Benvenuti al post sui libri in uscita ad aprile 2025!
Siete pronti ad allungare la vostra lista di libri da leggere? Aprile 2025 porta con sé una ventata di novità editoriali, un fiorire di storie che spaziano tra generi e atmosfere diverse. Dai thriller ai romanzi storici intrisi di fascino, passando per letture più leggere e spensierate, ce n’è davvero per tutti i gusti.
Con l’arrivo della primavera, le giornate si allungano, l’aria si addolcisce e le librerie si riempiono di titoli freschi di stampa. Sbocciano i fiori, è vero, ma anche le pagine pronte ad accoglierci in nuovi mondi. Magari da leggere all’aperto, con il sole che scalda la pelle e il fruscio delle foglie a fare da sottofondo.
Vista la grande quantità di libri pubblicati al mese, per agevolare la lettura di questo post, ho deciso di suddividere i libri per genere nei link sottostanti, mentre la Narrativa varia e la saggistica la trovate di seguito in questo post.
Novità in libreria del genere narrativa varia
Aprile 2025
Mie magnifiche maestre, scritto da Fabio Genovesi, pubblicato da Mondadori, data uscita 01/04/25.
Isolina ha salvato il suo matrimonio la notte in cui ha piantato una falce nel fianco di suo marito. Benedetta era la più bella della spiaggia, ma piuttosto che diventare Miss Cuore di Panna ha preferito darsi alle droghe pesanti. Con Gilda i funerali diventavano feste di compleanno. Azzurra a scuola aveva il Sostegno, ma era lei a non sostenere la banalità degli altri. Poi Irene, la migliore amica dei bambini piccoli e dei mostri giganti. E Violetta, troppo impetuosa per il suo fisico massiccio, che trasformava ogni abbraccio in una frattura. Anime intense e fiammeggianti, riunite in una sola, clamorosa famiglia. Non di quelle rigide, basate sul sangue, ma più libera e ariosa, tenuta insieme dalla colla calda dell’amore. Sono le zie e le nonne di Fabio, che questa settimana compie cinquant’anni, anche se nessuno ci crede e lui meno di tutti. Allora queste donne magnifiche vengono a trovarlo. Vengono nei suoi sogni, perché sono morte. Ma se c’è una cosa che gli hanno insegnato è che i sogni non sono la fine della realtà, come la morte non è la fine della vita. In realtà gli hanno insegnato molto altro, solo che Fabio era troppo piccolo per apprezzarlo. Tutto preso a seguire i suoi zii marinai e avventurieri, grandi maestri di vita “maschia” quando lui un maschio cercava di diventare. Adesso però è un tempo diverso, e tornano da lui le diverse lezioni delle zie. Silenziose e insieme così forti, sagge e folli, divampano nelle sue notti. Ognuna un sogno, un ricordo e una scoperta, una stella trascurata che torna a luccicare. Ma perché tornano tutte adesso, a una settimana da un compleanno che lo stranisce? Vogliono solo salutarlo, o c’è qualcosa di più importante che deve sapere, qualcosa che deve fare per conto dell’Aldilà? Con la sua voce unica e inconfondibile, Fabio Genovesi torna in Versilia per raccontarci delle sue maestre. Sua madre, sua nonna, le sue zie e le loro amiche, donne che non hanno scalato l’Everest o scoperto la penicillina, ma hanno saputo disegnare portenti che la Storia non ha registrato perché le manca la sensibilità. Donne che nelle loro vite ingarbugliate non hanno fatto grandi cose, ma hanno fatto cose grandi. E non smettono adesso che sono morte: eccole tornare nei sogni quando c’è bisogno di loro. Perché niente finisce morendo, niente sognando: tutto è sempre vero, e sempre vivo. Brucia e scintilla in queste magnifiche maestre, nelle lezioni che ci donano, e dentro di noi.
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Il palio delle rane, scritto da Alessio Torino, pubblicato da Mondadori, data uscita 01/04/25.
Perché a Luceoli, nel cuore dell’Appennino, si celebri come tutti gli anni il Palio delle Rane, sono necessarie regole, passione, dedizione. E non solo per trasformare la gara in una manifestazione in costume, colorata e insaporita da piatti “degni della festa”. Ci vuole qualcuno che abbia cura dei piccoli anfibi, che li nutra, che li prepari. E allora ecco, come in una fiaba bizzarra, crudele e dolcissima ci viene incontro la giovane Raniera, Gran Custode del Palio. Per lei, cuore semplice, incantata testimone, tutto cambia quando a terremotare le sue certezze arriva Das Lubbert, che di quelle rane è fratello. Nessuno degli abitanti di Luceoli – tutti incollati alle loro consuetudini – ha mai saputo leggere oltre la corsa degli scarriolanti, oltre il teatro della festa, dei banchetti, oltre i soprannomi che ciascuno si porta addosso. E invece. E invece non era tutto così semplice, neanche per il semplice cuore della Raniera. E adesso che fare? La storia si ribalta? La favola si incrina? In questo rito tribale, arcaico, favoloso, si avverte un confronto serrato con la natura umana e animale. La scrittura di Alessio Torino ci vola dentro a ritmi di ballata, e coglie – fra rane, ragni, topi, cicale cinesi, rondini – un sentimento del tempo che straripa come un torrente, e dice di noi.
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Danzate su di me, scritto da Massimo Carlotto, pubblicato da Società Editrice Milanese, data uscita 01/04/25.
