giovanni una passione selvaggia, con risvolti oscuri. Vivono in simbiosi, di sesso e tenerezza, e rinunciano a tutto il resto. Si sposano quasi subito. Eppure, presto, un terremoto nella vita della coppia stravolgerà completamente le dinamiche di potere del rapporto. Forse la ragazza timida e dipendente non è disposta a rinunciare ai propri desideri e al suo diritto di definirsi al di fuori dello sguardo di chi la ama, e forse il maschio dominante, al contrario, dovrà fare i conti con la paura e l’impotenza. Addio, bella crudeltà è un romanzo potente e affilato sull’amore giovanile, la passione, la malattia e la responsabilità. Sui bivi imprevisti della vita e i destini che cambiano all’improvviso.
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Più grande del cielo, scritto da Virginie Grimaldi, pubblicato da EO, data uscita 12/02/25.
La sala d’aspetto di uno psichiatra. Un primo incontro tempestoso tra un uomo e una donna segnati dal dolore.
Una storia emozionante che racconta come l’amore possa curare le ferite del passato e darci la forza di ricominciare.
Elsa, quarantenne, madre del piccolo Tristan, divorziata da poco, lavora in un’agenzia di pompe funebri, dove ha il delicato ruolo di ricevere, ascoltare e consigliare i clienti, gente solitamente addolorata e smarrita se non addirittura affranta. Anche lei viene colpita dal lutto quando muore l’amato padre: è un dolore cocente, un colpo da cui non riesce a riprendersi, un’ossessione per liberarsi dalla quale non le resta altra scelta che ricorrere alle cure di uno psichiatra. Vincent, più o meno la stessa età, padre di due figlie, divorziato da poco, è uno scrittore di successo, un autore di bestseller che viene invitato in tutte le fiere e saloni del libro e ha migliaia di fan che restano in fila per ore pur di ottenere un autografo. Eppure non è felice. Dentro di lui c’è qualcosa di rotto, forse un trauma antico, un blocco che gli impedisce di amare, quindi di vivere, e per risolvere il quale non ha altra scelta che ricorrere alle cure di uno psichiatra. Nella sala d’attesa del dottor Chaumet avviene l’incontro, un incontro che per la verità sfiora la rissa. Non è un colpo di fulmine, è un’antipatia reciproca e immediata, ma è anche l’inizio di una riscoperta di se stessi e di un graduale abbandono del dolore che permetterà a entrambi di rinascere e trovare l’amore. Sì, è una storia decisamente romantica, ma fa anche morire dalle risate.
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Suoni ancestrali, scritto da Perrine Tripier, pubblicato da EO, data uscita 12/02/25.
Perrine Tripier firma un romanzo politico e poetico, unendosi a quelle autrici che, grazie al potere evocativo della letteratura, hanno saputo costruire e distruggere mondi, da Ursula K. Le Guin, a Margaret Atwood fino a Octavia E. Butler.
In un paese senza nome, affacciato sul mare, gli scavi archeologici riportano alla luce i resti di un’antica civiltà scomparsa da migliaia di anni: i Morgondi, eroici guerrieri le cui gesta erano state tramandate solo in ninnenanne e vecchie leggende. L’imperatore vede nella riscoperta della civiltà morgonda un’opportunità per legittimare la propria dinastia e rafforzare il prestigio del paese. A dirigere gli scavi viene chiamata Martabea, figlia di contadini dell’entroterra che si è fatta strada nella vita, ottenendo la cattedra di storia alla prestigiosa Università imperiale, e che ora ha il privilegio di ricostruire la storia dei Morgondi. Gli scavi riportano alla luce colonne immense finemente scolpite, bassorilievi, armi cesellate, trombe di conchiglia coperte d’oro e necropoli dove i guerrieri morgondi riposano, avvolti in pellicce, all’interno di enormi carcasse di balene. Non tutto però è come sembra. Gli scheletri rinvenuti, per esempio, sono esclusivamente maschili. Un’ultima, sconvolgente scoperta minaccia la narrazione della grandezza morgonda sostenuta e promossa a gran voce dall’imperatore, e pone Martabea di fronte a un terribile dilemma morale: scegliere tra l’integrità morale e il compromesso. Suoni ancestrali è un libro poetico e politico, attuale che denuncia la distorsione e la strumentalizzazione della storia per scopi politici e ideologici, sollevando interrogativi sul delicato confine tra verità storica e narrazione mitologica.
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C’era la luna, scritto da Serena Dandini, pubblicato da Einaudi, data uscita 18/02/25.