Le donne di questo libro sono quelle per cui la guerra non è mai finita. Complicate, ferite, tenere o rabbiose, vogliono evadere a ogni costo dalla prigione che lo sguardo maschile disegna intorno a loro. Massimo Carlotto riempie di storie e parole il silenzio che ammanta il conflitto tra uomini che odiano le donne e donne che si difendono dagli uomini. L’inventore di personaggi indimenticabili come Marco Buratti detto l’Alligatore e Giorgio Pellegrini, l’Arcibastardo del noir, ribalta il punto di vista e illumina a modo suo quel femminile mai davvero compreso, su cui da sempre si esercita il dominio di genere. I racconti, in parte editi e in parte inediti, di “Danzate su di me” compongono un blues spezzato, suonano la sinfonia in quattro tempi di una femminilità non soggiogata, sconfitta ma non vinta, sempre e comunque a caccia di una via d’uscita, ribelle ai ruoli imposti di madre e moglie, e anche di dark lady o femme fatale. Quattro protagoniste deluse e avvelenate tirano le somme. Ed è nel tempo dei bilanci che vengono colte di sorpresa dalla penna del loro autore. C’è la cassiera del supermercato che per sedici anni ha custodito un amore segreto con un musicista di successo. Tutto finisce quando un incidente stradale cancella quei rari momenti di felicità rubata: il lutto degli amanti è un dolore senza conforto. E c’è una madre di famiglia che sfiorisce come la periferia di Torino dopo il tramonto dei miti della grande città industriale. Ha perso la sicurezza del reddito insieme alla promessa di un futuro tranquillo. Ora insegue un riscatto ingannevole nel rancore che riserva ai più sfortunati di lei e nei desideri di rivalsa che proietta sulla figlia. Gaia crede di avere la situazione sotto controllo e invece ha un marito che sta per lasciarla. Lei, però, non lo accetta ed è pronta a tutto pur di preservare le finzioni di un matrimonio borghese. Lise ha fatto la croupier sulle navi da crociera, per poi dilapidare una fortuna con i derivati della banca sbagliata, e adesso chiede a un ladro che la sorprende in casa, da sola, di ucciderla. È perfino disposta a pagare. “Danzate su di me” è il manifesto dell’amore tossico, delle relazioni pericolose, del romanticismo impossibile al principio del secolo XXI, nell’Italia del patriarcato e della crisi permanente, della precarietà esistenziale e delle vite a perdere, anche quando sono doppie.
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Ermione, scritto da Valentina Ferrari, pubblicato da Mondadori, data uscita 01/04/25.
Molti sostengono che la bellezza sia un dono. In pochi sanno che può anche essere una condanna. Ermione l’ha compreso fin troppo presto. Abbandonata dalla madre Elena, fuggita da Sparta per inseguire il suo sogno d’amore, e dal padre Menelao, partito per muovere guerra a Troia e riportare a casa la moglie, è cresciuta con due certezze: di non essere sufficientemente importante per i genitori e, soprattutto, di non essere, per tutti gli altri, che il pallido riflesso della avvenente Elena. Nessuno sembra vedere altro in Ermione. A nessuno sembra interessare chi sia veramente, o che cosa voglia davvero. Pedina di giochi di potere più grandi di lei, viene spedita dalla nonna Leda a Micene per suggellare l’alleanza di sangue tra la sua famiglia e quella dello zio Agamennone, l’uomo più temuto di Grecia. Se Sparta era, nonostante tutto, il suo rifugio, Micene diventerà la sua prova più importante, un viaggio di crescita e ribellione che la trasformerà profondamente. Qui, infatti, nonostante lo sguardo vigile e severo della zia Clitemnestra, grazie al cugino e promesso sposo Oreste, stimolante quanto irritante, Ermione inizierà a intravedere la possibilità di essere qualcosa di più e di diverso della figlia di Elena. Più della nipote di qualcuno, o della moglie di qualcun altro. Ma il destino delle donne di Grecia non si scrive con la libertà. E ogni scelta ha un prezzo. In “Ermione”, Valentina Ferrari intreccia il fascino della mitologia classica con il battito travolgente di un cuore diviso tra dovere e desiderio. Un romanzo che dà finalmente voce e giustizia a una delle giovani donne dimenticate della mitologia, e che non potrà che essere amato anche da chi cerca un romance fatto di sguardi rubati, desideri inespressi e scelte impossibili.
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La solitudine è un problema secondario, scritto da James Gould-Bourn, pubblicato da Mondadori, data uscita 01/04/25.
Ronnie Porter è un quarantaduenne ipocondriaco che vive a Bingham-on-Sea, minuscola cittadina sulla costa inglese. Lavora alla stazione degli autobus – decisamente sproporzionata rispetto all’afflusso di visitatori – e da qualche tempo si occupa dell’ufficio oggetti smarriti. Di giorno cataloga ombrelli, sciarpe e occhiali dimenticati e tenta senza grandi risultati di evitare la sua impicciona vicina ogni volta che rientra a casa. Ronnie, infatti, custodisce gelosamente i suoi spazi personali e non ama socializzare. Cresciuto con un padre che gli ha sempre insegnato a non fidarsi di nessuno, per lui la solitudine non è mai stata un problema, anzi, nel tempo, ne ha fatto una compagna di vita. Ma adesso che anche suo padre non c’è più, Ronnie è rimasto davvero solo. Finché un giorno non viene incastrato da Cate, la responsabile del canile, che lo convince malgrado tutte le sue reticenze a portare a casa Hamlet, il cane più brutto che lui abbia mai visto e che, per lo stesso motivo, nessuno vuole adottare. Ma, pian piano, passeggiando con Hamlet sulla spiaggia e facendo progressi nella missione apparentemente impossibile di insegnargli il riporto, Ronnie comincia a vedere le cose sotto un’altra luce: la casa non gli sembra più così vuota e, per quanto Hamlet non sia di molte parole, è bello avere accanto qualcuno pronto ad ascoltarti. Sarà proprio questo incontro fortuito a spingere Ronnie oltre i suoi limiti e le sue convinzioni, guidandolo nella scoperta di una felicità che forse non aveva mai avuto il coraggio di concedersi. Con una prosa che mescola malinconia e humour e una voce inconfondibilmente tenera e ironica, James Gould-Bourn ci regala un romanzo commovente e pieno di speranza, ricordandoci che aprirsi al mondo è la strada migliore per ritrovare se stessi.
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Roma criminale. Il romanzo, scritto da Giuseppe Scarpa, pubblicato da Newton Compton Editori, data uscita 01/04/25.
La Città Eterna ha un nuovo Re. Ma quanto dura la gloria nel mondo della mala? Capo degli ultras più violenti dell’Olimpico, neofascista, leader carismatico. Ma anche trafficante di droga, alto ufficiale della mala, braccio destro del mafioso più potente della Capitale. È Sandro Marinelli, il Boia. E dopo aver scalato rapidamente le gerarchie del crimine romano, ha deciso di prendersi tutto e si prepara al colpo di stato. Insieme ai lupi della sua banda, il Boia dà il via a una scia di violenze, omicidi e rapimenti per assumere il monopolio della polvere bianca in città e diventare il più temuto boss in circolazione, con il benestare della ‘ndrangheta e all’insaputa di polizia e magistratura. Ma Roma non vuole padroni, e dopo l’ascesa inarrestabile per il Boia arrivano anche i problemi, i tradimenti, le vendette. La guerra. Ispirato liberamente a fatti reali, che l’autore ha seguito per anni da instancabile cronista, un romanzo di fantasia potente e angosciante che mette in scena una cruda rappresentazione della Roma criminale. «La banda del Boia viaggia spedita, il loro sogno è grande e vivo, un incubo per i nemici: il regno del male fondato tra gli ultras di Avanguardia sta inghiottendo la città.» Dal giornalista autore delle inchieste più esplosive sulla mala romana, un racconto spietato sulla criminalità che governa nell’ombra. La storia del Boia, da capo ultras a signore della coca, da boss di Roma a bersaglio numero uno di alleati e nemici.
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Malanima, scritto da Rosita Manuguerra, pubblicato da Feltrinelli, data uscita 08/04/25.
Sull’isola non tutti vanno e vengono allo stesso modo. Ci sono quelli che arrivano con il sole di maggio e ripartono con le prime piogge di settembre. C’è chi fa avanti e indietro ogni giorno, senza più chiedersi a quale riva appartenga davvero. E poi ci sono quelli che, messi dalla vita davanti a un bivio, hanno dovuto scegliere se restare o imbarcarsi per una partenza che può valere un addio. Entrambe le scelte lasciano un segno invisibile e profondo. Mia lo ha imparato da bambina attraverso la storia della sua famiglia – la madre Teresa è rimasta, nella convinzione che l’isola fosse l’unica realtà possibile, mentre la zia Nietta è andata via appena ha potuto – e continua a vivere questi conflitti da adolescente insieme a Giulia, Anna e Nello, gli amici di sempre. Adesso però a portare scompiglio è arrivata Marina, la ragazza di città che non se ne andrà con le piogge di settembre. Così diversa e a tratti scostante, Marina attira su di sé sentimenti contrastanti: dalla curiosità al disprezzo, dall’attrazione all’invidia. Mia, invece, in lei vede soprattutto il fascino di chi proviene da un altrove lontano. Eppure Marina si trascina dietro legami ancestrali – sua madre Lia è legata a filo doppio con l’isola da un trauma e dall’antica amicizia con Teresa – e sembra destinata a riportare a galla segreti inconfessabili. Con una prosa avvolgente e un ritmo solenne, Rosita Manuguerra ha scritto un romanzo di formazione luminoso, che a partire dall’ambientazione in una piccola isola è in grado di esplorare temi universali. “Malanima” è la storia di due ragazze in cui riverbera e si compie il racconto di emancipazione delle loro madri, una storia capace di scavare a fondo nel cuore di tutti noi e di rammentarci che le mete di partenze e ritorni, di arrivederci e addii, non sono altro che luoghi dell’anima.
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Le voci di Via del Silenzio, scritto da Elvira Serra, pubblicato da Solferino, data uscita 08/04/25.
Quando Luca arriva sull’isola di San Giulio ed entra nel monastero di clausura non cerca la pace, ma il suo contrario: una storia emozionante e insolita, da raccontare in un podcast. Enfant prodige del giornalismo radiofonico, Luca vuole far conoscere al pubblico la donna che si cela dietro il velo della badessa, madre Maria Benedetta, al secolo Giulia Belgioioso: è diventata monaca dopo una vita da inviata speciale del «Corriere della Sera», a inseguire i casi mondiali più eclatanti, dall’attentato a Giovanni Paolo II alla strage di via D’Amelio, al sexgate di Clinton. Gli interrogativi sono tanti: a cosa ha rinunciato, decidendo di prendere i voti? «Solo» al lavoro o anche a una famiglia? Il suo è stato un atto di fede, di coraggio o di egoismo? Man mano che la loro conversazione procede, illuminando dettagli sul passato avventuroso della ex giornalista, in Luca cresce un malessere che non ha a che fare con la vicenda personale della monaca, ma con la sua. Il senso delle scelte di suor Maria Benedetta riverbera in modo profondo sulle domande che si sta ponendo su di sé: da dove viene e dove vuole andare? Il nuovo romanzo di Elvira Serra, limpido e acuminato, mette in scena un dialogo di voci ed esistenze che si parlano a distanza di anni, cariche di dubbi, attese, speranze. Tutti noi siamo la somma delle strade che abbiamo deciso di percorrere e delle rinunce che abbiamo fatto: nella storia di Luca e in quella di Giulia ritroviamo il nostro bisogno di realizzarci, il desiderio di una vita diversa, la fatica di trovare noi stessi e la determinazione, carica di destino, dei momenti di svolta.
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Le chiamava persone medicina, scritto da Gio Evan, pubblicato da Rizzoli, data uscita 08/04/25.
Marelargo è convinto di essere nato con la pelle difettosa, troppo fina, ci passa il mondo attraverso. La sua unica amica, Isabella, dice che i suoi undici anni li porta davvero male, manca di gioco, ha pensieri in formato adulto. Adele è sua nonna, vive la montagna, madrelingua silenzio, conosce il dialetto della natura, si intende con gli alberi, gli animali le parlano. Non sappiamo ancora se questa è la storia di un bambino di città mandato in montagna per guarire dall’ipersensibilità o di sua nonna, custode misteriosa del bosco. Della sua amica, bella e selvaggia, o della montagna, santuario dalle leggi imprescindibili. A ben vedere, questa potrebbe essere benissimo la tua storia. Il nuovo romanzo di Gio Evan racconta la sua prima iniziazione: la straordinaria complicità con una nonna che gli insegnò i valori inestimabili della montagna, della poesia, dell’invisibile.
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Donnaregina, scritto da Teresa Ciabatti, pubblicato da Mondadori, data uscita 08/04/25.