«Volevamo essere avventati e liberi di sbagliare, sì, soprattutto di sbagliare». L’educazione sentimentale, politica, sessuale di un’adolescente nella seconda metà degli anni Sessanta, tra feste e proteste, risate e pianti, sogni arditi e drammatici risvegli. Un romanzo che trascina dentro la magia e il mistero della giovinezza. Roma, 1967. Sara Mei è stanca di essere una bambina. La terra di mezzo del ginnasio, su cui è appena approdata, già non le basta più. Il suo sguardo punta dritto ai piani superiori della scuola, dove ci sono le classi del liceo. Ad affascinarla è soprattutto un gruppo di ragazze spavalde, portatrici di una femminilità che ancora non conosceva: una femminilità “non” rassicurante. Una di loro ha un fratello, Saverio. È bello, colto, impegnato: impossibile non innamorarsene, anche se lui sembra sempre perso in pensieri immensi, o sospeso fra le note del suo pianoforte. Coraggiosa, piena di ironia, Sara si butta senza rete nel vortice di cambiamento che travolge la società. Passa senza sosta dal “Piper” ai cineforum, dalle prime impacciate esperienze con i maschi ai contrasti familiari, soffre e gioisce insieme alle amiche. Vive una stagione irripetibile, diverte, si diverte, sboccia. E arriva il 1969. Un anno incredibile, il 1969. Per il mondo è l’anno dello sbarco sulla luna, per Sara quello in cui si scopre grande, per una generazione, la sua, quello in cui le illusioni si sbriciolano nel fragore di una bomba. «Ci vuole una discreta tempra e tanto coraggio per fare una rivoluzione e io, per quanto mi fingessi spavalda, non mi sentivo all’altezza. Ero un po’ vigliacca e molto ignorante, ma almeno non ero più sola. Lola mi stava abbracciando e il suo profumo che sapeva di spezie orientali (mi pare si chiamasse patchouli) lentamente mi rianimava. L’amicizia è più potente dell’amore. L’amicizia guarisce e salva e ti assegna un posto nel mondo. E anche se io ero stonata come una campana non se ne sarebbe accorto nessuno perché le mie amiche avrebbero cantato in coro con me. Non c’erano più solo loro adesso, eravamo diventate noi».
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Città fantasma, scritto da Kevin Chen, pubblicato da EO, data uscita 19/02/25.
Il libro vincitore del Taiwan Literature Award
Narrato attraverso una moltitudine di voci, sia vive che morte, muovendosi con una fluidità sorprendente tra passato e presente, Città fantasma è una storia affascinante di segreti familiari, credenze popolari e ricerca di identità nel mezzo di uno scontro tra culture. Rifiutando il ruolo che i genitori taiwanesi conservatori hanno scelto per lui, il protagonista fugge nella cosmopolita Berlino sperando di essere accettato come giovane gay. Ambientato nell’arco di un solo giorno, durante la Festa degli Spiriti, il romanzo inizia un decennio dopo, quando Chen Tien-hung è appena uscito di prigione in Germania ed è tornato a casa. Con i genitori morti e i suoi sei fratelli sposati, impazziti o deceduti, sembra che per lui non ci sia più nulla lì. O almeno così pensa. Mentre la storia prende forma, Chen Tien-hung rivela maggiori dettagli sugli eventi che hanno segnato la vita della sua famiglia, i fantasmi che infestano il suo paese d’origine e la verità sul crimine che ha commesso in Germania.
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Il sari verde, scritto da Ananda Devi, pubblicato da Utopia Editore, data uscita 21/02/25.
Costretto al riposo dalla malattia, in un tempo circoscritto ma dilatato da evocazioni e flussi di coscienza, un vecchio mauriziano di origini indiane si perde nelle oscillazioni della propria memoria, tra ricordi lontani, rovelli e deliranti allucinazioni. A poco a poco ripercorre la propria vita e quella delle donne di famiglia: la figlia succube, una nipote omosessuale e la defunta moglie. Tutto ruota attorno a un segreto, il più sconcertante ma non il solo. Nel tentativo di mantenere il riserbo e di continuare a condurre una vita specchiata da medico onnipotente, il protagonista si è incattivito. I suoi ultimi giorni sono perciò il vortice in cui confluiscono il presente della malattia e tutto un passato di soprusi e angherie. La narrazione prende ispirazione da un fatto ancestrale, vago e da sempre taciuto in famiglia, nell’interpretazione che ne dà un vecchio patriarca misogino, misantropo, manipolatore e violento, ormai al cospetto della morte e di un bilancio finale. Con la consueta attenzione al dettaglio, senza censure sulla brutalità e la miseria della vita, e con la lingua poetica che da sempre contraddistingue le sue opere, Ananda Devi torna in libreria.
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Con il mare dentro, scritto da Claudia Fauzia, pubblicato da De Agostini, data uscita 25/02/25.
Il primo romanzo firmato dalla Malafimmina, giovane attivista per il femminismo intersezionale con oltre 80 mila follower su Instagram. Claudia Fauzia, La Malafimmina, racconta la storia delicata ed emozionante di una ragazza siciliana cresciuta di fronte al mare, col sogno di diventare apneista. Un romanzo che sa di mare, di limiti, di paure, ma anche di coraggio e ribellione. Per diventare grande e appropriarsi del proprio futuro e dei propri sogni la Lucia protagonista del libro dovrà affrontare i pregiudizi di genere che vedono il mare come spazio d’avventura maschile, di pescatori, marinai, o eroi uomini dei miti e di tutte le storie che ha sempre sentito raccontare attorno a sé…
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