Chi è davvero ‘o Nasone, accusato di rapina a mano armata, associazione a delinquere, associazione mafiosa, 182 omicidi commessi e commissionati? Se lo chiede la scrittrice a cui il giornale dà l’incarico di intervistare proprio lui, il superboss. A lei che di criminalità non sa niente, che si è sempre occupata di adolescenti, tutt’al più cantanti, attrici, gente dello spettacolo. Il loro è l’incontro di due mondi lontanissimi che tali devono rimanere, almeno nelle intenzioni della protagonista. Eppure, quando lui inizia a parlare, qualcosa cambia. Quest’uomo spietato che alleva colombi e crede negli ufo comincia a interessarla. Non tanto quando si sofferma sulle cronache di furti, sparatorie e vendette, piuttosto per la nostalgia che vibra nei racconti delle donne incontrate e perdute, degli amici morti ammazzati, degli affetti famigliari. Quando insomma, pur non rinnegando il proprio passato, il boss si mostra vulnerabile. Il dubbio: forse la sta manipolando? È sul piano dei rapporti affettivi che boss e scrittrice si incontrano: nelle ferite di genitori incerti, forse sbagliati. Nel mistero dei figli con cui non sanno più comunicare e che temono di aver perso per sempre. Il confronto tra loro, pur sempre carico di diffidenza, si trasforma allora in un viaggio tra ricordi, confessioni, fraintendimenti e proiezioni, ma soprattutto rivelazioni su figli che non sono quello che loro credono. Così, quando la protagonista si trova a cercare le tracce del figlio di Misso nelle strade di Napoli, capisce di cercare qualcun altro: sua figlia che le sta sfuggendo. Nei quattro anni trascorsi dal suo più recente romanzo ci è mancato lo sguardo di Teresa Ciabatti, la sua cifra stilistica unica, la lucidità, l’ironia, l’equilibrio assoluto del fraseggio. Con l’intensità e l’anticonformismo radicale della sua scrittura, Ciabatti conduce una protagonista che le somiglia in territori a prima vista remoti e indecifrabili, per riportarla a casa più dolente e saggia, capace di riconoscere il baluginare dell’umano ovunque si presenti.
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Col buio me la vedo io, scritto da Anna Mallamo, pubblicato da Einaudi, data uscita 08/04/25.
Lucia ha sedici anni e un cognome – Carbone – che spegne il suo nome, «come il nero e la luce, come la rabbia e l’amore». Del resto, ogni cosa sembra presentarsi doppia ai suoi occhi: maschile e femminile, ad esempio, o corpo e mente. E, soprattutto, il mondo di sopra, quello che abita ogni giorno con la sua famiglia, e il mondo di sotto: la buia cantina in cui ha rinchiuso Rosario dopo averlo rapito. In questo libro magnetico tutto è imprevedibile, perché tutto, proprio tutto, matura nell’immaginario di un’autrice che ha molto da dire e un modo originalissimo per farlo. Reggio Calabria, primi anni Ottanta. La sedicenne Lucia Carbone, studentessa del liceo classico, sequestra un compagno di scuola e lo imprigiona nello scantinato della casa della nonna morta da pochi mesi. Il ragazzo, Rosario Cristallo, è figlio d’un boss dell’Aspromonte, e Lucia lo ha rapito per due buone (o cattive) ragioni: la prima è che la sua migliore amica ne è innamorata, e vuole tenerlo lontano da lei, la seconda è che forse Rosario sa qualcosa sull’assassinio di una zia amatissima. Mentre fa visita ogni giorno al suo prigioniero, la vita di Lucia prosegue apparentemente come al solito: in famiglia – col padre, la madre e il fratellino Gedo –, nel quartiere e a scuola, dove Lucia si innamora di Carmine, un ragazzo dei quartieri alti. Reggio, intanto, città ferita che esce dalla prima guerra di ’ndrangheta, è teatro degli scontri tra il Fronte della Gioventù e il Collettivo studentesco: c’è una sorta di violenza diffusa, che prende strade diverse. E la violenza è anche nei gesti quotidiani di Lucia, e nelle cose, ad esempio in quel coltello rosso che si ritrova tra le mani quando scende nel mondo di sotto, dove c’è il suo segreto. Fino a quando ogni cosa si capovolge, il sopra e il sotto si confondono come tutti gli opposti, e lei matura una decisione inaspettata. “Col buio me la vedo io” è un romanzo che costruisce un universo a poco a poco, con forza, coerenza e una fantasia sbalorditiva, ricco di pagine da incorniciare, come quelle in cui una madre e una figlia piegano le lenzuola calibrando i gesti in una sorta di duello western. Ed è anche un libro sulla giustizia e sul Sud lontanissimo da tutti i clichés: quando usa il dialetto (sempre con parsimonia) non è mai per un effetto di colore ma per cercare a tentoni l’unico senso possibile. Perché il dialetto si può usare «per schermare o per chiarire, è la lingua dei grandi, funziona in tutti e due i modi». E il cibo è soprattutto uno strumento di potere e di controllo: «Se ti sfamo sei salvo, e sei mio». Il modo che ha Anna Mallamo, concreto e immaginifico insieme, di ruotare intorno ad alcuni temi – famiglia, verità, donna, confine, casa –, riaggiornando via via le definizioni nel corso della storia, vi resterà a lungo addosso.
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Stare bene, un giorno, scritto da Andrea Petinari, pubblicato da Mondadori, data uscita 08/04/25.
«Una persona anziana che guarda una fotografia di sé da giovane è un’immagine così semplice eppure potentissima: il tenere tra le mani una parte della propria vita, che c’è stata ma non c’è più, racchiude una forza emotiva incredibile, poetica.» Ogni ruga sul volto, ogni fotografia ingiallita tra le mani, ogni parola pronunciata a bassa voce in questo libro racconta una storia che rischierebbe di svanire. In “Stare bene, un giorno”, Andrea Petinari ci conduce in un viaggio intimo tra i ricordi, le vite, i sogni di otto persone anziane, catturando frammenti di esistenze che scaldano il cuore con la loro semplice saggezza. C’è Leonello, che ha novantasei anni e ogni giorno ripensa alla sua scelta di tornare dall’Australia e porta con sé il dubbio di un’occasione perduta. C’è Claudio, che ha trovato nelle colline marchigiane il rifugio perfetto per i suoi pensieri. C’è Giuseppa, che affronta la perdita della memoria trasformando il passato in un gioco da riscoprire ogni giorno. E poi ci sono Delio e Gabriella, legati da un amore che ha resistito a ogni difficoltà. C’è David, che invece è riuscito a riprendere in mano la propria vita dopo la perdita della moglie. C’è Federico, che nella sua piccola città ha trovato la felicità senza bisogno di inseguire i suoi sogni altrove, e Dina, la cui fede e determinazione l’hanno guidata attraverso le sfide più dure. E poi c’è Luciano, che a novant’anni coltiva ancora il sogno di diventare musicista. Storie di nostalgia che sa diventare speranza, di amori perduti e amicizie ritrovate, di scelte fatte e occasioni mancate. Storie di persone che, anche quando il tempo sembra portar via tutto, trovano ancora qualcosa per cui essere grate e sorridere. Perché guardare indietro non significa solo ricordare: a volte, significa semplicemente vivere.
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Scelgo tutto, scritto da Valerio Mieli, pubblicato da La nave di Teseo, data uscita 11/04/25.
Un ragazzo, due vite possibili raccontate in parallelo. In una resta dove è cresciuto, nell’altra parte alla ricerca della libertà. Cosimo è nell’età in cui si prendono le grandi decisioni sul futuro, anche se lui di decidere farebbe volentieri a meno. Una sera, una donna lo invita a dare una svolta alla sua esistenza, e per lui si spalancano due mondi. Quello dell’avventura, dell’arte, di una vita estrema da un lato, quello della costruzione di un amore e di una famiglia dall’altro. Ambizioni, dolori, rimpianti e risate cambieranno Cosimo, finché entrambe le vite saranno attraversate da un incontro decisivo, e da una domanda: esiste solo una strada giusta per essere felici? “Scelgo tutto” è la storia emozionante di come impariamo a conoscerci seguendo le nostre scelte, un romanzo sul desiderio di vivere senza rinunciare a nulla.
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Mortacci mia, scritto da Piero Salabè, pubblicato da La nave di Teseo, data uscita 11/04/25.
Un conturbante viaggio agli inferi, in una Roma surreale, alla ricerca di un padre scomparso. Pintor è un medico che ha lavorato tutta la vita al Policlinico. È un uomo dedito alla ricerca, innamorato della scienza. Un giorno, nella maniera più discreta possibile – abbandonando i suoi occhiali sul comodino – toglie il disturbo scomparendo nel nulla e lasciando i figli senza un perché. Mentre il resto della famiglia lo dà per defunto, Fabio e Lara non credono alla morte del genitore e decidono di cercarlo. Alcuni diari del padre indirizzano i due figli verso l’ospedale, nel frattempo chiuso e abbandonato. E se Pintor fosse proprio in quel Policlinico tanto amato, in qualche ala dimenticata, a portare avanti i suoi esperimenti? Fabio e Lara decidono così di avventurarsi tra laboratori sotterranei e padiglioni decaduti, in una città dei miraggi popolata di voci e visioni, dove i confini fra realtà, ricordi e immaginazione si fanno via via più labili. Piero Salabè firma un romanzo toccante e profondamente umano, popolato da personaggi straordinari. Una storia poetica e di debordante inventiva che è un corpo a corpo serrato con la memoria, con il desiderio di mantenere in vita, a ogni costo e con ogni mezzo, chi non c’è più.
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Il dono del marinaio, scritto da Julia R. Kelly, pubblicato da Mondadori, data uscita 08/04/25.
È il 1900, e Skerry, un remoto villaggio scozzese di pescatori, si prepara ad affrontare un inverno rigido e implacabile. Durante una violenta tempesta, un miracolo scuote la piccola comunità: un bambino viene ritrovato sulla spiaggia, portato a riva, incredibilmente vivo, dalle onde. Ma la sorpresa più grande è il suo aspetto: somiglia in modo straordinario al figlio di Dorothy, la maestra del villaggio, scomparso in mare alla stessa età molti anni prima e mai più ritrovato. Con il villaggio bloccato dalla neve e il mare impietoso che impedisce ogni viaggio, Dorothy accetta di prendersi cura del misterioso bambino fino a quando non si riuscirà a scoprire chi sia e da dove venga. Tuttavia, con il susseguirsi dei giorni, qualcosa cambia. Ogni gesto, ogni parola, ogni sguardo del piccolo sembra evocare in Dorothy ricordi sempre più vividi del suo amato figlio perduto. Presto, il sottile confine tra realtà e speranza comincia a sfumare, trascinando la donna in un vortice di emozioni e costringendola a confrontarsi con un passato che non ha mai avuto il coraggio di affrontare. E poi c’è Joseph – il pescatore che ha trovato il bambino sulla riva –, un uomo segnato dai pettegolezzi del villaggio che da anni lo collegano alla tragica scomparsa del figlio di Dorothy. I due si trovano ora legati da questa nuova presenza, che risveglia non solo vecchi segreti, ma anche passioni mai sopite e verità che nessuno ha osato svelare. Man mano che il passato riaffiora per intrecciarsi al presente, la comunità di Skerry, compatta e silenziosa, comincia a rivelare le sue crepe. Confessioni tenute a lungo nascoste emergono come bucaneve dal ghiaccio, e l’arrivo di questo enigmatico bambino diventa il catalizzatore di un cambiamento profondo, sconvolgendo equilibri e portando alla luce desideri celati e antiche ferite. Ricca di tensione, dolcezza e una profonda introspezione emotiva, questa è una storia che intreccia amore e perdita, dolore e speranza. Con una scrittura delicata ma potente, il romanzo esplora il fragile confine tra ciò che è stato e ciò che potrebbe ancora essere, svelando quanto i segreti del cuore possano modellare il destino. Un racconto indimenticabile che parla di amori perduti – e forse ritrovati – e della resilienza dello spirito umano di fronte alle tempeste – reali e metaforiche – della vita.
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Il segreto delle api, scritto da Zineb Mekouar, pubblicato da Nord, data uscita 08/04/25.
Un antico villaggio nel Sud del Marocco. Un bambino costretto a crescere troppo in fretta. Un segreto di famiglia che pesa più di una maledizione. Quando le urla di sua madre risuonano per il villaggio, Anir vorrebbe tapparsi le orecchie e fuggire, lontano da casa e dalla cattiveria dei compagni che, dopo la scuola, gli tirano i sassi chiamandolo «figlio dell’indemoniata». Da quando è nato, infatti, sua madre vive alienata dal mondo, mentre suo padre si è trasferito in città, sperando di dare un avvenire più sereno alla famiglia. Così Anir trascorre gran parte delle sue giornate da solo, a inseguire le lucertole, a imitare il volo dei falchi o a giocare con l’argilla rosso vivo di quella regione arsa dal sole, alle pendici dell’Alto Atlante. Soprattutto, però, si sofferma vicino al grande apiario sacro, dove il nonno gli insegna a scacciare il dispiacere aggrappandosi alla terra, a prendersi cura delle arnie di famiglia e gli racconta la storia leggendaria di quel luogo antico e prezioso, che da generazioni dà sussistenza al villaggio e ne scandisce i ritmi. Finché un giorno le api non cominciano a morire e la terra a creparsi, e tra la gente si fanno sempre più insistenti le accuse contro quella forestiera che ha portato la maledizione degli avi su tutti loro. Tocca ad Anir, allora, difendere la madre, una donna che ha rinunciato a tutto per amore e la cui unica colpa è quella di convivere con un dolore troppo grande. Un dolore che sembra attenuarsi solo di notte, quando lei si reca di nascosto all’apiario sacro, custode di rimpianti e di segreti. E sarà proprio là, dove tutto è iniziato, che Anir troverà le risposte per curare non solo le api, ma anche il cuore ferito della sua famiglia. Una storia profonda e poetica, raccontata attraverso lo sguardo limpido e fantasioso di un bambino. Una favola che ci ricorda l’importanza dei legami famigliari e la forza che ci danno per superare ogni ostacolo.
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La profezia del povero Erasmo, scritto da Andrea Vitali, pubblicato da Rizzoli, data uscita 15/04/25.
Anni Trenta. Un corpo senza identità ritrovato sulla riva di un lago non è mai un buon segno, ma quello che Ariella Achermann ritrova in una nebbiosa mattina di novembre porta con sé più di un mistero. Tre anni prima, a Bellano, dopo il funerale dell’onesto fruttivendolo Erasmo Siromalli, l’annoiato e gaudente figlio Cletto non ha alcuna intenzione di prendere in mano il negozio del padre: non si sente fatto per la monotona esistenza di un bottegaio, in quel paesino di poche case affacciato sul lago. Sembra destino quando, durante un viaggio a Lecco per stringere un accordo con un losco rivenditore, incontra per caso Gioietta Vendoli, operaia col sogno di Cinecittà che farebbe di tutto per sfuggire alla madre Castica. Cletto, quasi per gioco, si finge un prospero grossista, mentre anche lei millanta una posizione sociale più elevata. È solo l’inizio di una serie di bugie, fraintendimenti e imbrogli che porteranno i due giovani, in un’escalation comica e terribile, a una fuga rocambolesca con conseguenze funeste per i malcapitati che incroceranno il loro cammino… In una strepitosa tragicommedia dal ritmo serrato, Andrea Vitali dà vita a una coppia di sfaccendati Bonnie e Clyde di provincia, irresistibili nella loro scelleratezza. Li racconta con l’arguzia e il gusto per l’assurdo che lo hanno reso uno degli autori più amati in Italia: trascinandoci insieme verso il baratro, con il sorriso.
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L’amorevole grado di separazione, scritto da Marco Bonini, pubblicato da Società Editrice Milanese, data uscita 15/04/25.
Subito dopo la laurea, stanco di vivere a Roma, Baco è saltato su un aereo che lo ha portato a Londra, la città dei suoi sogni. Quella per il Regno Unito è la passione di una vita: Baco ama la musica che lì si sperimenta, i drammi di Shakespeare e persino quel senso di responsabilità che la religione anglicana impone. Ma ciò che amerà di più è Rebecca, tanto diversa da lui eppure così ammaliante, la sirena che lo incanta sin dal Capodanno del 1996, regalandogli anni di amore e passione travolgenti. Da allora, di anni ne sono passati venti, Baco insegna all’Università di Bristol, e quella storia che pensava destinata a durare per sempre è invece giunta al capolinea. È stato un idillio, poi la complicità si è trasformata in distanza, la dolcezza in rancore, l’amore in una prigione. È iniziata una lunga serie di tradimenti, poi di recriminazioni e accuse. La separazione sembra l’unica possibile via. E si consumerà, per ironia della sorte, proprio nell’anno di un’altra frattura storica e comunitaria: la Brexit. Ma è davvero così facile separare da noi chi per tanto tempo ne è stato parte, come un arto che venga reciso dal nostro corpo? È quasi tragicomico, pensa Baco, il dilemma sentimentale che ci fa fuggire da qualcuno e ce ne fa sentire la viscerale mancanza appena siamo lontani. Unire o dividere, restare o partire, essere famiglia o individuo…
Marco Bonini racconta la storia di un legame inestinguibile, che ha bisogno di una separazione romantica a fare da preludio a un nuovo, singolare inizio.
Dobbiamo reinventare il concetto di separazione come fosse un canto a due voci, un nuovo passo a due. Ecco, deve essere una separazione che parli di unione.
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La nebbia e il fuoco, scritto da Roberto Cotroneo, pubblicato da Feltrinelli, data uscita 15/04/25.
Sotto il cielo grigio di Alessandria, il narratore incontra Gepi, un vecchio amico che gli si avvicina spingendo a mano la bicicletta e, con l’indifferenza tipica di quella città, gli racconta una vecchia storia dimenticata: Aldo, l’amato e stimato professore d’inglese del liceo, aveva fatto parte della Resistenza. “Era una testa calda,” continua Gepi. “Si dice che partecipò a una spedizione dove venne ucciso un colonnello. Anche se doveva essere solo un’azione dimostrativa. Le cose andarono diversamente. Aldo aveva diciannove anni.” Inizia così per il narratore – che se n’è andato da Alessandria ormai da molti anni e nel frattempo è diventato uno scrittore e un intellettuale – un viaggio nella memoria, storica e personale. In quella città antieroica, quasi priva di misteri, il passato del professore sembra invece inafferrabile. Aveva davvero fatto parte di quella spedizione? Impossibile ricostruire con certezza, eppure in fondo ciò che importa non è tanto arrivare a quella verità, quanto ripercorrere i luoghi della memoria per arrivare alla memoria dei luoghi. Il cuore dell’indagine letteraria di Cotroneo in “La nebbia e il fuoco” è la figura di un professore capace di insegnare senza retorica, di trasmettere un pensiero critico restando sempre defilato. “Se oggi penso a uomini come come Aldo,” scrive l’autore, “penso che si era in una vera e propria antropologia diversa. Quelli come lui erano un’altra specie di uomini.” Uomini capaci di infondere la passione civile attraverso la misura e il silenzio.
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Il nascondiglio dei cuori impazienti, scritto da Coralie Caujolle, pubblicato da Garzanti, data uscita 15/04/25.
Parigi. Dopo l’ennesima ciabatta lanciatagli dal vicino, Edgar Olin sente di doversi trasferire in un palazzo con degli inquilini che non siano pazzi scatenati. Lui, che è un autore di libri polizieschi, ha bisogno di calma e tranquillità per scrivere una nuova avventura dell’investigatrice Anna. Ed è sicuramente a causa di tutto quel baccano che le parole restano bloccate in un angolo del suo cervello. Proprio per questo, quando la zia Agatha gli propone di aiutarla a gestire un appartamento nella casa di riposo Gli Impazienti, Edgar decide di accettare, convinto che lì, circondato dal silenzio, riuscirà finalmente a buttare giù qualche riga. Peccato che il nome della residenza sia una garanzia: i suoi vicini, tutti anziani, sono uno più bizzarro dell’altro! Chi ascolta gli AC/DC a volume altissimo, chi aspetta solo un suo passo falso per accusarlo di villania, chi pretende che si adegui al regime militare della residenza. Come se non bastasse, la direttrice lo ha incastrato: è costretto a tenere un corso di scrittura, proprio lui che a scuola ci andava più per dovere che per piacere. Eppure, a mano a mano che passa il tempo, Edgar scopre che gli Impazienti hanno tanto da insegnargli. E, forse, in quel luogo inaspettato potrebbe trovare l’ispirazione per il suo romanzo. Perché quello che Edgar capisce, alla fine di tutto, è che il confronto con gli altri è la chiave per crescere e diventare migliori.
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Vanishing world, scritto da Sayaka Murata, pubblicato da EO, data uscita 16/04/25.
Murata Sayaka ha dimostrato di essere una delle più emozionanti croniste della stranezza della società, radiografando il mondo contemporaneo con effetti bizzarri e a volte inquietanti. “Vanishing World” porta l’universo di Murata a un nuovo, audace livello, immaginando un Giappone in cui per contrastare il basso tasso di natalità, le ricerche sull’inseminazione artificiale sono progredite a tal punto che oggi tutti si riproducono unicamente in questo modo. Il sesso è ormai escluso dal matrimonio e relegato ai rapporti extra-coniugali. Ma Amane è cresciuta con una madre che le racconta favole sull’amore e il sesso nella coppia sposata, un concetto ormai obsoleto e considerato incestuoso. Per questa ragione, la ragazza viene schernita dai compagni e comincia a nutrire un certo astio verso la madre. Al contempo è attratta dal sesso, che pratica per la prima volta in quinta elementare col compagno Mizuuchi, mentre si innamora quasi esclusivamente di personaggi dei cartoni animati o di fantasia (che lei si ostina a chiamare “persone non umane” e non “personaggi”).
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Controcorrente. Raggiungere l’infinito un passo alla volta, scritto da Gaia Rayneri, pubblicato da HarperCollins, data uscita 18/04/25.
Una giovane donna è quasi arrivata a Santiago di Compostela quando una terribile notizia la costringe a tornare a casa, a Torino. Quattro anni dopo, decide di percorrere il Camino al contrario, ripartendo dalla fine, camminando controcorrente. E proprio a Santiago, uno sciamano messicano con un piede rotto le affida un augurio enigmatico: “So che il Cammino ti ha dato le risposte che cercavi. Adesso ti auguro di trovare tutte le domande”. Così, la protagonista e autrice di questo libro inizia un viaggio che è prima di tutto spirituale, un percorso in cui ogni passo è un atto di fiducia nel vuoto, un salto nell’abisso con la speranza che la rete appaia. In un mondo che sembra andare sempre nella direzione sbagliata, camminare in direzione contraria significa smontare le proprie convinzioni, accogliere l’incertezza, lasciarsi trasformare dall’incontro con l’altro. Perché forse per ritrovare la felicità bisogna prima avere il coraggio di ammettere che il mondo che abbiamo costruito non è un mondo felice. Sulla strada, tutti portano il peso delle loro perdite, le domande sospese nell’aria diventano preghiere e il viaggio un rito di passaggio: un lento e profondo processo di guarigione. Dopo il meraviglioso esordio nella narrativa con “Pulce non c’è” e il suo personalissimo racconto del disagio psichico in “Un libro di guarigione”, Gaia Rayneri si rimette a nudo attraverso un romanzo intenso e ispirazionale, che parla di morte e rinascita, di resistenza e abbandono, di percorsi esteriori e trasformazioni interiori. Un viaggio che non insegna dove andare, ma invita a chiedersi perché partire e spiega come camminare controcorrente per ritrovare, passo dopo passo, la propria strada verso la felicità.
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Il mio traditore, scritto da Sorj Chalandon, pubblicato da Guanda, data uscita 18/04/25.
A partire dalla sua vera amicizia con Denis Donaldson, leader dell’IRA e dello Sinn Féin, Sorj Chalandon racconta di Antoine, un giovane liutaio parigino con una passione per la musica tradizionale irlandese, che arriva per la prima volta a Belfast nel 1975 con in mente le parole di un amico: se non conosci il Nord non conosci l’Irlanda. Qui l’immagine patinata che aveva del paese lascia il posto a una terra di scontri, di morte, ma anche di amicizia. Antoine conosce il movimento repubblicano e la sua lotta contro l’impero britannico, incontra uomini e donne che combattono per la libertà. E incontra Tyrone Meehan, carismatico leader dell’IRA, di quelli celebrati nelle canzoni, che diventa per lui un punto di riferimento. Nel corso degli anni – quelli di Bobby Sands, degli scioperi della fame, delle marce e delle bombe – Antoine vede i suoi compagni vivere, soffrire, resistere, e si identifica sempre più nella loro causa: «Ero diverso. Avevo un altro mondo, un’altra vita, altre speranze. Avevo un gusto di mattoni, un gusto di guerra, un gusto di tristezza e anche di rabbia. Ho smesso con le musiche inutili per suonare soltanto quelle del mio nuovo paese». Antoine continua a dividersi fra Parigi e Belfast, finché un mattino d’inverno del 2006 i giornali riportano una notizia a cui fatica a credere: Tyrone è un informatore dei servizi segreti britannici sin dai primi anni Ottanta. Cosa significa essere traditi da un mentore, da un padre? Questa domanda ha tormentato per anni Sorj Chalandon dando corpo a un romanzo intenso e struggente che attraversa trent’anni di storia irlandese, e ci conduce in uno degli angoli più intimi della sua vita.
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L’imam deve morire, scritto da Enzo Amendola, pubblicato da Mondadori, data uscita 22/04/25.
1978. L’Italia è scossa dagli anni di piombo e dal sequestro Moro, quando un’altra scomparsa intorbidisce acque già nere. Musa al-Sadr, Imam leader degli sciiti libanesi, è svanito insieme al suo seguito e le sue ultime tracce sembrano condurre a Roma. Il capitano dei servizi segreti italiani Roberto Stancanelli riceve dai suoi superiori l’incarico di indagare. Sin dalle prime fasi dell’inchiesta, però, Stancanelli si convince che l’Imam nella capitale non ci è mai arrivato. Qualcuno lo ha fatto sparire prima, e forse per sempre. L’Imam è caduto in una trappola di Gheddafi? Sono coinvolti i servizi segreti dello Scià? Chi poteva volere la morte di un religioso che da sempre predicava la pace e la convivenza fra popoli e religioni? Per Stancanelli il caso si tramuta in una vera e propria ossessione, anche quando l’indagine viene archiviata e il fascicolo al-Sadr sembra destinato all’oblio. Vent’anni dopo, per il capitano arriva la resa dei conti. La risposta alle domande che lo perseguitano lo aspetta in Iran, fra le rovine di un’antica civiltà. Intrecciando verità storica e finzione letteraria, Enzo Amendola mette in scena un grande intrigo internazionale, sulle orme dei classici del genere. Un romanzo che fa riemergere uno dei misteri più fitti dello scorso secolo – passato alla cronaca come il “caso Moro d’Oriente” – con il passo del thriller e la completezza del saggio.
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Le domande proibite, scritto da Éric Chacour, pubblicato da Guanda, data uscita 25/04/25.
Tarek ha dodici anni quando impara a non fidarsi delle domande semplici. Come il giorno in cui il padre gli chiede che macchina vorrebbe da grande. Una scelta che deciderà il suo destino: per potersi permettere una Cadillac infatti Tarek dovrà avere un buon lavoro. Sono gli anni Sessanta, quelli in cui il presidente Nasser vuole fare dell’Egitto il più grande paese del mondo e i genitori di Tarek hanno deciso che lui ne sarà il medico più prestigioso. Nella sua villa in un ricco quartiere del Cairo, dove vive sotto lo sguardo delle donne di casa – l’autoritaria madre, la sorella Nesrine, sua confidente, e Fatheya, la domestica custode dei segreti di famiglia – Tarek sembra assolvere a quello che tutti si aspettano da lui, eredita lo studio medico del padre e si sposa. Ma l’incontro con il figlio di una paziente cambierà ogni cosa. Vinto dal fascino di Ali e sedotto dalla sua assoluta libertà, Tarek si lascia conquistare da un amore proibito, che stravolgerà la sua esistenza. Con l’inizio del nuovo millennio, Tarek è a Montréal e ha tagliato ogni contatto col suo Paese. Non sa che qualcuno sta mettendo insieme i brandelli della sua storia, per ricostruire un passato oscuro che tutti sembrano voler cancellare. Delicato, sensuale e impietoso, il romanzo d’esordio di Éric Chacour ci porta al Cairo, negli anni cruciali tra la Guerra dei sei giorni, l’omicidio di Sadat e gli sconvolgimenti degli anni Duemila. E lo fa con il racconto di una famiglia e dei legami spezzati dal peso delle convenzioni, della vergogna e dei non detti. Il racconto di un amore impossibile e di un uomo alla ricerca della propria verità.
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Terra di anime spezzate, scritto da Clare Leslie Hall, pubblicato da Nord, data uscita 29/04/25.
Se potessimo riavvolgere il nastro, a quale istante torneremmo per cambiare il corso del destino? Per Beth Kennedy quel momento è l’estate del 1955, quando, insinuatasi inavvertitamente nella tenuta di campagna dei Wolfe, incontra Gabriel. Lui, erede diciottenne di quella ricca famiglia, è destinato a Oxford e ha davanti a sé una strada costellata di possibilità; lei, diciassette anni, origini modeste, è studentessa in un rigido istituto femminile. Due mondi lontani ma due anime affini: entrambi solitari, sognatori, appassionati di letteratura. Un’affinità che presto diventa amore, bruciante e vissuto alla luce del sole. Una passione che si consumerà insieme con quell’estate. Uno scandalo che costerà molto caro a Beth. Tredici anni dopo, lei ha una vita molto diversa da quella che si immaginava. Non è mai diventata una scrittrice e vive ancora in paese, nella fattoria di suo marito Frank. Il loro è un matrimonio felice, eppure in bilico su un equilibrio fragile: il tacito patto di tenere alla larga il passato. Quello da cui, all’improvviso, torna Gabriel, ora una celebrità, e con lui tutti i sentimenti mai sopiti, i non detti, i segreti mai confessati in quella lontana estate. Mentre sente spezzarsi ogni certezza, Beth dovrà scegliere tra due amori, tra due vite, tra la ragazza che era e la donna che è diventata. Una scelta che affronterà di nuovo a testa alta, però stavolta non sarà solo la sua vita a essere travolta dallo scandalo. Un romanzo struggente e mozzafiato che, in un abile intreccio di passato e presente e con il passo incalzante della suspense, mette in scena i chiaroscuri della vita, le complessità dell’amore e le traiettorie imprevedibili del destino.
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I fiori del destino, scritto da Tessa Collins, pubblicato da Giunti, data uscita 30/04/25.
A Blooming Hall, nelle serre della famiglia Carter, ogni fiore ha un nome e ogni nome è un fiore. Ciascun membro, infatti, è stato chiamato in onore di una pianta. Ed è così anche per Dalia, che vive e lavora proprio lì nello splendido vivaio, insieme ai nonni che l’hanno cresciuta come se fosse una delle loro figlie. Ma la recente scomparsa di nonna Rose ha lasciato un grande vuoto e tante domande irrisolte. Come quella che riguarda l’identità di Ricardo, suo padre. Un uomo che tutti credevano morto e che, invece, potrebbe essere ancora vivo. Dopo aver trovato una sua lettera, la ragazza monta sul primo aereo per Città del Messico, con un nome e pochi altri indizi, alla ricerca di uno sconosciuto che forse neanche si ricorda di Camelia, sua madre. La giovane inglese appassionata dei Maya che era arrivata là vent’anni prima con una borsa di studio. Le possibilità di successo sono davvero scarse, eppure Dalia, con la sua curiosità e impulsività, si ritroverà catapultata in un mondo tanto lontano quanto stranamente familiare. Sulle tracce del passato, alla ricerca di una nuova famiglia e di un amore che possa sopravvivere al tempo e alla distanza, il Messico le riserverà sorprese e avventure mozzafiato. Il primo capitolo di un’avvincente saga tutta al femminile, che ci porterà a scoprire le turbolenti vicende della famiglia Carter e il percorso di formazione di cinque giovani donne, alla ricerca delle proprie radici e di una nuova direzione per il futuro.
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